Ch. 19: Test di Cooper
《Camminiamo in un mondo dove tutti sono convinti che viviamo grazie all'ossigeno, mentre la verità è che siamo davvero vivi solo quando ci manca il respiro.》
(Giovanni Scafoglio)
Sono stufo!
Odio correre!
Chi cazzo è questo Cooper che ha inventato un test tanto idiota!?
Non so in che epoca abbia vissuto ma sarebbe stato meglio se l'avessero fatto fuori prima che diventasse famoso per quest'inutilità, così da risparmiarcela.
Percorrere la maggior distanza possibile nel tempo assegnato per calcolare, tramite una qualche equazione, il consumo di ossigeno... a che dovrebbe servirmi?
Siamo solo al secondo giro di campo e Hanna sembra stia per avere un infarto.
- Sicura di stare bene?
- Non ce... la faccio... più!! - Ansima col poco di voce che le rimane.
Io e la streghetta abbiamo legato molto. Fare laboratorio assieme ci ha unito parecchio e la sua allegria è quello che ci vuole per uno come me che finisce spesso per vedere tutto nero.
Siamo l'uno l'opposto dell'altra.
- Vuoi che rallenti? - Le domando divertito.
- No, vattene! Parlare con te... non fa altro che farmi... consumare ossigeno! Inoltre... è snervante vederti... fresco come una rosa!
Sghignazzando aumento il passo e in breve sono dietro a Lex.
Ha le guance arrossate ed è affaticata, anche se tenta di non darlo a vedere.
Sono quasi tre giorni che non ci parliamo.
Mi evita come la peste.
Credo stia passando i pomeriggi a casa di Margaret. Rientra molto tardi ed esce all'alba.
Dovrei dirle qualcosa, ma non voglio cedere.
Non sono certo io ad aver sbagliato! Allora perché è lei quella incazzata?
Non ho la minima intenzione di scusarmi per qualcosa che non ho fatto.
- Cosa aspetti!? - Esclama acida, evitando di voltarsi.
Non credevo mi avesse visto!
- Supera! Mi dai fastidio!
- Perché dovrei? Questa andatura è perfetta per me. Sei tu che dovresti levarti! - Ribatto a tono, nemmeno avessi cinque anni.
Vorrei poter chiarire, eppure mi risulta più facile alimentare questa situazione di guerra fredda.
Continuo a seguirla alla stessa distanza benché lei vada più veloce a ogni falcata, infine stanco di infastidirla senza scopo mi riallineo al gruppo e la lascio proseguire sola.
È inutile, non mi vuole parlare! Si fotta!
In due minuti ho doppiato Hanna, ancora più vicina all'ora del decesso.
Afferro i capelli che mi sono scesi a causa del sudore, fa davvero caldo. Il sole a picco sta mettendo a dura prova anche me.
- Oggi, dopo scuola, mi offri un gelato così mi racconti che succede tra te e la regina dei ghiacci!
- Non è succ~ -
- Non provare a dirmi che non è successo niente! La fissi come un ebete e non vi rivolgete parola, se non per insultarvi. - Sentenzia, non lasciandomi nessuna possibilità di replica.
E sorride. Lei sorride sempre al contrario di Lex.
- Poi ho voglia di gelato, indipendentem~-
La prendo per la spalla e la tiro a me.
La sento squittire per la pressione eccessiva che esercito sulla sua pelle.
Sbatte con forza contro il mio fianco e al contempo una palla da football colpisce il palmo della mia mano. Riesco a trattenerla per miracolo, evitando che ferisca la biondina.
- Che...?! Sei impazzito, Lucas? - Mi rimprovera, frastornata.
Ma io mi sono già staccato da lei e, dopo aver scagliato l'ovale per terra, procedo in direzione del coglione oltre il campo d'atletica.
- Che cazzo di problemi hai?! - Grido irato.
Lo vedo raddrizzarsi e liberarsi dal casco, esibendo un sorriso palesemente finto che mi fa ribollire il sangue.
- Scusa, colpa mia! È scivolata! - Risponde, a presa per il culo, Asher.
Non avevo dubbi fosse lui inizio davvero a non sopportarlo più!
Lo spintono sull'imbottitura a livello del petto. Arretra di mezzo metro e io lo spingo nuovamente, con più forza.
- Che cazzo hai in testa?! Non ti è scivolata! Potevi far male a qualcuno! - Sbotto inferocito.
- A chi? A te, o alla tua puttanella?- So che ha volutamente mirato ad Hanna.
Voglio spaccargli quella faccia da cazzo che si ritrova e levargli quella smorfia strafottente dalla bocca!
Se prima sono scattato mosso dallo spavento, ora l'intenzione è rompergli le gambe.
Altro che test di Cooper, l'ossigeno l'ho esaurito completamente. Quello che avevo nei polmoni deve essermi arrivato al cervello, perché poche volte sono stato così incazzato con qualcuno.
- A chi hai dato della puttana?! - Lo sfido a ripetersi, avvertendo le tempie pulsare. Sono un fascio di nervi pronto ad esplodere.
Perchè i coglioni come lui devono sempre rovinare la vita alle persone?
- Cos'è?! Solo perché ora te la scopi tu, non è più putt~ - Non gli permetto di terminare la frase.
Gli sono addosso e lo strattono per la divisa blu sporca di fango. Il numero sette, stampato in bianco sopra la maglia, si allunga deformandosi verso le mie dita.
- Cosa c'è Morris? Ho offeso la tua amichetta? - Continua a provocarmi e schianta la fronte contro la mia.
È un attimo, siamo occhi negli occhi.
Nessuno dei due accenna ad arretrare quando, improvvisamente, vengo strappato indietro.
- Cosa diamine sta succedendo? - Prorompe la voce di quello che presumo sia il loro coach.
Mayer afferra Luis che smette immediatamente di opporre resistenza e, man mano che riprendo il controllo, mi rendo conto che ho due persone a bloccarmi.
Un ragazzo che ho già visto la sera della rissa e un altro, con il naso a patata, mi impediscono di avanzare.
- Dio mio, Lucas, calmati! - Interviene Hanna che, nel mentre, ci ha raggiunti.
- Morris, per l'amor del cielo, puoi provare a finirla almeno una volta una mia lezione? - Sopraggiunge anche il Sig. Salandrin, il nostro insegnante di ginnastica, tamponandosi freneticamente le tempie con il fazzoletto.
- Muovete subito il culo e tornate ad allenarvi se non volete passare la stagione in panchina!
- Sì, coach! - Rispondono all'unisono tutti i membri della squadra che erano intervenuti per dividere me e il tipo da copertina.
Resto fermo. Aspettando che pian piano il sangue defluisca dalla testa al corpo.
Non sopporto quel tipo!
Mi ricorda fottutamente Allen.
Le movenze, il mezzo sorriso provocatorio stampato sulle labbra, lo sguardo vuoto di chi ti sta guardando ma non ti sta vedendo.
Si sente il re del mondo!
E io, con questa ennesima scenata, mi sono totalmente giocato la possibilità di mantenere un profilo basso.
- Bella presa, ragazzo! Sei il fratellino di Liam Morris? -
Odio quando lo dicono!
Ingoio il fastidio e il residuo di rabbia che ancora mi fa pulsare le tempie e annuisco alla domanda del Coach dei Braintree.
- Venerdì ti voglio agli allenamenti! - Stabilisce.
- Senza offesa coach... non ci penso proprio! Non amo il football. -
È una cazzata! L'ho sempre amato.
Fin da piccolo adoravo giocare con Liam e mio padre; crescendo, però, il paragone con il fenomeno di casa Morris rovinò tutto.
Come in ogni altra cosa, mio fratello era irraggiungibile per me. Finivo per essere messo a confronto con lui e, puntualmente, perdevo in partenza.
- Apri le orecchie, Morris! Il mio è un ordine, non sono abituato a sprecare il mio tempo. O venerdì sei in campo, oppure credo che dovrò parlare al preside del tentativo di picchiare uno dei miei ragazzi. Non sarà contento, dopo averti accettato ad anno quasi concluso! - Chiarisce tronfio.
Che vecchio figlio di puttana!
- Non ho forse ragione, professor Salandrin?! - Cerca l'appoggio dell'altro adulto che, a disagio, si limita ad annuire, ancora impegnato a riprendersi dopo la breve corsa.
- Ci sarà! - Si intromette Hanna, rispondendo al mio posto e ignorando l'occhiata di fuoco con cui la fulmino.
- Ragazzina, ti voglio a 200 km dalla mia squadra! Vedi di fartelo entrare in testa! - Ordina l'uomo col berretto rivolgendosi alla mia amica, che tra poco ucciderò per aver acconsentito alla mia esecuzione pubblica.
- Dovreste completare il test! - Si ripete con voce implorante il nostro professore di ginnastica.
Guardo la ragazza che mi sta affianco e insieme ci dirigiamo verso i nostri compagni.
- Venerdì alle 4pm, Morris! - Scandisce urlando l'allenatore e maledico me stesso, vagliando ogni possibilità per sfuggire a quel triste destino.
Quando, per una frazione di secondo, incrocio lo sguardo di Lex passandole accanto, sembra, se possibile, ancora più risentita di prima. Ci rinuncio, la mia vita è un casino dopo l'altro.
Il suono della campanella pone fine a quest'ora.
- Ahhh!!! Morris, Summers dovrete ripetere questo test anche la prossima volta! Mi farete impazzire!!! - Si dispera il professor Salandrin, continuando ad asciugarsi.
- Dannazione, Lucas! Era proprio necessario?! - Hanna sbuffa sonoramente all'idea di dover subire nuovamente questa tortura.
- Come minimo, ora, dovrai offrirmi un gelato doppio! - Conclude solare, come se poco fa non fosse successo niente e non avesse compreso gli insulti che le sono stati rivolti.
🖋Spazio Autore
Buon Giovedi!
Lo so lo so! È un ch. di passaggio serve ad introdurre meglio storia e personaggi ci da poco, abbiate pazienza come promesso settimana prossima finalmente un bacio e poi si entra nel vivo!
Grazie quasi non mi sembra vero di avere lettori fissi che attendono l'uscita dei miei capitoli 🥲 e siete sempre di più!
GRAZIE A CHIUNQUE MI SOSTENGA CON STELLINE E COMMENTI MA COME AL SOLITO, UN GRAZIE ANCHE A CHI SEMPLICEMENTE LEGGE❤️❤️
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