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Una volta arrivata a Los Angeles, non avevo detto nulla e fatto nulla, se non cominciare a correre, allontanandomi da Harry e scappando in un modo del tutto inopportuno.

Mi ero girata a guardarlo, e sulla sua faccia avevo letto molte espressioni, tra cui quella di pura confusione.

Lo avevo visto cominciare a correre dietro di me, ma io mi ero fatta spazio tra la folla di persone ed ero riuscita a scappare da lui.

Se prima di quello era arrabbiato, in quel momento ero sicura che era diventato totalmente indemoniato.

Sorrisi mentre lanciavo un breve sguardo al cielo stellato, sopra l'uscita dell'aeroporto di Los Angeles.

Feci un breve segno con la mano e notai un Taxi fermarsi subito dopo.

"Al Moonlight per favore" sussurrai al tassista, prima di sentire la macchina partire e portarmi dove il mio cuore stava urlando di andare.

Rimasi bloccata nel traffico per circa un'ora, prima di poter vedere la vecchia insegna lampeggiare, facendomi capire di essere arrivata.

Pagai il taxi e scesi.

Prima di andare da Mery però, dovevo vedere che fine avesse fatto la mia macchina, e quando la trovai senza nessun graffio ed intatta, sorrisi ampiamente.

Presi velocemente dei vestiti dall'altra valigia, l'unica che ancora mi era rimasta, visto che l'altra l'avevo abbandonata in Australia.

Con orrore avevo potuto capire che tutti i vestiti decenti che avevo, li avevo messi nell'altra valigia.

Alzai con disgusto il piccolo top e la gonna, che tra tutto quel monte di vestiti sembravano essere i più decenti tra gli indecenti, visto che gli unici vestiti che mi erano rimasti erano quelli da "Lavoro"

Sbuffai sonoramente, mentre soffocavo un urlo isterico.

Mi cambiai velocemente, però non riuscii a non sbattere la testa nel tettuccio della macchina, così un enorme "Vaffanculo" involontario mi era scappato dalla bocca.

Chiusi a chiave la macchina e tirai la gonna più giù che potevo, consapevole che comunque le mie gambe erano troppo scoperte.

Camminai fino alla porta principale e quando la spinsi, un odore riconoscibile attraversò i miei sensi.

Guardai Mery alzare gli occhi dal suo telefono e quando incastrò i suoi occhi nei miei, sorrise ampiamente.

Le ricambiai un sorriso e senza pensarci due volte corsi ad abbracciarla.

"Sei ritornata" sussurrò lei tra i miei capelli, prima di accarezzarmi la testa e lasciarmi un bacio sulla guancia destra.

"Ti sono mancata così tanto?" chiesi curiosa e divertita allo stesso tempo.

"Non puoi immaginare quanto" confessò lei, prima di indicarmi il mio tavolo, solo che al contrario di quello che mi aspettassi, non era vuoto.

Infatti una figura mi stava dando le spalle ed io lo potei capire subito che si trattasse di Harry.

Sbuffai sonoramente e mi avvicinai titubante al tavolo, sotto lo sguardo attento di Mery.

"Pensavo di averti fatto capire di non volerti vedere" ammisi, mentendo spudoratamente.

Perché mai avrei desiderato una cosa simile, solo che ero troppo orgogliosa per comportarmi bene con lui in quel momento, o forse ero semplicemente ancora troppo bambina.

Perché a parte Harry non ero mai stata innamorata.

Se non infatuata di uno stupido ragazzo quando ancora andavo a scuola.

Harry's a Pov

Non capii ancora perché Darcy aveva reagito così e mi era letteralmente scappata tra le dita, però avevo avuto tempo per pensarci nell'ora che avevo passato in auto, visto che proprio in quel momento sembrava che tutte le macchine si fossero riunite nel centro della città, per innervosirmi ancora di più.

Non c'era bisogno di pensare troppo a dove l'avrei ritrovata, perché oltre alle strade di Los Angeles, il Moonlight era stata la sua casa per molto tempo, ed ero sicuro che si stesse dirigendo proprio lì.

Il solo problema che dovevo affrontare in quel momento era Mery.

La conoscevo da quando ancora andavo a scuola ed avevo mentito a Darcy anche sotto quell'aspetto, visto che quella signora mi conosceva più della mia stessa madre.

Guardai il mio riflesso nei vetri di quel locale che odiavo ed amavo allo stesso tempo, aggiustai i miei capelli, come se con la mia bellezza avessi potuto conquistare il mondo.

Almeno speravo di conquistare Mery.

Spinsi la porta ed entrai dentro, la vidi avvicinarsi subito dopo verso di me e stringermi in un abbraccio.

"Harry, dove sei stato tutto questo tempo? Daisy? Come sta? Nemmeno lei è più passata" cominciò a blaterare, facendomi sprofondare ancora di più nei sensi di colpa.

Mery era stata un pilastro della nostra vita, sia mio che di Daisy e pensare che l'avevamo perfino invitata al matrimonio che, se non fosse stato per Darcy si sarebbe dovuto svolgere in meno di una settimana, mi faceva morire dalla vergogna.

Avevo bisogno di parlare con lei, perché ero sicuro che prima o poi Darcy le avrebbe parlato di noi e non mi sembrava il caso che scoprisse di Daisy da Mery.

"Dobbiamo parlare" dissi Serio come mai ero stato prima di allora.

La guardai sedersi al tavolo che io e Daisy occupavamo quasi giornalmente e guardarmi curiosa.

"C'è una cosa che ti devo confessare Mery e non penso ne sarai contenta, ma ho davvero bisogno del tuo aiuto..." cominciai a dire e quando sentii che era pronta ad ascoltarmi, ricominciai a parlare.

"Ho combinato un casino Mery..." sussurrai, però non ero pentito di quello che avevo fatto, perché se innamorarmi significava essere un peccato, andavo fiero di peccare in un modo così dolce.

"Daisy? Sta bene?" Chiese lei subito dopo, cominciò a tamburellare le dita contro il tavolo nervosamente.

"È proprio questo il punto..." provai a dire e quando la notai sbiancare, capii che se non mi avessi affrettato a spiegare quello che era successo, molto probabilmente Mery avrebbe sofferto un attacco cerebrale.

"Non stiamo più insieme, il matrimonio è annullato io..." provai a trovare le parole giuste per spiegare quello che sentivo, ma era dannatamente difficile.

"Cosa?" La sentii chiedere quasi urlando, mentre strabuzzava gli occhi e mi guardava incredula.

"Io, c'è qualcun'altra...Ho fatto un casino e mi devi coprire, Mery ti scongiuro..." La supplicai, prima di tendere la mano verso la sua e stringerla.

Sentivo gli occhi farsi umidi al solo pensiero che Darcy avrebbe potuto scoprire quello che le avevo nascosto per tutto quel tempo, e la paura che sentivo al solo pensiero di perderla era la cosa più forte che avevo mai provato nella mia intera esistenza.

Ero sicuro, conoscendola, che non ci avrebbe pensato più di tanto a lasciarmi.

Anche se in realtà neanche stavamo insieme, ma a quel genere di cose potevo rimediare in ogni istante.

"Chi?" Chiese lei.

Lo sapevo che mi aveva visto parlare con Darcy e molto probabilmente nel profondo del suo cuore sperava solo che non pronunciassi il suo nome, perché lo sapevo quanto teneva a lei.

Le avevo sempre viste ridere insieme, parlottare e fare tutte le cose che normalmente si fanno in una relazione madre figlia.

"Se è Darcy ti uccido in questo stesso momento" dichiarò lei, come ad avermi letto nella mente.

Ed io al solo udire il suo nome, non potei fare altro che sorridere come un ebete.

Non c'era nemmeno stato il bisogno di annuire, perché lei l'aveva capito dai miei occhi che avevo perso la testa per quella ragazza.

"Samantha portami un coltello, bello grande per favore" aveva urlato lei ad una sua compagna di lavoro, provando a sdrammatizzare la situazione.

"Da quanto?" Chiese lei, diventando nuovamente seria.

"Un paio di mesi, più o meno" spiegai, provando a ricordare esattamente il primo momento nel quale avevo deciso di farla entrare nella mia vita.

"Tu sei pazzo, Harry...non dirmi che non sa di Daisy" mi rimproverò lei, mentre toglieva la mano dalla mia e cominciava ad agitare le braccia in aria.

La vidi alzarsi subito dopo in piedi, probabilmente non riuscendo più a rimanere calma dopo quello che le avevo raccontato.

"E quando hai intenzione di dirglielo?" quasi urlò, visibilmente arrabbiata, ma infondo non la biasimavo affatto.

"Mai?" uscì dalla mia bocca.

Se fosse stato per me, non le avrei mai detto la verità perché sapevo che l'avrebbe distrutta.

"Lo sai che le menzogne hanno le gambe corte Harry, quanto pensi che ci voglia affinché uno dei giorni a venire incontri Daisy? Lo sai molto bene che entrambe amano questo posto" concluse lei, mentre una leggera delusione compariva sul suo volto, sapevo di aver combinato un casino.

"Mery, ti chiedo solo di omettere la verità per un altro po'. Lo sai che sei come una madre per me, io non so davvero come fare. Mi sono innamorato di lei e so che questo non era permesso, ma quando sono con lei sono un'altra persona, mi sento così vivo, libero...felice." conclusi, sapendo chiaramente che quello che le stavo chiedendo fosse tanto.

La vidi guardarmi scioccata.

"Se tu pensi che le possa mentire spudoratamente in faccia, ti sbaglio di grosso Harry" confessò lei, prima di guardarmi ed in quel momento sentii di non riuscire più a trattenermi ed una lacrima singola abbandonò il mio occhio sinistro.

Sentivo la pressione e lo stress che io stesso avevo creato, il caos dentro ed intorno a me e la paura di perdere tutto ciò a cui tenevo di più.

"Ti concedo una settimana Harry, poi ti giuro che le racconterò tutto, non mi importa nemmeno se sarà la verità o meno, ma lei deve sapere" concluse, prima di allontanarsi da me e lasciarmi solo con i miei pensieri.

Mi asciugai la lacrima fugace che era scappata senza controllo e mi alzai subito dopo, per sedermi al suo tavolo, sicuro che prima o poi sarebbe apparsa. 

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