un poliziotto a cena


Immediata fu la reazione del giovane poliziotto che mosse la mano verso la fondina ma Earl fu più veloce ad estrarre e gliela puntò.
<< figliolo, tirala fuori e ti ammazzo >> lo avvertì mentre Cletus stava afferrando il corpo del poliziotto, martoriato dal devastante colpo dello shotgun.
<< è... è pesante questo dannato figlio di puttana >> si lamentò mentre lo sollevava per metterlo nel porta bagagli.
Gli scivolò dalla mani e si udì un forte tonfo quando la testa picchiò contro il metallo del furgone.
<< merda! >> esclamò Cletus mentre Earl diede uno sguardo rapido alla scena.
<< beh, sicuramente non si è fatto male >> aggiunse il rosso per poi trascinare il cadavere sul pick up.
Si girò e caricando il fucile lo puntò al ragazzino che mosse in avanti le braccia, il suo sguardo era spaventato e altalenava gli occhi tra i due, ogni tanto guardando in strada ma sembrava proprio che non sarebbe passato nessuno.
<< fammi un favore, sali sul pick up così dopo non devo faticare a mettertici sopra >> esclamò Cletus avvicinandosi, gli strappò la radio, lo disarmò lanciando via la pistola e poggiando la canna del suo fucile sulla testa del giovane lo intimò ad inginocchiarsi.
<< Per favore non fatelo >> pregò lui spaventato a morte.
Earl sbuffò e preso da un'inspiegabile attimo di bontà si avvicinò abbassando la pistola e facendo cenno a Cletus di togliere il fucile.
<< non uccidiamolo, è un ragazzo >> disse ma Cletus non la pensava come il suo amico.
<< cazzo ma sei scemo?! É un maledetto sbirro, ha scoperto che abbiamo ammazzato la signora mc'kenzie... >> si fermò assumendo un espressione tra il triste e l'arrabbiato.
<< cazzo la signora mc'kenzie! Fottuta vecchia di merda! >>.
Guardò poi il ragazzo e gli puntò più violentemente il fucile in testa che venne quindi piegata di lato.
<< adesso gli faccio saltare la testa, come un fottutissimo fuoco di artificio fatto di sangue e cervella, probabilmente dovrò lavarmi dopo a casa! >>
<< era anche ora! >> sibilò Earl. Cletus colpì il poliziotto col calcio del fucile, alcuni suoi denti e degli schizzi di sangue finirono sull'asfalto, il giovane iniziò a lamentarsi e strisciare ma chi lo aveva colpito poggiò il suo stivale sulla schiena.
<< cosa cazzo intendi Earl?! >> esclamò ignorando gli inutili tentativi del poliziotto di liberarsi.
<< se ogni volta che uccidi qualcuno poi devi lavarti allora dovresti fare il sicario! >> aggiunse ridacchiando.
<< ah si?! E io sparo a questo figlio di puttana! >> Cletus stava per sparare ma venne interrotto da Earl che urlò ancora.
<< Basta accoppare gente! Almeno oggi porca puttana! >>.
fu abbastanza convincente ma Cletus per quel poco di ragionamento razionale di cui disponeva cercò di capire cosa volesse fare il suo amico, insomma se liberavano lo sbirro avrebbero sicuramente ricavato una bella condanna a morte per un duplice omicidio.
<< cosa facciamo? Abbiamo ammazzato il suo amico e io gli ho rotto... aspetta! >> disse strizzando gli occhi, si abbassò a prendere i denti per terra.
Li guardò con cura mentre sporcavano le sue dita di sangue, infine li mise in tasca e sorrise.
<< due incisivi, penso che ora abbia il buco al centro della bocca! >> ridacchiò.
Earl cercò di stare serio per la situazione ma la tentazione era troppa, gli angoli della sua bocca si curvarono in un sorriso divertito e sbuffò una risata.
<< tu dici? Dai tiralo su! >> replicò e Cletus non perse tempo, afferrando i capelli dalla nuca lo sollevò e mentre il giovane si lamentava gli guardò in bocca piegandosi in avanti.
<< ha proprio il buco in mezzo! Cazzo conosco un certo asiatico merdoso che potrebbe far entrare il suo cazzo lì dentro >> commentò e i due risero di gusto mentre Earl lo sollevò, tenendolo dal collo.
<< facciamo così, tu pensa alla signora Mc'Kenzie e all'altro sbirro, quando hai finito vieni in discarica da me, lo teniamo prigioniero fin quando non saremo davvero certi che non dirà nulla! >> disse mentre sbattendo in macchina lo sbirro si sedette al posto del conducente nella volante e chiuse la portiera.
<< senza fare altre cazzate Cletus, mi raccomando! >>.
Dieci minuti dopo Earl e il giovane poliziotto avevano raggiunto la discarica.
Questa era recintata nella parte frontale da un semplice recinto in metallo a rete, mentre il resto dell'aria era delineato da spesse mura di lamiera arrugginite.
Ovunque vi erano Auto devastate o appiattite, pezzi di auto e Montagne di parti meccaniche.
Parcheggiata e immobile, una grossa gru con un gancio a cinque denti, teneva il suo braccio lievemente piegato in alto, situata proprio vicina al compattatore, fu lì che la volante della polizia finì, compressa e distrutta, infine quel che restava venne messo assieme le altre macerie.
Quanto al poliziotto, Earl lo trascinò in un grosso garage.
Vi era un carro attrezzi, una moto molto vecchia quasi completamente arrugginita e pile di copertoni o cerchioni.
In un angolo vi erano diversi para fanghi e proprio dietro di essi, una lamiera color ruggine sul terreno, questa si aprì quando Earl premette un tasto lasciato appeso ad una colonna nel centro del capannone, la botola si aprì.
Dentro era buio ma immediatamente venne accesa la luce, un pallido neon che con la sua flebile luce illumino con una tonalità d'azzurro, la stanza era rettangolare per diversi metri, in entrambi i lati vi erano degli scaffali dove erano stipate un innumerevole quantità di bottiglie. ma poi si allargava.
L'interno sembrava un salotto con tanto di frigorifero, divano e una televisione.
<< questo è il bunker, qui produco il mio alcol, organizzo giocate di poker e mi rilasso coi miei amici, per un po sarà anche la tua casa! >> disse mentre il ragazzo non fiatava.
Proprio dietro il divano vi era una colonna quadrata, Earl poggiò su di essa una sedia e poi costrinse il giovane a sedersi, legandolo con numerosi giri contro la stessa colonna.
<< ti rendi conto in che guaio vi siete cacciati? Avete ucciso due persone e sequestrato un poliziotto! Ma che cazzo avete in testa?! >>
Earl sbuffò e prese il suo revolver e tirando il cane puntò alla testa del biondino.
<< beh allora se dici così... >>
<< no! Non spararmi ok! Ok! Ma non spararmi! >> supplicò l'altro.
Ormai era quasi tramontato, alcuni coyote ululavano e l'unico bar presente, stava iniziando a prendere vita.
Nel motel alcune coppie non troppo schizzinose scopavano nelle stanze dove le porte erano stata buttate giù.
Dale poteva sentire i loro ansimi, rimasto seduto sulla poltrona a chiedersi dove fossero gli altri due, si grattò lentamente la testa, muovendo quei pochi capelli neri che aveva.
<< ma che cazzo di fine hanno fatto? Va beh... stupidi coglioni! >> disse mentre con un vecchio e sbiadito bancomat spezzettava della coca che successivamente tirò col naso.
Fece un urlò sbattendo forte contro contro lo schienale, successivamente si alzò e salì per le scale del motel, raggiungendo il primo piano, gli ansimi erano più forti e lui aprì la porta trovando una ragazza piegata a pecora su di un letto senza lenzuola e sporco.
Il suo ragazzo in piedi sbatteva violentemente il bacino contro di lei ma quando si accorse di Dale urlò, lei ancora più forte quando si rese conto.
<< calma ragazzi, volevo solo chiedervi di partecipare >> disse divertito.
Il ragazzo quindi si arrabbiò avanzando anche se nudo verso l'uomo.
<< vai via dal cazzo! >> lo intimò ma Dale estrasse la sua pistola agitando violentemente la testa.
<< ma io non voglio che tu vada via... io voglio che tu guardi adesso! >> esalò divertito mentre puntandolo lo sorpassò.
<< tesoro! >> esalò con voce dolce alla ragazza.
Anche se il motel era in una zona isolata del borgo, chi passava di lì e sentiva urlare di certo non sarebbe entrato, tutti sapevano che al suo interno accadevano cose brutte e nessuno voleva rischiare la vita per altri.

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