Tredici


Il buio era calato sulle strade di Seoul, e con esso anche il freddo che avrebbe percepito di lì a breve Taehyung, il quale si stava infilando i pantaloni per poter uscire.

Si voltò verso il letto che ancora ospitava il ragazzo dormiente a pancia in giù, col cuscino tra le braccia, e subito un brivido gli percorse la schiena per quello che era successo appena due ore prima.

"Sei così bello" pensò sorridendo a nessuno in particolare.

Prima di infilarsi il cappotto, prese un quaderno dalla propria borsa e staccò un foglio per poi scriverci sopra - Non dovresti fumare. Buongiorno. Dal tuo Taetae - al ché lo poggiò sul comodino di fianco al ragazzo e andò via cercando di fare il meno rumore possibile.

Solo quando arrivò al portone si accorse che la pioggia quel giorno proprio non voleva cessare, e si maledì una seconda volta per aver dimenticato l'ombrello.

«Aish, ora ci vorrebbe proprio il ragazzo dell'ombrello» disse tra sé e sé, appena fuori il portone, ripensando al salvatore dei suoi preziosi libri quella mattina.

Proprio in quel momento Jungkook gli passò accanto a passo deciso, con sguardo fisso in avanti e l'ombrello stretto in una mano.

Taehyung sbatté più volte gli occhi per realizzare.

«Ma allora funziona!» urlò indicando il ragazzo il quale, sovrappensiero, sobbalzò a quella voce decisamente familiare.

Quando anch'egli mise a fuoco chi aveva di fianco, non seppe cosa dire.

«Io ti ho pensato e tu sei sbucato, così dal nulla!» continuò il biondo con entusiasmo, non credendo ancora ai propri occhi. «Mi serviva proprio un passaggio» disse infine posizionandosi sotto l'ombrello dell'altro, senza chiedergli il permesso, e passò un braccio sotto il suo per stringersi e ripararsi il più possibile.

Jungkook, che era rimasto fino a quel momento spaesato, trovò finalmente il coraggio di parlare.

«Cosa ti ho detto? Quando avrai bisogno di me basterà pensarmi» si pavoneggiò, ringraziando il destino, il Karma o qualche Santo che gli aveva fatto percorrere una strada diversa dalla solita quella sera.


«Dove deve andare, milord?» domandò poi, immedesimandosi nel ruolo da accompagnatore, cui il suo unico cliente era Taehyung.

«A casa» rispose compiaciuto mentre iniziarono a incamminarsi.

Jungkook a quell'affermazione rimase un po' stupito, se quella non era casa sua allora di chi era? "Non lo conosci nemmeno e già trai conclusioni da ossessivo compulsivo" si maledì mentalmente, cercando di scacciare la gelosia che si stava impossessando piano piano di lui.

«Non ti farò lavorare molto, è poco distante da qui» gli fece cenno con una mano Taehyung, per poi attraversare la strada ormai quasi deserta.

«Allora, hai studiato?» chiese Jungkook fingendo di essere vago, quando in realtà voleva i dettagli di quel pomeriggio fin troppo silenzioso senza di lui sia in caffetteria che per messaggi.

«Uhm, sì» rispose restando anch'egli sul vago, alimentando così i dubbi dell'altro che ora era più agitato che mai. «Mi mancano tre esami e finalmente mi laureo» continuò il biondo ignorando l'ansia del ragazzo dell'ombrello.

«Hai un gruppo studio o qualcosa del genere?» continuò Jungkook, fregandosene di apparire in qualche modo invadente.

«No, sono solitario, soprattutto nello studio» rispose allegramente il biondo non percependo dove l'altro volesse arrivare.

«Beh questa è casa mia» disse fermandosi avanti a un portone. «Grazie mille, per la seconda volta»

Jungkook gli fece un inchino «Dovere, milord» e accennò un sorriso.

«Per sdebitarmi ti offro qualcosa al bar uno di questi giorni, ok?» la buttò lì il biondo come frase di circostanza.

«Al caffè letterario?» domandò Jungkook un po' troppo in fretta, facendo sorridere l'altro.

«Ma sì, certo» detto questo aprì il portone e lasciò Jungkook lì, spiazzato, con un solo pensiero in testa.

"Ho un appuntamento con Taehyung"




Quando finalmente tornò a casa, Jungkook si tolse quei vestiti umidi di dosso e si buttò sotto la doccia prima di aprire finalmente whatsapp e mandargli un messaggio.


Taehyung Red Velvet


"Allora... domani solita ora?"

Ma il messaggio non venne mai ricevuto.

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