Sigillo 3- Il villaggio fantasma
"Dimmi ragazzino, non vorrai mica morire qui? Se è così allora seguimi".
Perché tra tutti mi devono tornare in mente questi ricordi... chissà se ora sarò davvero in grado d-
"Hais..." Cos'è questa voce?
"HAISAAC!" Improvvisamente sentii un forte dolore alla testa e ritornai alla realtà.
"Si può sapere per cosa era quel pugno?" Risposi mentre cercavo di trattenere le lacrime per il dolore, che vergogna: come può un re come me essere in uno stato così pietoso...
"Finalmente la bella addormentata si è svegliata! È da almeno mezz'ora che ti sto chiamando, stavo quasi per darti per darti per morto". Teslya era decisamente arrabbiato, ma anche se lo sembrava non penso fosse onesto, e non è la prima volta che ho questo presentimento: è come se in ogni momento stesse fingendo, non riesco a capire cosa gli passa per la testa o se quello che ho davanti è davvero lui; per non parlare di questa aura stranamente familiare, ma che riusciva a mettermi a disagio: che forse lui sia...?
"No, è impossibile, quella persona è morta senza aver mai preso moglie, quindi è impossibile che avesse figli, allora come fa..." Teslya Schneider, chi sei tu per davvero?
"Allora, Teslya: di cosa volevi parlarmi?" gli chiesi.
"Volevo discutere con te sul da farsi, ora abbiamo un contratto e mi sono accertato della sicurezza di mia sorella, ma ora quali sono i tuoi piani? Visto che sono costretto a seguirti" rispose.
"Giusto. Al momento non so neanche dove mi trovo, visto che mi sono addentrato troppo nella foresta; ma mentre cercavo tua sorella ho percepito l'aura di diverse persone che non sono soldati: forse è un villaggio e lì potremmo prendere una mappa e rifornirci, magari. Stai tranquillo, i soldi non mi mancano, dopotutto ho recuperato abbastanza mana per poterli creare con la magia", risposi alla sua domanda mentre me la ridevo sotto i baffi.
"È una buona idea, visto che mi son risvegliato in questa foresta e non ho la minima idea di dove sia ora. Però ne sei davvero in grado? Non potrebbe essere la migliore delle idee creare soldi con la magia, visto che spariscono subito dopo."
"Tranquillo e fidati di me, conosco più trucchi di quel che sembra". L'alchimia è uno scherzo per me dopotutto.
"Per quanto penso che sia una brutta idea mi sa che non ho altra scelta se non fidarmi, però Haisaac... sai che sei davvero un tipo bizzarro? Riesci ad usare la magia di recupero che può essere usata da una persona su un milione, ma non percepisco la minima traccia di mana in te nonostante tu abbia un'aura decisamente strana, per non parlare del tuo aspetto: i tuoi lunghi capelli neri sono normali, ma il problema è la tua carnagione pallida come la neve e quei tuoi occhi scarlatti, son tratti con cui nessun essere vivente può nascere tolta la razza dei vampiri; il che è impossibile visto che si sono estinti dopo la morte di Dracula, quindi cosa diavolo sei tu?" Mi chiese Teslya rivolgendomi una fredda occhiataccia coi suoi occhi neri e spenti, era come guardare dentro ad un pozzo senza fine.
"Quando guardi a lungo in un abisso, anche l'abisso guarderà dentro di te, eh?" Mormorai a bassa voce mentre mi grattavo la testa cercando una risposta soddisfacente. Quella più sensata è che il sigillo ha funzionato più di quanto mi aspettassi, ma in ogni caso non era perfetto, e mi sarò reincarnato solo con qualche caratteristica della mia vita precedente; questo non posso decisamente diglierlo. In ogni caso non sono obbligato a dargli una risposta soddisfacente, quindi mi inventerò solo una stupida scusa.
"Non sono obbligato a risponderti, e per il momento non potrei darti una risposta come si deve, visto che nemmeno io so esattamente cosa sono; scusami, però sono sicuro che il mio corpo sia umano", gli risposi mentre guardavo la mia mano, per poi guardare di nuovo Teslya; a giudicare dalla sua espressione che si era indurita ancora di più non gli era decisamente piaciuta la risposta, ma durò un attimo, e poi tirò un sospiro di delusione incrociando le sue braccia per poi guardarmi con la sua solita espressione vuota.
"Perdonami, non sono mai stato così impulsivo... sapevo già che non avresti avuto motivo di rispondermi, ma mi son fatto lasciar trasportare dall'istinto dopo aver sentito la tua aura..." sospirò di nuovo.
"Posso chiederti cos'ha di strano la mia aura?" Gli chiesi dubbioso.
"Partiamo dal fatto che nonostante non emani minimamente del mana ha una pressione a dir poco spaventosa, anche se sopportabile, e la cosa che mi mette più a disagio è il fatto che sia così familiare, non riesco davvero a spiegarmelo..." Per un attimo mi è sembrato che... no, meglio lasciar stare proprio: non riesco a capire questo tizio dalle sue espressioni. Però ha detto qualcosa su cui non posso sorvolare.
"E questo è un qualcosa decisamente interessante perché è lo stesso per me. Sento in te qualcosa di familiare e non riesco a spiegarmelo... non ci siamo mai incontrati in vita nostra, però sentiamo qualcosa di familiare in entrambi; davvero, che mistero! E ammetto che, oltre alle tue abilità, in parte volevo collaborare con te proprio spinto dalla mia curiosità... però, per quanto bizzarra questa cosa possa essere, e per quanto noi vogliamo sapere la verità non dovrebbe essere la nostra priorità al momento; ci penseremo in una seconda occasione, che ne dici, Teslya?" Chiesi a lui anche se lui sembrava decisamente turbato.
"Mi hai tolto le parole di bocca: per quanto mi turbi questa cosa, non dobbiamo perdere tempo su qualcosa di cui possiamo tranquillamente occuparci più in là, quindi non perdiamo tempo e partiamo subito. Oh, un'ultima cosa: puoi chiamarmi solo Tes, preferirei se mi chiamassi così." Rispose lui con un sorriso che sembrava abbastanza finto.
"Allora tu puoi semplicemente chiamarmi Drak: era il soprannome che mi aveva dato una persona a cui ero molto legato. Mentre per il viaggio: nonostante il villaggio non sia troppo lontano, se partissimo ora dovremo essere in grado di arrivarci prima che faccia buio: partiamo, Tes", risposi con grande spirito.
"Sì,sì; ai suoi ordini, capo" rispose con tono ironico, ed ero abbastanza sorpreso della cosa.
"Quindi anche tu sei in grado di scherzare?" Dissi mentre mi scappò una piccola risata.
"Vuoi che ti dia un altro pugno, stronzo?" Rispose a tono con quel suo sorriso maligno mentre alzava la mano chiusa a pugno.
"Ne faccio volentieri a meno", dissi con una risata nervosa, ma in ogni caso per qualche motivo mi sento sollevato...
"Ancora una volta non vedo l'ora di lavorare con te, Tes".
"Lo stesso vale per me Drak, ma sappi che non mi fido di te: quindi ti terrò d'occhio in ogni momento", rispose tornando alla sua solita espressione.
"Com'è giusto che sia, ma credo che questo viaggio sarà molto interessante", bisbigliai a bassa voce tra me e me.
E così partimmo verso il villaggio, la mia prima tappa in questa vita.
Erano ormai passate ore da quando siamo partiti per il villaggio; questa foresta era decisamente immensa, gli alberi erano così grandi e alti con possenti chiome di foglie bloccavano la visione del cielo, anche se con quella pochissima luce che passava tra le foglie potevo intuire che ormai il sole stava per tramortare. Controllai di nuovo la zona con la mia percezione magica, eravamo quasi arrivati.
"Certo che per essere uno che fino a tempo fa aveva una malattia terminale hai una buona resistenza fisica! Riesci a stare al mio passo su questo terreno senza stancarti: è decisamente incredibile, ma ormai non mi sorprendo più", così Teslya ruppe il silenzio con questa affermazione.
"Potrei dire lo stesso di te... in ogni caso siamo quasi arrivati, però prima toglimi una curiosità: hai detto che hai perso le tue memorie del passato, ma non quelle delle tue conoscenze? Come è possibile? E l'aver perso la memoria non ti turba?"
Gli chiesi visto che ero incuriosito.
"Vorrei sapere anche io il motivo: la mia curiosità sul mio passato si è spenta dopo aver visto queste ferite su tutto il corpo", mi rispose con una faccia addolorata.
"Ferite?"
"Sì, son tutte sul mio corpo, tranne che sulle parti non coperte dai vestiti: sembrano segni di torture e operazioni continue; non ricordo nulla, ma con quelle poche informazioni che ho posso immaginare quello che mi sia successo; però al momento preferisco evitare di risalire alla verità. Perdere i ricordi è come un'opportunità e non mi arreca nessun problema non sapere nulla del mio passato."
"Capisco..." la mia espressione si indurì leggermente dopo aver sentito la sua risposta. Dal suo aspetto sembra avere solo 14 anni, ma ha già passato tutto questo... forse io e lui siamo più simili di quanto credessi.
"Drak, riesco a vedere qualcosa in lontananza". Tes mi riportò alla realtà.
"Mi sa che dovremmo essere arrivati al villaggio". Ormai stava per tramontare il sole, ma finalmente eravamo arrivati.
"Meglio non attirare troppo l'attenzione, prendiamo quel che ci serve e andiamocene da questa foresta", mi disse Tes mentre nascose i suoi incasinati capelli castani e il suo volto con il cappuccio del suo mantello verde scuro.
"Hai ragione, ma perché ti stai nascondendo?" Gli chiesi.
"Per sicurezza, in ogni caso andiamo".
Finalmente eravamo arrivati al villaggio, e cercavamo qualcuno per chiedere informazioni quando una palla rotolò ai piedi di Teslya.
"Signore, signore! Potrebbe ridarmi la palla?" Si avvicinò una bambina con una voce allegra.
"Signore, sembro davvero così vecchio?" Rispose Teslya con una espressione scioccata.
"Beh, sei abbastanza alto e muscoloso da dietro: potrebbero scambiarti per un adulto in effetti", risposi cercando di trattenere le risate.
"Tieni qua, bambina". Teslya si abbassò per prendere la palla e ridargliela.
"Grazie sign-" la bambina alzò lo sguardo, e dopo aver notato il volto di Tes sembrava come se avesse visto un fantasma.
"Fratellone? Fratellone, sei finalmente tornato a casa!" Abbracciò improvvisamente Tes scoppiando a piangere.
"No, mi avrai scambiato per qualcun altr- Però ora brava, brava". Cercò di confortarla con delle carezze sulla testa.
"ANNAA? DOVE SEI?" Sentii improvvisamente una voce in un lontananza: proveniva da una donna che sembrava essere sulla quarantina di anni e che si stava avvicinando a noi.
"T-Ti prego di scusarla: deve averti scambiato per suo fratello." Rispose quella donna anche se le mancava il fiato.
"Lei deve essere sua madre, nessun disturbo; l'importante è che abbia smesso di piangere", rispose Tes con un sorriso.
"Davvero? Ti chiedo ancora scusa per il disturb- Aspettate, quel marchio sulla fibbia del mantello... per caso voi siete il giovane signore del ducato Schneider..?"
Fine terzo capitolo
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