Capitolo 9
As long as I am with you
My heart continues to beat
-Finché sono con te
Il mio cuore continuerà a battere-
(Rather be, Clean Bandit)
Kirsten POV
Le sbornie sono divertenti. Certo, ritrovarsi svenuta su un tetto con una ventina di birre intorno a te non è l'ideale, ma chissà cosa ho combinato 'sta notte. Scuoto la testa e rientro in casa passando dal cornicione. Chiederò a Tania di aiutarmi a pulire, visto che è colpa sua se mi sono relegata in quell'angolino tra le tegole. Entro dalla finestra nella mia camera da letto e prendo un'aspirina. Detesto i mal di testa. Forse anche più delle sanguisughe. Dalle pareti continuano a provenire strani versi, li stessi di ieri sera. Eh no! E' troppo! Ma chi è questo? Una cazzo di pila Duracell? Mi dispiace per Tania, ma ho intenzione di rovinarle la giornata alle... cinque e mezza del mattino. Stringo i denti ed esco dal mio appartamento, andando a bussare violentemente a quello della mia vicina.
"Tania Covach! Apri questa porta!" grido, ma non arriva nessuno. Okay, l'ha voluto lei. Torno nel mio appartamento e prendo una delle armi che ho rubato a Jason. Ho nascosto la cintura in uno scomparto nell'armadio da me creato, ma non avrei mai creduto di usarlo per scopi simili. Ecco quello che mi serve. Un piccolo detonatore concentrato. Dì ciao ciao alla tua porta, Tania. Attacco l'ordigno alla porta e imposto il timer a cinque secondi, poi mi nascondo dietro un muro e attendo lo scoppio. Il rumore non è molto grande, ma quando mi volto per guardare la porta è sparita e il passaggio è libero.
"Kirsten! Cosa hai fatto alla mia porta?" Tania compare, con addosso una vestaglia e lo sguardo infuriato. Glielo restituisco con gli interessi.
"Non ce la faccio più. È tutta la notte che andate avanti e io non riesco a dormire. Sono le cinque del mattino e io sono stanca e reduce da una sbornia, quindi ti dispiacerebbe andare a casa sua a divertirti?" sibilo tra i denti, anche se vorrei urlare. Lei poggia le mani sui fianchi, poi il suo sguardo si addolcisce.
"Non possiamo andare a casa sua." Risponde evasiva, guardando altrove. Alzo un sopracciglio e mi chino da un lato per vedere chi è questo attore porno mancato.
"Perché? È una specie di tortura cinese contro di me?" Lei scuote la testa, imbarazzata. "Tania, chi c'è con te?" La scosto per entrare, ma lei mi ferma con un incantesimo.
"Non sono affari tuoi." Provo a slegarmi dalla corda invisibile, senza successo.
"Voglio solo fargli i complimenti." mento, parlando in farsetto. Tania sta per condurmi fuori, quando una figura in boxer esce dalla stanza, con sguardo preoccupato.
"Ma chi... oh, ciao Kirsten." Caleb alza una mano, visibilmente in imbarazzo. Spalanco la bocca e scuoto la testa, continuando a ripetere lo stesso mantra. Non è reale. Non è reale. Non è reale.
"Tirami un pizzicotto." Dico a Tania, visto che io non posso farlo. Lei si copre il viso con una mano e obbedisce. Ahia. No, è reale. L'incantesimo si scioglie ed io sono libera di muovermi. Guardo prima Tania, poi Caleb, poi di nuovo Tania. "Okay." Dico, cercando di tornare del tutto sobria. "Adesso voglio una spiegazione."
Seduto sul divano, Caleb si sta martoriando i capelli in fase di ricrescita. "Allora?" aspetto, con le braccia incrociate e un sopracciglio alzato. Tania sospira e si sistema la gonna lunga fino alle caviglie (per fortuna si sono rivestiti). "Da quanto dura questa cosa?"
"Circa due mesi." Spalanco gli occhi per la velocità con la quale mi ha risposto.
"E i tuoi amici lo sanno?" il vampiro scuote la testa, mordendosi l'interno della guancia. Mmmh, interessante.
"E non devono saperlo. Sarebbe una tragedia." Mi avverte, cacciando i canini. Crede davvero di spaventarmi così?
"Perché? Non l'hai mica messa incinta." Tania avvampa fino alla punta delle orecchie, poi scuote la testa.
"Sono andata a letto con Richard qualche anno fa. Eravamo ubriachi e una cosa tira l'altra, è successo. Comunque il giorno dopo quella merda se ne era andato, quindi mi sono vendicata spaccandogli le ossa e lasciandolo morente sul pavimento. Lì i ragazzi hanno capito che ero una strega." Vorrei farle i complimenti, ma non mi sembra il caso, quindi mi limito ad annuire. "Il Concilio lo ha scoperto, e così ha varato una legge. I vampiri non devono venire a contatto con le streghe o altri esseri magici." Di Caleb non mi importa più di tanto, ma Tania sembra davvero mortificata. Lei gli mette una mano sulla coscia e lui la stringe senza dire niente. Alzo le spalle e faccio un mezzo sorriso. Non ho un cuore di pietra, e questi due sono adorabili. Eppure so che lui finge. I vampiri non provano sentimenti.
"Bene." dico, dopo averci pensato un attimo. "Forse so io cosa fare."
Alex POV
"Muori, brutto sfigato!" Distruggo Derek a Fifa2010, come ogni giorno d'altronde, e lui butta il joystick sul divano.
"Schifoso baro!"
"Modernizza il linguaggio, amico. Il Settecento è passato."
"E allora? Rende perfettamente l'idea."
"Ah sì? Ora ti faccio vedere io." Lascio andare il joystick e mi fiondo su di lui, affondandogli i canini nella giugulare. Oggi sono stranamente di buon umore. Non so cosa sia successo ieri, ma deve essere stato bello, perché non riesco a smettere di sorridere. Lo hanno notato tutti, tranne Caleb, che non è uscito ancora da camera sua.
"Ehi, una volta ho visto un documentario dove le rane si accoppiavano così." Josh entra con un bicchiere di sangue in mano e io mi stacco da Derek, pulendomi la bocca. Lui mi tira un calcio sul braccio, mentre la ferita si rigenera.
"Ah-ah, davvero divertente Mullingar."
"Ti ha stracciato di nuovo, eh?" Scoppia a ridere e io faccio lo stesso, tenendomi la pancia con le mani. Non che senta dolore, ma è una cosa che mi viene naturale. Derek aggrotta le sopracciglia.
"Siete insopportabili. Ti detesto quando sei di buon umore." dice, rivolto verso di me.
"Sta zitto." Gli metto una mano sulla faccia e lo spingo via. Lui rimane steso sul divano e mi poggia i piedi sulla spalla.
"Altra partita? Stavolta voglio giocare a The house of dead!"
"Per me è uguale. Con la palla o con i fucili, ti batto comunque." Josh prende posto sulla poltrona e chiama Richard, che sbuca dal bagno con i capelli ancora umidi. Prende posto su uno dei braccioli mentre io e Derek ci prepariamo a giocare. All'improvviso la porta si spalanca e compare Kirsten, che trascina Caleb tenendolo per un orecchio.
"Ahi. Ahi. Mi fai male così!" si lamenta lui, saltellando su una gamba per starle dietro anche in quella scomoda posizione. Alzo gli occhi al cielo.
"Ma tu non eri in camera tua?" chiede Rick, trattenendo a stento le risate. In effetti la scena è abbastanza comica, finché Kirsten non mi lancia Caleb addosso e trapassa Richard con lo sguardo.
"Tu, stupida troietta!" Wow, lo ha inquadrato alla perfezione. Il riccio balza in piedi e allunga i canini, ma lei alza una mano. "Non ci provare, sai? Sono talmente imbottita di verbena da poterti bruciare le interiora in cinque secondi." Interverrei, ma sono curioso di vedere come si evolve la situazione.
"Ma cos'hai, oggi? Era Flinn che odiavi."
"Grazie, amico." Dico, sarcastico. Kirsten mi ignora e continua a guardarlo. Che bello non essere quello preso di mira, per una volta.
"Si può sapere perché dovete rovinare la vita a chiunque vi capiti? Dio, che nervi." Poi si rivolge a me. "Fatti spiegare dal tuo amico quello che è successo 'sta mattina, e 'sta notte, e tutte le notti da due mesi a questa parte."
"Non credevo fosse questa la tua soluzione!" ringhia Caleb, sistemandosi la maglietta. Ehi ma... era la stessa di ieri.
"Volevi continuare a mentire per altri due mesi e poi farti uccidere? Per me andrebbe anche bene, ma non per Tania." Tania? La strega? E cosa... oh no.
"Cal, ti prego, dimmi che non è vero." dico, strofinandomi la faccia con la mano. Ed ecco che il mio buon umore è andato a farsi fottere. Grazie, Kirsten! Lui non proferisce parola e il mio livello di rabbia repressa aumenta in modo esponenziale. I ragazzi si guardano intorno confusi, allora Kirsten fa quello che sa fare meglio. Lasciarci con l'amaro in bocca.
"La sanguisuga qui presente si sta scopando da ben due mesi Tania, a vostra insaputa. Ora, a quanto ne so le relazioni inter-specie sono vietate per voi, e indoviniamo di chi è la colpa!" E' incazzata, e parecchio. Perché? Rick si fa piccolo contro il divano, e nasconde la testa tra le mani. "Sua." Lo indica con un dito e lui si alza, andandole incontro.
"Senti, che ne sapevo io che ci sarebbe rimasta tanto male. Era solo una scopata."
"Mi hai rovinato l'esistenza, stronzo!" Caleb si lancia su di lui e lo sbatte contro il muro, arrabbiato come non mai. E poi lui sarebbe quello calmo?
"Cal, mi dispiace. Smettila!" lo implora, e noi siamo costretti a staccarli. Kirsten interviene e ficca dentro il braccio di Caleb una strana siringa, premendo lo stantuffo. Josh arretra d'istinto e lui cade a terra, svenuto. Lei rimette la siringa quasi vuota nella tasca e sorride, più rilassata.
"Tranquillo biondino, sta solo dormendo. Con te sono stata più cattiva." Gli fa l'occhiolino e lui le mostra la dentatura sporgente. Ma cosa succede oggi? Qualcosa mi spinge a crederle, e poggio Caleb sul divano. "Ora, che facciamo?" Alzo un sopracciglio.
"Facciamo? E chi ha detto che faremo qualcosa?" Lei mi guarda come se fossi un idiota (e sicuramente lo pensa), poi torna da Richard.
"Non vi importa che il vostro amico sia sull'orlo di una crisi di nervi?"
"Sarebbe una novità. Qualcuno riuscirebbe a sostituire Alex." Dice Derek, meritandosi un'occhiataccia.
"Sono seria, cadaveri. Non possono andare avanti così."
"E perché no?" La vedo pensarci su, poi scrolla le spalle.
"Perché io voglio dormire in camera mia!" Un lampo mi fulmina il cervello, e mi viene in mente un tetto. C'entra qualcosa con questa storia? Pareti sottili. Scuoto la testa e mi butto sul divano libero. Che giornata. E sono solo le cinque e mezza del mattino. I miei amici scoppiano a ridere, mentre Kirsten si acciglia e sbuffa. "Va bene. Continuate a fottervene del mondo esterno, ma ricordatevi che un giorno sarà quello stesso mondo a vomitarvi come scarti!" Dopo questa perla di saggezza se ne va sbattendo la porta. Rimaniamo muti a guardare il punto da cui se ne è andata, per poi fissare Caleb in contemporanea.
"Che facciamo, Alex?" Rick è tornato serio, e un lampo di colpa gli passa negli occhi verdi. Io però non lo sto ascoltando. Continuo a ripensare a ieri sera. Cosa c'entrano le pareti sottili? Vai da Kirsten, coglione! ORA! Eh? Prima che me ne accorga sono in piedi, ed imbocco la porta senza dire niente. Me la chiudo alle spalle e in un lampo sono alla fine della strada, proprio davanti a lei. Kirsten si spaventa e fa un passo indietro, poi si accorge che sono io e sospira.
"Evita le prese in giro. Troverò da sola un modo per aiutare Tania." Prova a spostarmi, ma io mi piazzo davanti a lei e le blocco il passaggio. "Che vuoi, Flinn?" chiede scocciata. Io non lo so. Evidentemente voglio morire. No. Deve esserci dell'altro. Mi sta guardando. Di qualcosa! E cosa? Qualsiasi cosa! Prendo un profondo respiro e mi chino verso di lei, poggiando le mie labbra sulle sue con talmente tanta violenza da sentire i rumore dei denti che sbattono. All'improvviso tutto quello che è successo ieri sera mi ritorna alla mente. L'ho baciata. Cioè, la sto baciando. E... stranamente...è... bello? No lo so definire. Kirsten rimane immobile, poi la sento ricambiare. Le metto una mano dietro al collo e lei mi strattona forte i capelli, facendomi male. Apre la bocca e ci infilo la lingua dentro, battendola contro la sua. Lei mi morde il labbro freddo e io faccio lo stesso con lei, facendone uscire qualche goccia di sangue. Ciliegia. Allora avevo ragione. E' squisito. Continuo a succhiare, volendone di più. Voglio lei! C'è qualcosa che mi infiamma come non mi succedeva da secoli. Il brivido della caccia, forse. Ritorno in me e Kirsten si stacca, guardandomi con il fiatone. Ce l'avrei anch'io, se solo respirassi. Mi limito a guardarla con gli occhi sbarrati, leccandomi il labbro inferiore dove è rimasta ancora qualche goccia di sangue. Lei non dice niente e scappa via, mentre io rimango in mezzo alla strada. Solo.
Kirsten POV
Mi chiudo la porta alle spalle e ci sbatto la schiena contro, scendendo lentamente verso il basso. L'ho baciato, ed è stato grandioso. Ho baciato l'assassino della mia famiglia. La sanguisuga che ho imparato ad odiare per tutti questi anni. Quello che mi ha salvato da una caduta mortale, e che non ho ucciso quando ne avevo l'occasione. Continuo a ripetermi che sia stato per Tania, ma non è così. Io... non so perché l'ho fatto! All'improvviso mi viene in mente quello stupido verso latino. Odi et amo. Odio e amo. Forse è possibile. Forse non sono parole vuote. Perché io lo odio, ne sono certa. Ma c'è dell'altro. E ho paura di scoprire cosa sia. Nascondo il viso tra le gambe e scoppio a piangere senza un motivo, mentre il labbro inferiore pulsa ancora per il morso che ho ricevuto. Ho mentito. Mi ero dimenticata di iniettarmi la verbena, oggi. Come ho potuto baciarlo? Senza accorgermene inizio a gridare e a battere i piedi sul pavimento, come quando ero piccola. Mi alzo e corro verso l'armadio, trovando le armi che ho rubato a Jason. Le guardo con e lacrime agli occhi, confrontandole con le mie. Non c'è gara. Quelle dei cacciatori sono veramente eccezionali.
"Oh, ma guarda, la Cacciatrice piange?" Mi volto spaventata, asciugandomi le lacrime con il palmo della mano. Davanti a me c'è un ragazzo con grandi occhi dorati e capelli castano chiaro, portati in un ciuffo alto.
"Chi sei tu?" chiedo, afferrando la prima arma che trovo. Una spada d'argento. Bella.
"Simon Connor. Tu sei Kirsten Donovan?" Annuisco e lui sorride. E' strano. Non è vestito come un cacciatore, ma non è neanche un lupo mannaro. Deve per forza essere una delle sanguisughe.
"E cosa vuoi?" Lui si avvicina di più, prendendo qualcosa dalla tasca dei pantaloni a vita bassa. Apre la bocca, e due canini bianchi come perle mi luccicano davanti. Lo sapevo, ma c'è ancora qualcosa che non mi convince. Sorride ancora e mi mostra una fiala contenente del liquido verde.
"Te."
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