Capitolo 5
"Non è buffo? Dovresti essere il cagnolino di Dio, e Lui ti ha reso un mostro."
(Penny Dreadful)
Alexander's POV
“Sei stata tu, stronza.” Caccio i canini e mi fiondo su di lei, già pronta con un paletto in mano. Non mi importa se mi ucciderà. Deve morire.
“Alex, fermo. Non è stata Kirsten.” Mi fermo a pochi millimetri dal suo viso, poi mi volto.
“Non cercare di proteggerla, strega.”
“Sei stupido? Lei è stata con me tutto il tempo, e poi questo è un lavoro di gruppo.” La stronza in questione alza un sopracciglio e mi scansa, entrando in casa.
“Wow. Questo non è il mio stile.” dice a nessuno in particolare, ammirando con troppa felicità le piaghe dei miei amici. Richard si scuote e apre gli occhi.
“Bentornato tra noi, Rick.” lo saluta Derek, tendendogli una mano per farlo mettere seduto.
“Dove sono?” Si guarda intorno spaventato, scattando con la testa da destra a sinistra. Quando vede Josh balza in piedi, sconcertato. “Merda!”
“Rick, ehi, adesso calmati.” Lo faccio sedere di nuovo, mentre la mora va a visitare il biondo sull’altro divano.
“Sono tornati, Alex. Vogliono farci fuori tutti.”
“Chi? I cacciatori? Li abbiamo già sconfitti un paio di volte.” lo rassicuro, ma lui scuote di nuovo la testa.
“Non è la Lega. E’ peggio.” Kirsten si avvicina a lui, guardandolo con disgusto. Richard non ha idea di chi sia, quindi si limita a restituirle lo sguardo.
“Puoi smetterla di parlare per enigmi, occhioni verdi?” La voglia di sbranarla è aumentata. Non credevo fosse possibile. Devo essere un super-vampiro. Rick solleva un sopracciglio, senza capirci molto. Kirsten alza gli occhi al cielo e gli porta un dito sulla croce. “Chi. Ti. Ha. Fatto. Questa?” Decisa, la ragazza. Forse anche un po’ bipolare. Lui abbassa la testa e spalanca gli occhi. Devono averlo marchiato quando era ancora svenuto. Codardi. Chiude gli occhi per non entrare nel panico, infilandosi le unghie nel palmo della mano per mandare via l’ansia crescente. Quando li riapre, però, si nota l’inutilità di quell’azione.
“I Lupi. Sono stati i Lupi.”
Kirsten's POV
Ditemi dove sono, così faccio loro un applauso! Solo io sono felice in questa stanza? Ah già, dimenticavo dove sono. In mezzo ai vampiri. Non so neanche perché ci sono venuta. Tania mi ha semplicemente inviato un messaggio mentale mentre ero in mensa. Mi ha detto di seguirla, e io l’ho fatto, dopo essermi accertata che la mia evasione non avrebbe influito sulla mia vita scolastica. Credevo solamente che fosse la cosa giusta, e in effetti lo è. Ho scoperto dove abita l’Animale, e ho pensato subito a cento modi per farlo soffrire e poi staccargli la testa. Poi però ho visto lo scempio in casa e il biondino sul divano, insieme ad un'altra sanguisuga. Nella stanza è calato il silenzio, ed anche Tania ha smesso di lavorare su Joshua con tutte quelle strane erbe.
“Ehm… e chi sono?” sussurro, piegando il busto in avanti con le braccia incrociate. L’Animale caccia i canini, forse cercando di intimidirmi.
Fanculo, Flinn. I miei piani su di te non sono cambiati.
“Te ne vuoi andare?” mi chiede, aspettandosi un sì.
“Ovviamente no.” Lui fa un passo indietro, guardandomi veramente confuso. Quell’espressione smarrita fa quasi sbollire il mio odio nei suoi confronti, poi le immagini di quella notte mi ritornano alla mente, e il mio sguardo ridiventa duro e inflessibile.
“E’ la tua nuova ragazza?” Il riccio parla troppo. Sfilo un pugnale di legno dalla cintura e glielo punto alla gola.
“Ripetilo e ti sgozzo.”
“Kirsty, per l’amor di Dio. Trattieni la tua furia omicida o vattene.” Sbotta Tania, schizzando un po’ ovunque la mistura verdognola su cui sta lavorando da quando sono arrivata. Sbuffo e ripongo l’arma, mentre i vampiri rimettono i canini al loro posto. Punto due dita nei miei occhi e poi le porto su quelli della sanguisuga.
Ti tengo d’occhio.
“Rick, ti presento la Cacciatrice. Cacciatrice, Rick.” La strega fa le presentazioni da lontano, ma nessuno dei diretti interessati muove un muscolo. Non che lei se lo aspettasse.
“Sì sì, okay. Finiamola con le stronzate, adesso. Rick, non ti riferirai mica al clan mannaro dei Lockwood.”
“No. Non erano loro. Questi non li ho mai visti. Stavamo giocando a GTA con Josh e ho sentito un rumore provenire da sotto. Allora sono sceso per vedere cosa stava succedendo e mi sono trovato davanti ad un branco di cani giganti. Uno di loro si è trasformato e poi… buio. Non ricordo niente.” Flinn si passa una mano sulla faccia fredda. Si riferiscono ai lupi mannari. Mio zio mi ha spiegato delle leggende secondo le quali lupi e vampiri sono nemici per natura. Un morso può uccidere entrambi.
“Il vostro amico starà bene. Deve solo dormire un po’.” Tania si intromette nella conversazione, facendo stendere Richard e buttandogli della polvere puzzolente sulla croce impressa a fuoco.
“Ora vomito.” Mi lamento, storcendo la bocca.
“Questa puzza è insopportabile. Giuro che ti lancerò personalmente in un autolavaggio.” Senza volerlo, mi scappa una risata, ma la reprimo subito. Concentrati, Donovan!
“Solo se mi metti anche la cera.” Richard gli fa un occhiolino e Alexander ridacchia. Alexander? L’ho chiamato Alexander? Dovrò autopunirmi per questo. Tania mormora poche parole e la croce scompare, con grande sollievo dell’interessato.
“Meno male. Credevo di non potermi più fare la doccia.” Appunto mentale: imprimere una croce su Flinn come tortura.
“Non ci pensare neanche, Cacciatrice.” Mi volto verso l’Animale, che deve aver inteso i miei pensieri.
“Prova a fermarmi.”
“Se insisti…” Prima che Tania possa fermarlo Alexander mi afferra per il collo e mi butta sul muro, facendo cadere a terra un quadro. Mi pulisco un po’ di sangue dalla bocca e cerco la mia arma, senza successo. “Credi davvero che riuscirai ad uccidermi? Illusa.”
“No.” dico, rialzandomi a fatica. “Ci penseranno i lupi, e spero che ti facciano soffrire le pene dell’inferno!”
“Ma si può sapere che cazzo ti ho fatto? Eh? Nessuno mi odia tanto quanto te!”
Non se lo ricorda.
Me lo aspettavo, ma non credevo che facesse così male.
Mi ha rovinato la vita, e non se lo ricorda neanche.
Mio zio aveva ragione.
I vampiri non hanno sentimenti.
Sono gusci vuoti, che vanno riempiti con sangue innocente. Mostri. Stringo i denti ed esco da quella casa, lasciando perdere il mio pugnale. Ne farò un altro, ma adesso non posso rimanere un minuto di più con quello schifo. Torno a casa mia a piedi, rischiando di prendere un acquazzone in piena regola. Mi sento male, ma per quanto voglia la sua morte, non posso permettere che ci sia qualcun altro a farlo fuori. Devo essere io ad ucciderlo. IO! Non dei cagnetti spuntati fuori da chissà dove! Non lascerò che gli ultimi nove anni rimangano uno spreco di tempo per me.
Alexander Flinn deve morire, ma per mano mia.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top