Capitolo 34


Nella foto: Kirsten Donovan

Forse bisogna perdersi per ritrovarsi, ritrovarsi per perdersi.
(Giancarlo Dal Prà, Storia di un re e di un Dio)


Adrek cammina a passo veloce nella stanza della sorella, mettendo a dura prova le gambe di Cory. Dove si sarà cacciata? Dovrebbe essere qui! Le dita si muovono veloci, fendendo l'aria. Dovrebbero partire insieme per Roma, ma quella sprovveduta è sparita da un giorno intero! La porta si apre ed entrano due cacciatrici, con i capelli legati in una coda di cavallo e lo sguardo grave, quasi spaventato.

"L'avete trovata?!" sbotta il demone, fulminandole con gli occhi gialli e lucenti. Uno di loro sobbalza e si alza dall'inchino, facendo un passo in avanti.

"N-no, Portatore. Crystal ha perso il suo segnale vitale. L'ultima volta era a Roma e..."

"ROMA!?" La rabbia prende il sopravvento su di lui, e le boccette di profumi riposte sulla scrivania si disintegrano sotto un'ondata di energia negativa. Le ragazze vengono sbalzate contro il muro, e Adrek ci passa in mezzo, scendendo velocemente le scale. Spalanca la porta delle camere del padrone con una mano, fregandosene altamente di quello che gli aspetterà dopo. Lui rivuole sua sorella, niente di più. Quella pazza testa calda che lui ha dovuto lasciare andare già troppe volte da quando erano stati chiamati dagli inferi. A volte odia dover sottostare agli ordini di un inferiore, ma è la sua natura. Deve obbedire. "Philippe!" grida, mangiando il pavimento con enormi passi. Il rosso è seduto ad una scrivania, con la strega davanti a lui e una cartina aperta in mano. Quando vede Adrek, il suo cuore manca un battito, ma non si scompone.

"Oh, sei tu. Hai trovato tracce di Chire?" Mi sta prendendo per il culo?

"Non sarei così scontroso, se l'avessi trovata! Ho perso i suoi segnali vitali!"

"Anche noi. Cosa vuol dire?" chiede, lasciando perdere la cartina sul tavolo.

"Semplicemente che l'hanno eliminata! Hanno rinchiuso di nuovo mia sorella, e potrebbe essere già troppo tardi!" Una fitta dolorosa alla testa lo fa piegare in due, destando la preoccupazione di presenti. "Cazzo! Sto perdendo la presa sul mio contenitore." Philippe non può crederci, e si porta una mano alla testa. Non aveva considerato che anche Cory potesse ribellarsi. Crystal si avvicina a lui e gli mette una mano sulla fronte, sentendola pulsare. Mormora poche parole e il demone cade addormentato, sedato da un incantesimo.

"Senza il suo doppio entrambi si indeboliscono. Kirsten deve essere riuscita a reprimere il suo istinto, ma deve esserci voluta una grande forza di volontà." Philippe batte una mano sul tavolo, digrignando i denti.

"L'ho allenata troppo bene. Flinn doveva essere solo un mezzo da manipolare per ottenere mia nipote, invece adesso sta creando solo casini." Guarda il corpo di Adrek, steso a terra, e il fuoco acceso luccica nei suoi occhi azzurri. "Chiama gli ibridi rimasti e falli entrare in azione. Se quel vampiro non si toglie di mezzo da solo, ci penserò io."


Kirsten's POV

"Farà male?" chiedo, mettendomi una maglietta prestatami da una delle vampire presenti nell'hotel. Lo stregone è arrivato, e presto mi metterà il sigillo. L'idea di avere un tatuaggio permanente non mi va molto a genio, ma è sempre meglio di questo perenne mal di testa. Alexander mi lancia un paio di jeans e scuote la testa, dandomi le spalle mentre si allaccia una scarpa.

"Passerà in un attimo. Victor è un bravo stregone."

"Sì, ma il suo capo mi odia."

"Lui non ha un capo. Haori lo paga per servirlo, e comunque dura solo per qualche ora. E' disgustato dai vampiri quanto te, e questo dovrebbe giocare a tuo vantaggio."

"E allora perché dovrebbe aiutarli a sigillare Chire?" Non riesco a capire la logica della situazione, ma ormai ci ho rinunciato, limitandomi a lasciarmi trasportare dagli eventi. Alexander mi lascia per andare in bagno, e qualcuno bussa alla porta. Finisco di vestirmi ed apro la finestra, poi vado ad aprire.

"Ehi, Cacciatrice."

"Hola, Guido." Lo saluto, alzando una mano. Il moretto alza un sopracciglio e annusa l'aria, prima di fare un sorrisetto soddisfatto. "Cosa ti prende?" chiedo, appoggiandomi allo stipite della porta e aspettando una risposta che non arriva. Lui mi scosta ed entra, guardandosi intorno.

"Sei pronta? E, ti prego, non rispondere con una di quelle frasi fatte." Dice, assumendo l'espressione da "sono stanco della mia vita". Alzo gli occhi al cielo e incrocio le braccia, reprimendo la risposta che stavo per dare.

"Va bene, allora dirò solo sì." sbuffo e in quel momento Alexander torna in camera, sobbalzando quando trova il vampiro nella stanza.

"Ciao, Accogli."

"Flinn. Allora..." batte le mani e poi le strofina tra loro. "Andiamo?" Chiudiamo a chiave la stanza e ci dirigiamo di sotto, lasciando la chiave nella reception. Mi posiziono tra Alex e Guido, come due guardie del corpo, e scendo nella stanza nascosta nei sotterranei. Quando entro la stessa folla di vampiri dell'altra volta mi fissa malamente, ricevendo solo un'alzata di spalle e altre occhiatacce da parte mia. Fottevi, branco di succhiasangue. Alzo lo sguardo verso Alex, che mi guarda con gli occhi socchiusi. Ah, già. Lui legge nel pensiero. Chissà se qui ci sono altri in grado di farlo. A giudicare dalle loro facce, direi di sì. Ignoro le minacce di morte e concentro il mio sguardo sui cinque vampiri messi in risalto dai lunghi mantelli neri, che nascondono ogni lembo di pelle tranne il viso. Haori fa un passo avanti, venendomi vicino.

"Sei venuta." Dice, evidentemente sorpreso.

"Non mi tiro mai indietro." Ribatto, incrociando le braccia. Il vampiro fa un sorrisetto, a metà tra lo scettico e l'incuriosito, poi mi afferra un polso e mi trascina su un tavolo di legno. Quando lo vedo la mia mente crea un flashback, ed io mi ritrovo nel sotterraneo della Lega, con il tavolo di marmo insanguinato davanti. Mi porto una mano alla bocca ed arretro, incrociando lo sguardo di un ragazzo abbastanza giovane, vestito interamente di bianco e azzurro. Una mano mi tocca la schiena, spingendomi delicatamente in avanti.

Andiamo, va tutto bene. Ci sono io a guardarti le spalle.

La voce di Alexander mi riempie il cervello, ed io faccio un mezzo sorriso, tornando alla realtà. Mi stendo e lascio che mi leghino braccia e gambe, guardando il soffitto bianco. Il ragazzo di prima si alza le maniche e guarda Haori.

"E' lei il contenitore?" dice, leccandosi le labbra.

"Sì. Fa quel che devi."

"Non mi comandare, vampiro." Sogghigna, muovendo un dito in alto in segno di diniego. Haori fa un passo indietro, ma non si lascia intimidire. Allora è questo pivello il famoso Victor. Mi aspettavo qualcosa più in stile Merlino, con barba bianca e bastone di quercia nodoso. "Allora. Mi hanno detto che ti chiami Kirsten. Sai che ogni stregone o strega del mondo pagherebbe per averti sottomano?"

"Mi è stato accennato." Dico, sarcastica. Lui sembra capirlo, perché il sorriso si accentua sulle labbra carnose.

"E io adesso sto per distruggerti, proprio davanti a tutti questi... cosi."

"Lo supererai. In fondo ce ne è un altro come me." Ripenso a Cory, ancora intrappolato come me. Lui non voleva più diventare un contenitore. Voleva solo smettere di essere solo. Io ci sono riuscita, ma lui no. Vorrei aiutarlo, ma in queste condizioni non posso.

"Vero, ma sei tu quella che uccide i vampiri." Qualcosa negli occhi grigi luccica, e lui mi porta una mano sulla testa, mormorando qualcosa. Sento uno stiletto che mi perfora il cranio, entrando nel cervello e scavando in profondità. Cosa mi sta facendo? Odo a malapena delle grida, poi tutto diventa nero, ed io riesco a intravedere lo sguardo spaventato di Alex prima di perdere i contatti.


Alexander's POV

"Cosa stai facendo, Victor?" Haori si avvicina minaccioso, ma lo stregone arretra di un passo, togliendo la mano dalla fronte di Kirsten. La ragazza apre gli occhi, tornati rossi e iniettati di sangue.

"No!" provo ad andare verso di lei, ma Guido mi afferra per una spalla, tenendomi dietro.

"Rilassati. Non la lascerà libera. Ucciderebbe anche lui nella mischia." Non lo ascolto. Guardo con passività la Portatrice, che gira la testa da una parte all'altra.

"Voglio parlare con il demone. Non c'è molto su di loro nei libri, e ho bisogno di avere delle informazioni se voglio rimandarla indietro." Rimandarla indietro? Avevano detto che l'avrebbero solo sigillata dentro Kirsten.

"Ti ascolto, Victor Collins." Mormora la Portatrice, guardandolo con un sorriso crudele sul volto. La folla ammutolisce, e tutti rimangono a fissare lo stregone, in attesa della risposta.

"Sai chi sono?" chiede, e lei rimane impassibile.

"So molto di più. Posso dirti che in questa stanza ci sono almeno trecentoventicinque vampiri, solo cento dei quali sono europei. La maggioranza è asiatica e sono quasi tutti dei vampiri psichici, anche se c'è una cospicua minoranza di vampiri con poteri fisici. Oh, conosco uno di loro." Si volta verso noi due, squadrandoci da capo a piedi. "Come andiamo, ragazzi?"

"Meglio, ora che sei legata." Risponde Guido, sapendo che prima si stava riferendo a lui. Lo stregone si mette due dita sul mento, continuando a fissarla.

"Davvero sorprendente. Riesci a percepire ogni vampiro presente nella stanza."

"E non solo, stregone. Posso dirti nome, cognome e generalità di ognuno dei presenti, oltre che farlo fuori a mani nude, ovviamente." Sorride innocentemente, come se stesse parlando di gomme da masticare colorate. Si volta verso di me, e il suo sorriso si allarga. "Sorpreso, Flinn?" chiede di botto, facendomi sobbalzare. I vampiri iniziano a fissarmi, ed io annuisco.

"Sì, in effetti è insolito." Mormoro, rimanendo ai margini della folla. Victor la osserva ancora, prima di parlare.

"Ti va di fare due chiacchere? In fondo ti ho liberato dalla tua prigione mentale."

"Non è con te che voglio parlare." Victor salta per la sorpresa, e sembra vagamente offeso, ma comunque non si muove.

"Perché?"

"E me lo chiedi? Stai per riportarmi nel mio mondo prima che io abbia finito la mia missione. No." Scuote la testa teatralmente, facendo muovere i lunghi capelli rossi. "Non mi interessa parlare con te. Io voglio Alexander."

"Perché proprio lui?" Sbarro gli occhi, sperando che non riveli il nostro segreto. Non deve dire che siamo collegati. Mi rovinerebbe. Mi crederebbero un traditore e finirei decapitato prima di poter fare qualcosa.

"Ho un conto in sospeso con lui. Non sono affari tuoi, ora sparisci." Victor alza le spalle, poi mi guarda. Quegli occhi così innocenti da ragazzino nascondono benissimo l'età di sessant'anni che in realtà si porta dietro. La magia fa miracoli. L'ultima volta che l'ho visto, era biondo con gli occhi neri.

"Finiamola con questa pagliacciata. Fai quello che devi fare." Sbotta Haori, ma la Portatrice sembra avere altri piani.

"Lo sai, Alex? Sarà divertente tornare nel mio mondo, anche se dovrò aspettare mio fratello. Mi manca casa, ma mi dispiace veramente tanto per il mio contenitore. Mi ci ero abituata. Sarà un peccato vederlo morire così."

"Aspetta! Cosa?" chiedo, iniziando ad agitarmi. Sta solo cercando di entrare nella mia testa. Non faranno morire Kirsten. Guardo il Concilio, che però rimane teso a fissare Chire, che sorride innocentemente.

"Oh, non te lo hanno detto? L'energia che ci vorrà per riportarmi negli inferi sarà molta, e Victor non ne ha abbastanza. Dovrà attingere da qualcun altro, e dato che qui siete tutti morti, l'unica forza vitale che può usare, qual è?"

"Kirsten." Sussurro, sbarrando gli occhi. Sento il respiro farsi più pesante e il mio cuore prende a battere all'impazzata, perdendo il suo ritmo. Credo che Chire lo senta, perché il suo sorriso si fa più aperto.

"Din din din. Risposta esatta, vampiretto."

"Alexander, non fare cazzate." Mi ferma Guido, ma io non lo sento più. Le vogliono fare del male. D'istinto cerco con lo sguardo Cappuccetto Rosso, trovandolo in un angolo vicino ad Haori, che guarda la scena nascosto dalla solita mantella. Quando mi guarda, vedo uno scintillio nei suoi occhi.

"Sta mentendo?" chiedo, con una calma innaturale. Haori non risponde. Ripeto la domanda, questa volta gridando e trattenendo la furia. "RISPONDI!" Il giapponese mi guarda profondamente.

"E' l'unico modo, Flinn. E lo sai."

"No! Avevi detto che sarebbe bastato sigillarla."

"Potrebbe uscire di nuovo. La ragazza ha detto di essere pronta a qualsiasi cosa per redimere le sue colpe. Bene. Lo verificheremo subito. Victor, procedi. ORA!"

"Haori..."

"Non fiatare, James. Non cambierò idea." Victor alza le spalle e mette una mano sullo stomaco di Kirsten, che rimane tranquilla e continua a fissarmi con gli occhi insanguinati.

"E' stato un piacere confrontarmi con te, Alexander. Devo ammetterlo. Hai vinto tu. Complimenti." Una risata fredda riecheggia nella stanza, entrandomi in testa. Rimango fermo, con la bocca spalancata, osservando la ragazza che fino a poco tempo prima baciavo guardarmi con talmente tanto disprezzo da farmi gelare il sangue. Il mio cuore manca un battito. Un momento. Il mio cuore! Batte!

"Un momento!" grido, liberandomi dalla presa di Guido e avvicinandomi a Victor. Lui mi guarda sospettoso.

"Cosa c'è?"

"La forza che ti serve. Prendila da me." La folla inizia a vociare, e lo stregone scoppia a ridere.

"Sei impazzito? Tu sei morto. La tua energia vitale è andata." Scuoto la testa e gli prendo il polso, posandogli una mano sul mio cuore.

"Usa me." Ripeto a denti stretti, ignorando il suo sguardo terrorizzato. Ritrae la mano come se scottassi, e i vampiri intorno a noi ammutoliscono.

"Come è possibile?" mi chiede, osservandomi come se fossi una gemma rara. E forse lo sono davvero.

"Non chiedermelo. Fallo e basta." Ringhio. Victor si guarda intorno, poi annuisce soddisfatto.

"Devo avvertirti. Potresti rimetterci la pelle, Alexander." Mi ammonisce, usando un tono più fraterno. Volto la testa verso James, che muove la testa per annuire.

"Muoviti." Dico, senza guardarlo. Haori mi fulmina con lo sguardo, mentre Guido fa un sorrisetto soddisfatto. Faccio un sospiro e guardo Chire. "Hai ragione. Ho vinto io, Portatrice di Luce." Lei mi guarda, sputandomi in faccia e facendomi ridere. Non mi interessa se morirò. È anche colpa mia se Kirsten si trova in questa situazione, e sono io che la porterò via da qui, fosse anche l'ultima cosa che farò. In fondo ho vissuto abbastanza a lungo. Può anche bastare, a questo punto. "Cosa devo fare?" chiedo poi, rivolto a Victor. Lui si riprende dallo shock e ci pensa su.

"Visto che dovrò usare un incantesimo esterno, sarà meglio che gli altri escano."

"Non se ne parla!" sbotta Haori, insieme agli altri membri del Concilio. "E' nostro dovere controllare il tuo lavoro. Ho un idea per tenerci al sicuro." Schiocca le dita e James si avvicina verso di noi, togliendosi il cappuccio e la mantellina. Allora indossa anche lui dei vestiti normali. Non capisco cosa voglia fare, finché non vedo tuti arretrare e sento qualcosa che mi attraversa il corpo, mandandomi brividi lungo la schiena. Deve aver creato un campo di forza intorno a noi, ma lui è rimasto dentro. Non sembra farci molto caso e si mette accanto a me, con le braccia incrociate. Non è molto alto, e deve essersi fermato ai diciassette anni quando è stato trasformato. Ancora adesso noto una certa familiarità, ma non mi viene in mente nulla, almeno fino a quando non sposto lo sguardo verso Kirsten, che mi guarda con gli stessi occhi del ragazzo. Sbarro i miei e lo osservo, mentre lui rifiuta un contatto visivo. No. E' impossibile. Assurdo. Prima che possa chiedergli qualcosa, Victor mi afferra il polso e lo mette sopra Kirsten, provocandomi un taglio abbastanza profondo nel palmo della mano e facendo cadere alcune gocce di sangue sul suo stomaco.

"Alex, cosa stai facendo?" mi chiede, ed io cerco di sembrare sicuro, facendole l'occhiolino.

"Andrà tutto bene. Te l'ho detto, no? Fidati di me." Chiudo gli occhi e continuo a sorridere, tranquillizzandola almeno un po'.

"Va bene. Ehi, perché quando usciamo non facciamo un giro per Roma? Mi piacerebbe vedere il Colosseo."

"Certo. Piacerebbe anche a me." Dico, mordendomi la guancia per non parlare. Non sento neanche Victor che pronuncia l'incantesimo. Mi accorgo che sta avvenendo solo quando comincio a sentire le forze mancare, e cado al suolo in ginocchio.

"Alex." Mi sta chiamando. Riesco ancora a sentirla, anche se la litania sta prendendo piede nella mia testa. È come se qualcuno mi stesse succhiando via la vita con una cannuccia.

"Kirsten, sta ferma." ringhio, quando la vedo muoversi per venire ad aiutarmi. James si china su di me, per non farsi vedere dalla ragazza, e mi porta una mano sulla schiena.

"Ti ringrazio, Flinn." Dice, e io faccio un mezzo sorriso. Vedo i vampiri battere i pugni contro il campo di forza, cacciando i canini. Li capisco. Non accettano che io stia morendo per un'umana, e cercano di impedirlo. James prova a mantenere la concentrazione, ma comincia a sudare freddo.

"Per così poco." Sussurro, prima di sentire un atroce dolore al petto. Alzo lo sguardo e vedo Kirsten spalancare la bocca, senza però emettere alcun suono. Un lampo di luce bianca si sprigiona dal suo corpo, e l'urlo di libertà della Portatrice spacca i timpani ai presenti, che cadono a terra con le orecchie sanguinanti. La vista mi si appanna e sono costretto a sdraiarmi a terra, senza forze. Vedo a malapena la luce scomparire e i suoni diventare inesistenti. Il campo di forza è sparito e James è crollato al suolo, anche lui con un rivolo di sangue che gli fuoriesce dai timpani.

"Alexander!" Kirsten... La sua voce si mescola ai battiti del mio cuore, ed io inizio una specie di conto alla rovescia.

Tre battiti. Vedo lei che si libera e si china su di me.

Due battiti. Lei che mi alza la testa e muove la bocca, forse cercando di dirmi qualcosa.

Un battito. Lei che mi abbraccia, senza dire nulla.

Poi più niente.


Kirsten's POV

No. No. NO!

"Alex. Ti prego, svegliati." Perché non si muove? Sono tutti svenuti, ma per lui è diverso. Il cuore non batte più. So che è diverso. "Per favore, non lasciarmi qui." Piccole lacrime mi scendono lungo il viso, bagnandogli le guance fredde. "Non puoi andartene così. Mi hai sentito? Svegliati, stupido idiota." Lo agito per le spalle, ma lui continua a rimanere immobile e freddo.

E' questo che dovrebbe essere. Un cadavere.

Scuoto la testa, tirando su col naso. "Non volevo, Alex. Mi dispiace. Sei tu che devi perdonare me. Ti prego. Ti prego, ritorna. Rimani con me. Non è giusto. Perché mi lasciate tutti da sola? I miei genitori, mio zio, mio fratello. Non anche tu. Mi hai sentito!? SVEGLIATI!" Continuo a scuoterlo, ma non si muove. In preda al panico, mentre cerco di capire cosa è successo, vedo un vampiro dietro di me che inizia a riprendere i sensi. Senza pensarci due volte lo afferro per un braccio e lo trascino di peso, sentendolo lamentarsi un po'.

"Che stai facendo?" chiede, continuando a tenere il viso a terra.

"Devi aiutarlo. È un tuo compagno, no? Riportalo indietro." Lo lascio vicino al corpo steso di Alex, e lui si mette in ginocchio, esaminandolo. Dopo qualche secondo scuote la testa, asciugandosi il sangue dalla guancia.

"Non è ancora morto, ma c'è mancato poco." Dice, mettendogli una mano sulla fronte. "Ha bisogno di cibo. Ha fatto un grande sforzo, ma è fuori pericolo." Faccio un sospiro di sollievo e faccio il giro, cercando di sollevarlo.

"Grazie." Mormoro al vampiro davanti a me, alzando lo sguardo per guardarlo.

"Non ho fatto niente." Dice, evitando il mio sguardo. Alzo un sopracciglio, un po' confusa.

"Anche per l'altra volta. Mi hai aiutata con questi esaltati. Senza offesa."

"Figurati." Liquida il discorso con un gesto della mano e prova a rialzarsi, ancora intontito. Lo guardo meglio, aggrottando le sopracciglia mentre mi metto un braccio di Alex intorno alle spalle.

"Ci siamo già visti da qualche parte?" chiedo, inclinando la testa. Ha qualcosa di vagamente famigliare. Lui scuote la testa.

"Posso assicurarti che è la prima volta in questa vita che ti vedo." Frase bizzarra. Sarebbe bastato un semplice no. Alzo le spalle, facendo finta di nulla.

"Okay, spero che i tuoi amici si sveglino presto." Dico, facendo un piccolo sorriso, subito ricambiato. Vado vicino a Guido e gli tiro un calcio nelle costole, facendolo rinvenire subito. Guarda prima me, poi Alex ancora svenuto, e scuote la testa.

"Cosa gli è successo?" mormora, alzando debolmente un dito.

"Ha bisogno di mangiare, quindi alzati!" ringhio. Lui sbuffa e si alza lentamente, scuotendo la testa e aiutandomi a portarlo di sopra. Getto un ultimo sguardo alla sala addormentata, vedendo il vampiro di prima che mi guarda ancora, o almeno guarda un punto vicino a me. Rabbrividisco e salgo le scale, sentendomi più leggera, consapevole di essere finalmente libera. Non sono più un contenitore. Non sono una Portatrice, né la Cacciatrice. Sono solo... Kirsten.


Vi fermo un attimo per chiedervi un favore. Dovete sapere che sono una persona altamente competitiva. Ecco, poco tempo fa mi sono iscritta su Instagramm e la mia migliore amica mi ha detto che non sarei mai riuscita a raggiungere i 200 followers senza pubblicare almeno una foto al giorno. Vi chiedo una mano. Non voglio sembrare una morta di followers (odio gente simile) né mi si spezzerà il cuore se ignorerete questo messaggio, ma voglio vincere! Quindi, se qualcuno vuole aiutarmi, il mio Instagramm è elisa_ruberto.

Grazie a chi mi aiuterà e anche a chi legge questa storia. Ora torno nel mio antro.

Scorpion_grey

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