Capitolo 27
Ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessun altro.
(Mark Twain)
Alex POV
Derek non mi lascia il braccio. Non capisce. Dobbiamo correre prima che sia troppo tardi. quello che ho visto è stato...surreale.
"Spiegati meglio." Insiste, ed io sento gli sguardi di tutti puntati addosso. Le mie gambe fremono per correre, ma mi devo dare una calmata, o loro non mi seguiranno.
"All'improvviso era come se mi trovassi in casa sua e l'ho vista mentre uccideva dei vampiri." I ragazzi alzano un sopracciglio, confusi.
"E non è normale?" Sbuffo frustrato e mi scosto con uno strattone, facendo indietreggiare Derek di qualche passo.
"Muovetevi!" grido, poi scompaio, ritrovandomi in un battito di ciglia davanti a quella palazzina sconnessa e dal colore ambiguo. Chi colorerebbe un palazzo di verde? Un daltonico, forse. Scuoto la testa e ritorno in me, pulendomi la bocca con una mano. Sono sporco di sangue morto. Come ho potuto mordere i miei amici?
"Alex, porca puttana, aspettaci." Rick e gli altri arrivano dietro di me, colti alla sprovvista. Non lo ascolto e salgo velocemente le sei rampe di scale, sapendo che gli altri continuano a seguirmi. La porta dell'appartamento è chiusa e da dentro non arrivano più rumori. Provo a sfondare la porta, ma è stranamente resistente. Dopo la nostra ultima entrata Kirsten deve averla fatta incantare.
"Ehi, avete sentito?" Stefano ci intima di stare zitti e tende le orecchie, guardando un punto fisso. Subito dopo punta lo sguardo verso suo fratello. "Guido..."
"No, Stefano!" Lo ferma prima che possa esprimersi, alzando un dito e spalancando gli occhi chiari. Il fratello alza gli occhi al cielo e Guido gli va incontro. "Ho detto di no. Deve esserci un altro modo per guardare dentro."
"Datti una mossa, Accogli!" ringhio, sull'orlo di una crisi di nervi. Devo scoprire cosa si nasconda dietro quella porta. Lui scrolla le spalle e batte un piede a terra.
"Non lo voglio fare." Si lamenta, guardando il fratello, che però rimane impassibile. Guido sbuffa, poi chiude gli occhi e apre le braccia. Non capisco cosa stia facendo finché la sua forma non inizia a cambiare, diventando più piccola e piumata. Quando ha finito un corvo completamente nero ci guarda dal basso verso l'alto. Josh scoppia a ridere, seguito dagli altri. Stefano allunga una mano e il corvo gli sale sul braccio.
"Oh, fratellino. Sei adorabile quando usi il tuo potere." Per tutta risposta Guido gli ficca il becco nella carne. Stefano sobbalza, mormorando un "ahia". Il corvo vola fuori dalla finestra, seguito dagli sguardi stupiti di tutti noi, fatta eccezione per quelli del suo clan.
"Mitico." mormora Derek, guardando l'uccello sparire da una delle finestre del corridoio. Rimaniamo in silenzio per alcuni istanti, finché non si sente il rumore di una serratura e la porta si apre. Davanti a noi compare Guido, soddisfatto di se stesso e di nuovo umano.
"Et voilà."
"Bravo il mio uccellino." Dice Laurence, tirandogli una pacca sulla spalla ed entrando. Io non sono così gentile e lo scosto, guardando per le stanze. Cerco di ricordare quale fosse quella che ho visto, ma non ci riesco.
"Ragazzi!" Simon! Esco fuori dalla cucina e mi ritrovo con gli altri in mezzo al corridoio, dove tre corpi squarciati e ricoperti di sangue intralciano il passaggio. Strano. Avrei dovuto avvertirne l'odore, a meno che...
"Sono vampiri." Rick si è chinato e sta esaminando i resti, anche se non rimane un granché. Ad uno è stata tagliata la testa, ma non sembra opera di un'arma. La pelle è lacerata in fondo al collo, come se fosse stata strappata.
"E' quello che ho visto. La stessa scena." dico ad alta voce, facendo voltare i ragazzi. Stefano apre la bocca, poi la richiude e si mette un dito sulle labbra. Facciamo lo stesso e rimaniamo in ascolto di non so cosa. Un pianto sommesso e quasi inudibile per un umano mi perfora le orecchie.
"E' il suono che ho sentito anche prima. Credo provenga da quella parte." Indica con un dito la camera da letto ed io entro, guardandomi intorno. Il letto è disfatto, ma non c'è traccia do vita. Chiudo gli occhi e mi concentro sui suoni, trovando quello che cerco. È il battito di un cuore. Allora c'è qualcuno ancora vivo.
"Alex?" Sobbalzo e vedo la figura bionda di Coraline uscire da sotto al letto, seguita da quella di Tania. Mi chino verso di loro e le aiuto ad alzarsi, dandoli una rapida occhiata.
"State bene?"
"No. E' stato orribile. Ci siamo nascoste sotto al letto, o avrebbe ucciso anche noi."
"Chi, Tania?" Le afferro le spalle e la scuoto, ma lei continua a guardarmi con occhi sbarrati. Alza un braccio tremante e punta il dito verso il bagno annesso alla stanza. La lascio andare e le mando verso gli altri, mentre afferro la maniglia della porta. La apro con un sol gesto ed entro, guardandomi intorno. Sembra tutto in ordine, fatta eccezione per una massa rossa e tremante rannicchiata accanto al water. Mi avvicino piano.
"Kirsten?" Lei alza di scatto la testa, cercando di diventare ancora più piccola. Ha paura di me?
"Vattene, Flinn." Continuo a camminare, senza ascoltarla. Quando le sono davanti mi chino su di lei.
"Ehi, va tutto bene adesso." Trema come una pazza e prova ad allontanarsi da me, senza successo. Non riesco a vederle bene il viso, nascosto dai capelli. Solo adesso ho notato che è completamente sporca di sangue nero, dalla testa ai piedi. Le porto una mano sotto al mento e la faccio girare verso di me. Lei oppone resistenza per un po', poi mi lascia fare. D'istinto sbarro gli occhi, vedendo i rivoli di sangue nero che ancora le macchiano il mento e gli angoli della bocca. Sta piangendo, e le lacrime trasparenti scavano due strade nel sangue. "Cosa hai fatto?" Lei scuote la testa, portandosi le labbra all'interno della bocca. le guardo le mani, nere e rovinate, con ancora di pezzi di carne attaccati come a voler testimoniare quello che è appena successo.
"Io non lo so. Mi sono addormentata, e quando mi sono svegliata erano tutti... oddio!" Scoppia a piangere e mette la testa tra le gambe.
"Merda. Rick!"
"No. Non chiamare nessuno."
"Stai scherzando? Guardati, cazzo. Hai succhiato del sangue vampiro e sembri appena uscita da Saw!"
"Che succede Al... oh. Mio. Cazzo!" Ha scelto l'alternativa che più si avvicinava al Grande Capo. Posso dire che la modestia non faccia parte di Richard. Aiutiamo Kirsten ad alzarsi e la portiamo fuori. I ragazzi hanno pulito il casino nel corridoio, grazie anche all'aiuto di Tania, ma Coraline ha ancora qualcosa in mano. Vedendo Kirsten lei e Tania sobbalzano, e questo non fa che aggravare la situazione. Kirsten rimane immobile e si lascia manovrare, sotto shock. "Cosa facciamo?"
"Non saprei, ma credo che lasciarla da sola in questo momento non sia l'ideale. Coraline..." mi rivolgo alla bionda e lei scatta, venendomi incontro. "Cosa è successo esattamente?"
"Ho sentito un rumore provenire dal corridoio, quindi siamo andate entrambe a vedere cosa fosse successo. Si sono presentati quei tre tizi, dicendo che erano venuti per Tania e Caleb." Sbarro gli occhi. Sapevo che era solo questione di tempo prima che li scoprissero. Coraline mi porge il pezzo di stoffa strappato che ha tra le mani. Lo guardo e capisco che è un pezzo della tunica dei Messaggeri, vampiri che il Concilio utilizza per prelevare i condannati. "Non volevamo che portassero via Tania, quindi abbiamo provato ad affrontarli. Uno mi ha rotto l'osso del collo e quindi sono svenuta. Quando mi sono ripresa ho visto Kirsten con i denti affondati nel collo di uno di loro. Aveva gli occhi rossi e uno sguardo omicida. Non aveva battito. Niente. Era come se fosse una di noi." Ricordo qualcosa di simile nel mio sogno, ma o la mente annebbiata dalla recente perdita di conoscenza.
"Okay, ci mancava solo questa. Venite tutte e tre con noi. Al Rifugio decideremo sul da farsi."
Lascio i ragazzi nel salotto e salgo insieme a Kirsten, accompagnandola in bagno per fare una doccia. Lei non ha detto una parola per tutto il tragitto. Non si è opposta neanche quando l'ho presa in braccio per trascinarla meglio. Adesso sta guardando la maniglia in ottone della porta, con la mente da un'altra parte. La faccio entrare e Kirsten fa pochi passi all'interno, guardandosi alo specchio. La vedo rimanere impalata lì davanti, ma questa volta è presente e si sta concentrando sul suo aspetto attuale.
"Ehm, io vado. Chiama se hai bisogno." Mormoro, distogliendola dai suoi pensieri. Lei annuisce, continuando a guardarsi. Sospiro e mi volto, chiudendomi la porta alle spalle.
"Alex." Mi giro di nuovo verso di lei. Questa volta mi sta guardando, ed io rabbrividisco. "Niente. Scusa." Di' qualcosa, brutto idiota!
"Le asciugamani sono sotto al lavandino." E' ufficiale. Sei un coglione. Posso sentire il mio me interiore che si batte una mano sulla fronte, in preda alla disperazione. Cosa avrei dovuto dire? È facile predicare. Scendo le scale con le mani in tasca e mi siedo su una poltrona, tra Coraline e Simon. "Adesso sta meglio, ma è scioccata."
"Non puoi biasimarla. Si è praticamente trasformata in una vampira, da sola." Questa cosa non ha senso.
"Ci sono troppe coincidenze. Kirsten, il rapimento di Cal, l'apparizione del Lican, la trasformazione di Brooke."
"E non dimenticare del tizio che mi ha marchiato. Secondo me c'è lui sotto tutta questa storia." Dice Simon, girandosi verso di me. Annuisco piano, riflettendo. Posso sentire gli ingranaggi del mio cervello che si muovono lenti.
"Già, ma la Lega non lavora mai per esterni."
"No, a meno che non ci sia una buona causa." Quando tutti mi guardano capisco di dovere delle spiegazioni.
"L'arma. Il cacciatore che ha preso Caleb mi ha parlato di un'arma."
"Okay, ma quale potrebbe essere? A cosa servono Kirsten, o Caleb, o noi?" Tania scatta in piedi e sbarra gli occhi.
"Il rito di purificazione." Mormora, più a se stessa che a noi.
"Cosa?" chiede Laurence, girandosi il cappello al contrario. Lei non risponde e si smaterializza davanti ai nostri occhi, per poi ritrovarsi di nuovo qui con un grosso libro nero in mano. Lo butta sul tavolo con poca grazia ed inizia a girare le enormi pagine ingiallite. Sbircio incuriosito, notando numerosi disegni e figure fatte a mano. "Dov'è? Deve essere qui." Si passa una mano tra i capelli, poi si ferma su una delle ultime pagine. "Trovato. Incantesimo di purificazione." Provo a toccare il libro, ma ritraggo la mano per il bruciore. "E' protetto dalla magia. Posso toccarlo solo io." Mi sgrida, iniziando a leggere ad alta voce. "L'incantesimo di purificazione fu adottato dalla prima Lega, decisa a creare un'arma perfetta per l'eliminazione delle specie sovrannaturali. In seguito fu bandito da Merlino, che non riteneva giusto il genocidio di quelli che una volta erano stati esseri umani. L'incantesimo prevedeva poi un sacrificio specifico, in modo da risvegliare i due Portatori di Luce..."
"Wow, gran bel nome." Fissiamo male Derek, che alza le mani in segno di resa. "Era per alleggerire la tensione." Tania alza gli occhi al cielo e riprende la lettura.
"Un'essere di ogni razza andava inciso e poi ucciso. Nel 700 d.C il primo rito fu completato, ma i Portatori di Luce vennero sigillati da Merlino in persona in due esseri umani qualunque, bloccandone il potere. I Portatori passarono di contenitore in contenitore, ogni volta che quest'ultimo veniva a mancare. La Lega e i Lican cercano da secoli queste due potenze, che continuano a rimanere sopite nei due contenitori."
"C'è una nota che spiega cosa succederebbe se venissero liberati?" chiedo, ma lei scuote la testa.
"Mi sembra abbastanza ovvio. Nel giro di pochi anni, tutti i vampiri e i licantropi di questo pianeta scomparirebbero. I Portatori di Luce non si fermeranno finché la loro missione non sarà finita." Finché la loro missione non sarà finita... queste parole mi ricordano qualcosa.
"Quindi Caleb serve proprio a questo scopo. Vogliono usarlo per il sacrificio." Mi prendo la testa tra le mani e la scuoto. Il mio amico. Tania annuisce, con le lacrime agli occhi.
"Chiunque sia il mandante, ha bisogno anche di un lupo mannaro."
"Se c'entra anche Cory, credo che lo abbiano già."
"Beh, ma se hanno già tutto, come mai siamo ancora qui?" Tania alza le spalle e torna sul libro, cercando una risposta alla mia domanda.
"Ecco, qui c'è scritto che i contenitori devono trovarsi nella stessa stanza del sacrificio, in modo che i due Portatori riescano a ricevere l'energia necessaria a sopprimere la volontà dell'essere umano."
"Quindi è questo che manca. I contenitori."
"Sì. Comunque devono essere vicini, altrimenti perché avrebbero preso un vampiro di queste parti?" dice Guido.
"Ma chi potrebbe essere?" chiede Joshua, buttandosi sul divano. Derek ci guarda tutti, poi fa un mezzo sorriso.
"Ma come? Non vi sembra ovvio? Uno deve essere per forza il Lican, altrimenti perché sarebbe venuto fin qui?"
"Ha detto che aveva una missione."
"Esatto, e indovinate un po' quale deve essere?" Faccio due più due, poi sbarro gli occhi.
"Deve prendere il secondo contenitore."
"Sì, ma qual è?" urla Simon. Non gli sono mai piaciuti gli indovinelli, e neanche a me a dire il vero. Un grido femminile risponde veloce alle nostre domande. Guardiamo tutti Derek, che annuisce prima di correre su per le scale. Spalanchiamo la porta del bagno, ma l'unica cosa che troviamo è una finestra aperta e una frase che imbratta lo specchio.
KIRSTEN E' CON NOI. GRAZIE PER AVERCELA TENUTA AL SICURO.
-BROOKE-
"NO!" Tiro un pugno allo specchio, che si frantuma in mille pezzi.
"Ma se l'arma verrà completata, anche i Lupi verranno sterminati." Rick vorrebbe ragionare, ma io sono nero. Hanno preso Kirsten. Me l'hanno fatta sotto il naso, in casa mia! Questo non lo accetto. Delle teste cadranno.
"Non importa. Non credo che questi siano più i Lupi che avete conosciuto. Ora sono ibridi, assoggettati al loro creatore. Si lancerebbero anche da un palazzo se fosse necessario." Stringo i pugni insanguinati e sento le vene sotto i miei occhi che fuoriescono. Brooke Wildwood. Ancora lui. Quello stronzo. Ma giuro che me la pagherà.
Pagherà per tutto.
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