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24 Dicembre
La mattina del 24 Dicembre Lily era particolarmente felice.
Naturalmente, perchè mancavano ovviamente meno di ventiquattro ore a Natale.
Lily si sedette a fare colazione, Teddy e Albus non erano ancora arrivati.
Suo padre le sorrideva, sembrava altrettanto contento o alquanto sereno.
Sua madre era già indaffarata. Sul bancone della cucina c'era già un mucchio di roba.
Arrivò Teddy poco dopo, e si sedette accanto a lei, di fronte a James.
La rossa era contenta di vederli sorridere.
Quando invece scese anche Albus, si sedette tra James e suo padre. La più piccola non partecipò ad alcuna conversazione, ma le ascoltò in silenzio.
Il sorriso di James e il quidditch che non trovava d'accordo con Teddy, suo padre e il nuovo presidente degli stati Uniti e James che elencava la sua biografia, e Albus lo correggeva sulle date.
Sua madre e la farina ovunque, le risate, lei in disparte a vedere questo spettacolo fantastico.
Sembrava già Natale.
Ma lo sembrava da un paio di settimane ormai.
Come avrebbe mai potuto rovinarsi quella giornata?
🎄
"Hai una faccia strana." Mormorò Lily, guardandolo.
"Sono... un po' stanco?"
"Sicuro che non sia successo altro?" Mormorò, scutandolo ancora. Aveva la paura di aver fatto qualcosa di sbagliato. E non riusciva a sopportarlo.
Erano passati a malapena tre giorni, non voleva rovinare tutto.
"Certo." Fece un mezzo sorriso, Lucas, ma continuò a giocherellare con le mani distrattamente. Poi portò lo sguardo avanti, sul paesaggio innevato. I pini bianchi, il verde che era ormai inesistente, e piccoli bambini dai cappelli gialli, blu e rossi che giocavano più in là.
"Solo che..."
"Che?" Mormorò Lily, accarezzandogli la mano.
"Che... Lily, ascolta." Lui si girò, verso di lei, incastando una gamba dietro l'altra. Le prese il viso con le mani, come piaceva tanto a Lily, come quando la faceva rabbrividire e sorridere.
Non stavolta.
"Ci tengo tanto a te, Lils-"
E Lily lo capì. Forse un po' perchè erano frasi dette e ridette nei film d'amore, soprattutto drammatici.
Un po' perchè gli occhi di Lucas erano seri e un sesto senso le diceva che doveva andare così.
Gli occhi le si fecero lucidi.
"Mi... mi stai lasciando?"
"Vorrei non fosse così?" La rossa fissò gli occhi -quei bellissimi occhi- e poi allontanò le sue mani. Voleva essere orgogliosa e forte come lo era di solito, ma non ci stava riuscendo.
Sembrava che tutto stesse crollando, tutto su di lei, tutto in prossimità del suo cuore.
"Cosa ho fatto di sbagliato?"
"Tu nulla-"
"Sono io, no?" Si passò un palmo sulla guancia. Non fargli notare le sue lacrime!, le gridava una voce.
"Lily, tu hai fatto tutto perfettamente. In questi giorni, ad Hogwarts-" una mano le accarezzò i capelli, lei scosse la testa cercando di evitare il gesto.
"E allora cosa?"
Lui storse le labbra, abbassando lo sguardo. Lei scattò in piedi, serrando i pugni lungo le braccia. "Lucas, cosa?"
"Sarah." Sussurrò lui.
E Lily capì al volo, anche questa volta. Voleva averlo non fatto, nè in quel momento nè prima.
Il nome, quello della sua ex. Le incertezze al telefono e...
E cavolo se era stato un bravo attore, però.
Lily avrebbe voluto fargli complimenti, sarcasticamente, poi urlargli contro.
Ma non fece nulla.
Non gli tirò neanche uno schiaffo, eppure se lo meritava. Sulla guancia, gia rossa per il freddo.
Rimase ferma lì fin quando lui non la richiamò, debolmente.
Lei rabbrividì e si girò.
I suoi piedi affondavano nella neve e rischiò di inciampare perchè con gli occhi lucidi non ci vedeva niente.
Si fece ancora più male quando fece notare a sè stessa che Lucas non le stava urlando dietro il suo nome.
Avrebbe voluto urlarle lei qualcosa se solo avesse ritrovato la voce.
Ma anch'essa sparita.
Come la sua voce.
Rimanevano solo le lacrime.
E nient'altro.
Neanche la sua nota innocenza e spensieratezza.
🎄
Non chiamò Hugo.
Gli inviò un messaggio, 'mi ha mollato.' e non aspettò una risposta.
Spense il telefono.
Non ce la faceva più a deprimersi.
🎄
Era nella camera da mezz'ora quando Albus entrò.
Era ancora dannatamente in lacrime.
Nessuno era venuto a cercarla e non sapeva se fosse un bene o un male.
Fortunatamente, era solo lui. Nessun altro.
Non poteva chiedere di meglio, come persona. Rose e James sarebbero andati anche bene, ma se fosse entrata, ad esempio, Molly? O magari suo zio George?
Lui la richiamò e lei rimase ferma sul letto, a fissare il vuoto.
Pregò di non farle domande. Temeva che avrebbe detto tutto. A lui, che Lucas non gli era mai piaciuto.
"E-ehi Al." Sussurrò piano, guardandola, accennando un sorriso che uscì tutto storto.
"Che è successo?" Sussurrò lui, sedendole accanto. Il suo braccio intorno alle spalle e il conforto familiare fu la goccia che fece traboccare il vaso.
"Non... n-non ti capita mai di..." fece una pausa, mordendosi il labbro.
Lucas, tutto ciò in cui credeva, la sua ex.
Non erano nulla, ma Al non poteva capirlo, o saperlo ora.
"Piangere s-senza... un motivo-?"
"Sempre." Sussurrò allora lui, e la strinse.
Lily riprese a singhiozzare e continuò a sfogarsi.
Così facendo magari così si sarebbe calmata poi.
Sentì Albus piangere ma non alzò lo sguardo per avere certezza.
Non gli chiese neanche qualcosa -le sembrava un giusto accordo.
Lo strinse solo maggiormente.
Poi probabilmente si addormentò.
Ricordava ancora il conforto di Al e il suo sorriso prima di andarsene.
Cercò di aggrapparsi a queste cose positive, mentre scivolava nel sonno.
E UNO FATTO SONO UN MITO.
Il secondo provo a pubblicarlo tra un po', mh?
Spero di riuscirci c:
-S. Clauss.
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