✎✎ Wattpad, ti mando un messaggio✎✎
Ciao Stranier*,
è online una nuova recensione, quella di "Saiph - La mia stella". L'hai letta? Se non l'hai letta vai a leggerla e fammi sapere che ne pensi. È davvero importante, per farmi migliorare come fake-recentrixice, dirmi cosa ne pensi delle mie recensioni. E guarda che lo so che hai saltato il capitolo precedente con la recensione di Saiph - La mia stella come Peter Parker salta tra i palazzi del Queens, ma vai a recuperarla, corri. E poi torna qui se ti va, che dobbiamo parlare di una cosa importanterrimissima oggi.
Wattpad, ti mando un messaggio
Stranier*, oggi niente embolo in partenza per le Canarie, oggi voglio fare un discorso serio. Forse.
Credo.
Almeno ci provo.
Oggi voglio parlare un po' di me. E di te.
Di noi.
Non so tu, Stranier*, ma io sono cresciuta con un libro nella mano e il cellulare nell'altra; lo sviluppo della tecnologia e quello della mia fantasia sono sempre andati di pari passo, e oggi posso dire che la frase: "mandami un messaggio" è tra le più emblematiche per la mia generazione.
"Ciao, come va?" o "Ciao come va?" o "Ciao cm và?"
"Bene, grazie. Tu?" o "Bene" o "Bn, tu?" o "Bene tu"
Quante cose possono cambiare in poche semplici parole digitate sullo schermo di uno smartphone? Si riesce a capire la personalità dell'interlocutore, il suo modo di essere, il suo stato d'animo, se va di fretta, anche il livello della sua i̶g̶n̶o̶r̶a̶n̶z̶a̶ istruzione, se si è attenti abbastanza. Dunque, se io riesco a capire tutte queste cose in uno scambio di messaggi così breve - di sole sei parole - cosa dice di me la mia recensione, la mia storia, il mio articolo, il mio libro, la mia canzone, la mia poesia?
Io mi chiedo spesso cosa voglio esprimere, qual è il concetto che voglio comunicare, che messaggio voglio mandare. E magari a volte ci vado giù troppo pesante o troppo leggera, a volte mi capita di essere superficiale, anche di sbagliarmi, perché no.
E tu, Stranier*? A volte ti capita di pensare a quello che le tue parole dicono di te?
A me capita sempre più spesso di vedere che molte persone non danno molto peso a ciò che dicono o scrivono. Le parole, però, un peso ce l'hanno, influenzano chi ascolta o chi legge, sono il veicolo inconsapevole del nostro messaggio.
Restringiamo adesso il campo al caro zio Watty, ché nell'ultimo periodo mi è capitato di notare una cosa che non mi è piaciuta affatto di questa piattaforma, cioè un'attenzione al contenuto blanda e inesistente. Che messaggio vuoi mandarmi, zio?
Vedo storie di un certo spessore emotivo, studiate, che trattano temi sensibili in maniera adeguata venire rimosse perché i loro contenuti "non rispettano le linee guida di questo sito", ma poi scorro la home e in evidenza ci trovo almeno quattro storie ben oltre il limite della violenza, della pornografia e del rispetto reciproco. Che messaggio è mai questo, zio Watty?
A questo punto, in una piattaforma ostile, gestita da un algoritmo evidentemente inadatto, voglio iniziare a chiedermi cosa posso fare io, cosa possiamo fare noi, Stranier*, nel nostro piccolo per cambiare le cose.
Voglio metterlo in chiaro subito: non è che io abbia la soluzione universale in tasca, quindi questa è l'unica soluzione che viene in mente a me, è ciò che farei (che faccio) io: mostrare dissenso.
Dissenso non significa segnalare indiscriminatamente ogni storia che non ci piace. Io segnalo solo in casi di estrema necessità (credo addirittura di averlo fatto un numero massimo due volte). Dissenso è discutere, è esprimere la propria opinione con educazione e giudizio, è far notare agli altri un risvolto a cui non avevano fatto caso da soli. Si può usare un commento come forma di dissenso, o un messaggio privato. Il silenzio è una forma di dissenso, anche abbandonare l'opera a metà lettura è una forma di dissenso.
Usiamola.
Io a Wattpad voglio mandare questo messaggio. E tu?
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