I figli dei Samath ✎

Ciao a te, Stranier*,
e benvenuto in una nuova recensione a opera di Trix.
[Che poi ho sempre alzato gli occhi al cielo di chi parla di sé in terza persona e ora lo faccio anch'io. Ma per la coerenza questo e altro. Aspetta, Stranier* , e avrai la spiegazione per questo inatteso cambio di narratore in Recentrix.]
Oggi l'impostora [Trix, ndr.] vuole parlare con te di un racconto a opera di un Autore, che nel suo modulo d'iscrizione per descrivere la sua storia esordisce così: "È una storia brutta e lenta. L'autore crede di essere originale ma in realtà cade in cliché inconsapevoli." Lei l'ha trovato un esordio magnifico da parte di Zhor-D, nevvero?

Iniziamo!

✎Copertina (4/5 punti)

"Il mio migliore amico al liceo usava esattamente lo stesso carattere." La prima volta che Trix ha guardato questa copertina ha pensato esattamente queste parole; se lo avesse a portata di mano, Autore, ti farebbe vedere il suo diario di quinto superiore, dove il suo migliore amico le lasciava di continuo improbabili citazioni di Metallica e Iron Maden con questo font preciso, preciso [macchie di inchiostro a caso comprese]. In ogni caso la copertina non le dispiace. Trova il font – oltre che nostalgicamente carino – anche adatto al racconto fantasy a cui è accostato, e anche l'immagine la trova gradevole. Lei in copertina ci avrebbe visto benissimo un ibrido resh be'th, ma considera che le piace esprimere opinioni inutili, sentiti liberissimo di non darle ascolto [i̶n̶s̶o̶p̶p̶o̶r̶t̶a̶b̶i̶l̶e̶ ̶q̶u̶e̶s̶t̶o̶ ̶n̶a̶r̶r̶a̶t̶o̶r̶e̶,̶ ̶d̶e̶v̶o̶ ̶a̶s̶s̶o̶l̶u̶t̶a̶m̶e̶n̶t̶e̶ ̶l̶i̶b̶e̶r̶a̶r̶m̶e̶n̶e̶].

✎Titolo e descrizione (6/10 punti)

Sul titolo l'opinione di Trix è un po' spaccata a metà. Da una parte c'è la sua positiva prima impressione che l'ha portata ad apprezzarlo, perché le ha fatto subito pensare che i Samath fossero una qualche civiltà perduta, catturando la sua attenzione. Dall'altra, la Trix r̶o̶m̶p̶i̶ ̶p̶a̶l̶l̶e̶ che ha letto il racconto non riesce proprio a tacere: **Spoiler** sin da quando si è imbattuta nella storia dei due amanti Samath e Rourok non ha potuto fare a meno di chiedersi perché il titolo parli solo de "I figli dei Samath", se i resh be'th discendono non solo da un Samath, ma anche di una Ruorok. La femminista che è in lei si sente un po' irritata da questa preferenziazione**Fine Spoiler** Magari fugherai questo suo dubbio più avanti, intanto lei ci teneva a esportelo. La descrizione è la seguente:

Autore, la prima cosa che Trix ha associato a questa descrizione è stata Black Mirror. La sua mente mediocre ha pensato che, come nel celeberrimo telefilm ogni puntata racconta una storia a sé, così ogni frase di questa descrizione sembra raccontare storie differenti. L'impostora [che sarei sempre io, Trix] insiste per riportare le domande che le sono frullate nella testa quando, del tutto avulsa all'universo della storia, si è approcciata alla tua descrizione:
- Chi e cos'è il Samath? Ma dal titolo non erano i figli dei Samath?
- Che guerra è finita? Che c'entrano la guerra e i resh be'th col Samath e i figli del Samath?
- Che destino inizia a dipanarsi? Che c'entra Ak'uira con i resh be'th, con la guerra, col Samath?
-Chi sono gli altri ragazzi con gli otzi? Che c'entrano col destino di Ak'uira, con... [Insomma, Autore, anche se il narratore mi ha censurato le altre sette, otto domande, penso tu abbia capito.]
Secondo l'opinabile opinione di Trix la descrizione non è affatto confacente alla sua funzione: attrarre nuovi lettori. Dunque a suo parere dovresti rivederla.

✎Grammatica (7,5/10 punti)

Trix vorrebbe farti sapere, Autore, che in linea di massima la storia è scritta bene, e a livello puramente grammaticale ha pochissimo da segnalare. Quel poco che ha da dire, verrà esposto di seguito.

Questione "d" eufoniche. "L'uso della 'd' eufonica, secondo le indicazioni del famoso storico della lingua Bruno Migliorini, dovrebbe essere limitato ai casi di incontro della stessa vocale, (...)" Trix è andata a trovare questa citazione dal sito dell'accademia della crusca, e ribadisce che l'uso della "d" eufonica non è da considerarsi propriamente come un errore (da lì il condizionale dovrebbe che usa anche chi è più alto in grado di lei). In ogni caso l'impostora ci teneva a segnalarti che nel testo ne ha incontrate diverse. È a gusto tuo decidere se toglierle o no; lei lo farebbe.

Virgole prima della congiunzione avversativa "ma". A metà del prontuario di punteggiatura che ha acquistato la scorsa settimana Trix – che se dovesse sbattere la testa contro il muro ogni volta che ha commesso strafalcioni in materia di punteggiatura ora avrebbe il cranio a forma di palla da Rugby – ci tiene a ribadire (come le aveva preventivamente insegnato FloxPollimon98) che la virgola vada messa quando il "ma" connette due coordinate, in particolar modo quando il soggetto delle due frasi cambia. (Capitolo 1: "(...)abbiamo cercato per tutto il paese ma non c'è da nessuna parte.")

Altro piccolo appunto che l'impostora delle recensioni ha da farti riguarda la punteggiatura dei dialoghi. In generale evita sempre di soffermarsi su questo aspetto perché nei dialoghi con la punteggiatura pare che ognuno sia libero di fare un po' come diamine gli pare, eccetto che per alcune piccole regole comuni, ossia:

- Capitolo 2: "«Esatto» incalzò lei «Oth però (...)»"; come anche Capitolo 12: "La battuta non fu capita «Adesso (...)»" Rispetto all'esempio del Capitolo 2, alcuni evitano di usare la virgola negli incisi tra i dialoghi, quindi "«Esatto» incalzò lei" può essere lasciato così nature, mentre Trix crede di essere nel giusto affermando che per iniziare una nuova frase (anche se si tratta di un dialogo) ci sia bisogno di apporre un punto qui: "incalzò lei. «Oth però (...)»"; e qui: "capita. «Adesso (...)»"
Capitolo 6: "«(...) essere vivente.» si fermò (...)" In questo caso, invece, poiché "fermarsi" non è un verbo dichiarativo, essendoci un punto alla fine del dialogo, c'è bisogno della maiuscola. "(...)vivente.» Si fermò (...)

Altre segnalazioni random:
- Capitolo 1: "Questa nuova dinamica metteva a disagio Ak'uira, lui non si sentiva cambiato e non ne aveva intenzione." Trix sicuramente avrebbe sostituito la virgola con un segno di interpunzione più forte (punto e virgola o punto). Inoltre, la seconda frase che ti ha segnalato le suona male; lei avrebbe scritto qualcosa come: "e non aveva intenzione di farlo."
- Capitolo 3: "«(...) Ed è così che il monte diede a quei disegni il nome di Otzi, figli di Oth, con  il quale li avrebbe potuti chiamare e far scendere dalla volta celeste. (...)»" Trix è limitata e non riesce a capire due cose di questa frase: A) a chi si riferisca "con il quale"; B) chi il monte avrebbe potuto chiamare e far scendere dalla volta celeste (non ha capito quale sia il complemento oggetto sottinteso).
- Capitolo 4: "Sentiva il ferro del sangue in gola (...)" Trix avrebbe esplicitato come segue: "il sapore ferroso del sangue in gola (...)"
- Capitolo 6: "Erano ormai lontani dal paese e non c'era anima viva; i campi sullo sfondo." L'impostora trova che la frase successiva ai due punti abbia poco senso messa lì da sola.
- Capitolo 12: "Anche Zahirile, in imbarazzo, fu coinvolto in quei festeggiamenti di cui non ne capiva il motivo." Trix avrebbe brutalmente reciso quel "ne".
- Capitolo 14: "Quei resh be'th stavano guardando il mio braccio ed è di me che ebbero paura." Non è l'unico punto in cui Trix ha riscontrato un'anomalia nei tempi verbali [già, Autore, se il narratore mi facesse parlare ti dire che le ho trovate tutte...], ma ha detto che te ne parlerà nella sezione relativa alla trama. Essendo tutta la frase al passato, lei trova che anche quel "è" vada accordato al passato per essere in linea con il tempo verbale della narrazione.

✎Ambientazione (7/10 punti)

Sull'ambientazione Trix trova che sia stato fatto un buon lavoro. Il mondo contadino in cui sono immersi Ak'uira e la sua famiglia l'ha trovato particolarmente poetico; quello e in generale tutti – ma proprio tutti – gli scenari naturalistici di questo racconto. Lei è una puntigliosa forte, l* Stranier* che la conosce lo sa, e trova che avresti potuto fare di meglio per tutte le ambientazioni al chiuso. Come sono le case in cui vivono i resh be'th? Lei le ha immaginate poco più che capanne, visto che i resh be'th [i̶l̶ ̶n̶a̶r̶r̶a̶t̶o̶r̶e̶ ̶s̶t̶a̶ ̶f̶a̶c̶e̶n̶d̶o̶ ̶u̶n̶ ̶l̶a̶v̶o̶r̶o̶ ̶p̶e̶s̶s̶i̶m̶o̶,̶ intervengo di grazia per spiegarti, Stranier*, che i resh be'th protagonisti di questa storia sono ibridi mezzi animali e mezzi umani] sembra vivano in una società contadina, a sviluppo tecnologico non ancora avvenuto. Va bene che all'inizio del primissimo capitolo, l'autore dichiara che il villaggio di Ak'uira non sia ancora tecnologicamente evoluto come gli altri, ma a un certo punto della narrazione si parla anche di un allarme, che presuppone l'uso dell'elettricità, e lì Trix è rimasta perplessa e non poco.

In genere lei nei fantasy, nella sezione relativa all'ambientazione, si sofferma anche a considerare l'universo creato dall'Autore. E qui, vuole specificare che lei ha capito veramente poco della gerarchia che governa questo particolare mondo; ha capito anche che tu, Autore, spiegherai piano piano nel corso della storia tutto ciò che c'è da sapere, ma lei ci tiene a dirti che questo "non sapere" risulta davvero estraniante, soprattutto nei capitoli dove non ci sono Ak'uira e Zahirile come protagonisti.

Le parentesi che apre e chiude totalmente a caso non mancano neanche oggi, dato che ci tiene a esprimere il suo superfluo parere rispetto alla lingua da te creata, che hai inserito nella narrazione. Riporta screen dell'inizio del Capitolo 1 per avvalorare la sua tesi:

Trix ha la memoria di un criceto che gira sulla ruota e tre secondi dopo essere sceso ha già scordato di esserci salito; anche se tu, Autore, le hai fornito tutti i mezzi necessari (capitolo con la mappa, capitolo relativo ai culti e al calendario di Haksh), lei è come la maggior parte dei lettori: pigra. Si ricorda solo dello stretto necessario, minimo indispensabile per comprendere l'opera, tanto che se lei avesse dovuto scrivere da sola questa recensione avrebbe dovuto avere sempre una nota con il nome dei personaggi, del mondo, di tutto questo universo a portata di mano, perché da sola non se li sarebbe mai e poi mai ricordati [i̶l̶ ̶n̶a̶r̶r̶a̶t̶o̶r̶e̶ ̶i̶n̶f̶a̶m̶e̶ ̶m̶i̶ ̶s̶t̶a̶ ̶f̶a̶c̶e̶n̶d̶o̶ ̶f̶a̶r̶e̶ ̶u̶n̶a̶ ̶p̶e̶s̶s̶i̶m̶a̶ ̶f̶i̶g̶u̶r̶a̶]. E su questo punto non riesco a farla desistere, mi ha assillato perché scrivessi in questa recensione che lei ancora non ha capito cosa sia un ge'th. O la bozanj.

La data in calendario Haksh all'inizio di ogni capitolo per lei è quasi del tutto inutile. Prima di iniziare il capitolo, infatti, dovrebbe andare a cercare se il mese del capitolo precedente corrisponde a quello del capitolo successivo, se sì, recarsi nel capitolo del calendario a verificare di che mese si tratta, se no, tradurre ognuno dei due mesi e vedere quale precede l'altro. Un processo un tantino laborioso, non trovi, Stranier*? Lei pigra com'è, rinuncerebbe subito alla lettura, e tu? [A tal proposito, per ovviare a questo problema ho visto che hai messo una "Guida alla lettura" in ordine cronologico. Ma io sono pigra persino per ritornare ogni volta al capitolo iniziale e scoprire in quale capitolo saltare di volta in volta.]

✎Caratterizzazione dei personaggi (8/10 punti)

Trix per questa recensione non riesce a trovare un equilibrio: o fomento, o tormento.
Qui c'è fomento.

L'impostora recentrixice ci tiene a dire che sui personaggi il lavoro svolto da te, Autore, è stato eccellente, e quando una cosa le piace, lei tende a non sprecarsi in tante parole. Ak'uira e Zahirile, che per adesso sembrano essere i due personaggi principali, sono davvero ben riusciti. La loro caratterizzazione è ottima – come quella degli altri personaggi di cui non riesce proprio a ricordarsi i nomi – perché ognuno ha delle caratteristiche che lo rendono unico e riconoscibile. È rimasta particolarmente affascinata da Zahirile, un personaggio con una storia di sofferenza che secondo lei avrà un'evoluzione interessante nel corso della storia. [I̶l̶ ̶n̶a̶r̶r̶a̶t̶o̶r̶e̶ ̶v̶o̶r̶r̶e̶b̶b̶e̶ ̶c̶e̶n̶s̶u̶r̶a̶r̶m̶i̶,̶ ̶m̶a̶ ̶i̶o̶ mi inserisco per segnalarti che ho notato che, soprattutto con i personaggi secondari, tendi a descrivere molto poco l'aspetto fisico. Avendo ognuno di essi le proprie particolarità, ti suggerirei di dare maggiore attenzione a questo aspetto.]

✎Trama (7/10 punti)

D̶a̶ ̶a̶n̶g̶i̶o̶l̶e̶t̶t̶o̶ ̶b̶u̶o̶n̶o̶ ̶d̶e̶l̶ ̶s̶u̶s̶p̶e̶n̶s̶i̶o̶n̶ ̶o̶f̶ ̶d̶i̶s̶b̶e̶l̶i̶e̶f̶,̶ ̶c̶i̶ ̶h̶o̶ ̶p̶r̶o̶v̶a̶t̶o̶ ̶a̶ ̶s̶u̶s̶s̶u̶r̶r̶a̶r̶e̶ ̶n̶e̶l̶l̶'̶o̶r̶e̶c̶c̶h̶i̶o̶ ̶a̶ ̶T̶r̶i̶x̶ ̶d̶i̶ ̶s̶t̶a̶r̶e̶ ̶c̶a̶l̶m̶a̶ ̶e̶ ̶s̶e̶g̶u̶i̶r̶e̶ ̶i̶l̶ ̶f̶l̶u̶s̶s̶o̶,̶ ̶m̶a̶ ̶Arrivata al quindicesimo capitolo, mi sono dovuta fermare per rileggere i capitoli da capo di nuovo, e questo non è mai una cosa positiva, dal mio punto di vista. Io l'ho fatto perché per portare a casa la recensione della tua storia avevo bisogno di fare maggiore chiarezza, ma, parliamoci chiaro, Autore, quanti lo avrebbero fatto da semplici lettori?

Ah, noto che mi sono finalmente liberata dell'angioletto narrante! Giusto in tempo perché di questo aspetto volevo parlartene di persona. Benvenuto Autore!

Stranier*, tu hai trovato estraniante il passaggio dal narratore "angioletto del suspension of disbelief" a Trix medesima? Se sì, è come mi sono sentita io nella storia oggetto di analisi oggi. Autore, devi sapere che per mia distorta natura uno dei più grandi pregi e allo stesso tempo dei più grandi difetti è la curiosità, la dipendenza verso tutto ciò che esula dalle regole. Il tuo narratore certamente non è ordinario, ma non mi ha né affascinata, né incuriosita, ha solo contribuito a confondermi le idee.
Rileggendo da capo la storia mi sono resa conto che la trama è strutturata bene, che i personaggi funzionano, che la storia è interessante, e ho subito confinato l'elemento di disturbo proprio sul narratore.

Ma parto con ordine, spiegando all* Stranier* di che parla questo racconto, ché lasciare le redini in mano ai narratori non sempre è l'idea migliore, almeno nel mio caso.
I resh be'th sono un popolo di ibridi metà umani, metà animali che sembra aver dimenticato le sue origini, delle quali solo alcuni prescelti (che nascono con una sorta di tatuaggio chiamato "Otzi") vengono messi a parte. La trama segue più vicende in parallelo, cosa che rende la storia leggibile in più modi, come spiega l'Autore nella sua "Guida alla lettura".

Parliamo un secondino del prologo. Lì il narratore parla in prima persona, Stranier*, ma si sa, il Prologo è un po' il satellite del pianeta Libro: gli orbita attorno senza mai entrarvi veramente a contatto. Il narratore è in prima persona e **Spoiler** parla di come un certo Aleph (che a meno che non si vada a spulciare nel capitolo I culti di Haksh non ci è dato sapere chi sia) l'abbia risparmiato facendo nascere una nuova stirpe che ha tolto di mezzo quelle vecchie esistenti. **Fine Spoiler** Aggiunge poi che ci racconterà la storia di Ak'uira, e io, continuando con la lettura sono rimasta perplessa per due motivi. Il primo è che la narrazione non segue solo Ak'uira, ma di fatto, segue in parallelo anche un altro personaggio, Zahirile (oltre che anche storie di una vicenda secondaria che sicuramente si incrocerà alla prima a un certo punto). Ecco, questo particolare ha contribuito alla mia confusione, tanto che nella mia rilettura dei capitoli non sono riuscita a stabilire se Ak'uira sia il protagonista assoluto di questa storia, o meno. Fino a dove ho letto io non si direbbe, poi, Autore, dimmi se ho capito male. Il mio secondo e più grande motivo di perplessità è – come avevo anticipato – il narratore in sé. Dopo il prologo, infatti, questo diventa onnisciente rispetto alla vicenda, ma di tanto in tanto ricompare con invadenza a ricordare al lettore la sua presenza.

Ora. Io non so Stranier* e Autore se vi sia mai capitato di leggere Nevernight di J. Kristoff (che è l'ultimo libro che io abbia letto con questo tipo di narratore); in questa saga il narratore è onnisciente, ma è chiaro sin dall'inizio (e senza ombra di dubbio) che sia un personaggio interno alla storia. C'è chi odia questo tipo di voce narrante (io in Nevernight l'ho adorata), ma personalmente trovo che sia una carta da giocare con particolare attenzione. Questo tipo di narratore non ha bisogno di lasciare indizi per essere trovato, perché lo scopo di utilizzarlo è proprio quello di creare l'effetto sorpresa, di sganciare la bomba in un punto del racconto che nessuno si aspetta. Rivelarlo troppo presto fa perdere il senso di tutta la suspence creata, e farlo intervenire troppo spesso lo rende invadente più del necessario. Per farti capire che intendo per "invadente", Autore, a ogni intervento del narratore in cui io mi sia imbattuta, ho perso il filo della narrazione, mettendomi a fare congetture su chi ci potesse essere dietro, distraendomi completamente dalla vicenda che stavi narrando. E la domanda che ti pongo a questo punto è: ne vale veramente la pena? Tra l'altro ho notato che spesso, in corrispondenza di queste entrate in scena del narratore, inserisci anche i tempi verbali al presente. Se il narratore racconta qualcosa nel suo presente, va bene, ma se parla del passato (anche se parla di se stesso al passato) deve continuare a usare il passato.

✎Parere personale e coinvolgimento (3,5/5 punti)

Ebbene, cosa penso di questa storia, Stranier*?
La vicenda di Ak'uira e il mondo creato attorno ai resh be'th mi ha molto incuriosita, Autore, ma credo di essere stata troppo distratta dagli aspetti che ho sottolineato nelle varie sezioni. L'impressione che ho avuto leggendo (e rileggendo) la tua storia è che tu abbia messo troppa carne al fuoco, Autore. Hai pensato davvero a tutto, strutturando il tuo universo fantasy e inventando persino a una lingua! Questo è un particolare sorprendente che ti frutta persino un punto bonus, ma io sarei portata a suggerirti di migliorare sull'approccio. [No, Stranier*, non pensare male!] Da lettrice pigra (e come me, fidati, ce ne sono tantissimi di lettori pigri) per me dovresti pensare a un modo più chiaro e semplice per esporre il tuo universo al lettore. Facendo quello saresti davvero a cavallo.

✎PUNTEGGIO TOTALE: (43/60 punti + 1 punti bonus)= 44 punti

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