I Dormienti - Volume primo Saga Eternity ✎

Ciao Stranier*,
preparati oggi perché io e te faremo un'esplorazione, ok? E munisciti di una cesoia, ché ti sto portando alla scoperta di un giardino bello, ma un po' selvatico. [No, Stranier*, stai calm*, non hai sbagliato posto, siamo sempre su Recentrix; sai che con me le spiegazioni arrivano sempre con ritardo.]
Ora entra nell'ottica per favore.
Immagina di avere davanti a te un elaborato cancello di ferro battuto, oltre il quale si intravede questa giungla di piante rampicanti, di rovi infestanti che nascondono fiori di colori mai visti, profumi incredibili, fantascyentifici [neologysmo appena coniato]. Ah, mi sono dimenticata di dirti che non stiamo contravvenendo alla legge, il proprietario del giardino è LordSilvius, che è anche l'Autore prescelto di oggi [pensa, Stranier*, che coincidenza]! Sei pronto a varcare la soglia?
Stai attento, però: al cancello c'è una barriera invisibile c̶h̶i̶a̶m̶a̶s̶i̶ ̶i̶r̶o̶n̶i̶a̶ che solo quelli come te potranno attraversare [whatever it means].

Iniziamo!

✎Copertina (4/5 punti)

Bene, Stranier*, a primo impatto che te ne pare di questo̶ ̶g̶i̶a̶r̶d̶i̶n̶o̶,̶ ̶e̶h̶m̶ copertina? Devo dirti che a me non dispiace affatto, la trovo estremamente calzante con il racconto; i colori sono belli, i font semplici ma d'impatto e sempre leggibili. Al pari del Professor che trova sempre il pelo nell'uovo in ogni f̶o̶t̶t̶u̶t̶o̶ piano, ti confesso, Autore [che bello, sei il primo uomo del servizio, mi fa strano non scrivere al femminile], che a parer mio due cose sole stonano.
La prima è la priorità che hai dato al titolo del racconto. Mi spiego. Se il titolo è I Dormienti, perché hai dato risalto a Saga Eternity? Personalmente, io avrei messo in evidenza il titolo del romanzo, e in basso avrei specificato che si tratta della Saga Eternity: Volume primo.
La seconda sono quegli occhi che spuntano sopra l'immagine, all'altezza della parola "saga". Domandati se un eventuale nuovo lettore potrebbe coglierne il significato nascosto, e ti rispondo io [a titolo personale, ma neanche troppo]: no. E adesso, Stranier*, tocca a te rispondere a una domanda: che si fa col superfluo? [Rispondo io di nuovo, naturalmente muhauhaSi taglia.

✎Titolo e descrizione (7/10 punti)

Autore, pollice in su per il titolo che riassume in pieno il mistero che ruota attorno a questo primo libro della tua saga. Mi piace molto, è enigmatico e suscita una curiosità spontanea, insieme a una serie di domande del tipo perché sono dormienti? Si ridesteranno?

Adesso se vuoi scusarmi, mentre l* Stranier* legge la descrizione io vado a prendere l'accetta in macchina. Leggi, leggi che arrivo, Stranier*.

Rieccomi, scusa è che per questo rovo che ci impedisce di proseguire sul sentiero della lettura di questa storia non basta la cesoia che hai portato, Stranier*.
Autore, sto ironizzando – ovviamente – per dire che l'unico e solo problema di questa descrizione è che è satura di informazioni superflue. I punti focali di questo mappazzone letterario sono tre:
A) L'Eternity (cos'è e che sta facendo)
B) I Dormienti (chi sono e che stanno facendo)
C) Albert (l'unico elemento in grado di mutare questa situazione di stallo)
Ebbene, Autore, io credo proprio che una volta tagliato via il tronco dell'infodump da questa descrizione, la combinazione di questi tre elementi tirerebbe fuori una descrizione coi c̶o̶n̶t̶r̶o̶c̶a̶z̶z̶i̶ fiocchi. Di seguito [partendo dal presupposto che i miei suggerimenti sono fiato al vento], riprendendo le tue parole mi sono permessa di riassumere così:

"Nella notte dei tempi il Primo Creatore ha plasmato l'Eternity, una delle navi spaziali più grandi mai esistite. Prima di mandarla alla deriva nello spazio profondo, il Primo Creatore ha lasciato all'interno dell'astronave dodici adolescenti in uno stato di stasi profonda. A risvegliarli dovrà essere Albert, un'entità cibernetica lasciata temporaneamente al comando dell'astronave, che, con ben poche informazioni a sua disposizione, dovrà cercare in tutti i modi di ridestare i Dormienti per cedere loro il comando dell'Eternity."

✎Grammatica (7,5/10 punti)

Per quel che riguarda la grammatica di questo racconto io non ho nulla da ridire. C'è più di qualche refuso, è vero, ma il racconto è scritto bene, sia a livello di consecutio, che di lessico. Rispetto alla punteggiatura (della quale parlerò più avanti in maniera più approfondita) l'unico appunto che ho da fare riguarda i trattini corti usati come trattini medi [lo so, Stranier*, se mi senti ripeterlo in un'altra recensione mi prendi a calci n̶e̶l̶ ̶c̶u̶l̶o̶] e qualche rara – davvero rara – virgola mancante.
Passiamo adesso alle mie uniche perplessità.

Le ripetizioni. Ci sono tante ripetizioni in questo racconto, Autore, riesco a sentire l* Stranier* che lavora con le sue cesoie per potare questi spinosi, dispettosi ramoscelli e liberare il sentiero. Ti farò giusto un paio di esempi per non dilungarmi:
- Da Prologo: "Così alla scoperta di quei corpi addormentati rimase interdetto, in quanto nelle banche dati di memoria non vi era alcuno accenno riguardo a quei corpi."
- Da V - La Fortezza non posso riportati l'intero paragrafo perché è troppo lungo. Posso dirti che inizia a: "Berta ritardava e ora (...)" e finisce a: "(...) Cosa che l'uomo fece e quel giorno cambiò la sua vita in peggio." In questo passaggio del testo, Stranier* (composto da una ventina di frasi, quindi non particolarmente breve) viene ripetuta tredici volte la parola "uomo". [E ti vedo, Stranier*, a chiederti che problema ho per andare a contare le parole nei testi altrui. È malattia. Lo so.]

La forma di alcune frasi. Autore, in linea di massima la tua sintassi è quasi sempre corretta e perlopiù lineare. Ci sono alcuni passaggi, però, che appesantiscono molto il testo e sono ogni singola volta in prossimità di frasi molto lunghe, o di concetti complessi da spiegare. La soluzione ideale sarebbe quella di spezzare queste frasi con dei punti fermi, dove possibile. Ti riporto qualche esempio delle criticità che ho riscontrato (non le intere frasi ma spezzoni):
- Da III - Demetrius: "(...) per cui [Vinicius] s'incamminò verso la plancia, ed entrato, Demetrius al vederlo gli s'illuminò il volto." Io avrei spezzato questa frase, riformulandola così: "(...) la plancia, ed entrò. Demetrius al vederlo s'illuminò in volto."
- Da IV - Donna Doriana: "(...) Allibis: una delle città più importanti di Aethernum, dove il potere vi albergava e lei [Donna Doriana] si trovava a proprio agio a nuotarci dentro." Tanto per cominciare avrei tolto quel riflessivo e messo un segno di interpunzione a scelta dove vedi segnato. Poi c'è un caso di complemento fantasma nella frase "lei si trovava a proprio agio a nuotarci dentro". A nuotare dentro a cosa? Alla città? Al potere? Propendo per quest'ultimo, ma non è molto immediato da afferrare. Ho riportato questo particolare esempio perché nel testo ci sono molti soggetti, complementi oggetti, complementi vari che sottintendono qualcosa che – a causa della complessità della frase precedente – non è ben chiara. Riporto solo questo esempio e quello successivo per amor di brevità.
- Da IV - Donna Doriana: "(...) prese un'abbondante dose [di Verdina] in un bicchiere e la mandò giù tutta d'un fiato. Bicchiere che riempì di nuovo fino all'orlo e ingollò anche quella." Qui "quella" è riferito alla Verdina (credo), ma in realtà il senso logico della frase lo vorrebbe riferito a bicchiere. Tuttavia anche mettendo "quella" al maschile, la frase non suona comunque molto lineare, quindi ti suggerirei di farti prestare la cesoia dall* Stranier* e di tagliare questa frase.

✎Ambientazione (9/10 punti)

Oh, Stranier*, dopo tanto lavoro siamo finalmente arrivati in una radura. Non vedi com'è bello il giardino da questa parte? Ci sono solo fiori stupendi, e i rovi non sono riusciti ad arrivare a questo pozzo fantastico. [No, Stranier*, non ci butto dentro quelli come te, non essere diffidente. C'è la grata, non lo vedi?!] Autore, tornando a noi, sull'ambientazione non ho davvero nulla da appuntare. Il tuo world building è davvero accurato e interessante, e – ripetizioni a parte, di cui parlerò nella sezione relativa alla trama – mostra alla perfezione un universo fantascientifico molto particolare.

Tutti gli ambienti sono sempre ben delineati e descritti egregiamente [so che leggi le altre recensioni e sai quanto io sia difficile di gusti in fatto di descrizioni]. Mi saltano alla mente l'ambiente dell'Eternity, le sale del palazzo di Volcan, o anche il pianeta su cui Artemide scende a fare una passeggiata. Non importa che tu stia descrivendo un ambiente chiuso, o aperto, una navicella spaziale o un paesaggio fatto di colline ed erba verde, le tue descrizioni sono sempre puntuali e di pregio. Bravo, non ho null'altro da aggiungere!

✎Caratterizzazione dei personaggi (8/10 punti)

[Sì, Stranier*, puoi riporre le cesoie anche in questa sezione.] Anche se sono tentata di dirti che hai messo troppa carne al fuoco, Autore, non me la sento di condannare l'alto numero dei personaggi presenti in questa storia perché sei stato molto abile a giostrarti tra loro in questo racconto corale, grazie soprattutto al narratore.
L'unico modo per gestire un racconto con così tanti personaggi, infatti, non può che essere il narratore onnisciente. Così, Autore, ce li hai presentati tutti, saltando dall'uno all'altro come Barney Stinson salterebbe sulle ragazze che bazzicano al MacLaren's Pub. Sei riuscito a dare a ognuno di essi una connotazione particolare, un carattere distintivo, un'accurata descrizione fisica ed emotiva, quindi hai fatto davvero un gran lavoro. I miei preferiti sono Vinicius e [strizzata d'occhio] Artemide, soprattutto per l'inaspettato sviluppo che avrà il loro rapporto, ma anche Silvius ha il suo perché [tra l'altro mi sono chiesta sin dal primo istante in cui è comparso nella narrazione se il tuo nickname fosse un caso, Autore. Eheh, Trixina curiosa].

✎Trama (7/10 punti)

Senti, Stranier*, facciamo una cosa: vai in macchina. Avrai notato che lì ho lasciato una bella motosega per l'Autore, perché qui è caduto un pino di dieci metri che ci sbarra la strada e abbiamo bisogno di abbatterlo.
Autore, mi rivolgo direttamente a te e senza ironia, stavolta: tu devi assolutamente fare qualcosa per liberare la strada perché questo g̶i̶a̶r̶d̶i̶n̶o̶.̶.̶.̶ ̶O̶k̶,̶ ̶f̶a̶n̶c̶u̶l̶o̶ ̶i̶l̶ ̶g̶i̶a̶r̶d̶i̶n̶o̶ racconto è bello, molto bello, e devi trovare il modo per snellire tutto ciò che c'è di contorno per mettere in luce la sostanza.

Questo mondo che hai intessuto è oltremodo interessante, e le vicende che si intersecano tra loro con trame e sottotrame sono degne di uno scrittore di fantasy di tutto rispetto. Ogni piccolo particolare è studiato nel dettaglio e praticamente inattaccabile da un punto di vista della coerenza, sia essa dei personaggi, sia essa degli avvenimenti.
Come ogni autore di fantascyenza che si rispetti, credo (o almeno spero) che tu abbia letto Il signore degli anelli di Tolkien, Autore.
[Adesso, farò un discorso lungo e impervio che nella mia mente ha un senso, spero di trasmetterlo anche a voi, Stranier* e Autore]. Avete presente quando Merry e Pipino entrano nella Foresta di Fangorn e scoprono l'esistenza degli Ent? Tolkien dovrà pur spiegare al lettore che sono questi giganteschi alberi che si muovono e parlano, ma non può mettersi a dire vita morte e miracoli della loro specie perché cadrebbe preda di un infodump pauroso. Così che fa? Si ingegna, e mette su questa bella chiacchierata tra Barbalbero, Marry e Pipino, che un po' noiosetta è, ma tutto sommato dà un'infarinatura generale della storia degli Ent senza far venire l'abbiocco a nessuno. [A parte a Pipino.]

Perché, vi starete chiedendo voi, ho parlato di questo passaggio del libro di Tolkien? Perché se dovessi dargli un titolo sarebbe: "Come non cadere nella trappola dell'infodump - Fantasy Edition", cosa che succede spesso a te, Autore. Non è qualcosa di irrimediabile, ci sono moltissimi casi di informazioni date a modino, e io di seguito ti riporto entrambi i casi (infodump e info a modino).

- Infodump.
Qui non posso non farti due esempi, per il semplice fatto che si trovano entrambi all'inizio del testo e a mio modestissimo, inutile e superfluo parere personale devi fare qualcosa per ovviare al problema. Te lo dico candidamente (come l'ho detto ad altri autori in precedenza) se non avessi dovuto leggere questo racconto per Recentrix sarei potuta sopravvivere al Prologo, ma avrei mollato la storia all'inizio del primo capitolo. Il problema è sempre quello che ho riscontrato nella descrizione, Autore: devi separare le informazioni indispensabili da dare al lettore da quelle che, invece, puoi fornire in modo più spontaneo nell'evoluzione della narrazione.
**Spoiler** Partiamo dal Prologo. Mi presenti la situazione che c'è al momento sull'Eternity, poi il risveglio di Albert, e ok; mi spieghi cosa sia Albert, ok; mi spieghi cosa debba fare per svegliare i Dormienti, ok; non ok che mi spieghi nei dettagli come il Primo Creatore abbia plasmato l'Eternity. Non che non sia interessante, ma non è esattamente il momento adatto per piazzare lì quell'informazione. Albert sta vedendo che deve fare per mandare avanti baracca e burattini, e queste specifiche tecniche sull'astronave spezzano l'azione che manda avanti la scena con la delicatezza di un'armata di Gengis Khan. La stessa informazione può essere inserita dopo, in un momento più tranquillo.
Ma se su questo passaggio – piuttosto breve peraltro – potrei chiudere un occhio, sulla presentazione del popolo dei Salamandriani (I - Volcan) no. È uno degli infodump più clamorosi di questa storia, Autore, e ha l'aggravante di essere posto proprio in apertura del primo capitolo. Il capitolo di per sé è interessante perché ci viene presentato Volcan [che a me sta quasi simpatico, peraltro] e dopo un avvio zoppicante scorre, ed è proprio godibile. Quindi prendi la motosega e fai a pezzi questo tronco, please. L'intera faccenda legata ai popoli galattici e ai portatori (e non portatori) di Essenza vitale è davvero interessante, e non puoi giocartela così. In altri punti del racconto l'hai trattata infinitamente meglio, come nell'esempio che seguirà.

- Informazioni date a modino
Ci sarebbero tanti esempi, anche qui, ma ti citerò due dei miei pezzi preferiti. Uno è quello in cui parli del perché i signori del tempo si chiamino così (da III - Vinicius) e il secondo è quello in cui presenti le Essenze rosse di Donna Doriana (da IV - Donna Doriana). Ti cito queste parti perché le trovo situazioni molto simili a quella precedente, ma trattate in modo totalmente differente. **Fine Spoiler**

Il secondo e ultimo problema di questo racconto risiede nella narrazione ed è la ripetizione dei concetti, che rende la narrazione leeeeeeenta.
Io ho un problema con le ripetizioni dei concetti, un problema personale e grave, tanto che quando qualcuno mi ripete la stessa cosa due volte consecutive nella vita reale il giramento d'elica parte con uno scatto di propulsori che neanche l'Eternity. Posto ciò [cioè che magari io per deformazione personale ci faccio più caso degli altri], credo che il problema qui sia piuttosto oggettivo. Prima di entrare nello specifico, in linea generale ho notato che tanto, tanto spesso nei dialoghi i personaggi ribadiscono concetti già espressi dal narratore. O li fai dire al narratore, o ai personaggi. Passiamo poi a un esempio nello specifico per farti capire di cosa parlo, Autore. **Spoiler** In V - La Fortezza quando Vinicius va a salutare Maya prima di ritirarsi sull'Eternity le dice della presenza dei Dormienti sull'astronave, della stasi, della volontà di voler aiutare Albert a ridestarli. Peccato che sono tutte cose di cui Vinicius ha già parlato poche righe prima con Albert, e di cui riparlerà nuovamente più avanti con Roxane, alias Artemide. Autore, ripetere la stessa cosa (che peraltro il lettore già sa perché Albert e il narratore ne hanno già parlato nei capitoli precedenti) tre volte nello stesso capitolo, credo sia oggettivamente un tantino troppo. E mi fermo qua, per amore di brevità. **Fine Spoiler**

[Aggiungo un'ultima cosa e poi la smetto, Stranier*, giurin giurello.] Non l'ho mai fatto per altri racconti di queste recensioni, ma l'Autore qui presente mi ha indicato che capitoli leggere oltre i primi sette e io l'ho seguito alla lettera, dando solo una spulciata veloce per curiosità agli altri, ma in modo svogliato e inqualificabile. I capitoli d'interesse però includevano quelli finali, pertanto mi permetto di fare solo un'osservazione generale. Avrei pensato, Autore, che questo primo libro della tua saga portasse come risultato quello più ovvio **Spoiler** cioè il risveglio dei Dormienti **Fine Spoiler** cosa che invece non accade. Questo primo volume non è altro che un lungo, grande prologo di quello che verrà (presumibilmente) nel prossimo tomo. La cosa non mi ha sconfinferata più di tanto, lo ammetto. Concludere un libro di una saga presentando solo i personaggi che ci sono al suo interno è un po' pochino; una regola generale di ogni buon libro è che alla fine di esso si arrivi alla risoluzione principale di uno dei problemi presentati all'inizio. Però, poi, credo di aver compreso le tue intenzioni, Autore. Questo è un "libro primo", inteso come prima parte di un tomo unico, più grande. Per citare di nuovo Tolkien, La compagnia dell'anello è composto da libro I e libro II, e credo che tu abbia intenzione di fare lo stesso per questo racconto, giusto?

✎Parere personale e coinvolgimento (3,5/5 punti)

Autore, posso dire che I Dormienti mi sia piaciuto? Assolutamente sì. La tua è una storia elaborata che merita, e merita davvero tanto, però ricordati delle cose che hai da sfoltire. Chiediti sempre cosa è superfluo, quale informazione puoi integrare nella narrazione, quale puoi eliminare... Ti suggerirei – tolkianicamente parlando – di pensare a un vero e proprio Silviarillion una sorta di enciclopedia di tutta la storia e le curiosità sulle "razze" galattiche che si possono trovare all'interno del tuo racconto. Ma la butto lì, è solo l'idea di una che spara castronerie, beninteso.
Insomma il mio suggerimento è quello di lavorare sulla forma perché l'Essenza ce l'hai in pugno!

✎PUNTEGGIO TOTALE: (46/60 punti)

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