Captivated - Il sangue e la spada ✎

Ciao Stranier*,
bentornat* nel servizio di recensioni più *inserire aggettivo a piacere [sii clemente, Stranier*]* di tutta Wattpad. Senza troppi preamboli ti dico subito che ho scelto l̶a̶ ̶v̶i̶t̶t̶i̶m̶a̶ l'Autrice di oggi con il raziocinio che mi contraddistingue, basandomi su un criterio inappellabile: il suo cibo preferito. Che poi sarebbe la burrata [il che mi ricorda che non ne mangio una decente da un anno e otto mesi]. "Sì, ok, ma chi è l'Autrice?" Ti starai chiedendo tu, Stranier*, e io ti rispondo che si tratta di harue8.
E ora che le presentazioni sono fatte...

Iniziamo!

✎Copertina (1,5/5 punti)

Autrice, sappi che mi sono sforzata di guardare questa copertina con l'intento di farmela piacere, ma non ci sono riuscita per X motivi, che andrò a elencare di seguito [figurati se perdo l'occasione di dare fiato alla bocca]. Tra l'altro ho letto da qualche parte che qualcuno tra i tuoi lettori\le tue lettrici l'ha fatta, spero che chiunque ess* sia non se la prenda, è liber* di considerare questa come un'opinione trascurabile – anche perché è proprio quello che è.

È chiaro che lo sguardo inquietante sullo sfondo dell'immagine sia voluto per suscitare determinate emozioni nel lettore senza aver bisogno di parlare. Su quello potrei anche chiudere un occhio – o magari tutti e due –, ma le due immagini, oltre ad avere due color correction differenti, sono la bizzarra combo di un primo piano molto ravvicinato e un mezzobusto che non mi aggrada per nulla. Inoltre il colore rosa pesca (?) del titolo e della cornice non è né carne, né pesce e c'entra poco con la foto nell'insieme (così come il celeste del banner messo sullo sfondo del titolo). Il font non ha niente che non vada, però non posso fare a meno di notare che la C di "Captivated" e la S di "Sangue" del titolo si sovrappongono in modo confuso e poco armonioso.
Sappi che, fosse dipeso da questa copertina, io questa storia non l'avrei aperta. [E avrei sbagliato, Stranier*, te lo dico!]

✎Titolo e descrizione (7/10 punti)

Come sempre quando incontro dei titoli con vocaboli in inglese entro un po' in conflitto interiore.
In questo caso vorrei sapere, Autrice, se Captivated  è il titolo della saga o no. Se lo è te lo salvo in corner perché comunque suona meglio di "Succube" o "Affascinata" (che accostate alle parole "sangue" e "spada" potrebbero suonare... fraintendibili).

In ogni caso, però, ti chiedo se fosse proprio necessario usare la parola "captivated" visto che: A) all'interno della storia di lingua inglese e Inghilterra (Usa e altri paesi anglofoni) non c'è traccia e B) **Spoiler**, dopo aver letto la storia, Heris tutto sembra tranne che succube di Yagen e viceversa. **Fine Spoiler**
Hai coniato termini davvero interessanti, originali e in italiano per il tuo racconto e questo unico termine anglofono stona. Immagina se il caro Boris Johnson da domani iniziasse a salutare gli inglesi in portoghese: quei poveretti proverebbero la stessa sensazione che provo io leggendo "Captivated".

Disquisizioni sull'inglese a parte, a primo impatto il titolo "Captivated - Il sangue e la spada" l'ho trovato un po' anonimo.
Mi spiego. Prima di leggere la storia (o la descrizione) mi sono sentita come una concorrente all'Eredità su Rai1 che arrivata alla Ghigliottina cerca di trovare il senso logico tra tre parole a caso che si è trovata davanti (succube, sangue, spada,̶ ̶f̶a̶c̶c̶i̶n̶a̶ ̶a̶m̶m̶i̶c̶c̶a̶n̶t̶e̶ ̶a̶s̶s̶i̶c̶u̶r̶a̶t̶a̶). Ora metto un attimo in pausa questo discorso, lascio lo screenshot della descrizione di seguito per l* Stranier* e poi aggiungo un'altra considerazione.

Dopo aver letto questa descrizione il titolo acquista il suo senso, anche se, Autrice, spieghi bene il perché relativo alla spada, fin troppo approfonditamente il lato "captivated", mentre tralasci del tutto il fattore sangue. Se riuscissi a inserire anche un piccolo riferimento a questo aspetto la combo titolo\descrizione sarebbe perfetta.
L'unico dettaglio che avrei evitato è mettere in chiaro le intenzioni del Re Demone di sedurre Heris già dalla descrizione. Esplicitate così hanno tutta l'aria di essere uno spoiler non richiesto e tolgono tutta la tensione del caso ai primi capitoli perché il lettore sa già che Yagen non torcerà un capello a Heris.

✎Grammatica (8/10 punti)

Stranier*, devo ammettere che a un certo punto della lettura ho iniziato a sentirmi un po' in soggezione. Così sono andata a sbirciare la bio dell'Autrice perché s̶o̶n̶o̶ ̶u̶n̶'̶i̶m̶p̶i̶c̶c̶i̶o̶n̶a̶ ̶d̶a̶l̶l̶e̶ ̶r̶a̶r̶e̶ ̶p̶r̶o̶p̶o̶r̶z̶i̶o̶n̶i̶ mi piace "conoscere" chi ho di fronte, e alla parola "traduttrice" mi si è accesa la lampadina. La sindrome dell'impostora che si è palesata in me ha trovato un fondamento, dato che la padronanza del lessico della lingua italiana che ha l'Autrice è al di sopra della media. Ti dico solo, Stranier*, che di rado qui su Wattpad ho dovuto fare ricorso così spesso al vocabolario, e questo l'ho trovato un valore aggiunto della scrittura dell'Autrice qui presente. In più ci sono anche tutti gli splendidi termini che coniati ad hoc da lei, che hanno dato un'impronta ancora più originale al racconto, e che personalmente ho apprezzato tantissimo. Trovo che la "Portatrice" renda veramente l'idea del ruolo assegnato alla protagonista, così come anche lo "Scioglimateria" e tutti gli altri [che non riporterò perché sono una capra e ho dimenticato di appuntarmeli tutti].

Per quanto riguarda la grammatica, non ho trovato niente da eccepire, solo forse qualche "d" eufonica, che non mi sento di contestare in toto perché – visto lo stile e il contesto del racconto – non stonano poi così tanto.

La punteggiatura l'ho trovata corretta, anche se nel testo ci sono alcune frasi molto lunghe che io avrei diviso con l'uso di segni di interpunzione più forti della virgola [alcune di queste le ho segnalate con i commenti in linea, perciò non le vedrai qui, Stranier*].
Alcune volte mancano le virgole prima delle congiunzioni "ma", però ho notato che questo accade quasi esclusivamente nei casi in cui il soggetto della frase resta invariato. Pertanto, avendo letto di recente diversi manuali di punteggiatura, mi è sembrato di v̶e̶d̶e̶l̶e̶ ̶u̶n̶ ̶g̶a̶t̶t̶o̶ capire che quando il soggetto resta invariato non è un obbligo apporre la virgola davanti al "ma", per quanto resti comunque consigliabile.

A mio parere gli avverbi in questo racconto sono tanti e – a volte, non sempre – usati in modo poco funzionale. Te ne ho segnalati alcuni con dei commenti in linea durante la lettura, ma giusto quando ne ho trovati due o tre nella stessa frase, o alcuni ripetuti. Tuttavia per me il discorso è un po' più generale, nel senso che in alcuni passaggi li ho trovati superflui rispetto al senso della frase. Esempi:
- Da Scontro: "«Tu... non sei decisamente normale»" Ho provato a pronunciare questa frase ad alta voce, ma quell'avverbio proprio non mi suona credibile in quel discorso diretto.
- Da L'anatema: "A pensarci bene però c'era della logica, probabilmente il Re Demone era abbastanza potente da non temere alcuna aggressione e poter tranquillamente tenere a bada una ragazzina (...)" Qui al contrario del "tranquillamente" – che ci sta tutto – quel "probabilmente" è di troppo; io toglierei anche la virgola che lo precede e sostituirei il tutto con i due punti.
- Da L'anatema: "Erano usciti dal castello completamente da soli, senza nessun'altra compagnia se non il cocchiere della carrozza; nessuna guardia, nessuna scorta, nessuno che la trattenesse." In questa frase quel "completamente" ha il compito di sottolineare che i due siano soli, ma tecnicamente non erano completamente soli: seppure non ci fossero guardie, scorta e simili, con loro c'era il cocchiere, il che rende quel "completamente" del tutto vano. 

✎Ambientazione (10/10 punti)

Stranier* tra spade, cantori, castelli, carrozze, lunghe vesti e cotte di maglia capirai che il film mentale per me è stato d'obbligo. Subito, a partire dalle prime righe mi sono immaginata questo medioevo fantasy, e devo dire che l'Autrice non ha mai disilluso l'immagine che si è costruita nella mia mente, anzi. Ha costruito un'ambientazione precisa, sempre coerente, che è allo stesso tempo delicata e presente.
L'universo fantasy che hai creato, Autrice, è spiegato al lettore nei giusti tempi; non ci sono infodump e non si ha mai la sensazione di conoscere troppo o troppo poco – forse perché la stessa Heris scopre la parte più fantasy del racconto insieme a noi lettori.
Che dire di più?
Quando un lavoro è ben fatto, Autrice, non c'è bisogno di molte parole. Voto diessscci.

✎Caratterizzazione dei personaggi (8/10 punti)

I personaggi di questo racconto li ho trovati ben fatti e coerenti, ma prima di partire a razzo a parlare di loro, volevo aggiungere qualcosa sulle descrizioni [lo so, Stranier*, hai pensato: "Ci risiamo", e in effetti sì, ci risiamo].

Ci sono dei passaggi – relativi a ciò che i personaggi pensano o alle loro caratteristiche fisiche – in cui l'Autrice insiste in maniera più spinta con le descrizioni. Esempi:
- Da Una ruota che gira: "L'unica parte difficile era trovarlo (il punto debole di un avversario, ndr), individuare un pertugio in cui insinuarsi, un'incrinatura su cui infierire, la lesione che scopriva la carne viva in cui piantare una stilettata."
- Da Compagni: "Il cappuccio della tonaca bianca era abbassato, rivelando i tratti albini del volto, i capelli di un biondo sbiadito, quasi bianco. Aveva la pelle lattea, le ciglia incolori e sottili come pagliuzze le incorniciavano gli occhi dalle iridi venate di rosso, che si socchiudevano disturbati dalla luce del sole."
Non è un segreto che di norma non apprezzo questi passaggi così marcatamente descrittivi, però devo dire che i tuoi – grazie anche alla tua padronanza della lingua – sono molto efficaci, tanto che li ho apprezzati, Autrice.

I personaggi che hai descritto, infatti, sono così nitidi nella mia mente che mi sembra quasi di averli visti coi miei occhi, e questo significa che hai fatto un lavoro ottimo.

E poiché io davanti all'ordine ho la stessa reazione che avrebbe Sheldon Cooper guardando "Uomini e donne", inizierò a parlare dei personaggi secondari.
Mi sono piaciuti Kair e Mamma Arnauk, leali e incondizionatamente fedeli a Yagen, così come i compagni di Heris lo sono con lei. Le storie travagliate di questi ultimi e il loro mix eterogeneo di personalità mi hanno davvero conquistata. Si percepisce che il motivo che li spinge a restare uniti è quello di aiutare Heris a compiere la sua missione, **Spoiler** anche se poi questa missione inverte rotta in corso d'opera. E a proposito di Heris mi piace come hai reso il conflitto interiore che affligge la tua protagonista. Addestrata per gran parte della sua vita con lo scopo di uccidere il Re Demone, è costretta tutto d'un tratto ad ammettere che le hanno tirato un palo in piena faccia, riempiendola di bugie pur di aizzarla contro Yagen. Bello anche il modo in cui hai descritto il legame che la lega alla spada Kiogin (della quale Heris è la designata Portatrice). Questo legame io credo che costituirà l'evoluzione del suo personaggio (e della trama stessa della storia). **Fine Spoiler**

Heris io l'ho trovata un po' acerba, ma credo [e spero di non sbagliarmi] che sia una caratteristica che le hai dato consapevolmente. Forse è per questo che io tra i due ho preferito Yagen rispetto a lei. **Spoiler** Diciamo che non mi sono bevuta l'entrata in scena infantile e bambinesca con cui l'hai introdotto nel racconto, al contrario: ho trovato in quella scena l'unica nota stonata della caratterizzazione del suo personaggio. Di sicuro lui non è il classico Re che regna col pugno di ferro sul suo popolo, ma è sempre un sovrano, un Demone che conta i secoli come noi contiamo i decenni. Non è plausibile che i suoi sottoposti ne questionino le scelte e lo ridicolizzino di fronte a un potenziale nemico. Infatti nei capitoli successivi il suo ruolo si assesta e si capisce meglio che, nonostante il clima di estrema libertà che si respira a corte, i suoi sudditi mostrano deferenza e rispetto per il loro Re, e anche un pizzico di timore. Come è giusto che sia. **Fine Spoiler** Il suo è il personaggio più profondo che hai dipinto: appare giovane e spensierato ma sente su di sé tutto il peso dei suoi anni e della sua cattiva fama.

L'unico personaggio che ho trovato poco sviluppato rispetto agli altri è Izmir. Di tutti bene o male si riesce a intuire il fine ultimo, le intenzioni, il perché delle loro azioni. Il comportamento di Izmir, invece, sembra non rispondere a una vera e propria logica; **Spoiler** io non me lo spiego perché uno dei più fidati amici di Yagen lo tradisca in quel modo. Visto il loro rapporto mi sarei aspettata come minimo che Izmir esprimesse il suo dissenso apertamente e si allontanasse da lui senza pugnalarlo alle spalle. L'unica ragione plausibile che potrebbe indurlo a fare una scelta del genere è la gelosia, ma questo dubbio me lo potranno sciogliere solo i capitoli a venire. **Fine Spoiler**

✎Trama (8/10 punti)

E dunque dopo aver avuto un assaggio dei personaggi, ti chiederai, Stranier*, di che parla Captivated - Il sangue e la spada? Nell'universo creato dall'Autrice le due razze che popolano il mondo – gli uomini e i demoni – si scontrano per contendersi i territori di Thannaus (il continente dove si ambienta questa storia). In una guerra vecchia come il mondo, dove i conflitti si protraggono da secoli e la pace è ben lungi dall'essere stipulata, il Re Demone può morire solo per mano (o lama) della spada Kiogin. Fino a oggi nessuno è riuscito nell'impresa di ucciderlo, riuscirà a farlo Heris, la Portatrice?
Il tutto è condito con la magia, con il mistero che aleggia attorno alla nascita dei demoni, da profezie, antiche leggende e nuove minacce sconosciute.

La trama è solida, si capisce che l'Autrice, ha ben chiaro dove condurre i personaggi della sua storia, cosa comunicare e come farlo. È un narratore in terza persona con focalizzazione variabile a guidare il lettore nelle vicende di questo universo fantastico, conducendo una narrazione fluida, che invoglia alla lettura. Su un paio di passaggi, però, alcune cose non mi hanno del tutto convinta.

**Spoiler** Il prologo.
Autrice, io a̶m̶o̶,̶ ̶a̶d̶o̶r̶o̶,̶ ̶b̶r̶a̶m̶o̶,̶ ̶venero gli espedienti narrativi. Nel tuo prologo però non ho apprezzato che tu non abbia pronunciato i nomi dei compagni di Heris. All'inizio ho pensato che avessi un motivo preciso per lasciare i loro nomi non detti; credevo avessi in serbo un'entrata in scena spettacolare per la compagnia o un motivo valido (da colpo di scena, per intenderci) per non svelare i nomi di questi personaggi. Invece nel quarto capitolo ti ritrovi a doverli presentare da capo, e il lettore deve anche sforzarsi per collegarli alle azioni da loro compiute quattro capitoli prima. Questa è solo la mia opinione, però per me il gioco narrativo che hai intessuto viene meno se non ha un vero e proprio scopo.

Il secondo passaggio che mi ha lasciato perplessa è relativo al capitolo Una ruota che gira. Essendo Izmir un personaggio estraneo a Kiogin, raccontare la storia della spada e dei suoi Portatori mentre il narratore è focalizzato su di lui non l'ho trovata una scelta azzeccata. Continuavo a chiedermi quando sarebbe arrivata la connessione tra i racconti che stavo leggendo e il personaggio che li stava raccontando, ma non ho trovato risposta. Quella ha proprio l'aria di essere una mancata occasione per approfondire il suo personaggio, occasione che non hai sprecato nel capitolo successivo (Compagni), quando il narratore era focalizzato su Nime e gli altri della compagnia. Il racconto della storia della maga e delle vicende che hanno avvicinato lei e gli altri a Heris l'ho trovato impeccabile.

A parte questi piccoli particolari, Autrice, nel modulo hai inserito una richiesta [che forse nemmeno ricorderai più perché è passato mezzo secolo, ma te la ricordo io]: dirti se il connubio storia d'amore\fantasy funziona. Credo che la storia d'amore in questo racconto ancora non sia pervenuta.

Mi spiego. È cosa certa che i due hanno iniziato a provare qualcosa l'uno per l'altra, ma se Yagen amasse Heris la lascerebbe andare come lei desidera, e se Heris amasse Yagen non ci penserebbe due volte ad abbandonare la fuga e sincerarsi sulle sue condizioni di salute. A mio parere il loro intrigo resta comunque credibile, perché hai fatto capire a noi lettori il processo che ha portato Heris a fidarsi di Yagen e Yagen ad affezionarsi a Heris, ma di sicuro non definirei la loro una storia d'amore per adesso. Ciò non vieta che possa esserci un'evoluzione in seguito, ma è ancora tutto da vedere. O meglio, da leggere. **Fine Spoiler**

Infine, vorrei parlare si una cosa che apprezzo sempre tanto nei racconti (a qualsiasi genere essi appartengano) ossia la scelta delle tematiche da trattare. Ci sono racconti bellissimi con avventure al cardiopalma, storie d'amore strappalacrime, mondi fantastici che fanno sognare, che sono però privi di una morale di fondo. La tua storia non è tra quelle. In Captivated - Il sangue e la spada si parla del riscatto sociale di Heris, è presente la velata critica a una società che tende a voler eclissare il ruolo e le capacità della donna, viene mostrato alla perfezione cosa significhi avere il peso della responsabilità che grava sulle spalle di una persona che detiene tanto potere come Yagen. Una lettura fantasy con un'intelaiatura di temi "seri" perfettamente integrati nella narrazione e anche trattati in modo consono [per giunta!] non è da tutti.

✎Parere personale e coinvolgimento (4/5 punti)

Stranier*, avrai capito ormai che questa storia mi è piaciuta e non ho nient'altro da aggiungere a riguardo. Io l'ho letta tutta [o quasi, ieri l'Autrice ha pubblicato un nuovo capitolo ma ormai la recensione era fatta] e credo che dovresti farlo anche tu se ti piace il fantasy.
Quasi dimenticavo che assegno due punti di bonus: uno per il lessico formidabile e l'altro alla capacità di accostare al fantasy tematiche più impegnate, integrandole in modo egregio nella narrazione!

✎PUNTEGGIO TOTALE: (46,5/60 punti + 2 punti bonus)= 48,5 punti

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