"Fight" di @right1234


Ho trovato questa storia stupenda, come anche la scelta di darle un finale aperto, in quanto focalizza l'attenzione sul messaggio stesso che l'autrice voleva dare.

"Fight" è una flash-story divisa in due capitoli, ovvero una storia breve. Come tutti i racconti - e come molti purtroppo non sanno, dato il calo avuto da questa tipologia di storie – è un condensato di narrazione, in cui tutto ciò che è superfluo viene escluso. Le descrizioni sono ridotte al minimo e funzionali, mirate a fornire le informazioni necessarie per focalizzare l'attenzione dove serve; in tal senso viene lasciato tutto il resto all'immaginazione del lettore stesso ed è sempre stato questo il grande pregio dei racconti, nonché la grande difficoltà di molti nel cimentarsi con essi.

In questo @right1234 ha, secondo me, centrato in pieno l'obiettivo, pur presentando un primo capitolo dominato dalla narrazione, dove il dialogo si riduce a poche battute, perché in questo dà forma a quello che si rivela essere il soggetto dell'intera storia, che di per sé non ne ha: la paura. Di cosa? Non ve lo posso dire, ma lo scoprirete nel secondo capitolo, dove il dialogo tra la protagonista e un altro personaggio rivela il messaggio di questa piccola opera. L'incipit in medias res è comunque avvincente, coinvolgente e con la giusta dose di mistero, che inganna anche un po' senza farti sentire stupido.

I personaggi sono tratteggiati il giusto, soprattutto emerge il lato psico-emotivo della protagonista, l'aspetto fisico non è fondamentale ai fini della narrazione e, infatti, non gli viene dato particolare peso.

Il tema trattato è forte e in uno spazio così ristretto l'autrice apre una finestra su un discorso difficile, senza risultare superficiale o frettolosa, poiché ne affronta un singolo aspetto molto profondo e personale, immortalandolo in un preciso momento e non nell'arco di tutto il suo essere. Non è cosa semplice ed è un aspetto che ho apprezzato molto. La descrizione delle emozioni è ben riuscita, grazie anche all'espediente utilizzato che in sé non si può dire originale (il sogno), eppure è gestito talmente bene e risulta tanto calzante da non permettere di storcere il naso, né di sbuffare per un già visto che sa di noia.

Lo stile di @right1234 è fluido, ricercato il necessario e preciso, sorretto da un'ottima grammatica, con costruzioni sintattiche buone, seppur ci sia qualche virgola mal gestita di tanto in tanto.

Attenzione all'uso degli avverbi in *mente, soprattutto a non infilarne due nella stessa frase, perché appesantiscono la lettura. Un editor mi ha dato un consiglio: se togliendolo non cambia niente, eliminalo; se puoi renderlo spiegando meglio la cosa, mostrando l'azione effettiva, cambialo; se proprio non c'è altro, usalo. Riporto un pezzo esplicativo: "Improvvisamente, la pozza liquida iniziò lentamente a tornare indietro [...] richiudendosi perfettamente in un attimo." Credo questa sia una delle frasi peggiori, perché nello stesso periodo abbiamo tre aggettivi di modo, oltre a problemi di inquadramento della scena. Abbiamo la pozza liquida, ok è il nostro soggetto che torna indietro. Bene, come lo fa? Lentamente, ci dici e io lo lascerei anche questo avverbio, seppur potremmo descrivere il movimento di questo liquido per far sì che sia il lettore a dedurre la lentezza, tuttavia, siamo in una flash-story, per cui ce lo possiamo concedere di tagliare. Se optiamo per tenerlo, gli altri due avverbi di modo devono sparire. Improvvisamente cosa sta a indicare? Un'azione inaspettata e puoi semplicemente sostituirlo con All'improvviso, A un tratto, ecc. Ci resta il perfettamente che si accosta al secondo gerundio presente nel periodo. Perché non staccare quest'ultima subordinata e darle maggior risalto, dato che ci mostra qualcosa di importante? Il risultato potrebbe essere: D'un tratto la pozza liquida iniziò a tornare indietro lentamente [...]. Dopo alcuni istanti (perché hai scritto che avviene lentamente, quindi non puoi contraddirti e dire che il tutto accade in un attimo) non vi era più traccia della ferita." 

Altro consiglio. Quando in un periodo ti ritrovi con due gerundi o due che, con più subordinate e relative, pensa a metterci un punto in mezzo, o un punto e virgola. Un esempio lo hai nel pezzo subito prima a quello che ho riportato poc'anzi (non voglio fare spoiler quindi evito di riscriverlo); lì puoi mettere un bel punto e staccare la caratterizzazione degli occhi da quella dei capelli, così elimini un che e la lettura ne trae giovamento, divenendo meno contorta da seguire. Ti consiglio anche di sostituire estendere con espandere, è più calzante nel contesto.

La copertina mi piace, almeno come base e idea, la simbologia richiamata è sicuramente calzante e indicativa della storia, così come azzeccata è la dominante di verde. La base è un po' cupa, tuttavia risulta attinente all'opera, anzi, proprio per questo lavorerei per renderla più angosciante, per far spiccare maggiormente la fenice, aggiungendo magari dei punti luce. Il titolo va centrato orizzontalmente, manca il nome dell'autrice - che potrebbe essere posizionato in alto – che potrebbe essere utilizzato per dare un senso di cornice al soggetto primario.

In conclusione, consiglio vivamente la lettura di questa storia.


Link articolo:

https://chiaracasalini.altervista.org/joomla/recensioni/wattpadstories/101-fight.html


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