🧙🏽♂️ ~ Vertices ~ 🧙♀️
Di demisquaree
Copertina
Prima di tutto la copertina è stata disegnata dall'autrice stessa e già questo è un grande punto a favore. Oltre ai disegni, che sono fatti davvero bene e rappresentano naturalmente due degli automi protagonisti della storia, apprezzo moltissimo come sia stata scelta una gamma di colore prevalente e mantenuta per la realizzazione di tutta la copertina. Tutto ciò le dà un aspetto omogeneo e pulito. La frase in fondo viene ripetuta più volte durante la narrazione, perciò inserirla è stata una scelta giusta. In generale la copertina non vuole presentarsi come particolarmente complessa, ma riesce a dare un'idea ben chiara di ciò che ci si ritroverà a leggere, quell'atmosfera in qualche modo digitale che fa da sfondo agli eventi raccontati.
[9/10]
Sinossi
Trovo la sinossi sintetica il giusto e allo stesso tempo efficace, in grado di attrarre fornendo soltanto le informazioni essenziali. Pertanto non ho molto da dire al riguardo, anche se espliciterei la funzione di Oddest Prime, giusto per dare un'idea almeno basilare al lettore di chi sia. Trovo, infatti, che il suo essere a sua volta un automa, anche se di vecchia generazione, sia molto interessante. Dirlo esplicitamente nella sinossi sarebbe a mio parere una mossa vincente.
[9/10]
Trama e contenuto
Prima di tutto è necessaria una premessa: Vertices è, come ci fa sapere la stessa autrice, lo spin off di una serie di fumetti ambientati in un futuro prossimo, chiamata Just a pretense, costituito da due volumi. Potete trovare più informazioni al riguardo sul profilo dell'autrice. Vertices è ambientato in una sorta di universo parallelo rispetto a questo, circa dieci anno dopo l'esplosione della Torre Vertex, una struttura appartenente al Dipartimento di Ricerca di Vertex di una città di nome Whitebread. Quest posto riunisce al suo interno "Vertici, ricercatori, matematici, fisici, biologi e giornalisti". Lo scopo ultimo di questa "organizzazione" è quello della ricerca del sapere, indagando a fondo i fondamenti della scienza, arrivando tanto alla creazione di terrificanti buchi neri quanto alla formazione di automi quasi completamente identici agli esseri umani, da utilizzare sia in ambito matematico che per la difesa. Essendo Vertex anche a capo delle sorti di tutto il mondo, ci si chiede se qualcuno al suo interno non cominci a pensare di usare le scoperte per dominare ogni cosa, ed è proprio quello che succede, quando uno di loro, Guy, rivela le sue vere intenzione e il suo volere utilizzare gli automi proprio in questo senso. È Guy il nemico per eccellenza della storia, un cattivo da un certo punto di vista classico, che sta per lo più dietro le quinte facendo fare ad altri il lavoro sporco. A finire sotto la sua tela, infatti, è il nuovo automa di terza generazione No. 5 che finisce, volente o no, per finire sotto il suo controllo e eseguire ogni suo ordine. L'unica in grado di fermarlo sembra essere No. 2 o, in modo quasi dispregiativo, Oddest Prime, l'unica automa di prima generazione rimasta, a cui il suo creatore, il Vertice Principale, affida proprio il compito di fermare la furia distruttiva che anima No. 5. Oddest Prime sarà costretta a grandi sacrifici, a un viaggio folle e pericoloso tra spazio e tempo, all'inseguimento di una macchina da guerra che sembra irrefrenabile, alla scoperta soprattutto di se stessa. Al centro della storia vi è la contrapposizione tra uomo e macchina e come il processo per passare dall'uno all'altro sia all'apparenza impossibile. Ma cosa succede quando quelle che dovrebbero essere soltanto automi cominciano a sentire emozioni umane e gli umani diventano subdoli e interessati unicamente al potere? La trama di Vertices ha il puro sapore della fantascienza e ogni cosa, nella sua complessità, sembra funzionare alla perfezione. Basti pensare al modo peculiare con cui gli automi sono stati pensati dall'autrice: non hanno un cuore ma nelle loro vene scorre qualcosa di simile al sangue, che in realtà è un liquido di raffreddamento che impedisce al processore di surriscaldarsi. Talvolta si avverte come l'impressione che la storia proceda troppo a rilento mentre, in altri momenti, troppo velocemente. Vertices non ha, diciamo, un suo ritmo narrativo regolare, e questo è dovuto secondo me alla difficoltà di entrare nel pieno della trama: la storia è molto complessa, ha alle spalle dei fumetti che la completano in qualche modo, ma essendo assenti questi ultimi ha bisogno che alcune informazioni siano introdotte in modo più approfondito. Per esempio non mi è ancora ben chiaro cosa recrimini No. 2 a Matthew.
[8/10]
Personaggi
Dal punto di vista puramente fisico, ho trovato davvero complete le descrizioni degli automi: dai caratteristici capelli argentei e un piccolo triangolo sul polso con il numero corrispondente, un collare intorno al collo, un liquido simile al sangue che scorre in corpo e l'assenza di un cuore. Sappiamo, inoltre, che a parte No. 5 non sono in grado di provare dolore, ma percepiscono (con alcune difficoltà puramente personali dovute al vedersi solo come delle macchine) emozioni umane, comprese l'amore e l'attrazione fisica. Sono quattro gli Automi principali di cui facciamo la conoscenza: No. 5, la prima che compare, la nuova automa, che ha appena iniziato ad affacciarsi al mondo quando viene corrotta da Guy e usata per i suoi scopi; No. 89, in grado di compiere incredibili calcoli matematici (è estremamente fiero della capacità di determinare le prime seimila cifre pi greco) ma non di combattere, molto ingenuo e fifone, ma anche estremamente leale e gentile (inoltre il suo carattere comincia a evolversi, mostrando un coraggio che neppure lui sapeva di avere); No. 2,sicuramente il personaggio più complesso, di difficile inquadratura, avvezza alle emozioni e alla socializzazione (e per questo "difettosa", è quella che subirà sicuramente la trasformazione più radicale); infine No. 87, amico di No. 89, non particolarmente approfondito al momento, di lui sappiamo che ama ingozzarsi di cibo. Per come sono stati pensati i personaggi sono tutti abbastanza complessi e la loro crescita durante la storia necessita di essere trattata con attenzione e costanza, specie per quanto riguarda No. 2. Matthew e Guy, invece, restano per il momento per lo più un mistero.
[8/10]
Ambientazione
Le Ambientazioni sono quelle che, nel mio parere, sono più o meno venute a mancare. Ho visto da parte dell'autrice una grande attenzione ai dettagli tecnici, fondamentali per far funzionare come si deve una storia fantascientifica, mentre mi sarebbe piaciuto un po' vedere in cosa Whitebread sia diversa dalle nostre attuali città, essendo ambientata nel futuro (non tanto in là, in effetti, ma se si pensa all'universo parallelo, le cui azioni risalgono a un secolo dopo, le differenze dovrebbero essere decisamente più evidenti) e anche come fosse strutturato il Dipartimento, quali tecnologie contenesse al suo interno. I dettagli che vengono dati non sono riusciti a colmare queste mie curiosità. Questo tipo di descrizioni, insomma, andrebbe ampliato, condito di maggiori dettagli.
[7/10]
Grammatica,lessico e stile
L'autrice ha definito la scrittura come una nuova strada che ha deciso di percorrere, pur non considerandola come una delle sue più grandi passioni, perciò molto nuova per lei. Questa dichiarazione mi ha sorpresa, perché lo stile che caratterizza la sua storia non sembra quello di qualcuno che si è appena affacciato a questo campo. Ovviamente non sto dicendo che l'autrice abbia mentito per dimostrare chissà che, ma anzi è un complimento, perché mostra l'impegno che ha messo in qualcosa di tanto nuovo per lei. Lo stile è fresco e per lo più scorrevole, rallentato qua e là dalla sfilza di conoscenze in ambito tecnologico che l'autrice dissemina nella narrazione per dare una spiegazione a ciò che ha creato nel suo mondo. Ammetto che, da quasi totale ignorante in materia, ho avuto delle difficoltà in alcuni momenti, ma l'autrice ha cercato di spiegare ciò che per lei era perfettamente chiaro a coloro che, come me, possono non essere degli assi in materia. Vi sono una serie di errori ricorrenti, come una confusione nell'uso dei pronomi relativi, in particolare per quanto riguarda il loro genere, e qualche verbo fuori posto, ma in generale la scrittura è buona.
[8/10]
Originalità
Ho apprezzato molto come l'autrice abbia preso alcuni elementi classici della fantascienza e li abbia modellati secondo i propri bisogni. Prima di tutto, sorprende la sua scelta di ambientare la storia in un futuro così vicino. Si tratta infatti del 2027, eppure il mondo è estremamente diverso da come lo conosciamo ed è anche vero che in sette anni può accadere davvero di tutto: il mondo si è riunito sotto il segno di Vertex, che controlla le sorti del mondo intero, in particolare producendo automi. E non parliamo dei primi "robottini" (la parola non è scelta a caso e ricorre spesso nella storia), ma di automi quasi identici a noi, attraversati dall'eterno dilemma sulla ricerca della propria identità. Umani o macchine? Se si pensa poi al modo in cui è stato costruito il cattivo, come risucchiato all'interno di un buco nero, costretto a vivere senza più un vero corpo ma come un ammasso informe di particelle, nascosto in un'altra dimensione, la scelta è sicuramente originale. I cliché ci sono, la storia d'amore è un po' scontata e secondo me da approfondire ulteriormente, magari cercare di darle un po' più di profondità, ma per il resto ci siamo.
[8/10]
Parere personale
Vertices è una storia che tutti i grandi amanti di fantascienza, e parlo di quella classica, con robot, viaggi spazio-temporali e nemici in qualche modo "alieni", non potrebbe non apprezzare. E la stessa cosa è valsa per me. Insomma, quando i dettagli tecnici di un futuro creato quasi da zero, e parlo della costruzione degli automi, delle onde di frequenza, delle armi e di tutto ciò che è "insolito" e "tecnologico", sono così ben pensati nella mente dell'autore in modo da costruire qualcosa che ha davvero senso, non può essere altrimenti. Poi credo che l'idea dietro il cattivo sia davvero incredibile e interessante, rende il personaggio misterioso il giusto e permette di costruire una figura con i fiocchi. Quello che un po' mi è mancato in questa storia, e parlo dal punto di vista puramente personale ora, è il sentimento. Proverò a spiegarmi meglio per non rischiare di essere fraintesa e spero di riuscirci. La storia ha tanti dettagli tecnici, fondamentali in una storia di questo genere, ma in alcuni momento ho avvertito un'assenza di emozione. Per fare un esempio: quando No. 2 e No. 5 combattono nella piazza, prima che quest'ultima venga parzialmente sconfitta, non ho avvertito il terrore di No. 89 al pensiero di perdere Oddest Prime, come non ho avvertito le preoccupazioni di quest'ultima al pensiero di poter morire. È vero che parliamo di automi, ma la base solida per la costruzione emotiva di un personaggio parte da qui. In sintesi ci sono state delle parti in cui ho sentito l'autrice coinvolta e appassionata, mentre parlava di dettagli tecnici, che si vede le interessano molto, mentre in altri momenti, dove sarebbe stato più necessario sentirla, l'ho avvertita distante, quasi disinteressata. Può suonare strano, ma talvolta mi sembra di poter avvertire la presenza dell'autrice nascondersi tra le parole che scrive, cosa che qui mi è mancata. Spero di essermi spiegata a dovere, si tratta di un'impressione mia, personale.
[7/10]
Con un totale di 64 punti rientri nella categoria dei Maghi e guadagni 4 stelle. Grazie mille per aver scelto il mio servizio 💞
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