🧞‍♂️ ~Le Cronache Di Míriage, Il Regno Della Tavola D'Oro~ 🧞‍♀️

Di DanieleTommasoni

Copertina

Nell'introduzione l'autore dà una spiegazione più che soddisfacente della copertina realizzata da lui stesso, assegnando un preciso ruolo a ciascun elemento utilizzato. In breve, asserisce che lo sfondo nero rappresenti il male su cui il bene (il fumo bianco-grigio) cerca di prevalere, senza però in apparenza riuscirci. In basso, in posizione centrale, si trova la tavola d'oro, l'oggetto attorno a cui ruota tutta la vicenda, insieme al fenomeno astronomico presente nella parte superiore. Non posso che apprezzare il modo in cui ogni cosa è stata inserita al proprio posto non a caso ma secondo un determinato disegno che sta in piedi e segue delle regole che l'autore stesso ha creato. Nella sua apparente semplicità è una copertina in grado di rappresentare appieno Le Cronache di Míriage. La frase inserita, inoltre, è perfetta e non appesantisce il tutto, non rompe l'equilibrio che l'autore è riuscito a costruire. Questo "equilibrio" è il punto forte della copertina.
[10/10]

Sinossi

Questa è l'unica parte che mi ha soddisfatta poco. La complessità di cui gode questa storia è del tutto assente nella sinossi e viene ridotta a poche righe che, messe così, non sembrano mostrare ad un potenziale lettore niente di particolarmente originale. Cosa che, una volta aperta la storia, viene smentita. Viene citato, giustamente, Fernios, ma non si sa chi sia esattamente o cosa voglia, e non si fa in nessun modo riferimento alla tavola d'oro. Si tratta di una sinossi "a metà" che lascia troppi interrogativi senza dire nulla o molto poco.
[7/10]

Trama e contenuto
L'idea alla base de Le Cronache di Míriage affonda le radici nella Bibbia e in particolare nella storia di Lucifero, che l'autore ha modificato e adattato alle proprie esigenze. Proprio Lucifero, che qui viene chiamato Fernios, è L'Antagonista principale, perché sebbene non compaia mai fisicamente (almeno per ora) la sua aura è sempre presente. Fernios è proprio un angelo che si è ribellato al Creatore e che per questo è stato sconfitto e punito, costretto alla prigionia. Prima della sua disfatta, però, Fernios è riuscito a racchiudere buona parte della sua anima in un oggetto misterioso, la Tavola d'Oro, e a mandarla su Míriage, così che qualcuno potesse trovarla ed evocarlo, liberandolo così dalla sua eterna prigione. Margut Selmer, il nostro protagonista, ha sempre creduto in cuor suo nella Creazione e nell'esistenza di un oggetto così malvagio, e ne ha avuto la conferma quando, nominato generale di Vartras, viene messo a conoscenza di diversi segreti che riguardano proprio la disfatta di Fernios: la Tavola d'Oro esiste e va tenuta al sicuro. È proprio attorno a questo che ruota la storia perché, sebbene accadano tantissime cose diverse che apparentemente seguono un altro filo logico, niente avviene per caso ed ogni elemento, ogni più piccolo dettaglio, ha un fine ben preciso. La prima cosa che si nota subito è proprio che dietro alla costruzione di questa trama c'è un lavoro non indifferente, ma anzi grandi ricerche, numerosi "studi" per far funzionare tutto perfettamente ed incastrare ogni evento l'uno all'altro. Vedere un simile approccio fa sempre piacere, perché mostra un vero desiderio dell'autore di far funzionare la propria opera, che è la cosa più importante. Così abbiamo un ricco bagaglio di nomi, luoghi e oggetti magici che fanno di Mìriage una vera e propria meta in cui si vorrebbe approdare. Pertanto ci viene mostrato un fantasy epico/medievale di base biblica, il cui contesto è stato creato da zero dalla mente dell'autore, costruito su una sorta di scaletta, in cui in ogni gradino il protagonista affronta un'avventura che lo porta un po' più vicino alla risoluzione del problema, in un crescendo di tensione che non viene mai a mancare.
[10/10]

Personaggi
Margut Selmer ha tutte le caratteristiche del tipico eroe: è prudente, coraggioso, generoso, altruista e, talvolta, impulsivo, specie davanti alle ingiustizie. Quest'ultimo aspetto della sua personalità sembra in alcune occasioni prendere il sopravvento e potrà essere approfondito maggiormente in futuro dall'autore, forse per dare una piega diversa al suo viaggio di salvataggio. In effetti a Margut manca quel non so che per distinguersi nettamente da altri personaggi, nonostante sia sicuramente il meglio caratterizzato nella storia e quindi risalti comunque molto positivamente. Inoltre grazie al suo punto di vista possiamo dire lo stesso della sua famiglia, in particolare della sorellina Alia, a cui risulta essere particolarmente legato. La stessa cosa possiamo ancora dire di Kris, il ragazzino insicuro e divertente che lo aiuta nella sua missione, mostrando una crescita personale maggiore rispetto anche a quella del protagonista. Tutti gli altri personaggi sono stati caratterizzati alla perfezione e il giusto, anche se non sono ancora riuscita ad inquadrare molto bene Iulia. È il primo personaggio che si unisce a Margut nella missione e ci viene fatto capire subito quanto sia importante per la sua riuscita, mostrandoci un personaggio forte, caparbio ma anche altruista. Eppure ni sembra che il suo potenziale non sia ancora stato espresso al 100%. Un ultimo appunto che mi sento di fare riguarda le caratteristiche fisiche: l'autore si premura sempre di specificarle, ma passano troppo in secondo piano e spesso vengono dimenticate in un mare di altri dettagli, così che risulta difficile dare un volto ai personaggi. Sarebbe meglio specificare i tratti caratteristici più volte, senza naturalmente farli pesare troppo.
[9/10]

Ambientazione
La storia è ambientata su Mìriage, un mondo immaginario uscito direttamente dalla penna dell'autore, pensato così nei minimi particolari che potrebbe anche esistere veramente. L'autore fornisce ai lettori anche una mappa che può aiutare a muoversi in questa terra ricca di luoghi, segreti e pericoli. Ogni nome è stato pensato con cura e spesso e volentieri fornisce già molte informazioni sul luogo di cui si parla, aumentando l'aura di mistero e la curiosità che si prova insieme al protagonista. Perché la "magia" di Mìriage è percepibile in ogni pagina e leggendo sarà come essere lì con il protagonista. Non c'è magia migliore di questa. Il fascino di questo luogo fantastico è incredibile e la realtà in cui viviamo sparisce completamente, creando un piccolo posto di pace in cui è bello rifugiarsi. Il Bosco Sfingeo, la Valle degli Scorpioni e il Deserto dei Dispersi sono solo alcune delle tappe in cui Margut vi porterà.
[10/10]

Grammatica, lessico e stile
Le Cronache di Míriage è una storia scritta in maniera impeccabile, quasi completamente priva di errori e con una capacità di esposizione e descrizione incredibile. I dialoghi, il modo di esprimersi dei personaggi sono adatti per il contesto e le descrizioni sono ricche di dettagli, senza però risultare noiose. Ho notato talvolta una ripetizione poco armoniosa di alcuni termini, che può però essere facilmente risolta con un'attenta lettura, revisionando quelle parti che stonano. Un ultimo appunto vorrei farlo sulla disposizione spezzata dei dialoghi, che può essere utilizzata per spezzare discorsi troppo lunghi, ma di cui ho notato un abuso da parte dell'autore. Certe volte l'ho trovato poco necessario e potrebbe creare "fastidio" in chi legge. Do comunque il massimo perché la tecnica espositiva è incredibile.
[10/10]

Originalità
Prima di tutto è necessaria una premessa: con i fantasy è diventato ormai difficilissimo creare qualcosa di davvero originale. Va ricordato, inoltre, che è praticamente impossibile non attingere in qualche modo ad altre opere che hanno fatto la storia di questo genere. Detto questo l'autore ha fatto un lavoro ottimo, basti pensare alla parte di Lucifero recuperata dalla bibbia: ha utilizzato una storia conosciuta praticamente da chiunque adattandola alle proprie esigenze, modificandola per il proprio contesto e costruendoci sopra qualcosa di innovativo, come la tavola d'oro lanciata sulla terra come una sorta di horcrux (il collegamento ad Harry Potter è d'obbligo) per permettere la sopravvivenza di Fernios. Il viaggio dell'Eroe che deve recuperare o distruggere un oggetto malvagio (o benevolo) è cosa nota, ma gli ostacoli che l'autore ha messo sul suo cammino sono soltanto frutto della sua fantasia e posso soltanto dire che ha fatto un ottimo lavoro, perché ogni avventura resta nella mente ed è capace di mantenere il fiato sospeso. I cliché ci sono, è vero, ma in generale leggendo Le Cronache Di Míriage non si avverte la sensazione di avere sotto gli occhi qualcosa di già letto in passato.
[8/10]

Parere personale
Per tutti i motivi elencati fino ad ora questa storia mi è piaciuta tantissimo e, in particolare, ho apprezzato di potermi perdere in un mondo fantastico in cui ho desiderato di poter vivere. Tuttavia la cosa che mi è mancata di più è stato avvertire a tutti gli effetti l'aura di magia che secondo me l'opera avrebbe dovuto avere. Mi spiego meglio: su Mìriage la magia esiste, e non parlo soltanto di quella oscura e malvagia della Tavola d'Oro, ma anche di quella degli altri angeli rimasti fedeli al Creatore. Loro vengono chiamati Stregoni e sono dotati di incredibili poteri, di cui uno di loro in particolare fa uso durante la storia. Tuttavia ho trovato questa parte quasi superficiale, poco dettagliata, poco sentita. Vorrei che fosse approfondita maggiormente, perché sebbene ci sia essa non ha il ruolo fondamentale che, secondo me, meriterebbe. La cosa che preferisco in un fantasy è proprio la magia e visto che in Mìriage è presente avrei voluto una maggiore attenzione verso di essa. Al contrario l'atmosfera medievale si avverte perfettamente. Inoltre sono stata conquistata dalle descrizioni sul Reame della Luce, a mio parere una delle parti migliori e con maggior potenziale della storia. Anche qui avrei voluto scoprire di più sulla loro magia. Nel complesso un fantasy con i fiocchi.
[9/10]

Con un totale di 73 punti rientri nella categoria degli Auror e guadagni 5 stelle. Grazie mille per aver scelto il mio servizio 💞

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