Farewell [Short Story]


Su Wattpad non è facile trovare un romance – storia d'amore e-o romanzo rosa – di qualità, e chi ha la fortuna di navigare da tempo sulla fantastica piattaforma, sa che è più semplice trovare uno scoglio che un vero scroscio d'acqua pura, in quanto il genere vi predomina, sconfina e straborda. Lo ripeterò fino a ché esiste una sola papera incapace di volare al di sopra dello specchio che divide il ciano e l'acquamarina.

Ma finalmente tra le rocce frastagliate... ho trovato una storia breve – short story, in inglese, che sarebbe anche più corretto come gergo – di scogliera d'isola deserta inabitata dall'uomo.

L'autrice, @fedeceve, ha dipinto un quadro che rattrista più di tutte le aulicità che ho trascritto sinora. Il quadro è composto della mente di una ragazza diventata donna mentalmente per una ragione da interpretare, e un'altra mente di un ragazzo che definire il ferito di turno è puro minimalismo.

Il titolo introduce perfettamente quello che sarà il tema per le 5000 parole circa che dura questo viaggio... viaggio che si prospetta uno scavare nei ricordi di chi legge – per chi ha vissuto almeno un primo vero amore degno di tal menzione – immaginare in quella tragedia "e io cosa farei? Come mi sentirei al posto di lui?" oppure ipotizzare – chi non ha avuto sventura di un doloroso addio – di navigare verso il più grande mare che purtroppo molti di noi prima o poi solcano nell'animo – e molti negano –: il mare della solitudine che ci accoppa sempre più nelle sue taglienti tenebre sottoforma di bollicine d'aria mancante.

Prima di ciò... sulla copertina e sulla descrizione c'è davvero poco da dire, perché entrambe fanno capire al meglio l'aria autunnale che tira; autunnale come il travagliato amore dei due protagonisti. La copertina fa sembrare tutto meno drammatico ma c'è un dettaglio che ho piacevolmente notato: i caratteri del titolo trasudano vintage di libri cartacei da tutti i pori, perfettamente distribuiti lungo l'immagine: un binomio d'introduzioni perfette all'addio. Con stampato in basso il nome reale ed altisonante della scrittrice – a cui auguro con tutto il cuore che sarà davvero trascritto in qualche libro di libreria fisica, prima o poi.

Tornando alla vicenda... Il tema dell'addio è condito anche di psicologia inversa, di informazioni che via via si svelano lente ma inesorabili. E in me sono balenate le domande, più velocemente delle onde che massaggiano la spiaggia – ciò che ho immaginato che i due vedessero durante il loro dialogo chiave –: ma lei che cosa ha fatto per sentirsi in colpa? Lui perché non si vendica in quanto sembra essere la vittima dei due?

Ma ciò, questa vita che non è del lettore, riesce a diventarlo grazie a uno stile grammaticale davvero finissimo, ibridato di moderno e arcaico. Quando c'è l'arcaico ho strabuzzato gli occhi come se davvero io fossi presente a quel confronto, quasi come se io fossi seduto su di una panchina, incapace di mangiare popcorn perché con i miei di occhi spenti, fievolmente riaccesi da questi due """non""" innamorati nel parco, non riuscivo a tenere chiusa la bocca né masticare. Perché ci sono paragoni poetici al dir poco, che con uso delle parole soprattutto moderne diventano davvero dei dipinti – ecco perché ho introdotto la recensione con i quadri: mi ha ispirato la storia, e quando succede ciò... chi legge i miei commenti su Wattpad sa che l'autrice ha compiuto un ottimo lavoro – alcuni mi hanno lasciato dentro qualcosa!

Ci sono stati pochissimi refusi durante il mio passaggio nel dramma, che io ho segnalato col permesso della scrittrice, per cui spero che adesso sia tutto perfetto.

Riguardo i refusi, c'è da dire che non tutte le virgole sono giuste. Ma... è chiaro ben presto che lo stile è ricercato anche nelle virgole, perché le pause di più virgole sul breve termine fa capire una cosa palese: la scrittrice parla in modo teatrale a noi che leggiamo. Dunque, io non mi sento di criticare tal scelta in quanto le pause vengono simulate in momenti bellissimi per le orecchie – se fosse la narratrice vicino a noi, intendo. Ho adorato anche io scrivere in questa maniera per un po', ma poi il tempo mi ha cambiato...

Tuttavia... come sapete, io voglio anche essere oggettivo, come ogni recensione ritengo debba essere. Per cui finora ho voluto dire dei pregi, ma da ora ci saranno gli spoiler che mostreranno quelli che per me sono i difetti.

Stavolta però specifico che questa short story la si può dividere per due categorie di lettori: quelli che vogliono solo godersi la vicenda e quelli che guardano il pelo nell'uovo. I secondi che non hanno problemi a farsi spoiler leggano pure, mentre i primi si preparino ad arrabbiarsi – qualora abbiano già letto la storia –; ma siete avvisati, potrebbe essere più irritante di un rifiuto di chi, sotto sotto, a noi voleva dire di sì.

SPOILER che terminerà nel punto dove lascerò questo segno *



Per essere una short story, bisogna ammettere che i due protagonisti sono caratterizzati molto più di storie di 20000 parole scritte solo superficialmente da chi ha il gusto di farlo al momento e poi lascia tutto: questo grazie al fattore psicologia inversa, il copione del lui che vorrebbe non mostrare tristezza quando incontrerà la lei che lo ha ferito; con delle premesse al limite dell'infodump, ma nel senso positivo perché si tratta di pensieri di entrambi che si adeguano alla trama.

E poi l'incontro, forse quello più lungo che io abbia mai letto su Wattpad – oltre i quattro Capitoli io non ho mai letto nulla, su di singolo confronto. Gli indizi aumentano, la tensione sale e le barriere dei due si ribassano. Ma qui sorge il primo reale difetto che confermo andrà per tutta la storia: le descrizioni dei personaggi, quelle dei loro tratti estetici, sono davvero insufficienti. Sono ampiamente sproporzionate a quelle ambientali che d'altronde, ripeto, sono tutte contestualizzate ai momenti della trama – ho quasi pianto per aver immaginato il lago che loro guardano con delle papere - le papere le ho immaginate io, non vengono descritte - che si ritirano come a presagire la fine dei due protagonisti. A fin dei conti viene detta la lunghezza dei capelli di lei e gli occhi di lei a fine storia. Okay, lei è coperta di tutto punto perché quel giorno – quella sera, anzi – c'è il freddo londinese. Data l'atmosfera davvero drammatica che traspare, fino al momento ove lui esce dal guscio e chiede lei di rimanere... con supplica sommessa, ci sono stati molti movimenti dei due, compreso il sedersi su di una panchina predestinata – che io ho immaginato ripresa stile film vintage. Per cui le occasioni di descrivere meglio i due c'erano, perché inoltre, ad un certo punto, si sono anche guardati – a sforzo, ma si sono guardati – e un po' toccati. Ad esempio, si poteva immettere "il gracile braccio" per indicare che lei fosse magra – o meglio così l'ho immaginata, cosa che personalmente non adoro perché i personaggi vorrei vederli come li vede l'autrice, o come se fosse un film – perché come unico indizio abbiamo che lei riuscì a conquistare lui ballando una canzone orribile, e una minigonna da lei indossata; e in genere, è la ragazza magra e sinuosa a conquistare... Ma sono indizi, e gli indizi non confermano una certezza... almeno a me che scrivo cinematico. L'occasione più sprecata per descrivere entrambi è nell'ultimo Capitolo, ove finalmente fanno l'amore; qui non serve che approfondisca, immagino che chiunque di voi abbia letto i romance sa cosa può aspettarsi in fatto di descrizioni dettagliate.

Insolitamente però, non mi ha dato noia il fatto che si sappia così poco di loro due su: che scuola abbiano frequentato, hobby, gusti culinari etc. Chi mi legge sa che sono maniacale sui personaggi, per cui è la prima volta che mi ritrovo a dire una cosa:

Sono al paradosso. è la prima volta che leggo di una storia ove la caratterizzazione mi convince pur con delle carenze, ma... sappiamo solo che lei si chiama Alessandra! Mentre lui non viene mai chiamato per nome! Non è una barzelletta, non sappiamo il nome di lui! – a meno ché l'autrice non ci dia una risposta.

Perché per me avrebbe aumentato ancora di più il coinvolgimento quando, poi, la storia verte su un altro momento molto forte, cioè il ripensamento di lei dopo essersene andata da quel confronto tragico. Avrei voluto sapere il nome di chi si sentiva dissipato della linfa vitale provocata dalle parole distruttive ma gentili allo stesso tempo di Alessandra – tema che io adoro – e che vivere ormai sarebbe stato il vero patibolo col boia perennemente sulla testa – questo l'ho interpretato io. E poi vedere ancor meglio di così la rinascita di lui dall'Oltretomba del pianeta Terra, come se il ritorno di Alessandra fosse una luce angelica di quelle che vengono vegliate da qualche angelo dei romanzi fantasy.

Alessandra & ??? un uomo... se penso più freddamente alla scena, questo tarlo si impossessa di me...

Ma tolto il dente dei difetti, ho davvero adorato che il messaggio dell'opera sia quello di apprezzare sempre ciò che si ha, perché darlo per scontato potrebbe portarci a perderlo per sempre... sono commosso mentre lo scrivo.



* Il resto lo voglio scrivere davvero col cuore, perché io realmente ho avuto la sensazione che l'autrice fosse lì a narrare, a soffrire con loro... come se quelle descrizioni così evocative fossero un suo grido di aiuto verso chi si sta separando, come se davvero vivesse lei come spettatrice, o amica dei due – o madre, chissà – e supplicasse "Il panorama è così bello, e voi potreste essere altrettanto belli. Vi prego, tornate insieme!"

Inoltre... mi è capitato molto raramente, ora sento di volerlo scrivere: io ho davvero pregato mentre leggevo che l'autrice non avesse vissuto di un addio definitivo, perché davvero è riuscita a scrivere in modo incredibile la sofferenza di entrambi, ma anche quella consapevolezza che c'è quel qualcosa che non può farli stare insieme. Chi certe cose non le vive... in molti casi non credo sia capace di descriverle così bene, o meglio proiettarle nella mente del lettore. Io ho visto non solo questo, ma anche cose del mio passato – anche se non sono stato né la lei né il lui della vicenda tranne poche cose – e ciò non mi capita se una storia è scritta non bene; mi ha dato umore "alterato" – non posso dire se in positivo o negativo, sarebbe spoiler qui – durante la giornata perché ho rivissuto come un deja-vù, più volte, le varie scene.

So solo che da adesso ho più voglia di leggere @fedeceve, perché con una tale abilità nel farmi immedesimare, so che riuscirà sempre con i suoi romance a farmi emozionare. Detto da me che non sono tipo da romance.

In definitiva, questa mini-opera è qualcosa che secondo me dovrebbe leggere anche chi non mastica romanzi rosa, perché con parole dosate e ripetute in modo stiloso; poiché riesce a mandare un chiaro messaggio a chi non ci pensa due volte ad abbandonare qualcuno che prova qualcosa per noi – seppur in questo racconto i due sono ben più che persone che abbandonerebbero alla leggera – e che l'egoismo, la fuga in amore, non sempre paga. Il linguaggio poetico stuzzica il palato della lacrimazione e spinge a riflettere davvero ma davvero molto. Io l'ho percepito chiaramente perché sono una persona che lotta contro questa realtà di mancanze di rispetto per i sentimenti altrui, per cui esorto a leggere almeno per fermarsi un attimo e rielaborare la propria esistenza sentimentale. Senza contare che insegna che alle volte le parole anche più gentili possono essere tagliole, e che magari una vendetta, se bramata, potrebbe portare al logoramento – altro messaggio che ho colto interpretando. dunque... qualche testa calda *alza la mano* potrebbe imparare una cosa o due grazie a @fedeceve.


Il mio voto personale di questa storia è: 8

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