Litlaus. Attenta a ciò che desideri vedere- by Saintjupiter
https://youtu.be/-awyyFoY3SE
Bentrovati!
Come vi va la vita? A me lasciamo stare che è meglio!! ç__ç
Comunque oggi ci troviamo qui con una nuova recensione, il racconto di oggi è "Litlaus. Attenta a ciò che desideri vedere" di Saintjupiter.
All'inizio non ero ben sicura di che tipo di muisica scegliere per questa storia, e, visto che il tutto è ambientato in Islanda, avevo pensato a qualche band di quelle parti, ma non mi convinceva la cosa, e così sono passata sul profilo dell'autrice per farmi un'idea.
Innanzitutto ho adorato i suoi 13 punti pubblicati all'interno della sua storia, e anche la sua presentazione su Wattpad, perciò quando ho letto Ennio Morricone ho pensato, ecco ci sono!
Quindi come sono finita da Ennio Morricone ai Goblin? Bella domanda!
Il fatto è che inizialmente avevo pensato alla colonna sonora di "L'uccello dalle piume di cristallo" ma ascoltandola non mi convinceva, e così ecco che davanti nei suggerimenti mi è comparsa la colonna sonora di "Suspiria", uno dei pochi film di Dario Argento che apprezzo, e, mettendo da parte i film, i Goblin facevano delle colonne sonore assurdamente belle! *__*
"Suspiria" è una delle mie preferite, soprattutto la versione fatta nei primi anni del 2000 dai Daemonia che è appunto quella che vi ho indicato in alto. :)
Io la usai a un corso di teatro come tappeto musicale di un compito che ci aveva dato l'insegnate: abbinare una musica a un monologo.
La mia scelta fu appunto la versione di "Suspiria" dei Daemonia, unita al racconto di Edgar Allan Poe "La mascherata della Morte Rossa".
Venne fuori una cosa troppo bella! *__*
Tornando a noi, "Suspiria", per chi non l'avesse mai visto, tratta appunto di questa giovane allieva Susy, che viene ammessa in un famoso istituto delle belle arti, soprattutto per quanto riguarda la danza, però fin dalla prima sera si ritrova testimone di strani eventi soprannaturali.
Quindi... non potevo scegliere altrimenti! Spero che l'autrice apprezzi la scelta! :D
Ma andiamo con ordine.
Trama:
Tratta dalla pagina dell'autrice
Lóreley Dubois lascia la sua cittadina natia, Selfoss, un comune disperso tra le steppe islandesi di circa seimila anime, per trasferirsi a Reykjavík come studentessa a tempo pieno: vinta una borsa di studio e fatto pace con una mamma bacchettona, frequenta il primo anno dell'Università privata Fær Øer. Vive alla giornata e sogna in grande, speranzosa di poter raggiungere suo padre nella bella Europa tra le floride campagne attorno Saint-Médard, Francia.La sua particolarità? Essere una medium. Vede ciò che è e ciò che è stato, albergando nei corpi di sconosciuti prossimi alla morte; è un tramite per le anime perse e alla ricerca di pace. Ma il tempo dei giochi è finito: qualcosa la lega indissolubilmente a Gaël Elíassòn, universitario tremendamente affascinante, quanto solitario e silenzioso. Ciò che rapisce di lui è lo sguardo vacuo con cui percorre ogni singolo scorcio di muro e pavimento. Sì, perché Gaël è cieco: un incidente gli negò la vista nell'adolescenza, così come la socialità e l'allegria.Lór cova nel cuore un amaro presentimento.Una serie di efferati omicidi scuote la capitale d'Islanda da poco più di vent'anni: L'Angelo del Lunedì, Paskúm, ha un preciso scopo, una meta prefissata. Sta cercando qualcosa, qualcosa che solo Lóreley possiede.Ma cosa fare quando sei gli occhi della vittima e non dell'assassino?Sfuggire diviene impossibile. Se la morte avanza, la vita retrocede, come in un valzer.
Cose che mi sono piaciute:
Lor, vincitrice di una borsa di studio, sta per iniziare il nuovo anno accademico presso una delle più prestigiose università di Reykjavík.
Non molto socevole per natura, inizialmente la ragazza teme di non riuscire a integrarsi nel nuovo contesto, ma farà subito nuove amicizie che la faranno sentire a casa, come forse non le era mai successo prima.
Ma non è tutto oro quello che riluce, infatti Lor possiede un dono particolare, che pensava sepolto nel passato, ma che l'incontro con un misterioso ragazzo cieco, Gaël, farà riemergere.
Allora tanto per cominciare ho apprezzato moltissimo l'ambientazione: l'Islanda.
Bella e soprattutto curata da parte dell'autrice fin nei minimi dettagli, si nota subito tutto lo studio e il lavoro di ricerca che è stato fatto, infatti è stato molto piacevole trovare delle note a piè di pagina, pronte a spiegare tutti i termini e i fatti meno conosciuti.
La sceltà è bella perché originale, oh sì, forse potrà non sembrare così, anche perché ultimamente fa tanto moda leggere i thriller che vengono pubblicati da quelle parti, a cominciare dalla famosa trilogia di "Uomini che odiano le donne", né primo, né tantomeno ultimo esempio di genere, però che a fare una cosa simile sia una scrittrice italiana... tanto di cappello! :)
Ho anche molto apprezzato i vari, e molto precisi, riferimenti all'arte, come quelli sulla xilografia giapponese tanto per citarne uno, anche in questo caso si può notare non solo un lavoro di ricerca, ma una vera passione per tutto ciò che è diverso dal contesto nostrano.
Il plot della storia è interessante, articolato e anche qui originale, sì. Il thriller paranormale, è un genere troppo sottovalutato a mio modo di vedere, quindi è coraggioso chi lo sceglie come strada, perché può incorrere nel rischio di sembrare o troppo pretenzioso, oppure di sembrarlo troppo poco, perché ci saranno i puristi di genere che come sempre grideranno allo scempio, e gli altri che sicuramente penseranno che così è mettere troppa carne al fuoco. Dal canto mio sono convinta, che, se non si perde di vista la linea conduttrice della storia, il genere possa riservare delle belle sorprese.
La caratterizzazione dei personaggi è ben resa e portata avanti con coerenza, senza strafare mai troppo: l'autrice cerca di farli conoscere al lettore un po' per volta riuscendoci molto bene, e svelandoci non solo i segreti, ma anche le loro debolezze e fragilità.
Interessante è anche inoltre il modo in cui vengono affrontati certi temi, talvolta forti e anche difficili da rendere, ma che lo stile dell'autrice lascia semplici senza permettere che diventino disturbanti, anzi oserei dire che in questi momenti il racconto diviene delicato.
Altra cosa positiva è la capacità dimostrata nelle descrizioni macabre, belle, ben rese e piene di suspance, si vede che chi scrive apprezza il genere, del resto da un'amante di Lovecraft non mi sarei aspettata nulla di meno!
Nel complesso dunque, un'opera, che pure trovandosi alla sua prima stesura, si rivela interessante, e avvincente sotto molti punti di vista. :)
Cose che mi sono piaciute meno e consigli:
Lo stile dell'autrice è per la maggior parte del tempo fluido e scorrevole, soprattutto nelle parti che hanno già visto un lavoro di correzione, ma alle volte fatica un po'.
Per esempio, una cosa che ho trovato notevolmente ridondante riguarda l'identificazione dei personaggi, che, il più delle volte, vengono indicati con appellativi quali: la bionda, la rossa, la mora, il moro e così via. In certi momenti faticavo a capire di chi si stesse parlando, almeno all'inizio della storia, ma dopo i primi capitoli mi ci sono abituata.
Consiglierei pertanto all'autrice di rivedere questa cosa, perché, secondo sempre quello che è il mio, sicuramente insignificante, punto di vista, a un certo punto della lettura diventa fastidioso.
Altra cosa che non mi è piaciuta molto è il senso di dispersione che, almeno io da lettrice, ho avvertito durante la lettura.
Mi spiego meglio: è un po' come se si avessero tante, tantissime idee da scrivere e rappresentare, ma, a un certo punto, tutte queste informazioni e tutti questi fatti, danno, in alcuni punti, un senso di parziale confusione: è un thriller paranormale che indaga su casi seriali, che si sono svolti all'interno dell'accademia? E' un unico grande mistero, che fa capo a qualcosa che ancora non siamo stati in grado di identificare? E' semplicemente la storia di Lor e della sua peculiare abilità?
Quando parlo di senso di confusione dunque, intendo questo.
Ovviamente, questa sensazione potrebbe benissimo essere dovuta al fatto che il romanzo, sia ancora nella sua fase iniziale, insomma probabilmente continuando con la lettura, e l'evolversi delle situazioni, scomparirà.
Però per il momento è questa l'impressione che ho avuto.
Del resto, la storia si profila veramente, ma veramente, molto complessa, l'autrice sta creando una fabula e un intreccio che definire ambiziosi è ancora troppo poco, perciò trovo normale che in fase di creazione di un'opera, che vede unite insieme, storie diverse di personaggi diversi, non solo vivi ma anche morti, risulti così all'inizio.
Ma sono convinta che l'autrice abbia tutte le carte e l'indubbia potenzialità, per riuscire al meglio.
Ho trovato il racconto davvero mertitevole di essere letto, interessante e per lo più, tranne qualche momento di imprecisione appunto, ben strutturato nonostante la sua complessità.
A me è piaciuto parecchio! :D
Inoltre l'autrice ama praticamente tutto quello che piace a me, quindi non avrebbe potuto essere diversamente! ^^
I pochi errori sintattici e di distrazione che ho notato durante la lettura, credo che potranno essere facilmente sistemati in fase di correzione. :)
Quindi consiglio di leggere "Litlaus"? Ma chiaramente sì!
Se vi piacciono le storie, di mistero, con un pizzico di paranormale e horror, non ve la potete assolutamente perdere, perché sicuramente non ne resterete delusi! :D
Il collegamento esterno alla pagina dell'autrice è in basso e noi, come sempre, ci leggiamo alla prossima recensione!
Un saluto! :D
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