IL GUARDIANO DI TORAGARA
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"Il Guardiano di Toragara" prende il titolo dal giovane custode della Capitale del regno di Envidia. Quindi eccomi di nuovo in partenza verso un altro mondo.

La copertina del libro non mi dispiace: sullo sfondo c'è una sorta di centro comandi che credo richiami al controllo e alla custodia della città. Ingrandirei il titolo: è davvero tanto piccolo e il font scelto (che personalmente adoro) si legge con un po' di difficoltà.

Finalmente un abstract degno di nota! Sono davvero curiosa di saperne di più di questa capitale e di questo giovane adolescente, Xavier, destinato ad un futuro grande. Unico appunto che faccio è che il primo paragrafo e il secondo ripetono la stessa idea: Toragara è la capitale dello stato di Envidia. Nell'abstract bisogna essere brevi e concisi e le ripetizioni stonano molto.

Dico fin da subito che la grammatica è eccellente e gli errori di battitura molto rari. La sintassi è scorrevole e la lettura non è quasi mai pesante. Qui ci sono delle doti non da poco...

La storia non ha un prologo, ma inizia subito con un primo capitolo interessantissimo. Forse le prime descrizioni sono un po' lunghe. Viene raccontata interamente tutta la storia di Toragara: un mondo magnifico e curato nei minimi dettagli, tuttavia a volte nelle pagine iniziali l'attenzione mi è calata per via della lunghezza. Avrei voluto scoprire i dettagli del paese passo passo andando avanti con la narrazione, ma non è una cosa semplice da fare quando si crea un nuovo mondo e il rischio è quello di creare ancora più confusione nella mente dei lettori se non si è scrittori esperti, quindi capisco l'idea di voler inizialmente spiegare la geografia e la storia della città per poi affrontare una narrazione avendo già delle solide basi.

La descrizione della città è stata inserita con un escamotage all'interno di un messaggio inviato dal primo ministro della città ad un certo Gorzawa. Le pagine successive sono un po' confusionarie: continua il dialogo tra questo Gorzawa, padre di Xavier, che intuisco sia un alfa (una particolare specie animale mutata in forma semi umana), e il primo ministro. Colloquiano riguardo il primo giorno di scuola di Xavier, ma ho dovuto rileggere le pagine più di una volta perché avevo paura di perdermi: questo credo sia il mio solito problema con i nomi inusuali, troppi tutti insieme. Abbiamo Gorzawa, Xavier, Dormann, Funita, Equarilla... Spesso in questo genere di storie succede così, perciò non demordo!

Le scene cambiano molto in fretta e seppur sono ricche di descrizioni, in certi punti ammetto che un po' mi sono persa. Mi dispiace davvero tanto perché la storia mi sembra meritare tantissimo e la scrittura è davvero bella, ma più di una volta ho fatto fatica a seguire quello che stava accadendo tra i vari personaggi. So che è già stato detto tante volte, ma sono davvero tanti tanti nomi tutti insieme. Un consiglio che darei è quello di dividere questo primo capitolo in due parti e spiegare meglio chi sono man mano che vengono introdotti. Non dubito che più avanti questa cosa migliori e capirò meglio i vari ruoli, ma delle buone descrizioni iniziali favoriscono la lettura e invogliano il lettore ad andare avanti!
In una serie tv una cosa del genere non preoccupa, perché anche se non siamo ancora in grado di affibbiare un nome al personaggio, le immagini aiutano. Mi viene sempre in mente il Trono di spade: ci ho messo anni per imparare tutti i nomi, ma i volti li ricordavo tutti. Però in un libro, non avendo altra possibilità che imparare tutti i nomi è più difficile tenere il filo del discorso.

A livello caratteriale ancora non si capisce molto di come siano i personaggi. Fisicamente sono descritti molto bene e i dialoghi sono anche piuttosto spiritosi (trovo che sia macchietta Grementio che scrive fanfiction, ho riso molto e l'ho trovato super simpatico) ma ancora non entriamo nel vivo delle loro emozioni e non empatizziamo con loro.

Il secondo capitolo si apre col primo giorno di scuola di Xavier che incontra un nuovo amichetto. Beh... sarà che sono bambini, ma li adoro! Il loro modo così genuino di fare amicizia è irresistibile! I loro dialoghi sono curati nei minimi dettagli e devo assolutamente fare i complimenti al modo in cui la scrittrice ha deciso di descrivere delle conversazioni tra bambini. La maggior parte delle volte, nelle storie, i bambini hanno delle conversazioni stupidissime solo perché bisogna sottolineare il fatto che sono bambini. I due in questione invece non sono per niente stupidi, ma hanno un bellissimo scambio di idee per nulla idiota e scontato. In tutto ciò... ho una cotta per Xavier, di quelle brutte, è adorabile in tutto e non vedo l'ora che diventi adolescente.

La storia oggettivamente è bene scritta, ma servirà più tempo per delineare bene i vari caratteri dei personaggi. Ciò che davvero manca - forse perché siamo ancora all'inizio - è del pepe. Per cinque capitoli, anche piuttosto lunghi, mi è stata descritta una città nei minimi dettagli, un protagonista adorabile, un suo amichetto irresistibile e almeno una decina di personaggi secondari, ma non c'è ancora stato il primo turning point della trama, la prima svolta, il primo "e adesso che cavolo succede?". Ho ancora tante domande per questa storia e davvero poche risposte. So che dovrò andare avanti per capire meglio e sicuramente lo farò, ma dentro di me non è ancora scattata quella cosa di voler saperne di più.

La trama mi ha attirato, la scrittura è eccezionale, le descrizioni fantastiche, i dialoghi magnifici: insomma questa storia ha tutte le carte in regola per essere perfetta, ma ancora non è cominciata! Sono al quinto capitolo e ancora non capisco la struttura narrativa della storia. Cosa succederà?

Sicuramente rimarrà nella mia biblioteca. So che le critiche che ho fatto sono state rivolte varie volte all'autrice che giustamente vuole aspettare di concludere la storia prima di revisionare tutto il testo. Leggerò con calma gli altri capitoli e sarò felice di vedere in che modo la trama si svilupperà diventando più accattivante.