1. Rumore Complice 🏀

Buonsalve a tutti!


Eccoci qui con la prima recensione del mio servizio! Devo dire di essere molto emozionata (👀)

Ma, prima di iniziare, voglio ripetere per l'ennesima volta, nel caso in cui non fosse stato chiaro, che non è mia intenzione offendere alcuno di voi e che sono assolutamente aperta al dialogo, quindi per qualsiasi domanda, curiosità o dubbio esistenziale qui potete farvi avanti!

Ultima cosa, poi la smetto con questa zolfa: IO NON OFFENDO VOI, VOI NON OFFENDETE ME!

E, come si suol dire, PATTI CHIARI, AMICIZIA LUNGA!

Adesso possiamo cominciare!

Titolo: Rumore Complice

Autore: @Floricienta94Eil

Genere: Storia d'amore

Numero di capitoli letti: 10/75

1. Sinossi, titolo e copertina

Quando ho letto il titolo e visto la copertina, ho avuto l'impressione di essere già incappata in questa storia. La trama però non mi ha detto più di tanto, quindi credo che la storia al tempo non debba avermi convinto troppo. Non so se hai già sottoposto a revisione la tua storia, ma oggi la trama mi ha colpito molto più di allora e non è questa cosa da poco, considerando che insieme alla copertina è il biglietto da visita per ogni storia. E, si, ovvio, una storia non si giudica dalla copertina, ma sicuramente questi due elementi ci influenzano almeno al 50% quando iniziamo a leggere un libro, insieme anche ad un buon inizio.

Questa non è la parte dedicata alla grammatica, ma voglio fare un piccolo appunto riguardante la sinossi: ho notato che tendi spesso a mettere la virgola prima della e congiunzione. Molto spesso lo faccio anch'io, ma sono abbastanza sicura che la virgola davanti a e congiunzione possa mettersi solo nel caso in cui essa introduca un'incidentale. Ti riporto alcuni esempi:

- Mic [...] è un gigante buono e sentimentale, e ha già chiari i progetti per il futuro.

- Karol [...] è esuberante e divertente, e sembra voler rimanere bambino per sempre.

- Karol si ritrova a studiare durante gli allenamenti, e Mic è attratto dal suo strano modo di essere [...]

Ma, al di là di questo breve appunto, la trama mi è piaciuta, in particolare la parte finale, che ci spiega in maniera poetica il significato del titolo.

Una frase in particolare mi ha colpito, dove ci descrivi Karol: "sembra voler rimanere bambino per sempre". Mi ci sono rispecchiata molto perché anch'io, che a breve compirò diciott'anni, temo l'arrivo di quel giorno. E, certo, sono consapevole che non sarà un giorno che mi trasformerà automaticamente in adulta, ma continuo a sperare che quel giorno si allontani invece di avvicinarsi 😱😓 Ah, noi con la sindrome di Peter Pan! 😂

Quindi, ricapitolando, la trama mi è piaciuta, sopratutto perché ci descrivi caratterialmente i tuoi personaggi e non, come in quelle sinossi che odio, dove si comincia dicendo qualcosa del tipo: "Francesca è una quindicenne. È bionda, ha gli occhi azzurri e frequenta la xxxx School." Non credo che una trama così invogli alla lettura o almeno nel mio caso non lo fa.

Il titolo è piuttosto originale ed è attinente.

Per quanto riguarda la copertina, parlando sinceramente, non è quella copertina che mi salta immediatamente all'occhio e mi fa venire voglia di scoprire la trama che si nasconde dietro. Ma ovviamente non è la copertina che ne fa il contenuto e spesso ho visto copertine bellissime che non corrispondevano ad una storia indimenticabile e viceversa altrettante volte mi sono resa conto della storia che mi sarei persa se mi fossi fermata all'apparenza. Quindi su questo assolutamente no problem. Anzi, credo che la copertina non troppo appariscente rispecchi la delicatezza di questa storia d'amore 😍

2. Grammatica:

La grammatica è davvero a posto, non ho natato grandi errori se non qualche imperfezione nell'uso delle virgole, come ti ho già anticipato, ma niente di troppo grave.

3. Stile:

Qualche problema l'ho riscontrato invece nello stile, che è un po' immaturo, a tratti banale e a tratti un po' contorto. Non te ne faccio assolutamente una colpa, in quanto lo stile non è qualcosa su cui possiamo fare molto, almeno non nell'immediato, a parte esercitarci, esercitarci ed esercitarci. La regola grammaticale la impari ed è, più o meno, fatta, ma lo stile è qualcosa su cui bisogna lavorare per anni. E queste non sono parole mie, ma di chi ha qualche anno e un po' di esperienza più di me.

Adesso provo a spiegarti un po' meglio quello che intendo.

In primo luogo, a mio parere la terza persona non rende al meglio il tuo lavoro o almeno la terza persona accompagnata dal tempo presente. A mio avviso sarebbe stato meglio usare la prima persona o la terza persona con il tempo passato.

In alcuni tratti, sopratutto nei primissimi capitoli, ho avuto l'impressione che invece di narrare una storia tu stessi facendo la lista della spesa. Era un semplice elenco di azioni che si susseguivano tra loro, mancava l'apporto psicologico dei personaggi.

Inoltre, nel corso della lettura ho incontrato delle espressioni che mi hanno fatto un po' storcere il naso, te ne riporto alcune:

- "Il fragore nella palestra è stato sostituito dalle voci che chiacchierano tra loro". Le voci chiacchierano tra loro? Non le persone?

- "Capelli biondi come il grano ILLUMINATO". Illuminato non è una caratteristica propria del grano, quindi non può essere utilizzato come aggettivo senza che tu specifichi da cosa è illuminato.

- "Gli chiede la madre portandosi alla bocca una fetta di carne". Si porta alla bocca un'INTERA fetta di carne?

- "Il letto dalle PURE lenzuola bianche". L'aggettivo pure suppongo si riferisca al colore, ma, a parte che quest'ultimo viene già specificato in seguito, calza molto meglio candide rispetto a pure per indicare una tonalità.

- "Il borsone che ha appoggiato sulla spalla SFRUSCIA a contatto con la felpa". Credo sia "fruscia".

- "Ti sei affannato in questo modo per evitare un club, ma non ti sforzi per farne parte. Non so neanche come commentarti." Sono l'unica a non aver capito il senso della frase? È ovvio che se Karol vuole evitare un club, si sforza di non farne parte. 🤷‍♀️

- "Dice quella frase con un pizzico di sforzo a causa della SCHIENA CHE STA VENENDO TIRATA". Questa frase è resa proprio male. Credo anche tu, autrice, rileggendola, te ne renda conto. Qui, se non si fosse capito, Klem e Mic stanno facendo degli esercizi durante l'allenamento. Io ti suggerirei di rendere la frase così: "a causa della schiena inarcata" oppure "a causa dei muscoli eccessivamente contratti della schiena" o ancora "a causa della posizione non proprio comoda".

- "A causa del fiatone dovuto alla corsa che è già al quarto giro". La corsa è al quarto giro? O forse i ragazzi che stanno correndo sono al quarto giro?

- "È arrivato a sprecare il pomeriggio a vederti allenare". "Per vederti allenare".

- "A fra un paio d'ore". L'espressione così formulata suona male. Quindi proporrei "a tra poco" o "ci vediamo tra un paio d'ore".

- "Buono studio!". Questo credo sia un errore di battitura, in ogni caso è "buon studio".

- "Deve sollevare il viso per poterlo guardare e, quasi, gli fa male il collo". Non credo sia una cosa possibile, al massimo la posizione dopo un po' può diventare scomoda, ma qui si nota chiaramente che il soggetto ha appena alzato la testa, quindi a meno che non abbia fatto un movimento troppo brusco e si sia di conseguenza  procurato uno strappo o qualcosa di simile (non sono esperta in materia) è cosa altamente improbabile. Ho anche pensato che l'espressione volesse essere ironica, per sottolineare la notevole differenza d'altezza tra i due, ma se così fosse a mio parere non ha funzionato.

- "Sente l'agitazione risalire alla gola, ma caccia indietro il groppo con un sonoro INGOIO". Anche qui l'espressione suona abbastanza male. "Deglutendo sonoramente" forse sarebbe meglio.

- "Ma il sorriso che gli rivolge subito dopo [...] lo fa desistere e mordicchiare l'interno del labbro inferiore. Cazzo, quanto è bello. Si morde più forte per quell'affermazione, procurandosi anche una lieve vescica". Mic si morde due volte di seguito il labbro, contemplando il sorriso di Karol, ma nonostante ciò credo sia poco probabile che nasca istantaneamente una vescica. Mentre sto scrivendo, ho anche provato a farlo (🙄 non guardatemi così) e ho constatato anche che probabilmente bisogna mordersi più di due volte il labbro per far nascere una vescica. Inoltre, dopo aver elegantemente constatato la bellezza di Karol, Mic ci dice che, testuali parole, "si morde piu forte per quell'affermazione". A parte che così ce lo fai sembrare un vampiro (ovviamente scherzo 🤗), ma Cazzo, quanto è bello non è un affermazione, piuttosto un pensiero. Un po' colorito certo (😏), ma pur sempre un pensiero.

- "Si gira verso Klem, che sta guardando Karol con una PUNTA DI AFFETTO DOLCISSIMA". Questa parte mi ha proprio fatto arricciare il naso (👃), è artificiosa e un po' troppo sentimentale, ma non è questo il punto. Un'espressione del genere può stare bene in un dialogo (neanche poi così tanto), ma inserendola in una narrazione la rendi poco naturale e scorrevole. Ti faccio un esempio di come potresti migliorarla. "Mic si gira verso Klem, c'è tenerezza/affetto/istinto omicida nello sguardo del suo amico mentre guarda il fratello, deve proprio volergli bene". E mi sembra comunque troppo sentimentale, ma vabbè non è che valga poi molto il parere di un Polaretto in questo senso ❄️☃️

- "Ha la pelle di un rosa che all'apparenza può sembrare dorato, e per quanto questo colore non abbia assolutamente senso, lo trova ancora più bello". Confermo quello che dici, non credo questo colore abbia molto senso.

- "Sarà pur basso e piccolo, ma questo non gli fa mancare un addome con il segno dei muscoli visibili e la pancia piatta che vorrebbe toccare all'istante e stringerla contro il proprio viso". Addome con il segno dei muscoli visibili? Pancia piatta che vorrebbe toccare e stringerla contro il proprio viso? A parte che non è stringerLA, ma stringere, dato che c'è già il che relativo che si riferisce a pancia, ma vorrebbe cosa? Stringere la pancia contro il proprio viso?! 👀

- "Avverte la risata SBATTERE vicino al suo orecchio". La risata sbattere? Al massimo "raggiungere le sue orecchie".

- "È fin troppo SERIOSO per i suoi gusti". Ho controllato su un paio di dizionari che ho a casa e non l'ho trovato, quindi se proprio vuoi usarlo immagino tu debba usare le care vecchie virgolette.

- "IN punto di piangere". "SUL punto di piangere".

- "Gli sorride IN CAMBIO". "DI RICAMBIO".

- "Il gruppo in cui è stato assegnato". "A CUI è stato assegnato".

- "Mic si siede OLTRE IL CAPO di Karol". Cosa significa sedersi oltre la testa di una persona? Forse intendevi oltre il corpo, ma non sarebbe stato il massimo anche in questo caso.

Oltre a questi esempi, ce ne sono un altro paio che testimoniano dei periodo un po' troppo contorti e a tratti poco chiari:

- "Sa che non accadrà mai vedere se stesso con quello sguardo, con quella fermezza, e non gli importa niente."

- "Non sei solamente quell'angelo di cui ti ho dipinto io stesso".

Volevo inoltre parlare dei dialoghi. Questi risultano a tratti innaturali, nel senso che non immagino nella realtà che dei ragazzi possano parlare come fanno Mic, Karol e Klem. I dialoghi in una storia devono essere interessanti e al tempo stesso spontanei.

"Spara" e "Sei un rompicoglioni, Klem" sono alcune delle poche battute, in questi dieci capitoli, che attribuirei davvero a dei ragazzi di 17/ 18 anni. Per il resto ho sentito dei ragazzi di quest'età parlare con espressioni quali "mi preme parlarti", "ti privo del tempo per il tuo studio", "non so come commentarti", "non essere spento". Per carità, non dico che noi ragazzi dobbiamo parlare tutti come scaricatori di porto (W l'omologazione!), e anzi sono la prima che quando vuole "atteggiarsi" usa un linguaggio più forbito (come in questo caso 😉), ma difficilmente si sentono dialoghi tra adolescenti come quelli che ho ritrovato nel tuo testo. Ti invito appunto a prestare attenzione ad una conversazione tra ragazzi. Che poi, per carità, non è che chissà che parole astruse tu abbia usato, però a quest'età i ragazzi a volte non parlano nemmeno italiano, ma dialetto, quindi figurati! Poi esistono anche esemplari particolarissimi, quasi a rischio di estinzione, chiamati "secchioni" che parlano davvero così (alzi la mano chi non ne conosce neanche uno!), ma ce sono uno su una classe di venti/trenta e in ogni caso un linguaggio del genere deve essere accompagnato dalla caratterizzazione psicologica. Per intenderci, ci spieghi che quel tale Pinco Pallino è un sapientone del ca...volo e poi lo puoi pure trasformare in un fervido affezionato della Crusca.

Quindi, sopratutto quando scrivi dei dialoghi, devi chiederti se quello che stai scrivendo risulti naturale per il contesto, i personaggi, la loro psicologia ecc. 

Parliamo poi un attimo delle descrizioni. Queste, devo dire, sono quasi assenti e quando ci sono restano comunque molto superficiali ed elementari. Un esempio è la descrizione dei genitori di Karol e Klem.

Un'altra cosa che ho poco apprezzato è il salto temporale che introduci a pochi capitoli dall'inizio. Oddio, non è il salto temporale in sé, anche se ammetto che non ne vado pazza, ma il fatto è che passano alcuni mesi, il numero esatto non ci è dato saperlo, e riprendi la situazione esattamente da dove l'avevi lasciata. Prima che tu, autrice, possa contraddirmi, ti spiego. Il rapporto tra Karol e Mic cambia, è vero, perché passano da sconosciuti ad amici stretti, ma questa è una storia d'amore e dai primi capitoli, quelli precedenti al salto temporale, si evince un interesse di Mic verso Karol. In questi mesi loro diventano sì amici, ma in campo romantico è come se i "sentimenti" di Mic, se così possono chiamarsi, si fossero congelati, per poi scongeralsi nel momento in cui riprende la narrazione. Possibile che Mic abbia provato quest'interesse più o meno istantaneo per Karol, poi per alcuni mesi sono semplicemente amici e dopo il salto temporale l'interesse riparte esattamente da dove ce l'hai interrotto? È una cosa veramente poco probabile, a mio parere. Quindi, secondo me, o Mic non comincia proprio a provare un certo tipo di interesse prima del salto temporale e quindi quest'interesse nasce conseguentemente alla loro amicizia, oppure dopo il salto ci spieghi di come Mic abbia provato sempre più interesse ma abbia deciso di nasconderlo per paura di un rifiuto (sto buttando lì per farti capire), oppure che si sia reso conto che era semplice curiosità per il carattere strambo di Karol. O ancora quel che diavolo ti pare, ma devi darci una spiegazione. Non puoi tagliare una storia d'amore all'inizio, introdurre un salto temporale e riprendere la narrazione un paio di mesi dopo esattamente da dove l'avevi interrotta, con la sola differenza che adesso Karol e Mic scorrazzano allegramente per la città. Perché è quello che hai fatto, il tipo di interesse che Mic prova per Karol prima del salto e dopo è esattamente lo stesso. Quindi, mi chiedo, com'è possibile?

Comunque, questo è quanto, più o meno. Sono tutte stron****, passatemi il termine, mi dirai, ma purtroppo, e sottolineo purtroppo, influiscono moltissimo. Diceva un tale, di cui adesso non rammento il nome: è già stato scritto tutto, quindi a fare la differenza non è quello che scriviamo, ma COME lo facciamo. E purtroppo in questo caso la forma non è il massimo.

Inoltre lo stile non è sufficientemente accattivante, non ti tiene avvinto a tal punto da non permetterti di staccarti e questo penso sia fondamentale in una storia d'amore. Questo genere infatti non è noto per invitare alla riflessione, come può farlo un testo filosofico, anche se spesso e volentieri ci insegna comunque qualcosa (ma infondo penso ogni libro e genere lo faccia), ma piuttosto per regalare forti emozioni. Ma per questo non basta una trama avvincente, ma anche uno stile che sappia renderle giusto merito.

Ma, ripeto, lo stile matura solo nel corso degli anni. Quindi ti consiglio di lasciare la storia così com'è per ora, poi tra un po' di tempo, se ne avrai voglia, riprendila in mano e rileggila. Altrimenti resterà un bell'esperimento giovanile, in fondo anche questi ci aiutano a crescere.

4. Personaggi:

Parlo dei tre personaggi principali, o meglio di quelli che lo sono per la parte di storia che ho letto.

Abbiamo Mic: giocatore nella squadra di basket della scuola, l'autrice nella sinossi ce lo descrive come un "gigante buono e sentimentale".

Poi abbiamo Karol: una sorta di moderno Peter Pan, esuberante e iperattivo, che vorrebbe continuare a restare bambino per sempre.

Infine abbiamo Klem: fratello (SPOILER) gemello di Karol, anche se i due sono eterozigoti in tutto, come ci tiene a sottolineare Mic.

Mic e Klem giocano nella stessa squadra di basket da quattro mesi, ovvero da quando i gemelli con famiglia si sono trasferiti in città, ed è proprio questo che permette a Mic e Karol di conoscersi.

E sì, se non lo aveste ancora capito, la storia d'amore è tra Karol e Mic.

I personaggi sono tutti, a mio avviso, troppo infantili. A parte Karol, che è volutamente così, ma che mi sembra comunque a tratti un po' esagerato, anche lo stesso Klem a volte mi ha fatto dubitare della sua età.

Vi riporto un esempio calzante. Qui Mic e Klem stanno parlando di Karol.

«Klem...?» lo chiama con un accenno di fiatone dovuto alla corsa che è già al quarto giro.«Per caso ha qualche specie di complesso di Edipo, ma verso i tuoi confronti?» Si sente un idiota per quella domanda e glielo conferma la risposta dell'amico «Ma che cos'hai preso prima di venire agli allenamenti?E roba buona?Se si, dovresti smetterla perché ti fa dire cazzate.» «Dai, ho solo pensato che, dato che non ha fatto che elogiarti ed è arrivato addirittura a sprecare il suo pomeriggio a vederti allenare...» E una scusa cosi pessima che neanchelui ci crede e scuote la testa da solo.Subito dopo riceve una spallata da parte dell'altro, che lo squadra da capo a piedi «Non farti strane idee su Karol,» La durezza con cui lo afferma gli fa venire i brividi.«Non ha alcun tipo di problema psicologico, è solo eccessivo nelle reazioni e si annoia subito se non trova qualcosa di suo gradimento."  "Scusa, mi sono reso conto di aver detto una cazzata."

A me sembra tutto un po' assurdo. A cominciare da Klem che si incazza a morte per una battuta a mio parere innocente di Mic, per finire con lo stesso Klem che ci tiene a specificare, in maniera mortalmente seria, che il fratello non è un malato mentale. A parte che il complesso di Edipo non è una malattia mentale, a parte che Mic non ha mai supposto che Karol avesse dei "problemi mentali", per riportare le esatte parole di Klem, in tutto questo la cosa ancora più paradossale mi sembra Mic che alla fine si scusa pure, rendendosi conto di "aver detto una cazzata".

Qui non si tratta di essere iperprotettivi nei confronti del fratello, qui Klem mi è sembrato più che altro schizzato! E la mia reazione alla scena è stato un grosso, enorme, stratosferico BOH!

Parliamo ora di Karol. Ho amato molto alcuni tratti della sua personalità, come ho già anticipato, come il suo voler "restare per sempre bambino", per usare le parole dell'autrice. E la mia scena preferita è stata proprio quella durante la gita al lago dove Karol si apre a Mic e ci mostra un lato tormentato e finora insospettabile. I suoi dubbi e il modo di esporli mi sono sembrati attinenti al personaggio e realistici per quella fase della vita che sta attraversando, anzi devo dire che è stata la prima e unica volta in cui Karol mi è sembrato davvero un adolescente, confuso e disorientato certo, ma pur sempre un adolescente. Ti riporto alcuni estratti di questo momento che ho amato particolarmente:

Io invece passo da una cosa all'altra. Non c'è niente che mi attrae davvero, niente per cui vale la pena anche solo sforzarsi. Magari all'inizio di una cosa nuova posso anche provare degli stimoli, ma questi vanno scemando nel giro di pochi giorni.

Hai presente quella sensazione quando aspetti l'uscita di un nuovo film che sembra magnifico, poi lo vai a vedere ed esci dalla sala tutto contento e soddisfatto, e ti rimane quella gioia per qualche ora, forse per qualche giorno... Poi non ci pensi più, anzi, magari trovi anche il trailer di un nuovo film e inizi a pensare a quello, mentre l'altro è svanito. Questo mi succede con qualsiasi cosa. Mi stufo immediatamente di tutto.

Per il resto del tempo mi è sembrato solamente esagerato, capisco voler rendere il personaggio un po' infantile per adattarlo alla sua psicologia, alla sua paura di crescere, ma a volte più che davanti ad un adolescente lunatico mi è sembrato di trovarmi di fronte un bambinetto delle elementari. Non ricordo in quale capitolo, Karol sta parlando con Mic e Klem quando all'improvviso un insetto cattura la sua attenzione e lui letteralmente comincia a corrergli dietro, incurante non solo dei suoi accompagnatori ma anche dei paricoli della strada. E questo non lo farebbe neanche un bambino delle elementari, ma direttamente dell'asilo, quando il soggetto non è ancora pienamente consapevole del mondo esterno e dei relativi pericoli. Un adolescente può essere confuso, disorientato, estremamente lunatico, anche senza questi atteggiamenti. E capisco che il mondo è bello perché vario, ma io questi comportamenti non li ho sentiti come qualcosa di particolare, che distingueva il personaggio dagli altri, ma solo come qualcosa di estremamente forzato e paradossale.


Ti riporto un altro esempio:

È raro che loro due litighiamo e, di certo, quella non sarebbe stata una di quelle volte, tuttavia, Karol non può rimanere impassibile mentre il fratello non appoggia una sua idea.


Qui Karol sta "discutendo" con i suoi genitori e appena si rende conto che il gemello non ha detto nulla in sua difesa fa questa considerazione, che è a mio parere parecchio infantile. Voglio dire, aldilà della situazione in sé, non è che un fratello è obbligato ad appoggiarti incondizionatamente, indipendentemente da tutto. Magari starti accanto sì, ma non appoggiarti e pretendere che lo facesse solo in virtù del loro legame mi è sembrato ancora una volta infantile.

Ma aldilà di Karol in sé, è anche come lo descrivono gli altri che contribuisce a farlo sembrare più che altro un tenero bambinetto innocente.

Ti riporto un esempio:

Il ragazzo mette su un broncio troppo adorabile, che insieme ai suoi ricci biondi e quegli occhi blu lo fanno assomigliare a uno dei putti sulla credenza nel salotto.

In seguito Mic lo paragona ad un "fanciullo rinascimentale". Ma cosa significa esattamente? Cosa s'intende per rinascimentale? L'espressione sembra alludere ad una caratteristica particolare dei fanciulli rinascimentali rispetto a quelli di altri periodi storici, ma quale esattamente? Anche questo non ci è dato saperlo.

Riporto inoltre il primo incontro tra Mic e Karol, senza Klem.


"

Ehi." Cerca di attirare la sua attenzione, ma quello non si muove di una virgola. "Ehi!" riprova e, questa volta, il diretto interessato si gira con uno sguardo cruccio dipinto in volto. L'ho già visto questo... Mic aggrotta le sopracciglia e qualcosa scatta in lui non appena sovrappone le immagini nella sua testa. "Ti sei perso? Stai forse cercando la classe di tuo fratello?" "Come fai a sapere che ho un fratello?" Domanda più che giustificata. "Eri con lui sabato, dopo la partita di basket. Vedi, sono un suo compagno di squadra..." "So chi sei." Il biondo non gli lascia il tempo di finire. "Ti ho visto giocare a tutte le partite, sei il tipo che si atteggia ad ogni canestro." Troppo silenzio. Quel silenzio che dà ai nervi, così come un bambino quando risponde come se non conoscesse l'educazione o non avesse voglia di seguire le regole impartite dai genitori. Tuttavia, Mic decide di passare oltre e di aiutare ancora quel ragazzino, qualsiasi sia il suo problema. "Sei o no il fratellino di Klem?" "Fratellino?!"

Non capisco la perseveranza di Mic nel voler aiutare Karol a tutti i costi, a dispetto dei modi poco cortesi di quest'ultimo e della sua lingua tagliente che ben dimostra come il tipo sia in grado di cavarsela benissimo da sé, nonostante l'aspetto da "fanciullo rinascimentale". Ancor meno capisco la sua assurda convinzione che trovandosi nei corridoi quello stia cercando per forza il fratello. Voglio dire, uno tra i corridoi della scuola può star andando in bagno, a fare una commissione per un professore, a prendere qualcosa al distributore, a pomiciare con la ragazza in bagno, a ciondolare per i corridoi per sfuggire all'interrogazione di scienze naturali e tante, taaante altre cose.

Poi Mic che definisce Karol il "fratellino di Klem". Cioè, capisco che Mic possa pensare per ovvi motivi che Karol sia il fratello minore di Klem, ma io mi riferisco a qualcuno defininendolo "fratellino di Pinco Pallino" (ho anche fatto la rima hihi) solo se questo ha meno di dieci anni, sopratutto perché al giorno d'oggi ragazzi di 10/12 anni sono più svegli di quanto potrà mai esserlo la vecchia generazione in tutta la vita.

Mic è tutto sommato il migliore dei tre, più coerente e meno infantile. Il modo in cui il suo interesse per Karol cresce mi sembra però troppo artificiale. Mic è consapevole passo per passo di come il suo interesse stia aumentando e questo mi è sembrato poco naturale. L'amore nasce lentamente, cresce poco a poco senza che neanche ce ne accorgiamo e quando saremo consapevoli che Cupido ha fatto breccia in noi sarà già troppo tardi. Sopratutto in questo caso, dove per quanto mi è sembrato di capire Mic non è consapevole di provare attrazione per i maschi.

Questo è un altro punto poco chiaro, non sappiamo con certezza quale sia l'orientamento sessuale, reale o presunto, dei due protagonisti e questo in una storia dove si tratta dell'amore omosessuale credo sia fondamentale. Possiamo intuirlo in seguito, certo, ma io avrei preferito che fosse chiaro ed esplicito. Certo, magari non facendo dire ai personaggi "sono un eterosessuale convinto" oppure "mi porto a letto un bel maschione ogni fine settimana", ma seppur in modi più "eleganti" avrei voluto saperlo.

Vabbè, comunque riusciamo più o meno a presupporre che entrambi siano inconsapevoli di provare attrazione per persone dello stesso sesso.

Comunque, ritornando al punto iniziale, secondo me l'interesse di Mic almeno all'inizio cresce troppo in fretta. O meglio è la consapevolezza di provare questo interesse che nasce troppo velocemente. Mi stanno particolarmente a cuore le storie a tematica omosessuale, ma difficilmente ho trovato qualcuna che mi piacesse davvero. Il problema? Il percorso psicologico attraverso cui i personaggi prendono coscienza del proprio orientamento. O meglio il problema è la mancanza di questo percorso. Ragazzi, accettare di essere omosessuali non è una cosa semplice! Non è che uno si sveglia la mattina, prova un minimo di interesse per una persona del proprio sesso ed è pronto a mettere in discussione quello che ha creduto di essere per anni! Ed è proprio quello che accade in questo caso, a meno che Mic non fosse già almeno in parte consapevole dei propri gusti, ma se così fosse l'autrice non ce lo fa sapere.

Autrice, ci sono persone che ci mettono anni per accettarlo, uomini che sposano donne e hanno figli e poi a cinquant'anni abbandonano tutto perché si rendono conto che la vita è troppo breve per sprecarla a cercare di essere quello che non si è. Ci sono persone che non lo accettano e basta, che preferiscono togliersi la vita piuttosto che accettare di non essere quello che si è sempre creduto di essere, quello che la famiglia ha sempre creduto loro siano. Ora io non dico certo di riportare casi così estremi, ma c'è comunque un percorso di crescita e maturazione che porta ad accettarlo, bisogna scendere a patti con se stessi, verificare, sperimentare, rendersi conto di provare piacere per qualcuno di diverso da quello che si è sempre pensato. E non c'entrano niente le famiglie più o meno aperte. Io posso pure vivere in una famiglia assolutamente aperta e tutto, ma ho comunque bisogno di accettare questa cosa con me stesso.

Io invece sai cosa ho visto nella tua storia? Ho visto un ragazzo, Mic, consapevole sin dall'inizio di star provando un interesse per un altro ragazzo, ho visto un ragazzo a cui basta guardare Karol in costume, durante la gita al lago, per accettare di provare attrazione nei suoi confronti. Ed è a mio parere assurdo!

Se anche Mic fosse disposto ad accettare la propria omosessualità, avrebbe comunque bisogno di verificare materialmente cosa lo attrae e cosa no e non gli basterebbe certo sbavare sul corpo nudo di un ragazzo per accettarlo così, come se nulla fosse.

Non ho visto Mic porsi delle domande, farsi dei dubbi, cercare delle risposte, negare la verità e arrendersi infine ad un'attrazione innegabile. Ho visto un ragazzo che analizza freddamente il crescere del suo interesse, come se un eterosessuale convinto si innamora di una ragazza o come un omosessuale consapevole si infatua di un ragazzo.

Ti riporto a tal proposito degli screen, appartenenti a momenti diversi della storia, dove si evince ciò di cui sto parlando:

Il suo interesse si è appena trasformato in qualcos'altro mentre osserva Karol tremare e, questa volta, ne è sicuro.

Da quando ha capito di essere davvero interessato a Karol [...]

5. Originalità

L'elemento originale del testo è, senza ombra di dubbio, la colonna sonora che accompagna questa delicata storia d'amore, il repertorio di suoni che fanno da sfondo, insieme al titolo che fa riferimento proprio a questo. I personaggi, per quanto a mio avviso poco sviluppati, non sono sicuramente gli stereotipi scontati che possiamo ritrovare praticamente ovunque qui su Wattpad e possono vantare anch'essi la loro originalità.

Un piccolo appunto riguardo i suoni lo voglio fare: può darsi sia un problema solo mio, ma qualche volta non ho capito a cosa essi si riferissero.

6. Parere personale

La storia ha sicuramente del potenziale: l'idea dei suoni, l'adolescenza, la crescita, i dubbi di Karol, l'omosessualità, i personaggi che sono, aldilà di qualche incongruenza, ragazzi che possiamo trovare in qualsiasi istituto superiore e non i classici bad boy, pompati ma inconsistenti. Però è appunto solo questo: un'idea di base, una bozza che deve essere sviluppata, ripresa e migliorata affinché possa trasformarsi nel romanzo per ragazzi che meriterà di diventare.

Detto questo, credo di aver parlato anche troppo. Spero di non essere stata troppo dura, anche se in alcuni passaggi è inevitabile io lo sia sembrata, e di aver trasmesso al meglio quello che volevo esprimere.

Ci vediamo alla prossima punta- ehm recensione con la storia di @ChiaraRossi925

A presto 👋

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