"Happy Birthday"
21.01.2020
"Happy Birthday" di alexbalor è una storia che ho iniziato a leggere perché mi è stato richiesto dall'autore.
-> la recensione si occupa delle prime 5 parti di narrazione effettiva, pertanto si avvisa i lettori di possibili spoiler.
Riassunto:
Il killer seriale dal nome di Happy Cutted Man torna in azione dopo vent'anni, e Beth è pronta a fare di tutto per inchiodarlo.
Recensione:
Sono presenti lungo il testo diversi errori di battitura o parole mancanti all'interno delle frasi, ma l'errore più grosso che rende difficile e fastidiosa la lettura è l'incongruenza tra i verbi, non solo a livello temporale ma anche di modo. La coerenza è poi discutibile, sia per fatti di minore che di fondamentale importanza: se Beth è legata ad una sedia, non può qualche paragrafo dopo perdere le forze e accasciarsi in terra, così come un taglio dell'addome che fa vedere la colonna vertebrale non dev'essere largo ma profondo. Il problema più grosso però è l'evidente difficoltà nel descrivere sensazioni ed emozioni. Si può vedere ciò che è descritto, ma non sentirlo. Tutto ciò che è terrore, orrore, disgusto non arriva al lettore. Se poi Beth dopo aver visto il volto della piccola e aver rivissuto il massacro del figlio non fa quello che qualsiasi persona farebbe (urlare, svenire, piangere, impazzire dalla paura e l'angoscia), ma sussurra tra sé e sé il tutto diventa non solo meno credibile, ma addirittura ridicolo. Mi sono chiesta anche se la collega all'università e i genitori della bambina si potrebbero rincontrare più avanti lungo la narrazione e se siano fondamentali in un qualche modo alla trama, se diano degli input importanti per l'evoluzione del racconto. Se così non fosse, consiglio caldamente di eliminare il capitolo dedicato ai genitori, e il personaggio della docente, in quanto entrambi rallentano la lettura e non aggiungono niente. Il prologo invece lo sposterei dopo; così facendo il primo capitolo sarebbe quello dedicato all'assassinio della bambina, poi verrebbe la presentazione della protagonista e quindi il motivo scatenante per cui inizia la sua avventura, ovvero il riconoscimento del modus operandi. Con un capitolo in flash back dedicato, o addirittura facendo raccontare a Beth gli avvenimenti, si renderebbe la narrazione più lineare e soprattutto semplice a livello cronologico per i lettori. Questo permetterebbe anche una migliore caratterizzazione del personaggio, che finora è abbastanza scarsa. Al quarto capitolo (dove ho interrotto la lettura) la trama sembra essere quella di un thriller o noir, più che di un horror, il che va bene, se è ciò a cui si punta.
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