Storia d'Autunno

AUTORE: celisabetta

Mi capita spesso, quando dico che leggo e scrivo (non solo) Romance di sentirmi un pochino discriminata. Se poi a questo aggiungiamo il fatto che nel libro c'è una coppia gay, il danno è totale. Spinta da un senso di protesta ho scritto un Romance Storico (si svolge ² del 1850) con protagonisti adulti, consapevoli dei loro ruoli sociali, persone forti e determinate (scordatevi perciò conti dal carattere demoniaco e dolci donzelle angeliche timide, ma determinate a conoscere l'amore). In questo racconto si snodano le vicende di un gruppo di amici, uomini e donne con fragilità e tanta voglia di rivalsa, persone che affronteranno un nemico comune reo d'aver attentato alla loro libertà e alle loro vite. Troverete drammi, amore, pericolo, avventura... Perché il genere Romance è più di una semplice storia d'amore!

Tra un cappuccino bollente e una torta "Victoria sandwich" celisabetta e MartinaIacopino ci parleranno della forza e dell'amore nell'epoca vittoriana.


Storia d'autunno è un romanzo storico molto emozionante e a tratti divertente, dove tutti i protagonisti si muovono all'interno di un'epoca vittoriana ben curata e studiata nei minimi particolari.

Sin dai primi capitoli si evince che dietro alla semplice finzione narrativa c'è una ricerca molto approfondita su quegli anni di metà ottocento e ho letteralmente adorato gli angoli curiosità che aiutavano sia a comprendere lo spazio su cui operano i personaggi, sia ad acculturare di più il lettore senza appesantire il racconto.

Ho trovato una trama molto originale, sebbene romance storici di questo tipo non scarseggino, per due ragioni:

1. I personaggi sono tutti adulti, quindi hanno più consapevolezza sia di loro stessi, sia del mondo attorno a loro e, proprio per questo, desideri e obiettivi sono dettati dalla voglia di cambiare radicalmente e realizzare tutti i sogni che prima non erano riusciti a realizzare durante la giovinezza, per alcuni non proprio rosea.
2. La presenza di una coppia omosessuale che ha dato all'autrice l'occasione di osare e a noi lettori di sapere qualcosa in più su come venivano trattati allora i sodomiti, che non è cosa da poco perché i gender studyes, specialmente in Italia, rientrano in una cerchia ristretta di studi universitari. Il fatto che uno dei due sia italiano lo rende ancora più intrigante.

La curiosità di vedere come andava a finire è sempre stata elevata, basta dire che mi promettevo di leggere un massimo di 5 capitoli al giorno e mi sono arrivata a leggerne penso almeno 10 in mezzagiornata! Non riuscivo mai a intuire come sarebbe andata a finire e, a storia conclusa, devo ammettere che quasi tutti gli eventi che portavano alla conclusione del libro non me li sarei mai aspettati.

Ma ora parliamo dei personaggi, che sono tutti diversi tra loro e che si sono rivelati essere una grande famiglia di amici. Ognuno di loro ha i suoi obiettivi e ha il suo carattere e penso che l'autrice abbia fatto un lavoro lodevole a riuscire a caratterizzarli tutti in pochi capitoli, specialmente uno che si è rivelato solo all'ultimo e che è diventato il mio preferito! (Celi tu sai di chi parlo)

Tutto parte con Clara, una donna che non è riuscita a godersi al massimo la sua vita e per questo si getta in una nuova avventura e trascina con sé tutti i suoi amici che sono come una famiglia. Lei è divorziata, quindi malvista dalla buona società inglese anche soprattutto per questo motivo. Il suo migliore amico è la sua più grande copertura per avere un minimo di buona fama, il conte Ludovico Valguerra, italiano come lei e omosessuale.

Di Clara è impossibile non innamorarsi: lei è sensibile, empatica, bella, altruista ed è questo suo atteggiamento in un certo senso che la rende unica. Presto trova un'anima affine a lei che cercherà con ogni mezzo di farla uscire vincitrice nella sua impresa: l'avvocato Alec Mitford. Non è una donna ingenua, anzi è una donna intelligente piena di sorprese che arriva a conquistare tutti, non dico altro su di lei per risparmiare eventuali spoiler.

Ogni personaggio si è sviluppato in ogni capitolo in cui appariva, chi ha avuto un solido cambiamento, sancito soprattutto dall'amore (come nel caso di Rafe e Baker), e chi una rivelazione, i cui cenni del passato non hanno fatto altro che aumentare la simpatia verso alcuni (come nel caso del mercante Stefano).

Ma potrei parlare di tutti i personaggi in maniera positiva, persino dell'antagonista Philip, l'ex marito di Clara, che l'ho trovato un villain ben strutturato e, a un certo punto, mi ha fatto pure pena. Ho avuto un po' di empatia nei suoi confronti e ho visto il fattore pazzia disturbo psichico affrontato veramente in una maniera che non può fare a meno di colpire.

Il Romance affronta tutte le sfaccettature dell'amore, da quello sincero a quello malato, da quello ribelle a quello impossibile, dal colpo di fulmine alla conoscenza profonda. Le maggiori azioni dei personaggi innamorati sono mosse da un desiderio che scaturisce dall' astinenza sessuale e, a tal proposito, l'argomento l'ho trovato sempre inserito bene e non è mai risultato volgare, complice il fattore descrizioni a 360 gradi che mi hanno fatto godere a pieno il momento. Ho apprezzato tanto l'inserimento di ogni piccolo dettaglio che spesso andava a smorzare il sentimento di possessione che oggi è decisamente malvisto, ma allora era normale. Quindi complimenti vivissimi per aver avuto il coraggio di adoperare questo stile!

Ma prima di parlare dello stile però vorrei spendere due paroline su come è scritta la storia a livello formale. Cercherò di essere più chiara e coincisa possibile, anche perché questa è l'unica critica che mi sento di fare perché a livello di contenuti è una di quelle storie che mi fa dire "accidenti avrei tanto voluto scriverla io!"

Evidenziero solo i difetti, che tra l'altro sono due. Dunque:
- c'è qualche avverbio in -mente troppo vicino con un altro come sai, però ci tengo a specificare che a me non ha reso pesante la lettura, cosa che di solito succede ad adoperarli troppo. È normalissimo utilizzare questo tipo di avverbi, e infatti non ti dico di eliminarli tutti anche perché è impossibile, tuttavia un po' di "pulizia" dove serve non guasterebbe. Il motivo per cui meglio non utilizzarli è che sono avverbi di sintesi che tendono a non fare conoscere molto del personaggio, però ripeto, il problema in questo caso è che alcuni sono troppo vicini quindi alcuni li potresti o eliminare o sostituire.

- i gerundi adoperati in maniera scorretta. Il gerundio è un modo verbale di contemporaneità, cioè: va inserito solo se nella frase l'azione è contemporanea a quello che il personaggio sta facendo. Per esempio: "Dopo aver pagato il cocchiere, Clara scese dalla vettura tornando a respirare una parvenza d'aria pulita" (cap. TI VEDO) qui Il gerundio "tornando" è giusto perché l'azione di scendere dalla vettura e respirare sono contemporanee.
"la marchesa salì all'attico trovandosi innanzi a uno studio che agglomerava l'intero piano" (cap. TI VEDO) qui il gerundio "trovandosi" è grammaticalmente scorretto perché l'azione di salire le scale e l'azione di trovarsi davanti allo studio sono distinte. Una costruzione più giusta sarebbe "la marchesa salì all'attico e si trovò innanzi a uno studio che agglomerava l'intero piano".

Come già anticipato, per il resto il libro mi è sembrato davvero ben scritto. Lo stile adoperato è sempre stato coerente e il lessico molto curato e variegato, né aulico o particolarmente complesso, né banale o fuori luogo. Davvero perfetto. Si nota anche l'attenzione a non ripetere sempre gli stessi termini e questo impreziosisce il romanzo. Sinceramente, a parte quello che giù ho detto, non c'è niente che cambierei, il narratore esterno ha fatto in modo che io mi immaginassi tutto e mi ha fatto godere appieno ogni descrizione e ogni scena.

Ciò che so per certo che non sia piaciuto a molti lettori è stato l'uso dei termini "maschio" e "femmina" riferito alle persone. Io invece tutt'altro: l'ho apprezzato tantissimo perché, come avevo già detto, ci ricorda in un certo senso che non siamo diversi dagli animali, ognuno di noi ha i suoi istinti ed è giusto che non li sopprima (quelli "legali" si intende), in più allora era un'accezione comune chiamare la propria donna "femmina" e il proprio uomo "maschio", anche perché i concetti di mascolinità e di femminilità verranno rivalutati solo nei primi anni del '900.

Il romanzo è farcito di citazioni e di rimandi, sia espliciti – come i versi o gli aforismi che introducevano egregiamente i capitoli – sia impliciti – come la costante presenza di Charles Dickens –. Anche la colonna sonora, inserita come copertina dei capitoli, l'ho trovata perfetta per l'aura che emanavano i capitoli (Peccato che Wattpad non permetta di ascoltare la musica mentre si scorre la lettura).

Per concludere: mi è sembrato veramente di leggere un romanzo dell'epoca (in senso di concetti, perché lo stile non è assolutamente artificioso come lo era spesso a quel tempo) con un narratore esterno ma comprensibile. Devo ammettere che a un certo punto mi aspettavo che si palesasse dichiarando di chiamarsi Charles Dickens. Spero di aver detto tutto e di non aver tralasciato niente, anche perché mi sono sforzata a non fare troppi spoiler!

In bocca al lupo Celi e non vedo l'ora di iniziare a leggere l'altro tuo racconto!

N.A: Carissima MartinaIacopino, non posso che ringraziarti per la recensione accurata e per le belle parole! Sei stata una lettrice dolce, premurosa e attenta e, spero davvero, che resteremo in contatto, perché umanamente sei fantastica!

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top