Pride:


AUTORE: christiandamico__

In tale momento storico, dove il ddl zan è stato affossato, dove i giovani stanno finalmente cacciando la voce per avere i propri diritti, c'è bisogno di una storia distopica che - paradossalmente parlando - include moltissime cose contemporanee. L'emotivo viaggio di Daniele verso la libertà, che dalla monotonia della sua casa passa alla creazione di se stesso, è un cammino introspettivo che visita i vari strati dell'orgoglio umano. Di come può ucciderti. Di come può cambiarti. 'Pride - Il Tuo Orgoglio ' vuole di proposito portare il lettore fuori dalla sua comfort-zone, perché solo così si potrà capire i propri limiti. Solo così, in quest'avventura introspettiva, si potrà capire fin dove si metterà in discussione il proprio orgoglio.

Tra caffè e pasticcini christiandamico__ celisabetta ci parlano di introspezione:

Cosa pensi di Daniele, il protagonista? Pensi che l'introspezione usata sia esaustiva per rappresentarlo?

Credo che l'autore abbia descritto molto bene la confusione interiore del protagonista, così come il bisogno di credere in qualcosa per continuare a vivere. Daniele si ribella a un'esistenza vuota, senza sbocchi. Inizia questo processo quando difende un estraneo da un'aggressione, rimanendo anche lui ferito, ma credo che la svolta sia data dal suicidio di massa. In quell'attimo (questo è quello che ho percepito) in lui scatta forse la paura di vivere per nulla. Vengono descritti le "cerimonie funebri" in cui i corpi sono bruciati tutti assieme e solo ogni tanto il forno viene ripulito. Non si ha rispetto della vita, ma nemmeno della morte. Daniele ripete spesso che quando morirà sarà solo uno dei tanti (non con queste parole naturalmente), ecco, forse quello è ciò che voleva in realtà evitare, come voleva smettere di sentirsi solo, e il primo passo è il rapporto con Martino. Daniele descrive molto i suoi stati d'animo, la sua coscienza è costantemente sotto esame, ripete a cicli le stesse idee, come se non riuscisse ad andare avanti, fino alla fine in cui percepisco, dai suoi pensieri, quasi una forma di tranquillità. Quello che poteva ha fatto. È stato avventato? È stato bravo? Forse nemmeno importa, perché alla fine lui "è stato".

Ti è piaciuto l'arco psicologico dei personaggi? Soprattutto di Daniele?

In questo caso credo che la prima persona non aiuta a comprendere appieno ciò che provano gli altri protagonisti. Spesso, mi riferisco in particolare a Martino, non capivo certi atteggiamenti o come fosse giunto ad alcune conclusioni. Questo è logico, perché Daniele non è un indovino, perciò se non sono i personaggi a parlare non hanno modo di esprimere loro stessi. Ecco, perché, suggerisco di ampliare le loro descrizioni, specie della "banda" (Melanie, Gustavo, Al ecc...). Tornando a Martino ho avuto la netta sensazione che nascondesse molto di più, che avesse molto altro da raccontare, ma ciò, nei fatti, non esce. Daniele parla sempre di lui, si è creato una sorta di simbiosi, ma tutto è troppo veloce, certo sono due anime sole, certo hanno bisogno di specchiarsi uno nella vita dell'altro, e attraverso il reciproci bisogni danno vita a un rapporto... Tutto però è sospeso, rimane nell'aria, è appena percepito, questo è un peccato. Idem per i ragazzi che salvano Daniele, chi sono? Cosa pensano? Quale passato li ha condotti in quel luogo, in quel momento? La vicenda è narrata dal punto di vista di Daniele, pertanto è naturale sentire e percepire le sue sensazioni, ma spesso sono ripetute, soffocando così gli altri e non permettendo, attraverso i loro racconti, di scoprire nuove sfumature del mondo dove vivono! Paradossalmente mi è giunta più la madre, pur avendo una "piccola parte", anche se essenziale, perché innesca una serie di meccanismi come un domino. Ho compreso il suo dolore, la stanchezza, il sentirsi spaesata e l'immensa voglia di "riposare".

Cosa hai provato durante la lettura? Cosa ti è rimasto?

Quello che maggiormente ho percepito è il bisogno, descritto in mille cose diverse. Bisogno di libertà, bisogno d'amore verso gli altri e se stessi, bisogno di vivere una vita degna, bisogno di rispetto per la vita così come per la morte, ma anche il bisogno più primordiale di nutrirsi, di essere felici con le piccole cose (un esempio è quando Daniele ricorda di non aver avuto le caramelle promesse dal padre), il bisogno di "viziare" (vi prego passatemi la parola) il corpo magari facendosi un bagno caldo. Tutto questo mi ha portato a provare un grande malinconia, accentuata poi dai ragazzi che cercano, in modo maldestro, di rovesciare un regime. Spesso la loro ingenuità mi ha lasciato basita, ma subito ricordavo che non possedevano esperienze (il regime non ne consente) ne tanto meno la cultura per affrontare una cosa così complessa. Questa lettura ha rafforzato una mia idea (già ben radicata), senza cultura, senza conoscenza del passato è impossibile costruire il futuro. Ai vari ragazzi manca questo, la cultura di ciò che è stato, altrimenti avrebbero compreso che nessuna rivoluzione ha successo senza le madri. Spesso si pensa che siano gli uomini a cambiare le cose, ma non è così, lo insegna la rivoluzione francese, quella russa e cinese, fino a spingersi al crollo del regime militare in argentina. Quando una madre sente il proprio figlio piangere perché ha fame, quando lo vede morire di stenti, quando scompare e sa che viene offeso o umiliato si alza una tale marea di forza e determinazione che nulla e nessuno può fermare. Ecco, questo scritto ha innescato una serie di riflessioni e pensieri, fino a giungere alla domanda più importante: Io cosa avrei fatto?

Cosa vorresti dire al prossimo lettore? Lo consiglieresti? Perché?

Per prima cosa avvertirei il potenziale lettore che il lavoro è in fase di revisione, quindi di andare oltre gli eventuali errori che, tra l'altro, l'autore già conosce (un consiglio è proprio quello di specificare che si è a conoscenza dei difetti e si sta attendendo per porvi rimedio, altrimenti si rischia di dare troppa attenzione alla grammatica e meno ai contenuti). Consiglierei quindi, durante la lettura, di porre molta attenzione ai piccoli particolari, perché sono quelli che spesso danno vita a eventi importanti. Quando si affronta un testo come questo non bisogna avere fretta, si deve cogliere ogni spunto e messaggio, è un testo (credo) nato con lo scopo di "lanciare" vari input. Lo consiglio assolutamente, ma forse è adatto più a un pubblico adulto. Certo un ragazzo giovane lo può leggere e amare, ma credo fermamente che il meglio lo dia "a contatto" con persone più grandi, con un vissuto, e quindi capaci di afferrare determinati concetti e comprendere appieno lo sviluppo del racconto.

Per finire, se posso, vorrei dare un consiglio personale all'autore: ha dato vita a un vero gioiellino, però, forse, smorzerei il ripetersi di alcuni pensieri di Daniele a favore delle "comparse" che gli gravitano attorno. Attraverso loro mi piacerebbe assorbire maggiormente il clima che si vive in questa dittatura, infatti mi sono mancate delle descrizioni. Vorrei ascoltare le loro storie, immergermi nelle loro menti, così come ho potuto fare con Daniele.

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Sono davvero emozionato da ciò che ha risposto perché - nella sua attenzione nel leggere 'Pride - Il Tuo Orgoglio' - ha toccato punti che nemmeno io ero riuscito a sfiorare. Il bello di un racconto introspettivo è proprio questo: ci saranno sempre prospettive e conclusioni diverse, a seconda di chi lo legge. Ma lei, davvero, è stata una delle poche che ha capito a pieno l'opera!

Non posso aggiungere nient'altro a quanto detto, perché ha già detto tutto; ha colto quasi ogni sfumatura, quasi ogni angolo dei personaggi e di quello che volevano raccontare. Lei sa quanto ne sono stato felice.Voglio darle anche ragione: per quanto riguarda i personaggi secondari, nella versione revisionata e rivisitata, cercherò di dare loro più spazio, così da offrire altre tonalità del mondo in cui vivono, e di creare un background più profondo e coinvolgente.Però, per altri ( come il personaggio di Martino ), non posso sbilanciarmi più di tanto perché sono cose che ho chiarito in 'Pride II - The Societies.'

Finisco col dire, anzi- termino col ripete che sono stato davvero entusiasta di quanto detto, e spero che possa dire lo stesso la prossima persona che passerà. ~✨

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