Capitolo 18.

Sofia quella mattina si alzò tutta intorpidita avendo dormito con il fratello come quando erano bambini. Farlo all'età di dieci anni era sicuramente molto più comodo di adesso, su questo era sicura. Fece molta attenzione a non svegliarlo, quella notte aveva dormito davvero poco. Lo aveva sentito girarsi, sbuffare di continuo e alzarsi un paio di volte controllando il suo telefono. Scivolò fuori dal letto con cautela poggiando il braccio, che la notte prima l'aveva stretta, al suo petto. Chiuse la porta della stanza cautamente facendo attenzione a non svegliarlo.

Si diresse in cucina parecchio intontita, dai mille pensieri che le attanagliavano la mente non avrebbe mai immaginato che vivere lontano da cosa potesse essere così faticoso e soprattutto non aveva immaginato che in cucina poteva esserci qualcuno. Trovò, infatti, Benny intento a preparare la colazione per tutti quanti più sorridente che mai.

-Ehi buongiorno dormigliona!- l'accolse con un sorriso enorme stampato in viso, non appena la vide comparire. Si era svegliato di buon umore quella mattina e aveva tutta l'intenzione che questa giornata continuasse così; non solo per lui ma anche per la gente che gli stava attorno.

-Buongiorno- rispose con voce roca. Si mise comodamente seduta su uno sgabello osservando Benny intento a preparare toast al burro e marmellata per tutti.

-Guarda che siamo solo in tre non un reggimento?- Lo beffeggiò.

-Quattro!- la corresse. -C'è anche Matteo- aggiunse vedendo l'espressione turbata della ragazza.

Da quando era arrivata in casa non aveva fatto altro che provare a non pensare a lei: tutte le notti si rigirava sul letto prendendo in considerazione l'idea di alzarsi e andare da lei. Non riusciva a credere che una donna potesse fargli un tale effetto dopo che lui stesso si era considerato una persona diversa dal suo genere, di apprezzare cose che il sesso maschile non avrebbe mai fatto e non disprezzare quello che loro avrebbero sempre apprezzato. Eppure quando Sofia compariva davanti a lui con quel suo sorriso angelico, i capelli biondi arruffati e quei grandi occhi verdi lui non poteva fare a meno di pensarla nuda sul suo letto a baciare ogni singolo centimetro del suo corpo. Si sentiva folle a fare pensieri di quel tipo ma più tentava di non pensarci più la sua mente finiva per farlo.

Per tutte quelle ragioni aveva praticamente obbligato Matteo a rimanere in casa loro e trascorrere la notte insieme a lui. Credeva che se avesse avuto l'uomo che amava al suo fianco quei pensieri sarebbero svaniti nel nulla; tuttavia la presenza del ragazzo non faceva altro che alimentare quelle sensazioni represse, la sua voglia di lei non conosceva misure, anche quella notte infatti sarebbe voluto scappare da lei. I suoi sentimenti, il suo corpo, ogni cosa gli suggeriva di amarla e desiderarla come non avrebbe mai potuto fare con nessun altro. Lei era importante e benché aveva per diverso tempo soffocato tutto quello, adesso sembrava non conoscere modi per reprimere se stesso.

-Va tutto bene?- chiese Sofia quando vide Benny perdersi tra i suoi pensieri.

La voce di lei lo fece rinsavire immediatamente tornando a spalmare sullo stesso toast altra marmellata. -Oh si va tutto bene!-

Lei rise coprendosi con una mano. -Guarda che stai mettendo marmellata su quel toast da mezz'ora dovresti forse prenderne uno e lasciare quello!- Gli fece notare e lui sorrise imbarazzato.

-Si, hai ragione!-. 

Sofia rimase ad osservarlo senza dire una parola. Fantasticava su di loro insieme praticamente da sempre e quei momenti di intimità che adesso condividevano per ovvie ragioni la facevano andare ben oltre ad uno semplice bacio sotto il portone di casa abbracciati l'uno all'altra. Lei immaginava una vita in casa con lui come due innamorati, a rincorrersi dopo aver fatto l'amore e amarsi sotto la doccia come qualsiasi altra coppia.

Si morse il labbro inferiore quando si accorse quanto Benny fosse imbarazzato. –Benny, ricordi il nostro bacio?- chiese senza nemmeno riflettere.

Il ragazzo si bloccò.

Ricordava quel bacio come se fosse ieri,

ricordava il suo profumo come se fosse il suo,

ricordava le sue labbra morbide come se non avesse mai più baciato altro.

-Quale bacio?- Domandò invece.

Sofia rimase di sasso quando lui rispose in quel modo, ma preferì non mostrare la sua delusione mascherando ancora una volta tutto con un sorriso. -Dai non ti ricordi? Andavo alle medie e io ti ho chiesto di baciarmi!- ironizzò sperando non trapelasse il suo dispiacere.

-Ah si- disse vago. -Certo! divertente no?-

Sofia lo guardò diritta negli occhi senza dire una parola. –Si, divertente!- aggiunse acida. Poi si alzò e andò via. Poteva mascherare la delusione, ma non riusciva a credere che lui potesse fingere con una così totale indifferenza; più che delusa in quel momento si sentì mancare di rispetto.

-Dove vai?-

-Lontano dalla tua stupidaggine!- disse lei furiosa.

Non perse tempo raggiungendola immediatamente, voltandola con un gesto veloce. Solo quando era con lei si sentiva una persona diversa, vedeva in se stesso quel lato che da troppo tempo era convinto di non aver mai avuto. Sofia di fronte a se aveva un Benny diverso, forse più uomo o forse semplicemente un ragazzo innamorato di lei. -Smettila!- la rimproverò.

Lei lo guardò negli occhi risentita -Di far cosa?-

-Di fare così, di essere quello che tu sei e di farmi..- Ma le sue parole furono bloccate dall'arrivo di Matteo, il quale inconsapevole di quanto sarebbe potuto accadere di li a poco sorride ai due.

-Buongiorno!- Disse, mentre Benny trasformandosi nuovamente lo raggiunse baciandolo sulle labbra come avrebbe fatto in un qualsiasi giorno qualunque della loro vita insieme; eppure quel gesto così abitudinario per la prima volta per i presenti fu sbagliato, fuori posto. Una sensazione strana colpì i ragazzi lasciando dentro loro sensazioni differenti. Matteo era consapevole, in cuor suo, nonostante le apparenze dimostrassero il contrario, che la presenza di Sofia aveva modificato il suo rapporto con quello che fino a poco tempo aveva considerato sempre e solo il suo Benny. Non era più lo stesso ragazzo insicuro conosciuto anni addietro, le sue insicurezze erano state spazzate vie da una semplice ragazze e benché avesse voluto provare a fare la differenza Matteo non sarebbe mai riuscito in ciò che per lei era naturale.

-Buongiorno amore!-.

Matteo prese Benny e lo baciò  nuovamente rivolgendo infine un sorriso a Sofia, la quale era rimasta li atterrita ad osservarli. Quel bacio le fece capire che, per quanto avesse tentato di portare dalla sua parte Benny, qualcosa lo avrebbe sempre tenuto distante da lei, che fosse Matteo o che fosse lui stesso.

-Buongiorno So- Disse Matteo.

Sofia distolse lo sguardo recuperando quella sua solita aria gioiosa che la caratterizzava. -Buongiorno Matteo-

In quel momento l'unica cosa che avrebbe voluto fare era sparire. -Vedo come sta Stefano!- così dicendo di dileguò.

Benny guardò Sofia andare via, sapeva che prima o poi avrebbero dovuto parlare, sapeva che qualcosa tra loro era rimasta incompiuto e lui non riusciva a vivere sapendo che quello avrebbe avuto un peso nella sua vita. Forse se avesse messo le cose in chiaro quel senso di inadeguatezza sarebbe svanito.

-Va tutto bene?- domandò Matteo notando qualcosa di strano nell'aria. Quella notte Benny gli aveva chiesto di rimanere al suo fianco, di abbracciarlo e baciarlo, tuttavia Benny quella notte non fu mai al suo fianco. Il suo corpo era li ma la sua mente era da tutt'altra parte.

Qualcosa stava turbando Benny ma lui non riusciva a capire cosa potesse essere. Avevano sempre avuto i loro problemi, litigi e gelosie infondate, ma adesso sentiva esserci sotto qualcosa che andasse ben oltre a quelle scaramucce tra fidanzati. Di certo lui non avrebbe mai permesso a nessuno di rovinare la sua relazione e chiunque si fosse messo in mezzo tra loro non ne sarebbe mai uscito vincitore. Matteo aveva ben chiaro cosa volesse e chi volesse, Benny rientrava tra queste persone e sarebbe stato sempre li per lui.

-Si tutto bene amore- Benny guardò Matteo sperando che dai suoi occhi non riuscisse a trasparire nulla.

Sofia tornò in camera del fratello che era sempre li disteso in quella stessa posizione a dormire. Si avvicinò dolcemente facendo in modo che almeno il suo risveglio fosse piacevole.

-Ste- disse piano. Gli toccò leggermente la spalla scrollandolo. -Stefano-  ripeté con la stessa dolcezza.

Lui aprì gli occhi, guardò la sorella sorridergli ipotizzando che  quanto fosse accaduto la sera prima fosse stato solo un brutto sogno.

-Buongiorno- mugolò, si stropicciò gli occhi e si voltò quel tanto che bastava per rendersi conto fosse già giorno.

-Che ora è?- domandò.

-Le dieci. La colazione è pronta, ti aspetto di la ok?-

Stefano annuì, non aveva nessuna intenzione di alzarsi da quel letto subito; avrebbe voluto tutto il tempo di questa terra per mettere a fuoco quanto era accaduto.

Carla aveva di nuovo fatto mille passi indietro e lui si sentiva catapultato nel passato. Da quando l'aveva conosciuta i passi erano stati lenti, alcuni anche faticosi, ma erano sempre andati avanti; adesso invece era di nuovo al punto di partenza. Prese il cellulare e notò due messaggi.

Da Stefania. "Spero tu abbia dormito bene e sia riuscito a riposare. Io mi metto a letto adesso. Ci sentiamo domani per organizzare l'incontro. Buona notte e sogni d'oro".

Il secondo era di sua madre.

Da Mamma: "Ste va tutto bene? Ho letto i giornali, stamattina tutti quanti parlano di una lite tra te e il manager di Carla Sassi. Dobbiamo sapere qualcosa io e tuo padre?"

Stefano sorrise amaramente. Di certo non c'era più nulla da dire visto che Carla aveva deciso di allontanarlo da lei e non avrebbe saputo porre rimedio a tutto quello, lei era stata convincente: lo voleva lontano dalla sua vita.

Di tutto quello, l'unico beneficio era che sarebbe riuscito a tornare in possesso della sua vita privata senza bisogno che giornali, riviste, fotografi, ragazze pazze, potessero venire a conoscenza di dettagli personali come quelli che spesso venivano messi alla portata di tutti.

Si forse, l'unica cosa positiva, seppur magra consolazione, era quella, ripeté a se stesso.

Andò in bagno si sciacquò il viso e si diresse in cucina dalla sua famiglia. -Buongiorno- dissero tutti ad unisono.

-Buongiorno a voi- rispose lui non fingendo minimamente quanto si sentisse distrutto.

CARLOS MADSEN URLA CONTRO (EX) FIDANZATO DI CARLA SASSI.

STEFANO DELACROIX E CARLOS MADSEN LITIGANO PER AMORE?

Carla girò il tuo tablet a Carlos che oggi era stranamente silenzioso, mescolava il suo caffè senza dire una parola.

-Hai dato spettacolo a quanto vedo- lo schernì lei.

Carlos si voltò a guardare velocemente i titoli delle dei soliti blog. -Questi non fanno altro che scrivere cazzate-

-Ah si? Quindi non c'è nessun fondo di verità. Ricordi? In fondo, c'è sempre un fondo di verità-enfatizzò le parole che in molte occasioni Carlos aveva usato nei suoi riguardi ottenendo, così, una brutta occhiataccia da questo.

-Guarda che me lo hai chiesto tu- le ricordò serio.

Carla si fece seria. -Lo so- poi voltò di nuovo lo schermo dalla sua parte e tornò a leggere altri titoli e altri articoli.

Il ritorno dei suoi genitori aveva dato più scalpore di quanto immaginasse. Come sempre tutto ciò che ruotava attorno a lei rifletteva della sua luce e fama ma mentre c'era gente che preferiva non godere di questa luce altri preferivano approfittarne e godere de momento.

Era stufa di loro e dei loro modi, ancora una volta volevano approfittarsi di lei.

-Dobbiamo fare in modo che Cinzia e Simone spariscono di nuovo- disse decisa.

Carlos la guardò di spiego. Oggi non si sentiva dell'umore adatto per assecondare i capricci della ribelle Carla Sassi.

-Assolutamente no. Lasciali fare, tanto non durerà molto-

Lei gli passò nuovamente il tablet mostrandogli la sfilza di foto e articoli che li ritraevano come i genitori felici della brillante Carla Sassi.

-Non voglio essere usata come trampolino di lancio- acida aggiunse.

-Sai benissimo che non è il loro scopo. Hanno detto di voler esserti vicino come genitori-

A quelle parole Carla scattò in piedi. -Siamo sempre alle solite Carlos. Devo ricordarti ogni singola volta che non sei tu a decidere per me?-

Carlos sbuffò conoscendo la risposta a quella domanda. -Provvederò a fare qualcosa. Ma adesso mangia dobbiamo lavorare tutto il giorno-

Lo guardò in malo modo e senza ascoltarlo si diresse in camera sua. Il suo telefono non aveva squillato quella mattina. Nessun buongiorno o nessun pensiero carino era arrivato.

Stefano stava assecondando per la prima volta le sue richieste e per la prima volta lei si sentiva incapace di accettare le sue stesse idee. Non poteva sparire dalla sua vita senza prima averci provato, non era da lui. Aveva combattuto fin dall'inizio per lei cosa c'era di diverso adesso? Aveva forse deciso di mettere un punto a quella storia anche lui, aveva iniziato ad avere paura?

Non sapeva rispondere a nessuna di quelle domande ma di certo avrebbe dato una risposta a quelle e gliele avrebbe date proprio lui.

-Carla l'auto è giù che ci attende!- le urlò Carlos dalla cucina.

Scrollò quei pensieri di dosso e li ripose in uno dei sue mille cassetti nascosti, mise una felpa, uno jeans, le sue converse, gli occhiali da sole e tornò di la con un grosso sorriso sulle labbra.

-Possiamo andare!- annunciò.

Carlos la guardò incredulo. I cambiamenti repentini dello stato di umore di Carla non li aveva mai capiti e mai lo avrebbe fatto. Riusciva ad essere felice e poi trasformarsi subito dopo.

-Stai bene?- le chiese.

-Mai stata meglio!- rispose con un sorriso sghembo sulle labbra.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top