Capitolo 15.
Carla Sassi era davvero come un quadro di Monnalisa: una donna misteriosa che nascondeva qualcosa dietro quell'aria serena, un mistero oscuro per chi come Stefano aveva pensato di riuscire a cambiare ciò che lei era, ma si sbagliava di grosso: Carla non andava cambiata, semplicemente andava capita; benché per lui sarebbe stato sempre un compito arduo se non si fosse mai lasciato andare ai piaceri della vita che la ragazza, invece, ricercava in ogni singolo momento.
Seduti al tavolo della sala riunioni, dell'ufficio legale De Carolis & Co c'erano: Carla Sassi e il suo avvocato e Patricia Devinson e il suo avvocato. Nessuna delle due donne aveva finora parlato.
Carla e Stefano seduti uno di fianco all'altro mantennero un profilo basso. Non facevano altro che comparire, di continuo, su ogni rivista senza mai una sosta, come se tutti aspettassero nuovi colpi di scena che Carla non sdegnava di regalare.
-Tommaso abbiamo pensato che la tua assistita potesse chiudere un occhio sulla questione se riuscisse ad ottenere un certo vantaggio dalla faccenda, che te ne pare?-
Stefano conosceva l'uomo per vie traversa e sapeva non si sarebbe lasciato sfuggire un'occasione del genere, se il reale obiettivo della sua cliente fosse la possibilità di ottenere notorietà. Aveva scoperto che Patricia Devinson ormai da tempo stava alle calcagna di Carla e in svariate occasioni perfino tentato di irritarla con atteggiamenti sicuramente poco discutibili. In più si aggiungeva il fatto che Carla sapeva essere davvero incosciente.
Carla non aveva battuto ciglio, come Carlos le aveva consigliato caldamente di fare prima della riunione. Decisa ad ascoltarlo solo perché rivedere Patricia Devinson sarebbe stato ancora più nauseante di quando già non fosse. La vedeva con i suoi capelli castani finti, le labbra accuratamente rifatte, il seno di una taglia assolutamente sproporzionata e non poteva non nascondere minimamente il suo disprezzo.
-Carla Sassi ha deciso di collaborare con Patricia Devinson in alcune compagnie per cui lei è mascotte, penso sia un ottimo compromesso. Il manager Carlos Madsen si è occupato personalmente di assicurare un lavoro alla tua assistita per almeno le prossime due campagne, cosa non di certo di poco conto- sorrise soddisfatto Stefano osservando il suo avversario che rimase a soppesare l'offerta come carne al mercato.
Patricia con le sue ciglia finte e il trucco eccessivo passò ad osservare Carla con aria di sfida, mentre questa manteneva uno sguardo fisso su di lei. -Allora?- chiese scocciata. -Ti sta bene?-
-Carla non prendiamoci in giro, sappiamo bene tutte e due che queste non sono le tue migliori copertine, io. voglio. quelle- scandì bene le ultime parole con arroganza.
Stefano in quel momento posò la sua attenzione su Carla, sperando mantenesse un profilo basso e non rispondesse alla provocazione. -Carla non rispondere- le sibilò.
Ma lei non lo guardò nemmeno decisa che avrebbe tolto quel sorriso beffardo dal suo viso. –Patricia, ringrazio Dio che Carlos sia riuscito a farti avere queste campagne, sappiamo entrambe che questa è la tua unica opportunità. Sfrutta bene l'occasione e fattene una ragione. Tu. Sei. Solo. Una. Fallita- si porse in avanti pronunciando le parole con una certa soddisfazione, mentre il volto di Patricia si trasformava in una smorfia si disapprovazione.
La ragazza non riusciva ad accettare che il mondo apprezzasse Carla Sassi in quella maniera e che fosse amata da tutto il mondo in modo spropositato e lei, che invece aveva sempre tenuto un atteggiamento più onesto, non fosse mai riuscita ad ottenere nemmeno una minima parte di tutto quel successo.
Carla rise prendendosi gioco della sua avversaria consapevole del loro effetto. -Quindi?- la incitò.
Patricia osservò prima il suo avvocato poi tornò a fissare Carla. -Mia cara, non ti conviene fare questo gioco con me, sai benissimo che potrei rovinarti-
Stefano preoccupato si rivolse immediatamente a Carla. -Non rispondere alla sua provocazione-
Ma Carla non gli prestò nuovamente attenzione. -Vuoi mettermi paura? Patricia sono abbastanza ricca da risarcire ogni tua cifra, non ho paura di perdere, ma tu certamente non sarai mai nessuno-
Quelle parole, per quanto vere, mandarono Patricia in uno stato di rabbia misto ad invidia che non conosceva paragoni. Si mise in piedi sconvolta e le urlò contro. -Carla Sassi, io giuro che ti rovino!-
E Carla rise a quella minaccia senza fondamento perché lei non sarebbe mai stata rovinata da nessuno, tanto meno se la minaccia veniva fatta da una come Patricia Devinson.
Più tardi mentre Patricia continuava imperterrita a urlarle contro, lei lasciava la stanza in compagnia di Stefano furioso.
-Ti sei per caso ammattita?- le chiese quando furono abbastanza lontani da tutti.
-Perché?- domandò disinvolta.
Stefano odiava quel carattere strafottente di Carla, sembrava non riconoscesse il merito altrui e sdegnasse ogni sacrificio. -Cosa ti avevo esplicitamente chiesto?-
-Cosa?- lo canzonò.
-Carla, smettila di fare la bambina e stammi a sentire- La guardò attendendo gli rivolgesse finalmente la sua attenzione, che fece solo dopo aver sistemato la sua gonna leggermente sgualcita. -Al di fuori di qui tu sarai forse Carla Sassi, la famosa it girl che può permettersi questo e altro, ma qui nella vita normale, io sono il tuo avvocato e sei pregata di mantenere una certa serietà. Chiaro?-
Carla rimase in silenzio solo qualche istante prima di ridergli in faccia. -Pensavo che la questione fosse ormai chiara Stefano, io non prendo ordini né da te né da nessuno!-
Stefano fu esterrefatto.
-Guarda che non ho mai preso ordini e non ho intenzione di cominciare adesso- chiarì ancora il concetto con maggiore enfasi.
Poi si alzò e gli andò vicino. -Andiamo?-
Stefano era ancora più sconvolto, con Carla si passava da un eccesso ad un altro nel giro di pochi giorni e a questo aveva ormai fatto l'abitudine, ma farlo nel giro di pochi secondi fu davvero troppo. -Sei per caso impazzita? Io ti sto dicendo quello che penso e tu?-
-Io che?- lo interruppe lei.
-Tu stai soltanto facendo finta che quello che dico sia nulla. Insignificante!- le urlò non riuscendo più a trattenersi.
Capire chi fosse la vera Carla Sassi sembrava essere impossibile. Lei del resto non era abituata a dover conoscere il pensiero altrui per forza; non si era mai minimamente soffermata a considerare se quello che pensasse o dicesse potesse ferire gli altri, era assoluta e nessuno aveva mai ostacolato il suo pensiero.
-Vuoi litigare?-
-No Carla! Io voglio capire se tu mi consideri un tuo pari o sono solo una tua pedina. Voglio capire se tu ti fidi così ciecamente di me come hai detto-
-Mi pare di averti dimostrato di essermi fidata di te in diverse occasioni- Maliziosa rispose. Osservò Stefano facendo intendere esattamente di essere totalmente attratta da lui.
-Guarda che venire a letto con me non dimostra nulla-
Carla rise. -Non mi è sembrato che ti fosse dispiaciuto-
Stefano non rispose, si sentì catapultato a mesi fa quando tra loro era una continua guerra, quando la famosissima Carla Sassi, egocentrica e meschina, credeva di possedere il mondo intero e che tutti dovessero sottostare ai suoi ordini. Detestava allora quel suo atteggiamento e lo avrebbe continuato a fare.
Entrambi non si rendevano conto, semplicemente, di essere molto più simili di quanto loro volessero credere e questo non faceva altro che alimentare litigi su litigi, senza mai giungere ad un punto di incontro.
-Senti Stefano io sono questa, prendere o lasciare- dopo di che si voltò pronta ad andare via.
-Io non ci sto- rispose lui afferrandola per un braccio e obbligandola con la forza a voltarsi. -Io voglio fidarmi di te e tu dovrai farlo con me. Staremo insieme perché io non ho nessuna intenzione di lasciarti andare adesso- le disse quelle parole esplicite e sincere guardandola negli occhi, facendole così capire quanto per lui fosse diventata importante nonostante il tempo trascorso insieme non fosse ancora sufficiente da conoscersi alla perfezione.
-non cambio- si ostinò ad affermare, mentre la prese al braccio diventata più incisiva.
-Tutti lo facciamo- la corresse lasciandola andare.
-Non sarà facile allora-
-Se avessi voluto una storia facile non mi sarei messo con Carla Sassi- si prese gioco della ragazza davanti a se, testarda ed insicura. L'afferrò nuovamente passandole un braccio alla vita e facendo così congiungere i loro corpi, talmente vicini che sentivano battere il cuore dell'altro e loro labbra si unirono, in un profondo e passionale bacio.
-Adesso andiamo voglio presentarti mia sorella- dicendo quelle parole corsero via, non sapendo come quella storia sarebbe proseguita, se mai Carla Sassi avesse finalmente lasciato cadere ogni capriccio per lui.
Carla Sassi era cresciuta troppo velocemente non potendosi mai veramente gustare il dolce piacere dei suoi anni, trascorsi invece in situazioni più grandi di lei; Stefano, inconsapevolmente, stava riuscendo lentamente a trasformarla regalandole piccoli sorrisi anche quando era sola e ripensava a quanto tutto nella sua vita stesse magicamente cambiando.
Ma, quando rientrò in casa, tutto si sarebbe aspettato di trovare davanti a se fuorché loro. Li squadrò da cima a fondo incredula di rivederli dopo tanto tempo. -Cosa ci fate voi qui?- chiese di getto.
-Sono qui per te- si intromise immediatamente Carlos conoscendo Carla e cercando di smorzare la tensione che si sarebbe certamente creata di li a poco.
-Non ho chiesto a te!- lo ammonì fissando i due estranei in casa sua.
-Sei stato tu, non vero?- Carla sentiva il sangue ribollire dentro. Il suo semi-equilibro era stato nuovamente distrutto.
-A far che? Guarda che non tutto quello che va storto nella tua vita dipende da me Carla- Carlos le si avvicinò con aria finta. Conosceva esattamente il sentimento che nutriva nei confronti dei genitori, conosceva la reazione che questa avrebbe avuto e gli effetti che avrebbero causato; Carla sarebbe tornata la sua ragazza, nessuno sarebbe riuscito a intromettersi nuovamente nella loro vita, fatti di scudi e mura. Ogni volta che il passato tornava a bussare nella vita della ragazza, lui sapeva che questo avrebbe avuto un vantaggio e uno in meno per Stefano; conoscere il suo passato rappresentava un'ottima arma a suo favore e lui se ne sarebbe sempre approfittato perché solo così avrebbe avuto una qualche possibilità.
-Non tutto ma una buona parte si- Disse lei decisa. Carlos era il male, rappresentava il male della sua vita, tuttavia pur consapevole di ciò non riusciva a tenerlo lontano da se.
-Non incolparmi dei tuoi sbagli!- le ricordò lui prima di voltarsi a fissare le due figure rimaste in silenzio fino a quel momento. Carla, per quanto tentasse, sarebbe sempre rimasta bloccata in quel mondo e Carlos non le avrebbe mai permesso di sfuggirvi se lui non avesse voluto.
-Ecco la vostra Carla- annunciò felice.
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