4. "Le tue manine, mio caro, devono stare nelle tue tasche!"
N/A: da un po' di tempo vicino la mia scuola si ferma un'auto che, a parer mio, è quella di Todoroki.
Oggi, martedì 22 gennaio, sono riuscita a farle due foto. E ho deciso di metterle con l'aggiornamento, tanto perché questa storia è un trash unico.
Ammiratela in tutto il suo bicolorismo (?)
Vabbè, dopo questa cazzata vi lascio al capitolo.
Izuku's P.o.v.
Finalmente esco da scuola e aspetto Cissan vicino al cancello.
<Aspettiamo con te, se vuoi, Midoriya-kun.> si offre Uraraka, ed Iida annuisce. Todoroki invece è schizzato via prima che potessi anche solo salutarlo.
<Andate pure a casa, ragazzi. Non è un problema...> rispondo e subito qualcuno, Cissan, mi afferra per le spalle e si solleva facendo leva su di esse.
<Eccoti!> esclama.
Mi giro e a mo' di saluto commento: <Potresti evitare di assalirmi ogni volta?>
P: "Già ci pensa lui stesso a tentare di ammazzarsi e spaccarsi le ossa con impegno e dedizione, non mettertici pure te!".
<Devo vedere...> e scherzosamente si liscia una finta barba.
Uraraka ridacchia: <Allora non c'è bisogno di rimanere qui, per noi. A domani Deku-kun!> <A domani, Midoriya> saluta pure Tenya e se ne vanno per la stessa strada, almeno per un tratto.
"Sarebbero carini insieme!" commentano O e P e io acconsento con: "Ship carina...".
Mi giro verso Ciro e lo trovo con un viso da spavento talmente è tanto arrabbiato, mentre fissa il punto dove prima stava Uraraka con astio.
<Cissan...> lo tocco sulla spalla e lui dice apatico: <Ti ha chiamato "Deku"... e si definisce tua amica?> e stringe leggermente la mano destra a pugno. Mi metto nel suo campo visivo e gesticolo dicendo: <Tranquillo, Cissan! Per lei e gli altri 'Deku' è un nome con un bel significato, solo per Kacchan ha quel significato dispregiativo!>
Mi fissa negli occhi per qualche secondo e, vedendo che sono sincero, si rilassa e sorride: <Scusami, è che da piccolo quel soprannome ti rendeva triste.>
<Non è nulla.> e gli sorrido a mia volta. Mi inizio ad incamminare e, notando che non si sta muovendo, mi giro e noto: <Meglio sbrigarsi se non vogliamo perdere il tram, no?> e allora lui mi viene a fianco, disincantandosi da qualcosa avanti a sè, più o meno dove ci sono io.
Chissà che stava fissando di così interessante qui attorno che io non ho visto...
[N/A: *vuole fare commento stupido ma se lo fa spoilera* *sad autrice*]
Iniziamo a parlare di tutto ciò che è capitato ad entrambi negli anni e, ad un certo punto, chiede: <Scusa l'indiscrezione, ma come hai fatto ad entrare alla U.A essendo Quirkless?>.
Rimango in silenzio, decidendo cosa dirgli. Non posso sicuramente dirgli la verità, perciò gli rifilo una balla: <Il mio era un Quirk dormiente che si è risvegliato da poco e che controllo poco bene, ma tutti pensano che ce lo abbia da quando ho 4 anni.>
Ciro annuisce e, scrollando le spalle, commenta: <Insolito, ma sono contento per te perché so quanto tieni ad essere un hero!>.
Ridacchio un: <Eh già...> mentre arriviamo alla fermata del tram. Appena quest'ultimo arriva, saliamo purtroppo per ultimi e ci tocca rimanere in piedi.
P: "Ci è andata bene stamattina, OVVIAMENTE non ci poteva andare bene pure al ritorno."
O: "50 e 50; beh, sempre meglio di nulla!".
Li ignoro mentre io e Ciro ci mettiamo vicino ad un finestrino e ad ogni fermata scende e sale gente. Peccato che al ritorno si faccia tappa in altri "centri scolastici" e sale molta più gente di quanta ne scende.
O: "Per fortuna che non siamo claustrofobici."
P: "Sì, però... viva le distanze." E subito dopo ciò, Ciro mi cinge con un braccio la vita e mi tira più a sé, mettendo pure l'altra mano sul mio bacino. Io, nel cercare di mantenere un minimo di distanza, come detto prima da P, metto le mie mani sul suo petto per allontanarlo.
Il Fato però mi è contro: qualcuno mi urta da dietro, le mie mani scivolano dal suo petto e schianto il mio viso contro il suo busto. Divento rosso come un peperone, mentre alla lista si aggiunge anche questa figuraccia.
O: "Oggi abbiamo momenti alterni di fortuna e sfortuna." e P lancia imprecazioni auto-censurandosi (più o meno): "Porca pullana imbalsamata nella sedia sul cucuzzolo della scuola e inseminata da un cavallo in deltaplano!".
Non so cosa abbia detto e ho paura di capirlo. Ma proprio un sincero terrore. Per una volta... viva l'ignoranza!
<Scusami Zuku! Volevo solo tirarti un po' più vicino per evitare che venissi urtato!> si scusa Cissan e io, ancora con la faccia spalmata contro il suo petto senza motivo senza reale alcuno, rispondo: <Non è nulla, grazie comunque per il pensiero. Dovrei essere io a scusarmi per esserti venuto addosso...>
"Ma che scusarsi! È lui che ha ancora la SUA mano sul TUO culo... Bolla-boy, se non vuoi che ti odi e ti sputtani peggio del porcospino, leva la tua manina da lì che altrimenti la stacco via io a morsi!" minaccia P, conscio (credo) del fatto che Ciro non lo può sentire. E che lui stesso non può fare alcunché.
Cissan sposta una mano dal mio fianco (e non dal mio culo come sostiene P) al mio volto e mi alza il mento, incatenando i nostri sguardi. Devo dire che ha un blu elettrico come iride degli occhi stupendo, che si nota subito, anche se non ha degli occhi enormi come i miei.
Lui mi sorride e fa: <Siamo pari, credo.> e toglie la mano dal mio mento (con somma gioia di P) e la lascia penzolare contro il suo fianco, mentre l'altra rimane sul mio fianco (con somma rabbia sempre di P). Stanco dei lamenti di P, ed imbarazzato dalla situazione, chiedo: <Cissan... perché hai la tua mano ancora sul mio bacino?>
Lui fissa il vuoto, o almeno un punto avanti a sé (e perciò dietro di me), per qualche secondo prima di dire con un sorriso: <Ti da fastidio? È che, stranamente, sono stabile messo così.>.
Se le cose stanno così, mi dispiacerebbe rendergli il viaggio complicato. Rispondo in fretta: <Ah, ok, rimani così allora.> e gli sorrido. Lui ricambia e P inizia a sclerare (come c'era da aspettarsi).
"Izuku, MA SEI SCEMO?! È ovvio che sia una balla e per qualche motivo vuole tenere la sua mano sul tuo culo. Non fianco. Ripeto dove sta tenendo la sua manina: sul TUO culo. C-u-l-o. Porco schifo, la sua mano è decisamente sotto la tua zona lombare!" sbotta lui.
O, dopo che ha finito, chiede quasi esasperato: "Perché devi sempre credere che la gente sia malintenzionata? E poi da dove viene tutto questo odio improvviso per Ciro che fino a mezz'ora fa osannavi come salvatore?"
P: "Più che altro mi fate arrabbiare voi due perché siete troppo buoni, ingenui, e credete sempre a tutto quello che vi dicono gli altri perché ragionate col 'Perché mi dovrebbe mentire?'. Non voglio dire con assoluta certezza che Ciro abbia certi interessi verso di noi, lo trovo improbabile, ma mi da seriamente fastidio che voi due sareste lì tranquilli e fiduciosi in una situazione simile; però con un vero pervertito malintenzionato che prova seriamente ad incularci. Tutto qui." spiega, stranamente pacato. Questo è sorprendente, almeno quanto il fatto che ha usato solo la parolaccia "incularci".
"Mi hai sorpreso in positivo con questo discorso, P." noto ed P, ritornando sprezzante, sbuffa: "Non sono solo sclerotico, stupidi!"
O: "Eeeeeeeeed eccoti come sempre.".
Sorrido a quel commento e Ciro, scuotendomi per una spalla, dice: <Ora scendo, Zuku.>
<Quindi scendi sempre ad una fermata prima della mia?> noto, dispiaciuto. <Sì, ma non sono troppo lontano da casa tua. Abito in un punto che è quasi a metà fra questa e la "tua" stazione, un filino verso di qui.> spiega lui e mi abbraccia veloce prima di fiondarsi verso le porte e io lo seguo con lo sguardo.
"A domani, bollina. E ricorda per la prossima volta: le tue manine, mio caro, devono stare nelle tue tasche!" lo saluta P, sapendo che non può essere sentito.
Oramai non più voltato verso il finestrino, do le spalle al vetro, e posso notare Kacchan a poca distanza da me che guarda nella mia direzione con sguardo di fuoco.
"Appena arriviamo alla nostra fermata, corri. Corri e non guardarti indietro." dicono all'unisono O e P e io annuisco lievemente pure nella realtà.
"Preghiamo Yato ancora una volta, e speriamo che questa volta ci ascolti, e non come per inglese..." sospira P.
Katsuki's Po.V.
Dopo 8 ore di lezione a scuola, ho solamente voglia di rilassarmi con un po' di buone canzoni degli Skillet nelle orecchie su un tram gremito di gente. Peccato che la presenza di Deku e Bolla umana sul mio stesso tram non giovi alla causa.
Anche perché sono fastidiosamente vicini.
S: "Non so perché, ma ho una grandissima voglia di andare lì a disturbarli solo per dividerli!"
A: "Io avrei un'idea suo perché agiamo così..."
"Se c'entra qualcosa con l'affetto o istinto di protezione, come hai osato dire per quando ci agitiamo vicino a Deku da quell'incidente col villain alle medie, va a farti fottere direttamente!" minaccio io.
"Ma..." prova a replicare A, per poi sospirare un: "Ci rinuncio..." e si ammutolisce.
Io rimango a fissare i due iracondo (E PORCA PUTTANA CHE FASTIDIO NON CAPIRNE IL PERCHÉ!) e questa ira aumenta quando quel coglione in viola mette una mano sul culo di Izuku e questo, nel cercare di allontanarsi, si ritrova contro quella Bolla-Boy che fissa il cespuglio con un sorriso poco rassicurante in volto mentre gli continua a tenere le mani sui suoi "fianchi".
S: "'A pervertito! Le tue orribili manacce, coglione, ficcatele su per il culo o mettitele semplicemente nelle tasche, e non sopra il culo di Izuku!".
"Si può sperare, però, che adesso Deku lo mandi a 'fanculo, no?" chiedo io. E sento la bile bollirmi quando noto che quel coglione in viola prende con una mano il mento di Izuku e glielo solleva, facendogli gli occhioni dolci e fintamente innocenti.
È un reato se lo uccido adesso?
N/A: Dato che nello scorso capitolo il mio racconto a fumetti ha avuto un buon riscontro, ecco a voi un altro prodotto della mia mente, sempre durante biologia!
-questa sotto è la versione "fatta bene"-
Arylovebooks ft Bakudeku.
STUDIARE SPAGNOLO
-Disclaimer: ciò che seguirà é puro disagio (come sempre, d'altronde). Ovviamente ci sono le traduzioni per chi spagnolo non lo facesse-
Traduzione: Izuku Midoriya é un ragazzo abbastanza basso, ma molto bello. É molto gentile, intelligente, timidissimo e testardo ma sempre carino.
Traduzione: Invece Bakugou Katsuki é un ragazzo molto testardo ma antipaticissimo. É un vanitoso sgradevole e per nulla tranquillo. E non mi piace per nulla come persona!
-e fu così che il porcospino fece esplodere tutti gli oggetti presenti nella stanza dalla rabbia e Ary usò il potere dell'immunità di un dio per tenersi cara la pelle-
FINE.
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