21. Abbiamo realizzato la verità

Katsuki's P.o.V.

Raggiungo il quartiere di Izuku in fretta e arrivo davanti il suo edificio di corsa.
Tanto se citofonassi non mi cagherebbe mai di striscio, quindi vada per le maniere forti!
Prendo la maniglia, pronta per farla esplodere, che la giro di poco e la porta si apre.
"Ma chi cazzo l'ha lasciata aperta?!"
S: "Irrilevante! Sali di sopra, cazzo!"

"Con la porta di casa di Izuku non avremo la stessa fortuna... "
S: "Allora andremo davvero di maniere forti! Yeee!"
A: "Sì, tanto poi lo pagherà nostra madre il fabbro per rifare loro la serratura..."
"E che cazzo suggerisci?!"

Sono già al secondo piano, ma io devo arrivare al quarto. Merda! Quante scale! E non posso salire con le esplosioni: non c'è abbastanza spazio e non sono certo dei miei timori su Izuku instillati dal mezzo e mezzo!
A: "Aspetta... se ci fosse ancora quel vaso di fiori dove avevano la chiave di riserva!"
S: "Vediamo. Se c'è il vaso, tentiamo, se no... MANIERE FORTI!"

Raggiungo il pianerottolo del quarto piano e, davanti la porta di casa di Izuku, c'è un vaso di peonie. Mi chino ed, in fretta, alzo la pianta. Il vaso rivela il doppio fondo e, nascosto dal sottovaso e dal vaso vero e proprio, c'è una chiave. La afferro e gioisco quando apre la porta d'ingresso.
Chiudo dietro di me la porta mentre richiamo a voce alta: <DEKUUUUUU!>

Sento un leggero fracasso venire dalla mia sinistra. Sembra l'accozzare di qualcosa di metallico contro qualcos'altro. Ma... la cucina è dritta avanti a me, oltre il salotto, ed è deserta.
A: "Aspetta... dal contenitore dei coltelli ne manca uno!"
L'ansia mi sale appena me ne accorgo ed inizio a correre verso la fonte del suono, con S che aggiunge: "Quando eravamo piccoli... mica in questa direzione c'erano le stanze da letto ed il bagno?!"

Izuku's P.o.V.

Vengo risvegliato dai miei pensieri quando sento un urlo squarciare il fantastico mutismo del mio appartamento. Il coltello mi scivola di mano e cade nel lavabo, facendo un gran fracasso, mentre spalanco gli occhi a quella voce.

"Kacchan... che ci fa lui qui?!"
O: "Non ha perso le speranze con noi! Sapeva che c'era qualcosa che non andava perché non stiamo più andando a scuola! Lui ci tiene a noi, fatti aiutare, Izuku!"
P: "Lui ci odia! Vuole solo menarci perché non abbiamo il fegato di affrontarlo dopo avergli urlato contro!"

Intanto ho già ripreso il coltello in mano.
P: "Poniamo fine a tutto questo! Facciamo un regalo a Katsuki! Diamogli quello che vuole da anni: la nostra morte! Diamogli questo enorme regalo come ultima prova del nostro amore!"
Avvicino la lama al polso, pronto a farla finita, rischiando di andare incontro all'istinto di auto-conservazione, che la mano mi trema e non riesco a farla andare più in giù.

O: "State sbagliando entrambi. Izuku, ti prego, ascoltami un'ultima volta. Katsuki ci può aiutare, riusciremo a farla pagare a Ciro-"
"NON DIRE QUEL NOME! NON VOGLIO SENTIRLO! NON VOGLIO CHE ABBIA A CHE FARE CON ME! VOGLIO TOGLIERMELO DAI RICORDI! E SO CHE MI SERVE TOGLIERMI LA V I T A !"
Urlo internamente, rialzando il braccio e, questa volta, puntando al petto.
Un colpo rapido al cuore e tutto finirà.

Ma, prima che me ne accorga, dei passi si avvicinano a me e una mano mi strappa il coltello di mano, buttandolo lontano da me, oltre l'ingresso del bagno, in corridoio.
<I-Izuku...> è un sussurro, un sussurro breve, ma pieno di dolore. E la voce so di chi è.
Alzo lo sguardo e noto Katsuki con gli occhi lucidi che mi sta fissando da neanche due centimetri di distanza.

Katsuki's P.o.V.

Corro verso il bagno, ma mi sembra che i secondi si dilatano. Ho paura. Tanta, troppa paura.
Arrivo davanti la porta del bagno e la scena che mi si para davanti mi terrorizza.
Izuku ha un coltello in mano e se lo sta puntando al petto.

Mentre ancora metabolizzo il concetto scatto verso di lui e gli strappo il coltello di mano, buttandolo lontano. Se fossi arrivato un secondo più tardi... se mezzo e mezzo non mi avesse detto nulla stamattina... Izuku adesso sarebbe morto.
<Izuku...> lo richiamo flebilmente, ma in quel richiamo ci sono mille perché e mille scusa che chiedono di essere considerati, sentiti e messi in pace.

Deku alza gli occhi verso i miei e, nonostante sia contento di vedere i suoi occhi smeraldini, non sono gli stessi. Paiono spenti, vuoti, tristi... ha anche delle leggere occhiaie. Perché non sono venuto prima? Perché non ho avuto la spavalderia di chiedere ad Inko di farmi entrare in casa loro? Perché non ho fatto irruzione anche solo ieri pomeriggio? Perché ti ho lasciato vittima di te stesso fino all'essere quasi troppo tardi?

<Perché sei qui...?> è un sussurro pure il suo e i suoi occhi sono supplicanti, ma mi chiedono fino allo stremo qualcosa che io non so. Posso solo rispondere e sperare di dire le cose giuste.
<Sono qui... perché sono preoccupato. Ma non solo io. Anche... Faccia Tonda, Sonic e Mezzo e Mezzo sono preoccupati per te, anche se non sanno ancora nulla. Io... non pensavo stessi così. Nel senso... non pensavo volessi farla finita; l'avevo pensato impossibile da parte tua fare una cosa del genere...> spiegai, incerto, pauroso di schiacciare il tasto sbagliato e creare una catastrofe.

<E... io ritenevo impossibile che lui... lui... lui... fosse così...> i suoi occhi si fecero lucidi e abbassò lo sguardo al mio petto, fissandomi le clavicole piuttosto che in faccia. Lo lascio fare, finché parla. Voglio farlo sentire a suo agio, perché si deve sfogare.
<Ma forse è solo colpa mia... d'altronde tu volevi solo aiutarmi ed io non ti ho dato ragione ben più di una volta. D'altronde lui mi... voleva per il mio corpo, che ho deciso io di allenare e che in parte è così di natura... Tutto è colpa mia> fece, le lacrime che ormai erano ben formate agli angoli degli occhi, pronte a cadere.

Vorrei tanto dirgli qualcosa, ma non ci riesco, la voce è andata via, in favore del parlare di Izuku.
<E... ho pensato che se avessi smesso di preoccuparmi di me, se avessi smesso di amarmi... nessuno avrebbe avuto i suoi stessi pensieri. Ho paura ad uscire. Ho paura di tutto e di tutti. Se... lui era così... perché non dovrebbe esserlo anche chiunque altro, persino qualcuno nella nostra classe?!>

Non lo tocco, ho paura di spaventarlo e di allontanarlo, ma lo interrompo e dico: <Quel coglione è un malato. Ma forse lui è pure l'unico così a questo mondo, ok? Non... devi avere paura di tutto e tutti. Anch'io probabilmente perderei la fiducia nell'umanità se uno come Capelli di Merda fosse come lui... ma non puoi rinunciare alla vita, Izuku, per una persona come lui! Non ne vale la pena!>
I suoi occhi si fissano nei miei rubini, mentre le lacrime gli scorrono sulle guance.
Non voglio vederlo piangere. Non si merita di essere triste... Lui merita di essere sempre sorridente.

<Tu vali tanto Izuku, e non solo per me! Tu sei fantastico e io sono grato a qualsiasi dio ci sia nel mondo se tu non mi odi nonostante quello che ti ho fatto!> inizio, mentre lo vedo aprire leggermente la bocca: <Ma...> tenta di dire, sicuramente si vuole sminuire, ma io non lo lascio continuare: <Quella merda merita di marcire in prigione per quello che ti ha provato a fare, perciò devi avere fiducia, devi ritrovarla, e venire con me alla polizia, anche ora, anche adesso, a denunciarlo.>

A: "Stiamo facendo tutto bene!"
S: "Aspetta... davvero?! Non abbiamo ancora mandato tutto a puttane!? Miracolo!"
"Non tiriamocela, coglioni!"

Mi guarda, sempre piangente, e tra i singhiozzi sussurra: <Ho paura... ho tanta paura... di tutto...>
<Hai paura anche di me?> gli chiedo.
Lui mi fissa e intanto pare perso nei meandri della sua mente.

Izuku's P.o.V.

<Hai paura di me?> mi chiede e io mi ritrovo a fissarlo.
Di lui... non ho paura. Mi fido di lui, sono certo, nel profondo, che non mi farà male. E sono certo che, come lui, non me ne farà la mamma e, forse, come anche i tre miei amici più stretti. Di loro mi fido... è strano, quando non mi fido neppure di me stesso. È strano che a loro cinque voglia tanto, tanto bene, quando per me ho solo odio...

Perché sento che ho sbagliato?
Perché sento che devo ascoltare Kacchan?
Perché sento che stavo facendo una cavolata, col coltello in mano?

O: "Perché è così. Katsuki ha ragione. Tu vali, la tua vita vale, e non ti puoi permettere di fare così a te stesso, di ucciderti per qualcuno che non merita neanche di starti a 100m di distanza."
"Io mi fido di Katsuki... P ha torto. Non è ancora tutto finito, c'è ancora speranza."

<Io... mi fido di te Kacchan...> dico dopo chissà quanto che rimango silenzioso.
Mi sorride dolcemente e io ricambio, anche se con un quasi microscopico sorriso, che mi fa male a farlo (mi sono così disabituato a sorridere in soli quattro giorni?).
Però dentro mi sento bene, un piacevole caldo si espande nel petto.

Le sue labbra...

Affondo di scatto la testa sul suo petto, chinando il volto, imbarazzato e rosso sulle gote.
Lo voglio baciare... e non solo a stampo.
Voglio che sia lui il mio primo vero bacio.
Quello con lui... no, anzi, quello con Ciro (le cose vanno chiamate col loro nome, la paura del nome va a pari passo con la paura per la persona stessa) non vale.
Non era un bacio, non per me.
Non c'era affetto per nessuno, c'era solo della lussuria e della possessione per lui.

Alzo di nuovo lo sguardo su Katsuki.
Diamine, se è bello.
O: "Baciamolo!"
P: "E se non ricambiasse?"
O: "Non lo sapremo finché non ci proveremo!"
P: "Non abbiamo certezze!"
"Invece sì... io mi fido di Kacchan e so che non mi vuole male."

Velocemente mi metto in punta di piedi e premo delicatamente le sue labbra sulle mie, appoggiando le mie braccia sulle sue spalle e facendo ricongiungere le mie mani sulla sua schiena. Apre leggermente le labbra (stupore o volontà? Non lo so ed adesso non voglio pensarci su troppo) e io, timidamente, infilo la mia lingua nella sua bocca. Stringo la presa delle braccia mentre mi premo più a Katsuki, sorridendo mentre continuo a baciarlo.

È semplicemente bellissimo.

Katsuki's P.o.V.

Aspetta... Deku mi sta baciando?!
Dischiudo leggermente le labbra, volendo vedere fin quanto si spinge, ancora mezzo confuso, ma conscio che non voglio spingerlo oltre i suoi limiti.
E poi va di lingua. 

Cazzo.
Posso morire in pace.
Anzi, anche no!
Voglio vivere e continuare a baciarlo!

Non ci metto troppo a reagire e a rispondere al bacio, sentendo che mugugna leggermente mentre mi premo un pochino contro di lui.
S: "NON CI CREDO! NON CI CREDO! NON CI CREDO!"
A: "CI AMA! CI AMA! CI AMA!"

Lascio da parte quelle vocine, mentre sollevo leggermente le mani, impegnato nel bacio, certo, ma indeciso su dove metterle. Il mio primo pensiero è stato di strizzargli il culo, ma ho il presentimento che se lo facessi gli ricorderei quel bastardo ed è l'ultima cosa che voglio.

Opto per appoggiargliele sui fianchi delicatamente, pronto a toglierle se non volesse il contatto. Però, quasi subito, le sue mani si aggrappano alla mia maglietta mentre si mette meglio in punta di piedi e continua a baciarmi, volendomi, e io ricambio perché lo voglio, lo voglio con tutto me stesso.

Ad un certo punto sento un po' mancarmi l'ossigeno e credo che così sia anche per lui, perché ci stacchiamo quasi in sincronia, e di molto poco. Potrei allungare di due centimetri il volto ed incontrerei ancora una volta le sue morbide labbra.
Però aspetto e lo fisso negli occhi, che luccicano pieni di vita ("Quanto sono belli..."), mentre apre le labbra in un piccolo sorriso.

"Ritorna" alla sua normale altezza e poggia il suo mento nell'incavo della mia spalla. Sento solo il suo fiato caldo contro la pelle esposta dalla mia maglietta, prima che dica ciò che mi ha appena dimostrato: <Ti amo, Kacchan.>
Lo ha detto in un sussurro, come se avesse paura di farsi sentire da qualcun altro che non sia io, ma le sue parole sono arrivate chiare nel mio cervello e mi sto beando della sua voce che, nella mia mente, ripete quelle tre semplici parole.

Faccio risalire le mie mani dai suoi fianchi per la schiena fino alle spalle, dove lo prendo con sicurezza ma dolcezza e, allontanandolo quel che basta per vederlo negli occhi, gli sorrido e rispondo: <Ti amo, Izuku> per poi baciarlo ancora.

A quel secondo bacio ne segue un terzo, poi quarto, dopo quinto, successivamente un sesto, fino a perdere la totale cognizione del tempo mentre rimaniamo stretti l'uno all'altro, labbra contro labbra, con le lingue che s'intrecciano.

-time skip: due settimane-

Katsuki's P.o.V.

Cammino fino verso casa di Izuku, non scocciandomi nel fare un giro un po' più lungo: d'altronde sono sempre più minuti guadagnati a stare con lui.
Arrivo davanti casa sua e vedo che è già fuori di casa, che sta parlando con sua madre che è ancora dentro il condominio, giusto dietro l'uscio.

Inko mi vede ma fa finta di nulla, mentre continua a parlare con Izuku, che è di spalle rispetto a me, e gli ripete che avrebbe potuto pure mangiarsi un toast in più invece di andarsi subito a preparare e scendere giù.
"Interrompo" il momento, abbracciando da dietro Izuku e lasciandogli un delicato bacio fra i voluminosi capelli. Izuku si gira nel mio abbraccio e mi da un leggero bacio sulle guance, mentre dietro di lui sua madre ridacchia leggermente.

Deku pare ricordarsi solo allora che c'è ancora sua madre e si gira imbarazzato, tutto rosso in volto, senza però staccarsi dal mio abbraccio. <Vi lascio da soli, tranquilli. Buona scuola, ragazzi, e buona fortuna per oggi!> ci augura lei, per poi chiudere il portone del condominio.

Izuku allora sguscia dalle mie braccia ma mi prende per mano e iniziamo a camminare pacifici fino alla fermata del tram, dove separeremo le mani: non me la sento di mostrare all'intero quartiere e anche di più la mia relazione con Izuku; più che altro per le teste di cazzo omofobe che proverebbero di sicuro a ferire il mio Izuku, come ci ha già provato la bolllina, ma per altro motivo, fallendo miseramente.

A proposito di quella stronzetta... adesso è agli arresti domiciliari in attesa del processo vero e proprio, che si svolgerà fra una settimana. Per ora nessuno sa qualcosa a parte la famiglia di Izuku, la famiglia scioccata dello stronzo e la mia. Deku non ha ancora avuto la forza di dire ai suoi amichetti il reale motivo dell'abbandono della U.A. da parte della bolla e io rispetto la sua decisione, anche se ha spiegato loro che abbiamo fatto "pace".

Arriviamo alla stazione con già le mani staccate e già penso che dovrò aspettare la pausa pranzo, con la scusa di andare in bagno, per avere un po' di privacy e segretezza con Izuku e, ehm, beh, fare quello che tutte le coppiette fanno (S: "a.k.a. limonare rimanendo avvinghiati come cozze"). 

Siamo già a metà tragitto sul tram che Izuku mi sussurra all'orecchio: <Sei pronto per... ehm... "dirlo" ai nostri compagni?>
Esco dai miei pensieri mentre mi dico "Cazzo! È vero! L'ha pure detto Inko! Oggi dove straminchia ho la testa!".
Dopo pochi secondi gli sussurro a mia volta: <Sgnì.>

Lui ridacchia e sussurra: <Spiegati meglio...>
<Sì perché, cazzo, io sono io e sinceramente sono stufo di dovermi appartare nei bagni per anche solo coccolarti. No perché... argh, diamine, ho un pochino di paura che se qualcuno in particolare la male, risultando un omofobo del cazzo,... beh, ci rimarrei male.>

Izuku mi sorride dolcemente e commenta: <Kacchan, sono certo che nè Sero, nè Mina, nè Kaminari e né Kirishima sono omofobi e sono altrettanto certo che sono davvero tuoi amici e che comunque sarebbero felici per te qualsiasi cosa facessi, finché tu stesso sei felice.>
Gli sorrido leggermente in cambio e chiedo: <Non hai ansia, tu?>
<Non finché ci sei tu.>
<Non fare il melenso, ti prego.>
<Lo so che infondo ti piace il mio essere un romantico, non mentire...>

Sbuffo perché non ho argomentazioni per contrastarlo senza sparare cazzate e mi godo in silenzio, vicino ad Izuku ma senza toccarci davvero, il viaggio. Scendiamo dal mezzo di trasporto ed arriviamo in tempo alla U.A. quasi per il filo per rasoio (dopo esserci volutamente appartati giusto qualche minuto, tanto per approfittare del tempo in più), dopo aver già avvertito i nostri amici che "a causa del tram" avremmo fatto ritardo.
D'altronde vogliamo entrare quando praticamente tutti nella nostra classe sono entrati e mostrarci a mani unite e, beh... vedere che accade (S: "Prima di tutto, se qualcuno se ne accorge").

Timbriamo il badge e ci dirigiamo verso la nostra classe, io con il cuore in gola che batte fortissimo. Siamo praticamente davanti alla nostra classe e anche a porta chiusa si sente il baccano che si va a formare ogni venerdì mattina: Aizawa decide di lasciarci sempre 10 minuti di relax prima del "traumadì", "attardandosi" alla macchinetta del caffè.

Izuku mi prende per mano, stringendomela un po' forte, e mi sorride.
Sorrido a mia volta mentre mi calmo un pochino: diamine, i suoi sorrisi sia mi sciolgono, sia mi danno un boost di spinta motivazionale.

Apre la porta con la mano libera ed entriamo insieme.
La prima a girarsi è Faccia Tonda, pronta a salutare Izuku, ma si ferma, mentre accanto a lei la Tonta Invisibile fa uno stridulo: <EH?!>
Praticamente tutta la classe ci fissa mentre noi teniamo le mani unite ed io richiudo dietro di me la porta mentre io ed Izuku rimaniamo sulla soglia.
Abbiamo, tipo, 18 paia di occhi addosso che ci fissano curiosi e io dentro sto morendo dall'ansia.

"PERCHÉ CAZZO DEVE ESSERE COSÌ' DIFFICILE? SFACCIATAGGINE, DOVE SEI ANDATA?!"
S: "Ah, non lo so io!"
A: "Sono certo che andrà tutto bene!"

E, neanche qualcuno avesse sentito A, Faccia Tonda sorride vistosamente e corre verso di noi, "saltando" addosso ad Izuku.
<E me lo dici così?! Vuoi farmi morire qua in classe!? Non ci tengo a schiattare né ora, né qua, anche se dalla gioia per una cosa del genere! Sono felice per te perché so che tu lo sei!> strilla lei, continuando ad abbracciare tutta allegra Izuku.

Io rimango vicino al mio fidanzato, però con le mani staccate, e guardo abbastanza confuso Faccia Tonda. Non ce l'ha più con me neanche un pochino? Non odia il fatto che, fra tutte le genti a questo mondo, stia con me? (ok che Izuku ha detto a loro che abbiamo fatto pace e che mi sono mostrato meno stronzo un po' con tutti negli ultimi giorni, ma... io sono sempre io.) Come cazzo è possibile?!
A: "Il nostro fidanzato ha poteri che noi comuni mortali possiamo immaginare..."
S: "Che possa essere un Dio sotto mentite spoglie?!"
"Non dire cazzate!"

Non posso continuare a litigare con le mie vocine che i quattro idioti simpatici mi raggiungono, con Nastrino che mi da una pacca sulla spalla e commenta: <E chi l'avrebbe mai detto che Bakugou sarebbe stato il primo di noi cinque a fidanzarsi?>
<Cosa vorresti insinuare?> chiedo con rabbia (palesemente finta, almeno per me).
Pikachu pare averlo capito (beh, spero che davvero non sia stato così avventato) e, teatralmente, si appoggia al nastrino dicendo: <Qualcuno chiami porti qui Midoriya che così Katsuki ritorna un docile agnellino...>

Guardo oltre il coglione e vedo che Deku ha attorno i suoi amici più stretti più qualche ficcanaso e, con le guance rossissime (A: "AHHHHHH! È TROPPO ADORABILE! MI SCIOLGOOOOO!" S: "Cazzo, per una volta ti capisco!"), sta rispondendo a tutti educatamente.

<Comunque tu mi devi dei soldi!> fa Acidella, come ricordandosi solo in quel momento di una certa questione, indicando Capelli di Merda, il quale fa una faccia confusa e da: <Eh?!>
Regina degli Acidi lo guarda fintamente male e replica: <E no, non fare il finto tonto. Avevo ragione io che c'era feeling fra loro due e tu hai detto <<te lo starai sognando tu, accanita fujoshi>>. Però, come vedi, ho ragione! E si è dimostrato vero entro 7 giorni! Perciò, i soldi!>

<Avevate fatto una scommessa su di me?> chiedo, confuso.
<Solo loro due. Questo lunedì.> risponde Adesivo, mentre fissa sorridendo divertito Sasso dare qualche banconota a Cogliona Rosa.
<Però, parliamoci "seriamente"...> inizia Caricabatterie, facendosi comparire in volto un sorrisetto per nulla ispirante.
<Avete già rotto le molle di uno dei vostri due letti a furia di farlo?> chiede.

Le mie guance vanno a fuoco mentre produco qualche piccola esplosione dalle mani.
<AH?!>
La Saettina si ripara dietro lo Squalo Sasso e fa: <E dai, è una domandina piccina picciò. Scommetto che fai tutto il duro con noi ma che sei un tenerone sotto le coperte!>
<TU VUOI MORIRE!> esclamo, lanciando un'esplosione (neanche troppo grande) davanti a me, con sia Squalo Sasso che Saettina che schivano in tempo.

In quel momento Aizawa entra e, a metà fra l'annoiato e l'infastidito, ci fissa qualche secondo prima di dire: <Non so che succede, non mi importa, mi basta che andiate a prendere i vostri costumi da eroi che si va al campo beta ad allenarsi oggi.>
Dopo le sue parole tutti si sbrigano, mentre ancora qualcuno ci lancia occhiate curiose o più da "intenditore", che incenerisco (specialmente, e con più gusto, le seconde) a furia di sguardi di fuoco.

Usciamo dalla classe e, finalmente, posso prendere senza ansie la mano di Izuku facendomi vedere da qualcuno che non siano i nostri genitori (che sono stati i primi a saperlo, tre giorni dopo le nostre dichiarazioni).
Vengo "trascinato" da Izuku vicino a Faccia Tonda, che parla col mio fidanzato di cose che non capisco (ha citato una roba di nome Wottpad o Wattped o Wattche-cazzo-ne-so-io), facendo finta che io non esista (S: "E va più che bene, dato che non me ne frega un cazzo e non so che minchia sia").

Intanto, dietro di noi, sento Nastrino e Caricabatterie intonare la stupida canzoncina: <Tra rose e fior, nasce l'amor-> con io faccio finta di ignorarli, mentre dentro di me già mi dico che faranno così per un bel po' (Ma, infondo infondo infondo, mi va più che bene così).

Sbuffo però sonoramente, tanto perché altrimenti non sarei io, e sento subito dopo la mia mano stretta con più forza, ma sempre con dolcezza; come se volesse solamente richiamare la mia attenzione.
Mi giro verso Izuku e vedo che mi sta rivolgendo un leggero sorriso (ma davvero, ah-, bellissimo), con al suo fianco Gravitina che fa una faccia da "non-posso-urlare-anche-se-vorrei-tanto".

Non contraccambio il sorriso (ohi, non lo faccio mica adesso con tutti gli altri attorno), ma ricambio la stretta di mano, ritornando a fissare avanti a me e dico col labiale: <Ti amo.>
Con la coda dell'occhio lo fisso e vedo che, guardandomi, fa a bassa voce: <Anch'io.>, per poi sorridermi dolcemente.

Sento le guance un po' scaldarsi prima di volgere lo sguardo altrove, tenendo comunque forte la presa sulla sua mano.
Mi son voluti, ci son voluti, tanto tempo, tante lacrime, tanti sbagli, tanti dolori, tanti momenti orribili... ma ce l'abbiamo fatta. L'abbiamo capito, finalmente.

Abbiamo realizzato la verità.

Noi ci amiamo.

Ed è la verità migliore che potessi mai realizzare.

-FINE-



N/A: ed eccoci qua alla fine di questa storia che, sì, sorpresa delle sorprese, è finita bene, anche se nessuno ci sperava -a parte forse Chiara che lo sapeva, ma che aveva perso le speranze lo scorso capitolo-.

Chiedo in parte scusa per tutto il dolore che vi ho causato, perché non volevo provocarne così tanto: avrò rischiato tipo 6 o 7 denunce a causa di tentati suicidi da parte di persone rimaste di merda a causa delle cose da stronza che ho scritto!

MA mi farò comunque perdonare con il capitolo in più in cui, finalmente, accadranno robeh bhelle e il capitolo (o i capitoli, devo vedere anche se si aggiungono altre domande), del Q&A.

Però, per tutto questo, dovrete aspettare un'ultima settimana.

Alla prossima, gente!

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