20. Suppliche diverse
[N/A: dato che manca poco alla fine della storia, e dati i fantastici traguardi che questa storia ha raggiunto, volevo fare uno speciale stile Q&A, pubblicato il giorno dopo dell'ultimo capitolo (cioè, la domenica). Quindi, voi fate domande a chi volete (Izuku, Katsuki, le loro voci, Ciro, altri personaggi secondari, anche chi non è cicciato fuori, la sadica moi, ecc... ) e chiunque sarà interpellato risponderà!
Su, dai, sono curiosa di che domande potreste avere (potete farle sia prima di aver letto questo capitolo o anche dopo, ritornando però a commentare qua a lato, se potete; mi fareste un favorone).
Detto questo, buona lettura.]
Izuku's P.o.V.
Un delicato bussare alla porta. Mi giro nel letto e ora il mio volto è quasi contro il muro.
So bene senza vedere che mia madre è lì, sulla soglia, con la testa a fare capolino nella mia stanza mentre non si osa ad entrare del tutto nella mia stanza.
<Tesoro... stai meglio oggi?> mi chiede.
Scuoto la testa, pesante, e mugugno con la voce impastata: <No...>
Sospira ("Sono uno stupido! Non dovrei farla preoccupare! Ho già fatto abbastanza errori nella mia vita!"), per poi dire: <Capisco. Ti lascio qualcosa sul tavolo in cucina, ok? Quando scendi, assicurati di prendere prima quelle medicine e poi di aspettare una mezz'oretta prima di mangiare.> e poi se ne va, facendo calare di nuovo la mia stanza nel buio.
Mi tiro sopra la testa le coperte, sperando che quel buio mi conforti in qualche modo.
O: "Dovremmo fare qualcosa invece che poltrire! Farci un bagno caldo e andare a scuola o andare di filato alla polizia e denunciare cosa Ci-"
<ZITTO! NON DIRE QUEL NOME!> grido.
O si ammutolisce, grazie agli dei, e io lascio che i miei pensieri passino veloci nella mia testa, avvinghiandosi al mio conscio giusto il tempo minimo necessario.
Questo è il quarto giorno in cui sono assente da scuola ed ormai è venerdì... e poi per altri due giorni nessuno insisterà a trascinarmi a scuola.
O: "Tua madre ti chiederà se vorrai fare un giro."
"Le dirò di star male."
O: "Beh, buona fortuna con i tuoi amici! Scommetto che domani Uraraka arriverà qua, sfonderà la porta e..."
"E se ne andrà come è arrivata perché non voglio vedere nessuno. Nessuno deve vedermi. Io non voglio vedermi..."
Silenzio, poi, attorno a me e dentro di me.
Sembra che qualcuno abbia premuto lo stop di un video ed adesso sono in pausa.
"Deve essere bello staccare la spina e finire nel baratro del dimenticatoio... dimenticare... essere dimenticato..." poi percorro con una mano il braccio opposto, come a constatare di avere quelle braccia (di avere le mie braccia).
"Vorrei dimenticare..."
Mi rannicchio sotto le coperte, asfissiato, ma non mi importa. Anzi, asfissia, vieni! Ti prego!
O: "Ora tu esci da qui!" e poi mi raddrizzo sul materasso, facendo sbucare la testa fuori dalle coperte, prendendo un gran respiro.
Dannato istinto auto-conservatore... pensavo se ne fosse andato in tutti questi mesi e, specialmente, negli ultimi giorni...
O: "Ora ci alziamo e andiamo in bagno e ci facciamo una doccia. Puzziamo."
P: "E a chi importa finché siamo qui?"
"Meglio allontanare la gente, se poi quella ci vuole danneggiare."
O: "Ora tu ti alzi e vai in bagno!" impone e, contrariamente a quanto pensavo, il mio corpo si mette a sedere, si alza e, ciondolante, va fino in bagno.
Alzo lo sguardo sullo specchio, che riflette il mio volto stanco.
"Niente allegria..."
P: "Nessuno vorrà avere per sé o vorrà distruggere la nostra allegria. Non ne abbiamo!".
La pelle è più pallida e le guance più scavate del normale.
"Mangiamo poco... Siamo deboli..."
P: "Tanto non ci dovremo più difendere".
Gli occhi sono cerchiati sotto da leggere occhiaie e il verde dell'iride è opaco.
"Pare solo a me che una luce dentro stia morendo?"
P: "Gli occhi sono lo specchio dell'anima, no? E noi ci stiamo spegnendo..."
Voglio spegnermi definitivamente.
O: "Smettetela con quei pensieri, ok? Ora togliti i vestiti e facciamo una bella doccia, Izuku."
"La doccia è scomoda..."
P: "Non si può mettere la testa sott'acqua come in una vasca..."
Mi sfilo la maglietta e mi osservo ancora allo specchio.
Il collo lentigginoso è delineato e la pelle è un po' tirata.
"No! Troppa pelle! Troppa pelle"
P: "Nascondi! Nascondi!"
Pure le clavicole sono sporgenti, se ci passo col dito segno tutto il tragitto che fanno dallo sterno alle scapole.
"Attira essere magri..."
P: "Noi non vogliamo attirare, noi non volevamo attirare."
Il petto e il torso sono glabri e pallidi, come tutta la mia pelle.
Mi sfioro con una mano all'altezza dei pettorali. Sfioro con una mano un capezzolo.
"Ci ha toccato lui qui. È stato brutto."
P: "Colpa nostra. In parte è perché ci siamo allenati e ora il nostro corpo è così. In altra parte è perché noi siamo così di natura. E perché siamo stupidi. Troppo stupidi."
Il mio stesso corpo mi da ripugnanza. Il mio stesso corpo mi disgusta. Io mi do la nausea.
Ri-afferro la maglietta e me la rimetto in fretta addosso.
O: "Facciamo la doccia!"
"No! Non posso!"
O: "Perché? È solo una doccia. Non puoi averne paura tutto d'un tratto!"
P: "Non siamo diventati idrofobici o docciafobici, idiota! Noi non vogliamo vederci. E questo perché sappiamo che, quello che siamo, ci ha reso un semplice oggettino da avere per quel porco! E non sarà l'unico!"
O: "Non ha senso!"
"Eccome se ha senso..."
O: "Il vostro discorso non ha senso! Cir-"
"NON DIRE IL SUO NOME!"
O: "... Lui è un malato. Ma è uno su un mille o, più probabilmente, uno su un milione o su un miliardo!"
P: "Il mondo non è fiori e coniglietti. Io l'ho sempre sostenuto e adesso pure Izuku l'ha capito. Arrenditi alla verità pure te."
O: "Vi siete rincitrulliti tutto d'un botto!? Se ne parlassimo... potremmo fare tanto! Non dobbiamo fare tutto questo da soli! C'è tua madre, per esempio!"
"L'ho già fatta preoccupare troppo... adesso dovrebbe pure preoccuparsi del figlio che ha subito un tentato abuso sessuale?"
O: "Perché non dovrebbe? Si preoccupa per te, come i tuoi amici! Per esempio Uraraka, Iida, Todoroki..."
"Sei pazzo?! Farli preoccupare... per uno stupido come me? No."
O: "E allora... Katsuki!? È lui che ci ha aiutato a scoprire la verità, imperterrito, nonostante la nostra opposizione, e che ha provato a salvarci!"
"Ma, guarda te, comunque per poco non finivamo stuprati se non riuscivamo ad attivare il Quirk per puro culo..."
O: "Comunque, come ho già detto, Katsuki non si è arreso fino ad ora... pensi che lo farà adesso? E pensi che i tuoi amici ti lasceranno qua a marcire senza sapere nulla?"
"Loro tre oggi non hanno provato a chiamarmi, giusto?"
O: "Ok, ma..."
"E poi abbiamo ferito Katsuki quel pomeriggio. E non si è mai fatto sentire da allora..."
O: "Eravamo sotto shock! Siamo ancora sotto shock! E sono certo che SA che quelle parole non le abbiamo dette credendoci davvero! E-"
"Fatto sta che gli abbiamo detto parole orribili. Ci odierà, adesso, se già non lo faceva..."
P: "E proprio quando avevamo capito di amarlo. Siamo proprio degli stupidi su tutta la linea."
"Già..." acconsento io.
Sì, ormai l'avevo capito. L'avevo capito quella stessa sera, verso il tardi, mentre piangevo.
Mi ero chiesto di nuovo, per l'ennesima volta in quel pomeriggio perché sentissi così male a quelle parole.
E pensare a Kacchan ferito mi aveva fatto ulteriore male al cuore (tanto, troppo, ma me lo meritavo quel dolore. Me lo merito ancora). E, solo allora, avevo capito.
Mi ero innamorato di lui.
Chissà come.
Chissà quando.
Chissà perché.
Ma era capitato.
Ed ora sono fregato...
Kacchan mi odia.
(Colpa mia)
Sono in un corpo che non voglio.
(Se non fossi quel che sono...)
Ho smesso di andare a scuola.
(Che serve studiare se non voglio un futuro?)
Ormai mi limito a dei brevi scambi di battute con mia madre.
(Voglio sparire come fa spesso la mia voce...)
"Cosa possiamo fare adesso...?"
P: "Oh, io lo so..."
E il mio corpo si muove da solo verso il fuori del bagno.
Andiamo fino in cucina e sorpassiamo il bicchiere d'acqua con accanto le medicine lasciatomi da mamma (Troppo dolce... non si merita un cretino come me come figlio).
Prendo un coltello dal "coso" di legno dove ce ne sono riposti diversi. Afferro il manico di quello più in basso. Lo estraggo. La lama sarà lunga circa una spanna...
Premo leggermente la parte affilata contro l'indice d'una mano e, con un poco di pressione, taglio un piccolo pezzo di pelle, che sanguina.
"Non fa male..."
P: "E non è stato difficile, no? Dovremmo farlo solo... più in larga scala. In un altro luogo, di sicuro è il meglio..."
"Non sarà troppo difficile..."
O: "Ragazzi... COSA STRACAZZO VOLETE FARE?! POSATE QUELLA LAMA, SUBITO!"
"E perché?"
O: "È sbagliato, non lo capisci?! Non dobbiamo fare nulla di stupido!"
"Non è una stupidaggine. Serve per espiare le nostre colpe... le mie colpe..."
O: "Ammazzarci ci aiuterà?"
P: "Quello può essere un effetto collaterale se faremo i maldestri."
"Ma sono un Deku..."
P: "Capiterà di certo!"
O: "Perché tutta questa gioia?! E poi quale espiare pene? Non l'abbiamo capito subito, ok, non abbiamo ascoltato Katsuki all'inizio, ok, l'abbiamo trattato male, ok... Ma siamo umani. Sbagliamo. È nella nostra natura fare ciò. Ma è anche nella nostra natura, essendo umani, rimediare ai nostri sbagli, se vogliamo."
"Io così li rimedio..."
O: "No! Non li rimedi! Li eviti, li schivi! Non risolvi nulla! E lasci quello lì libero di agire di nuovo! Potrebbe fare la stessa cosa con qualcun altro! Vuoi far provare a qualcun altro il tuo stesso terrore?! Il tuo stesso dolore?!"
Rifletto un attimo sul suo discorso. Non ha tutti i torti. Forse...
P: "Ma a chi vuoi che ricapiti? Nessuno è così altrettanto stupido! Nessun altro è noi. Né per corpo, né per mente. Siamo un male e dobbiamo purificarci! Siamo un peccatore che deve espiare le proprie colpe! Siamo un albero pieno di rami secchi!"
"E noi dobbiamo... tagliare i rami secchi... dal primo all'ultimo:"
P: "Sì!"
O: "No! No! No! Non è vero! Izuku, ragiona! Questo non sei tu!"
"E io non pensavo che lui fosse così... forse questo è il mio vero me..."
P: "Andiamo! Non sprechiamo tempo!"
Seguo il suggerimento di P e vado fino al bagno con passo lento, ciondolante, stanco, impaziente e nolente allo stesso tempo.
Il coltello mi pende contro un fianco e il piatto della lama fredda sbatte più volte contro la mia coscia.
Arrivo davanti il bagno, con la porta ancora aperta.
Entro senza chiudermi dietro la porta.
Tanto sono da solo...
Appoggio un attimo il coltello sul lavandino mentre mi osservo un'ultima volta allo specchio.
"Smetteremo di fare danni, presto."
O: "NO! Faremo solo più danni! Ti prego, Izuku, ascoltami!"
"Vai, vai! È la cosa più giusta da fare!" P sovrasta O e io annuisco alle parole di P.
Guardo le mie braccia ignude, registrando le maniche corte ai lati della mia visuale.
Prendo il coltello.
Me lo rigiro qualche attimo tra le mani.
Tutto attorno a me diventa ovattato.
I secondi si dilatano, il tempo rallenta, mentre io osservo il mio braccio buono, quello non segnato da ferite vecchie o nuove.
Voglio vedere come ci sta bene il scarlatto in contrasto...
Appoggio la punta vicino l'interno gomito, ma non proprio lì.
Se partissi dal polso (o dal centro dell'interno gomito) la vena si proverebbe a chiudere subito. E il mio corpo (in realtà O) farebbe scattare subito l'istinto di auto-conversazione.
Ma io voglio fare un lavoro per bene e anche un secondo di vantaggio va bene.
Purifichiamoci dai nostri peccati...
Katsuki's P.o.V.
Cammino verso scuola con l'umore sotto i piedi, dopo aver fallito di andare a casa di Izuku e chiedere a sua madre se poteva dirmi qualcosa sul figlio.
Lei mi ha risposto che sta un po' male, che è una febbriciattola, ma che passerà in fretta.
(S: "Mi dispiace contraddirti, Inko cara, ma sono tutte CAZZATE!")
Arrivo alla fermata e lì prendo il tram. Alla fermata successiva, casualità delle casualità, sale quel pezzo di merda ambulante che saggiamente si tiene lontano da me (se mi entrasse a portata di mano, non esiterei a strozzarlo, dovunque noi fossimo).
Durante il tragitto penso iracondo che Deku è rinchiuso in casa, starà soffrendo come una merda (so che è così, Izuku è sensibile: il tentato stupro non può esserselo lasciato passare addosso così velocemente e allora starà finge di star male per non venire a scula), mentre quel pazzo è alla luce del sole, facendo apparentemente finta di nulla.
Almeno ha evitato gli amici di Izuku negli ultimi giorni.
A: "Avrà pensato che abbiamo fatto sentire la conversazione anche a loro..."
S: "Meglio così!"
"Peccato che non possiamo andare alla centrale, senza Izuku. Comunque è lui la vittima, deve sapere se si sporge denuncia per aiutarlo e deve esserci per testimoniare, nonostante abbia io delle prove inconfutabili. E di sicuro adesso starà negando tutto questo..."
S: "Io ho un brutto presentimento..."
A: "Se poi ci crediamo, accadrà; quindi dobbiamo rimanere positivi!"
S: "E COME POSSIAMO FARE IN UNA SITUAZIONE DI STALLO IN CUI DEKU NON CI CAGA E CON OGNI PROBABILITÀ È SOTTO SHOCK?!"
Però il litigio non continua perché li zittisco mentre scendo dal tram.
E, sorpresa delle sorprese, c'è il bastardo alla fermata, che mi sta aspettando.
Beh, l'ultima cosa la deduco dal fatto che, appena i nostri sguardi si incrociano, si avvicina velocemente verso di me.
<Ti devo parlare.> prorompe, glaciale.
<E io no. A dopo.> faccio, scontroso, cercando di sorpassarlo.
<Riguarda Midoriya.>
In uno scatto, quasi come se fosse istintivo, mi giro e lo guardo ad occhi sgranati: <Cosa mi devi dire su Izuku?>
Il bicolore si guarda intorno e, disgustato dalla troppa gente attorno a sé (A: "Forse è solo circospetto..." S: "Fottecazzi, è irrilevante"), mi dice: <Dobbiamo parlare più in privato. Seguimi.> e parte a passo sostenuto.
Arriviamo ad una via laterale vicino alla fermata del tram.
<Che c'è?> chiedo, incrociando le braccia.
<Sono seriamente preoccupato per Midoriya, ha già saltato tre giorni di scuola, escluso questo.> spiega Todoroki.
Dissimulo nonchalance. <E allora? Sarà malato!> faccio retorico con tono acido.
Alza un sopracciglio, perplesso (S: "A me pare uguale al solito..."), per poi dire: <Ne dubito sul serio, dato come ti sei girato, realmente preoccupato, appena ho accennato a Midoriya e da quello che mi ha detto per telefono due giorni fa.>
<E cosa ti avrebbe detto di così rilevante da parlarmene con me oggi?>
<L'unica volta che mi ha risposto pareva in trance. Non mi ascoltava... singhiozzava e piangeva disperato... buttandoci in mezzo qualche piccolo urlo strozzato...> e svia lo sguardo un attimo, incupito, e quasi lo capisco ("Non voglio pensare quanto deve essere stato straziante ascoltare Deku...").
<L'unica cosa che diceva, e che ha ripetuto molte volte, è stato solo "Scusa Kacchan, scusami". E Kenshi ci ignora da quando Izuku è iniziato a stare male. Quindi...> i suoi occhi eterocromi si fissarono di nuovo nei miei <Sono certo che è successo qualcosa quando hai voluto parlare con Kenshi, mentre Midoriya ci aveva detto che avrebbe aspettato davanti l'ingresso da solo. E sono altrettanto certo che sia successo una cosa di davvero brutta che Kenshi vuole tenere nascosto, per la quale Midoriya sta soffrendo e che tu stai tenendo dentro.> spiega.
Beh, il suo ragionamento è liscio ed esatto.
<Infatti, sono convinto che solo tu possa aiutarlo a stare meglio.> aggiunse.
Si morse il labbro, mandando giù un groppo in gola prima di dire: <Quindi, ti chiedo di aiutare Midoriya... ti prego.> le ultime due parole le dice in un sussurro, ma le sento comunque.
S: "Aspe... CI HA APPENA PREGATO?!"
A: "Ok, qua è successo qualcosa di strano..."
Alzo le sopracciglia in sorpresa.
<Tu... mi stai pregando...?>
Il suo sguardo ritorna astiosamente gelido.
<Prova a dirlo a qualcuno e non troveranno il tuo cadavere.> minaccia.
<Perché... vuoi il mio aiuto?> gli chiedo, cambiando argomento.
<Perché... tengo ad Izuku...>
A: "Lo ami anche te? Spero almeno in una maniera umanamente normale!"
S: "Qualunque sia il caso, è un rivale da uccidere."
A: "Non credo che, se amasse Izuku, chiederebbe aiuto, specialmente a noi..."
Mi guarda un attimo sinceramente sorpreso prima di specificare: <Non lo amo in maniera "romantica", a differenza tua.>
Spalanco gli occhi, ma lui non mi lascia neppure il tempo di fare commenti idioti del tipo "Come hai fatto a capirlo?" che continua: <Per me è come un fratellino da proteggere. E oggi ho un brutto presentimento. Il quattro non è mai un bel numero*.>
Spalanco gli occhi, mentre realizzo anch'io quel che ha detto.
Non sono tanto scaramantico, non lo sono mai stato, ma so bene quanto la vita sia stronza con me... e quindi tutto è possibile in un evento che c'entri con il numero 4*, specialmente se con un Deku sconvolto. E anche tanto.
<Devo andare a casa di Deku adesso!> urlo, mentre mi allontano in fretta da quella via, notando l'ansia e il sollievo allo stesso tempo di mezzo e mezzo alle mie parole.
Corro con lo zaino che mi pesa sulle spalle fino alla fermata, dove mi ritrovo a far mente locale. No, ad aspettare un tram verso casa mia ci vuole troppo tempo...
Però di mezzo ci sono tipo 10 chilometri...
Stupidamente, inizio a correre.
E a sudare. Al rendermene conto (e sentendo S bestemmiare perché stiamo diventando un'entità unica di sudore), mi si forma un'idea nella mia testa.
Potrei usare il mio Quirk per poi sfrecciare fino a casa di Izuku! D'altronde le mie esplosioni hanno una forza di movimento esagerata, se ben utilizzato ogni colpo!
Devo solo andare per vie un po' a culo, poco usate...
Sono comunque le 7: 45... non ci dovrebbe essere troppissima gente in giro!
Pregando di non farmi beccare da nessuno (sono comunque senza licenza, non posso usare il mio Quirk quando mi pare e piace fuori da scuola o l'autorizzazione di un hero), inizio a produrre qualche esplosione, cercando di dare un po' di spinta anche con le gambe un attimo prima di usare il mio Quirk, che mi fa considerevolmente balzare in avanti.
A: "Non ci vorrà troppo tempo, a questo ritmo!"
S: "Quindi.. PROVA A RALLENTARE E TI AMMAZZO!"
"E CHI CAZZO SI FERMA?!" faccio in risposta, mentre un'incontrollabile ansia (un po' irrazionale data la scaramanzia che la produce) mi pervade.
"Ti prego Deku, dimmi che stai bene. DImmi che non stai facendo nessuna cazzata." praticamente prego mentalmente, mentre continuo la mia corsa ad esplosioni fino a casa di Izuku.
N/A: *per chi non lo sapesse, il 4 in giapponese si pronuncia in modo simile alla parola "morte". Infatti si pensa che il 4 porti molta sfortuna (come il 13 o il 17 in occidente).
E, fatto il momento focus, andiamo alle cose serie.
Vi ho fatto venire l'ansietta?
Anche solo un pochino?
Spero di sì! =)
Coooooooooomunque spero che siate in tante a fare delle belle domande all'inizio del capitolo per il Q&A (che sarebbe anche una sorta di speciale per voi, dopo tutto quello che vi sto facendo patire...)
Detto tutto questo... alla prossima settimana!
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