1. Il salvatore sul bus e l'interrogazione

Izuku's P.o.V.

La sveglia suona con quel suo "beep" altamente da "ti-urto-il-sistema-nervoso" alle 6:30 del mattino come sempre e, andando alla cieca, la spengo. Ritorna finalmente il beneamato silenzio ed, alzatomi, mi dirigo giù in cucina evitando miracolosamente di cadere.

Con ancora metà del cervello a letto, preparo la colazione; borbottando cosa avrò nella giornata: <Oggi é mercoledì, mercoledì, mercoledì... ah, sì! Inglese alla 5° ora con Present Mic! Oh diamine, oggi interroga! Spero che dio Yato mi aiuti anche senza aver dato 5¥...> dico calando in un leggero sconforto. Non è che faccia schifo in inglese per creazione ed ascolto di discorsi... ma la mia pronuncia lascia MOLTO a desiderare.

Nel mentre che finisco, si presenta mia madre con la mia medesima espressione stanca e dei capelli da farmi concorrenza per disordine. La saluto con un sorriso stirato e mi trascino di sopra fino in bagno. Mi chiedo ancora perché non mi faccia di caffè alla mattina come i drogati di endorfina...

Mezz'ora più tardi sono già pronto e, ritornato di giù, saluto mia madre che sta finendo di lavare le nostre scodelle sporche. Con un sorriso vistoso si gira a salutarmi e chiede retorica: <Oggi é mercoledì, giusto?> e io annuisco, non capendo dove voglia andare a parare. Allora lei allarga il suo sorriso e si gira, notando: <Esci che poi rischi di perdere il tram...>

Seguendo il suo consiglio, esco e faccio partire la musica, dirigendomi alla fermata del tram. Dopo 10 minuti a piedi, arrivo e, appena esso si palesa, mi fiondo sopra sperando di non diventare una sottiletta alta un metro e uno sputo e con un cespuglio al posto dei comuni capelli.
Caso vuole che il Fato mi abbia baciato stamane e prendo un posto all'ultimo. Essere piccolo, allora, ha dei vantaggi: sgusci fra tutti i giganti (da categoricamente sterminare) attorno a te!

Mi abbandono sul posto mentre, ad ogni fermata, persone scendono e salgono; ma comunque tutti quelli in piedi sono stretti come sardine in scatola... compatisco bene perché solitamente ci sono io fra il mare di sardine. Strano che non abbia ancora visto Kacchan...

<Ehi Deku!> sento qualcuno chiamarmi da destra ed ecco che la sua figura mi è praticamente davanti.
"Perché non ce ne stiamo mai zitti?! Perché siamo così deficienti!" fa la parte tragica nella mia testa.
"Ma non siamo deficienti!" ribatte quella ottimista.
"Ne sei sicuro?" replica la prima vocina e la seconda resta muta.
Va beh, oltre a questo degenero mentale, sono ancora nella situazione "baccalà" con Katsuki e, per evitare che mi urli contro, lo saluto: <C-c-ciao Ka-Ka-Kacchan...>

"Ma perché balbettiamo ogni dannata volta?!" fa il pessimismo, sclerotico.
"E perché il nostro cuore galoppa e abbiamo le guance rosse?" continua l'ottimismo, pacato, e io rimango comunque senza risposte.

<Tks!> sbuffa lui e poi mi obbliga minaccioso: <Lasciami il posto, Deku.>
"Ma anche no!" replica il mio pessimismo!
<M-m-ma... p-p-perché dovrei farlo?> chiedo remissivo.
"Com'è possibile che lui abbia più coraggio di te, Izuku?" domanda lecito l'ottimismo (o forse faccio prima a chiamarlo O), riferendosi a me e il pessimismo (o P). Quest'ultimo risponde: "Perché lui è più come te!"

<Perché te lo impongo io!> replica Katsuki, diventando la terza voce nel discorso.
Ok, mi scoppierà la testa. O e P, capendo, tacciono un secondo e mi danno la possibilità di concentrarmi sul ragazzo dai seri problemi di rabbia dinanzi a me.

<Mi dispiace Kacchan ma...> provo a dire ma lui mi mi afferra prima il colletto (e addio guance che diventano fornaci) e scandisce: <Al-za-ti.>
O: "Ti consiglio di farlo!"
P: "Ma chissene frega, è il TUO posto! Non glielo darai facilmente, ok?!"
Il momento viene interrotto (grazie al cielo) da qualcuno che da uno scappellotto sulla nuca a Katsuki e poi si rituffa nella folla, ripetendo: <Permesso.>
Il biondo scatta con la testa e, pieno di furia omicida, si stacca e a gomitate cerca il tizio.

Appena si allontana noto dal finestrino dietro di me che sono quasi alla mia fermata e mi alzo perciò in anticipo, vedendo con la coda dell'occhio il mio ex-posto già occupato.
P: "Peggio degli sciacalli..."
A quella constatazione sorrido e, appena le porte si aprono, vengo trascinato giù dal fine di persone. D'altronde, in questa zona ci sono differenti scuole.

Prima che Kacchan mi cerchi per tentare di ammazzarmi come suo solito, faccio uno scatto da velocista e, fino a che non svolto in un'altra via, non mi fermo. Lì ritorno a passo normale.
Poco dopo incontro Uraraka e parliamo del più e del meno, finendo per parlare dell'interrogazione di inglese e disperarci fino a che non arriva Iida che inizia una "piccola" paternale sullo studio.
Riusciamo a zittirlo solo davanti ai cancelli della U.A. dove, passato il badge, incontriamo Todoroki che, con il suo naturale gelo, fa la "strada" fino alla nostra classe con noi, praticamente ascoltando e basta.

<Credo inizi da chi ha preso l'insufficienza nella verifica...> si intromette alla fine nel discorso, come a dare speranza.
Arriviamo in classe e, poggiato lo zaino al banco, vado verso quello di Todoroki, come gli altri due miei amici per continuare la conversazione.
<Ne dubito. Mi sono fatto dire da dei ragazzi di terza che preferisce chiudere gli occhi e chi punta col dito sul registro è il sorteggiato.> risponde Iida e io commento: <Grazie Tenya, sei tanto di supporto. Non osare mai farmi da life coach o sostegno morale perché diventerei un emo o un Tokayami 2.0...>

Uraraka ride, Todoroki mi pare (ci spero) addolcisca i lineamenti del volto mentre Iida, in un gesto meccanico, si rimette a posto gli occhiali e si difende con: <Sono solo onesto ed obiettivo.>
Sbuffo nel medesimo istante in cui la campanella suona ed Aizawa entra col suo sacco a pelo giallo in spalla. Vado a sedermi mentre il sensei saluta con suo tono svogliato e le lezioni cominciano.

-skip time-

Siamo alla quinta ora.
Abbiamo fatto oltre i 3/4 della lezione a fare esercizi e solo adesso il sensei si ricorda (perché Sero saggiamente ha tappato la bocca ad Iida diverse volte durante la lezione) delle interrogazioni da iniziare oggi e perciò sta scegliendo l'unico che può riuscire ad interrogare col tempo rimasti.
E Present Mic sta facendo come aveva detto Iida... dannazione, perché deve avere sempre ragione?! E perché le mie budella si stanno contorcendo dall'ansia?
Forse è meglio definirlo come se le mie budella stessero giocando ad una lunga partita di Twister, tra l'altro piuttosto contesa.

E P nella testa che continua a dire: "Siamo fottuti" non aiuta.
Present Mic smette di far scorrere il dito sul registro ad occhi chiusi.
<And the winner is... Midoriya Izuku! Midoriya, vieni qua alla cattedra.> pronuncia all'inizio in modo teatrale il sensei e io so, purtroppo, di non aver udito male.
Perché Yato non mi ha aiutato quest'oggi?!

E vorrei disperarmi come P che continua a ripetere tragico "Siamo fregati, finirà malissimo!", oppure come O che continua ad urlare "AHHHHHHHHH!" (e se lo fa lui è grave), ma non posso. Perciò, con un fantastico poker face, vado alla cattedra.

<Voi altri avete due opzioni. O seguite l'interrogazione, prendendo appunti su domande, risposte ed eventuali correzioni; oppure fate subito gli esercizi a pagina 30 e 31 che sono per compito.> fa Present Mic agli altri. Io intanto mi preparo psicologicamente, o almeno tento.

"ALLORA. Ho avuto a che fare con i Villains alla USJ con i miei compagni di classe, ho combattuto contro Stain lo "Stermina Eroi" insieme ad Iida e Todoroki ed in tutto questo lasso di tempo mi sarò rotto le braccia e non solo giusto quel paio di volte da avere l'abbonamento con Recovery Girl... Una interrogazione di inglese non potrà mai essere così mortale, pericolosa o dolorosa, no?"
"Esatto"/"È ben peggio." fanno insieme (e rispettivamente) O e P.
"Sono molto più confortato adesso..." mi dico mentre il sensei parte con la prima domanda.



N/A: eccomi qua con il primo capitolo.
Non ho nulla da dire se nonché...

Adoro già adesso scrivere le parti di O e P, che sono due spallette comiche che ho adorato ideare e mettere nella storia perché, suvvia, un po' di ironia non fa mai male.
[Soprattutto con me e la mia demenza]

E anche perché avevo un serio bisogno fisico/mentale di fare una FF con dentro tanto disagio senza rendere tutto troppo trash e questa è la mia occasione!

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