5.0

I giorni successivi passarono senza nessun inconveniente, tutto o almeno quasi tutto era ritornato alla normalità.

Marie ormai si era trasferita da noi, i suoi genitori erano proprio in mezzo ad una lite e ormai per la piccola era impossibile sopportare tutto, quindi io e mio fratello decidemmo di farla vivere da noi finché le acque non si sarebbero calmate. La piccola vive proprio nella stanzetta di fianco alla mia, prima era infatti uno sgabuzzino ma ordinandola per bene, dopo una settimana, era diventata una magnifica e accogliente stanza per una bambina. La stanza aveva una finestra di media grandezza che illuminava il letto. Marie alla fine ci convinse a pitturarla di un allegro rosa confetto per poi venir allestita da economici ma bei mobili bianchi.

Nel mentre io avevo avuto modo di eliminare l'immagine scarabocchiata e il pendolo, nascondendoli entrambi in un cassettino di legno di quercia in camera mia, la minuscola chiave per aprirlo era sempre al mio collo.


Era una giornata nuvolosa, quindi io e Marie stavamo chiacchierando davanti al caldo camino del salotto, le coperte color panna ci tenevano al caldo mentre ci divertivamo a dondolare sulle sedie a dondolo. In quei giorni avevo scoperto alcune preferenze della piccola come il profumo di lavanda e la cioccolata calda, quindi ormai la casa aveva guadagnato un dolce profumo. Quel giorno Haru era ad una delle sue solite riunioni della clan che ormai erano diventate un segreto per me e Marie.

<<Guarda! Nevica!>> esclamò la piccola.

<<Nevica?>> mi voltai a guardare fuori dalla grande finestra, notando piccoli fiocchi bianchi appoggiarsi al suolo. <<Prima la pioggia e ora la neve? Questo è un anno strano a quanto pare.>> commentai.

Marie si alzò di scatto lanciando la coperta addosso a me, mentre saltellando si stava dirigendo verso la porta in legno.

<<Marie! La giacca!>> urlai.

<<Sei quasi peggio di mia madre.>> e iniziò a ridere, mettendosi il lungo cappotto rosa confetto.

Nel giro di pochi minuti ci ritrovammo fuori congelando per i pochi gradi che c'erano, mi guardai intorno e quel che vidi era meraviglioso; le grandi chiome degli alberi erano ora ricoperte di un soffice mantello bianco, il cielo era anch'esso chiaro. Un piccolo scoiattolo si avvicinò a noi, aveva la coda ricoperta di neve e ci osservava, probabilmente per via del cambiamento climatico non era pronto per l'arrivo della neve quindi con delicatezza lo presi in braccio per portarlo dentro casa.

Il piccolo animaletto era agitato ma quando lo portammo dentro si calmò, la casa era ancora calda.
Andai a prendere in cantina una piccola cuccia che usavamo per Enne quando era ancora piccolo e anche un grande cartone, giusto per tenere il piccolo al sicuro ma sempre al comodo. Il cane intanto sembrò incuriosito dall'ospite ma rimase comunque buono nella sua cuccia vicino al camino. Portai lo scoiattolo con il cartone in camera mia, mentre Marie continuava a fare commenti sul piccolo.

<<Dobbiamo correre a prendere il mangiare al piccolo, vieni con me?>> chiesi a Marie. Lei annui felice.

Prendemmo il cappotto e uscimmo, la nevicata ormai era davvero forte quindi ci obbligo a proteggerci la faccia con una grande sciarpa. Narwain era davvero incantevole con quest'aria natalizia, sebbene fossero solo i primi giorni di autunno, pensare che erano passati già molti mesi dalle prime comparse. Le persone appena ci vedevano si aprivano in un sorriso salutandoci, tutta la città sembrava una foto meravigliosa e accogliente. Intorno a noi c'erano bambini che giocavano tra loro, coppie che osservavano il cielo, signore che chiacchieravano tra loro. Era uno di quei giorni che resta e di cui non ci si dimentica mai. Vëa uscii dal grande portone della biblioteca e corse da noi.

<<Buongiorno Lyfa e Marie! Avete visto che splendida giornata oggi?>> indossava un bellissimo vestito autunnale arancione con ghette scure, la sua lunga chioma ora era legata in una coda di cavallo, era stupenda come sempre. Io indossavo come sempre i miei jeans chiari e il maglione grigio chiaro, non ero per niente femminile come Vëa.

<<Vëa! È davvero strano che stia nevicando, infatti abbiamo preso in cura un piccolo scoiattolo che non aveva fatto in tempo ad affrontare il freddo. Stiamo andando a prendere qualche ghianda o seme per il cucciolo.>> dissi. Marie le saltò in braccio, come sempre la piccola era affettuosa con tutti al contrario di me.

<<Che bello, magari appena ho tempo passo a casa vostra a fare due chiacchiere.>> Un signore da lontano chiamò la ragazza e lei si girò di scatto. <<Ora devo proprio andare, il clan non mi da pace.>>

Fu la mia volta di girarmi verso Marie che osservava un piccolo gruppetto di bambini che giocava con la neve, le appoggiai una mano sulla testa. <<Piccola, se vuoi andare da loro, vai. Me la cavo da sola a prendere il cibo.>> lei mi guardò e sbuffò. <<Mio padre non vuole che giochi con gli altri bambini.>>
<<Vai, però non allontanarti, nel caso parlo io con il comandante.>> e mi allontanai da lei sorridendo, Marie infatti andò a far amicizia con quei ragazzi che meno male l'accettarono subito.

Ero rimasta sola quindi decisi di allontanarmi un po' dal mondo ascoltando la musica. Intorno a me c'era un atmosfera stupenda, mentre io canticchiavo le parole della mia canzone preferita. In mezzo alla piazza si trovava un enorme albero di pino, ormai pieno di neve.

Il negozietto in cui dovevo andare era davvero piccolo, conoscevo il proprietario da quando ero nata ed è sempre stato un mio grande amico. Aveva pochi anni più di me ed era davvero intelligente confronto ad altri ragazzi della sua età, si chiamava Eruannon ma si faceva chiamare solamente Eru.

Il piccolo negozietto profumava di cannella, dentro c'erano tutti vasettini di marmellata o di miele, dall'altra parte grandi sacchetti di nocciole e noci, amavo quel posto. <<Lyfa! Quanto tempo!>> usci da una minuscola porta di legno dietro al bancone, mi sorrise amichevolmente. <<Eru, scusa se non passo quasi mai di qua.>> dissi veramente dispiaciuta. Eru era davvero molto bello, sebbene quasi tutte le ragazze lo disprezzavano, aveva occhi blu e capelli biondi, sempre coperti da un berretto di lana nero. <<Cosa ti porta a passare di qua, principessa?>> chiese non smettendo di sorridere, trovava sempre un modo per farmi sentire a mio agio e felice. <<Io e Marie, la figlia del comandante, abbiamo trovato uno scoiattolo, quindi vorrei avere un po' di cibo per il piccolo.> Si abbassò alla ricerca di qualcosa, per poi tirar fuori un grande sacchetto con ghiande, noci e nocciole. <<Questo dovrebbe andar bene.>> mi porse il sacchetto. <<Quanto ti devo?>> chiesi, iniziando a tirar fuori il portafoglio dallo zainetto. <<Assolutamente niente per te, deve rimanere un segreto però.>>
<<Mi farai sentire in colpa se non mi fai pagare.>> gli sorrisi. Lui mi sorrise e mi salutò con la mano e io ancora incerta mi diressi verso l'uscita. <<Ah, Lyfa, ti va un giorno di uscire con un ragazzo come me?>> era diventato rosso, e io potei far niente tranne accettare, sarebbe sicuramente stato un giorno fantastico.

Quando uscii dal negozietto mi sentii pervadere da un freddo glaciale, li dentro era sicuramente più caldo. La neve aveva quasi smesso di cadere, tranne per qualche fiocco che ancora cadeva.

Marie stava ancora giocando ma appena mi vide salutò i suoi nuovi amici e corse verso di me. <<Allora, com'è andata?>> le chiesi ridendo. <<Voglio ancora giocar con loro un altro giorno.>> sbuffò di nuovo. <<Se vuoi rimanere ancora un po' a giocare fai pure, tranquilla.>> << No, voglio andare dallo scoiattolino.>> mi afferrò la mano e cominciò a tirarmi verso casa. Strana la piccola.

Appena ritornammo a casa, lo scoiattolo stava dormendo nella sua piccola cuccia, o almeno dormiva finchè Marie non iniziò ad accarezzarlo. Mentre la bambina giocava con l'animaletto, io stavo cercando di aprire la busta di noci per versarla in un piccolo contenitore che avevo trovato in cucina.

Mi dispiace di non riuscire a dedicare più tanto tempo a questa storia, infatti vorrei pubblicare almeno una piccola parte di un capitolo.
Sono consapevole sia piena di errori, mi scuso per questo.

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