~Capitolo 34~

Càlél P.O.V's

"Dobbiamo portarla via da qui" dice serio Dexter.

"Povera amica Ravén, cosa sta passando pur di avere una vita felice" si rattrista ancor più di prima Laika.

Metto una mano dietro al suo collo e le alzo il capo.

"Possiamo andarcene o dobbiamo fare qui anche un pigiama party?!" domanda sarcastico Blackborn.

Lo fucilo con lo sguardo.

"Porterò io Ravén alla torre" metto un braccio attorno alle sue spalle e l'altro al di sopra dei polpacci. Metto forza alle mie gambe per dare un slancio nello stare in piedi, ma non serve è così leggera.

Tutti annuiscono.

Mette gli altri corrono verso l'uscita, io insieme a Ravén salgo le scale del nightclub in direzione del tetto.

Con un calcio apro la porta dell'uscita d'emergenza, un vento gelido e scuro come la notte penetra nelle mie carni fino a sentirlo parte di me, sì il ghiaccio è una parte di me.

Faccio un piccolo balzo così da atterrare sul cornicione.

Lo strascico del vestito di Ravén solletica le gambe.

Le sposto una ciocca dal viso e le do un'ultima occhiata.

Metto il piede rivestito da un paio di cult dalla punta di ferro al di fuori del cornicione, sospeso a mezz'aria.

L'aria sottostante si trasforma in ghiaccio, sottile, resistente, brillante ghiaccio.

Un altro passo nell'aria e si trasforma anch'essa in ghiaccio.

Inizio a correre restando ben concentrato sul ghiaccio e su Ravén.

Vorrei tanto conoscere la causa della sua freddezza.

Balzo a destra e a sinistra evitando gli edifici che mi stanno attorno.

Ora che ci rifletto la mia freddezza e serietà è giunta da quando ho iniziato a perdere tutto, tutto ciò che poteva essere solido si è frantumato in polvere.

Un altro balzo, ma questo più lungo e più alto. Slitto sulla scia di ghiaccio creata con i piedi.

In poco tempo arrivo al molo e alcune nubi iniziano ad impietosire l'oceano con i suoi colori scuri.

L'acqua inizia ad ondeggiare con più frequenza e lascia dietro di sé una schiuma bianca come perla.

Il vento spinge con forza il mio corpo verso l'acqua.

Guardo Ravén per una manciata di secondi, finché, una goccia bagna la sua gemma color Ametista, poi due, tre, quattro, finché il suo volto non è completamente bagnato.

Quest'acqua peggiora soltanto le cose e la sua salute fisica.

Con uno sguardo gelido trasformo le gocce d'acqua in neve, ma solo quelle che si avvicinano alla sua pelle in modo tale che scendano delicatamente così da non posarsi mai su di lei.

Salto sulla superficie liquida e ombrosa ed essa si trasforma in ghiaccio.

Corro finché non raggiungo la torre, aldilà dell'orizzonte.

Prima di avvicinarmi alla porta guardo dietro di me, la scia di ghiaccio lasciato alla superficie dell'oceano.

Tiro un gran sospiro, a risvegliarmi dal mio stato confuso e disorientato sono delle varie gocce che scivolano sulla punta dei miei capelli e bagnano il naso.

Mi avvicino allo schermo touchscreen e pronuncio il mio nome.

"Quí è Càlél e do il mio accesso alla Torre" dico avvicinando il viso allo schermo e facendomi analizzare la cornea del mio occhio destro.

"Riconosciuto come Càlél 01, l'accesso è stato consentito" dice la voce metallica dall'altoparlante.

Appena le porte in vetro si aprono non ci penso due volte ad entrare.

Finalmente all'asciutto!

I divanetti in pelle color grigio topo rivestono gran parte della hall, il tappeto bordeaux indica la strada per arrivare all'ascensore.

Riprendo fiato ed inizio a correre in direzione dell'ascensore.

"Benvenuto Càlél 01" dice la voce metallica prima di aprire le porte dell'ascensore.

"Quale piano signore?" domanda la stessa voce di prima.

A quanto pare Dexter ha fatto cambiamenti, di solito bastava premere un tasto, non dirmi che è troppo svogliato per premere un tasto?!

"Attico!" rispondo serio.

L'ascensore parte a gran velocità a tal punto da piegarmi in due.

"Càlél 01 da accesso all'attico. Benvenuto" e le porte della minuscola stanza si aprono.

A prima vista noto lo sguardo preoccupato di tutti.

Si avvicina Dexter a me.

"Porto io Ravén in infermeria" mette un braccio dietro le sue spalle e l'altro sotto ai suoi ginocchi.

Annuisco serio e mollo la presa.

Dexter va via dalla stanza seguito da BJ.

Una mano molto sottile accarezza la mia spalla.

"Sono sicura che si riprenderà, fidati di Dexter è molto esperto in questo genere di cose" mi sorride rassicurante Laika.

"Lo spero tanto" aggiungo non degnandola di uno sguardo.

"Uhm...Laika!" interrompe Dexter agitato.

Mi volto di poco solo per vedere ciò che vuole dire.

"Tu sei un ragazza e...e..."

"E cosa, Dexter?" dice confusa.

"Dobbiamo curare le ferite di Ravén" dice Dexter nervoso.

"E allora?" dice ancora più confusa mettendo in mostra le sue braccia sui suoi fianchi.

"Dobbiamo bhe si insomma...spogliarla, per bendare le ferite" dice con una smorfia.

Io sgrano gli occhi.

"Per i ventitré bulbi oculari di un Krantorf, perché non dirlo subito, povera amica mia" corre incontro a Dexter.

Io nel frattempo rimango nella sala.

Laika P.O.V's

Corro incontro a Dexter e andiamo in infermeria, nel frattempo accarezzo i capelli di Ravén. Sono così morbidi.

Entriamo nella stanza priva di colore e di ogni emozione riempita da macchinari, letti e strani flaconi.

"C'è ne avete messo di tempo" dice annoiato BJ.

"Zitto cervello grande quanto una pulce. Ho chiesto un aiuto a Laika" dice Dexter linciandolo con lo sguardo.

"E perché un aiuto da Laika?" inarco un sopracciglio BJ.

"Di un pò vuoi spogliare tu Ravén, ah?" dice Dexter con una smorfia al quanto bizzarra.

Il volto di BJ diventa di pietra con gli occhi più grandi di prima.

"Come non detto" alza le mani in segno di resa.

La adagiano su un letto vicino all'enorme finestra.

Indietreggiano di qualche passo.

"Ora tocca a te Laika" dice in imbarazzo BJ.

"Certo, ma non cercate di avvicinarvi a lei, chiaro?" li lincio con lo sguardo.

"Chiarissimo" dice Dexter imbarazzato.

"Sì, chiaro come un bicchiere di cristallo" aggiunge BJ.

"Come un bicchiere di cristallo? Amico, cosa diamine ti salta in mente?" guarda confuso l'amico BJ.

"Era la prima cosa che mi era venuta in mente" ribadisce il ragazzo biondo.

"Sei proprio un idiota" aggiunge Dexter.

Iniziano a bisticciare.

"Volete fare silenzio!" li guardo in malo modo.

"Sì scusaci" dice BJ.

"Bene" dico spazientita.

Rivolgo lo sguardo verso Ravén e con gesti piccoli cerco di aprire il suo enorme vestito.

Una volta che la zip è completamente aperta,con le mani faccio scendere il suo corpetto in pizzo.

Accidenti che imbarazzo, anche per me che sono una ragazza.

Purtroppo non ha nulla sul seno che serva a coprirlo.

Ora cosa mi invento?

Ci deve essere qualcosa che possa coprirla quí.

Cerco con gli occhi qualcosa che possa coprirla, trovato!

Prendo un pezzo di stoffa bianca posato sul letto di fianco al suo.

Prima di metterlo e farci un nodo dietro la schiena noto molti segni viola e verdi e d alcune ferite, né è ricoperta dappertutto.

Mi trema il labbro solo ad immaginarli la scena dolorante.

Le faccio il nodo dietro la schiena e continuo a toglierle il vestito.

Ma mi sento stranamente a disagio c'è qualcosa che mi sfugge.

"Vi ho detto di non guardare!" sbraito.

Loro si girano di spalle.

Ora va meglio.

Le tolgo il vestito e lo adagio sulla sedia.

Le copro le gambe con il lenzuolo bianco.

"Ora potete venire" sospiro spazientita.

Si girano e mi guardano imbarazzati.

"Da dove vengo io tipi come voi erano già cibo per il bestiame" aggiungo.

Mi guardano terrorizzati.

"Per vostra fortuna non sono mai stata colta da questo genere di cose" sorrido.

Dexter prende delle bende, e BJ invece, acqua ossigenata e ovatta.

Li vedo indaffarati a coprirli gran parte del suo addome.

"Come facciamo per i lividi?" chiede BJ a Dexter.

"Ci vorrebbe del ghiaccio, mo non ho avuto il tempo per farlo" dice Dexter.

"Usate questi" dice Càlél rimanendo sull'uscio della porta.

Avvampo nel guardare il suo viso.

Con un movimento circolare delle mani crea del ghiaccio.

"Grazie amico" dice Dexter.

Càlél non risponde, ma in compenso si avvicina a me per guardare meglio Ravén.

"Come sta?" mi chiede dopo un lu go silenzio.

"Non bene" gli dico dispiaciuta.

"È ricoperta da macchie viola e verdi e da ferite"

"Lividi. Si chiamano lividi, Laika" dice BJ.

"E cosa sono?" dico confusa.

"Le macchie viola e verdi sono lividi" dice esasperato.

"Va bene ho afferrato" sorrido.

"Io qui ho finito" dice Dexter.

"Qualcuno vuole rimanere qui con lei per un pò?" aggiunge Dexter.

Tutto tace.

"Io" dice Càlél.

"Ti faccio compagnia" dico senza volerlo.

Ma cosa mi è soltanto in mente!

"Grazie Laika" sorride appena.

"Figurati" sorrido.

Blackborn P.O.V's

Aspetto con pazienza l'uscita di Càlél e Laika dalla stanza dell'infermeria.

"Allora tu questa pazienza per vedere Ravén da dove esce?" interrompe il silenzio Dexter.

"Sono solo curioso di vedere come sta" dico linciandolo con lo sguardo.

"Certo" dice con un ghigno prima di ritornare con gli occhi sullo schermo al plasma.

Finalmente eccoli che arrivano.

Nella più completa serietà.

Vado in infermeria sperando di vederla con gli occhi aperti.

Ma non è così.

Da quel che riesco a vedere ha ancora gli occhi chiusi.

Mi avvicino alla finestra di fianco al suo letto ed apro le tende.

La luce lunare illumina, finalmente, gran parte della stanza.

Ma ciò dura poco, nonostante la pioggia e le nuvole, esse diventano più compatte di prima e iniziano a ricoprire la luna come un mantello.

Adesso soltanto il suo letto è rivestito da una luce fioca, ma abbastanza da vederla.

Mi siedo su una sedia di fronte al letto rimanendo nell'ombra.

Il suo corpo fluttua a qualche centimetro dal letto senza che lei sene renda conto.

Questo silenzio e questo tempo che passa mi rende ancora più nervoso e agitato.

Basta, non c'è la faccio!

Mi avvicino alla finestra per chiudere le tende, ma solo adesso mi soffermo a guardare quel viso color perla.

È incantevole sotto questa luce, senza il mantello, senza quel cappuccio.

In tutti questi anni, non mi sono mai accorto di tanta bellezza?!

Hai vissuto per proteggerla e non sai nemmeno com'era il suo viso sotto una luce diversa.

Mi soffermo a guardarla e solo ora mi rendo conto di essermi seduto a terra di fianco a letto.

Poso il mento sul letto e ammiro io suo corpo angelico fluttuare nell'aria.

Poco a poco inizio a sbadigliare e le palpebre mi implorano di dargli il permesso di chiudersi, ma io cerco di resistere.

Non per molto.

Mi colgo impreparato all'ennesimo battito di ciglia che il sonno e la stanchezza prendeno il sopravvento su tutto.

Devo...devo...devo rimanere sveglio, sveglio...dovevo rimanere sveglio.












Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top