~Capitolo 33~
Prendo il comunicatore è lo metto in una tasca di una giacca nera appesa al set di abiti.
Mi avvicino alla porta per aprirla.
"Perché hai chiuso la porta a chiave?" fa edizione in camerino perquisendo ogni centimetro con uno sguardo.
Ora cosa mi invento.
"Ero nuda e non potevo avere soltanto la porta chiusa. Ho d-dovuto chiuderla" balbetto incontrando i suoi occhi ghiaccio.
"E da quando tu puoi chiudere la porta a chiave. Te l'ho per caso detto io che potevi chiuderla con la chiave quando vuoi, le regole le detto io qui. Ti ricordo che sei nel mio territorio e noi abbiamo un patto da rispettare. Tu. Ora. Sei. Di. Mia. Proprietà." calca sull'ultima frase.
"D'accordo" rispondo mordendo la parte interna delle guance con rabbia.
"Ed io se ti voglio mia, posso farti mia" si avvicina facendo scontrare i nostri nasi mentre fa scivolare le sue mani sui miei fianchi
"Ma nell'accordo ti ho detto che non voglio essere toccata nemmeno con un dito" tolgo le sue mani dai miei fianchi.
"Vero, un accordo è un accordo, ed io gli accordi non disobbedisco mai" sorride in modo diabolico.
Alzo gli occhi al cielo.
"Un'altra cosa..." inizia il suo discorso.
"Quale?" dico confusa.
"Da ora in poi rimarrai segregata in camerino. Non voglio che tu faccia altri casini" si avvicina alla porta.
"Tu non puoi fare questo, non l'hai detto..."
"ZITTA!" Urla prima di tirarmi un ceffone da capo giro.
"Qui c'è dell'acqua se hai sete" si calma.
"Il tuo nome si addice al tuo comportamento, Psichor" dico disgustata.
"Ci sei arrivata..." ghigna prima di chiudermi a chiave in stanza.
Prendo una delle decoltè e la lancio contro la porta.
"VAFFANCULO!" Urlo in preda all'esasperazione.
Mi siedo a terra e strofino le mani più volte sulla moquette, ottimo antistress, ma ne ho ancora bisogno così graffio finché non mi si consumano le dita.
Solo dopo dieci minuti smetto perché i miei polpastrelli bruciano dal dolore.
Vorrei che qualcuno mi portasse via da qui, subito.
Ma ciò non accade...
Ora rammento!
Il comunicatore!
L'ho prendo dalla giacca e controllo.
Sul display non esce altro ché 'GPS attivato'
Continua a lampeggiare come le luci una sirena impazzita.
Lo scuoto con forza, ma non si spegne e poi non ci capisco niente su questi pulsanti.
La gola secca si fa sentire più di prima, dopo aver cantato mi sembra ovvio bere.
Prendo la bottiglia di vetro per il collo e mi siedo a terra con gli occhi ancora puntati sull'aggeggio.
Bevo un sorso e la poso subito.
Mentre controllo ogni singolo tasto, le palpebre mi si chiudono contro la mia volontà.
Poso il mento sopra il bocchino della bottiglia così può sorreggermi la testa, ma ciò non basta.
Poso il comunicatore a terra ed io mi ci sdraio affianco.
Ci vuole poco alle palpebre a chiudersi definitivamente e non aprirsi più.
Blackborn P.O.V's
"Cavoli ragazzi, quel criminale era duro da portare in cella" dice Laika esausta buttandosi a capo fitto sul divano.
"Hai ragione Laika" aggiunge Càlél.
"Ragazzi mi è venuta sete volete qualcosa?!" chiede Dexter asciugandosi la fronte.
"Acqua per me" dice Càlél.
"Anche per me, amico Dexter" dice Laika sfoggiando uno dei suoi più grandi sorrisi.
Mi siedo sul poggia braccio del divano con le braccia incrociate al petto.
"BJ tu cosa prendi?" chiede Dexter.
Ho fiutato ogni angolo della stanza di Rae e il suo profumo indica sempre la finestra.
"BJ?"
Neanche un traccia, non è riuscita a lasciarmi niente nemmeno un indizio.
"BJJJJJJJJ!!!" Urla nelle mie orecchie Dexter.
"AHHHHH!" Urlo dallo spavento prima di cadere a terra.
"Allora cosa vuoi da bere?" chiede inarcando un sopracciglio.
"Uhm...una cola" rispondo serio.
"Wow BJ, vuoi fare le ore piccole" dice con un sorriso Laika.
"Sé devo proprio" faccio spallucce.
"Eccovi serviti!" dice Dexter.
Lancia le due bottigliette d'acqua a Càlél e Laika.
"BJ attento!" mi dice Dexter.
Senza alzare lo sguardo dal pavimento alzo il braccio e afferro la lattina.
"Ma come hai fatto BJ?" chiede Laika sorpresa.
"Già fratello, come hai fatto?" chiede anche Dexter.
"A fare cosa?" dici stranito.
"BJ hai preso la lattina senza alzare lo sguardo da terra" risponde impassibile Càlél.
"Io...Io..." in preda all'agitazione faccio esplodere la lattina che è fredda in confronto alle mie mani.
"WO, amico" dice Dexter sorpreso.
"Scusate, ma io adesso devo proprio andare" mi alzo dal poggia braccio del divano e corro in camera.
Apro la porta e delle forti vertigini si impadroniscono del mio corpo.
Mi gira la testa e in più il respiro si fa sempre più corto.
Ho l'affanno.
Mi piego in due dal dolore allucinante.
Mi fa male l'addome.
Le mie mani iniziano a trasformarsi in due zampe nere le zanne sulle nocche di prima crescono rapidamente formando una seconda fila di artigli.
Sento le ossa espandersi, bruciare e diventare più grandi.
Non so in che cosa mi sto trasformando, ma sto facendo a pezzi tutto ciò che ho davanti agli occhi solo per puro divertimento.
Ringhio proprio come una vera bestia assetata di sangue.
Finito di sfogarmi mi accuccio sul pavimento e tutto ciò che viene dopo mi è ignaro e sfocato.
Ravén P.O.V's
~il giorno seguente ~
Mi sveglio sentendo la mia schiena a pezzi.
"Cavolo, ma dove ho dormito?" impreco.
Solo ora mi accorgo di aver dormito sul pavimento.
Mi sgranchisco la schiena e vado in bagno per una doccia rilassante.
Esco dalla doccia avvolta dall'accappatoio.
Mi siedo sulla sedia di fronte allo specchio.
Massaggio le tempi con le dite, avrei bisogno proprio di una tisana alle erbe.
La porta viene aperte.
"Ehi ragazza tra due ore vai in scena!" dice Brenda.
"Come tra due ore! Che ore sono?" dico intontita.
"Le 21:00" dice tranquilla.
"Come? Cosa?" dico agitata.
"Cocca ti sei addormenta alle sei del mattino mi sembra ovvio dormire fino a quest'ora.
Nella torre ero quella che si alzava prima di tutti e ora mi sono ridotta ad alzarmi alle nove di sera.
"Allora quale vestito hai scelto?" mi dice mentre mastica una gomma.
"Cosa?" dico ancora un pò assonnata.
"Prontooooo?! Quale vestito indosserai?" schiocca le dita davanti al mio viso.
"Non l'ho ancora scelto" dico massaggiandomi le tempie.
"E allora che fai ancora li impalata?! Vai sceglierlo, no?" fa un palloncino con la gomma da masticare.
"Uhm...si"
Vado al set di vestiti e uno di loro attira la mia attenzione.
Lo prendo e vado in bagno per provarlo. Non so nemmeno che modello è, ma il pizzo nero sul tulle e il raso bianco mi piace molto.
Mette tolgo il body noto dei graffi sul petto.
Deve essere a causa della bottiglia che mi è scivolata ieri.
Ma hai graffi ci penserò più tardi.
Infilò le gambe nel vestito e pian piano alzo la zip di esso per non romperlo.
Esco dal bagno a piedi nudi e mi avvicino allo specchio a figura intera.
Non sapevo che era così ampio. È pure nella confezione sembrava piccolo.
"
Devo ammetterlo. Questo vestito è stupendo" fa un palloncino con la gomma da masticare.
"Ma ora non perdiamo il tempo in chiacchiere devo farti trucco e parrucco" aggiunge prendendo una spazzola.
Spazzola i capelli e poi fa il solito chignon perfetto con le uniche ciocche ondulate che ricadono davanti al viso.
Subito dopo sparge il mio viso con una polvere rosata, mascara, eyeliner e rossetto rosso fuoco.
Quando sé ne andrà mi toglierò tutto questo schifo dal viso.
Mi passa un paio di scarpe col tacco nere laccate con la punta scoperta.
"Abbiamo finito!" dice prendendo un sigaretta da un pacchetto.
"Ci vediamo tra mezz'ora sul palco, intesi?" accende la sigaretta.
"Sì..." alzo gli occhi al cielo.
Chiude la porta ed io ne approfittò del tempo rimasto per togliermi il trucco.
Lo odio!
Strofino il viso con acqua e sapone e solo molto tempo dopo il trucco si toglie.
"Signorina" bussano alla porta.
"Si?"
"Tra cinque minuti deve esibirsi" dice l'uomo da dietro la porta.
"Arrivo subito!" dico aprendo la porta.
L'odore di questo locale di notte è nauseabondo, e pensare che non molto tempo fà era invaso da Ibridi.
Salgo la rampa che mi porta sul palcoscenico.
"Allora cosa dovremmo cantare questa sera, signorina?" dice un musicista di mezza età.
"Jasmine Thompson -Mad World" dico torturandomi le mani.
"C'è un pianista?" aggiungo nervosa.
Si avvicina un uomo dagli occhiali molto spessi "Eccomi signorina!"
Fa avvicinare il pianoforte a coda.
E in quell'istante il sipario si apre.
Tutti gli sguardi sono puntati su di me. Non riesco a sopportare tutta questa tensione.
Faccio cenno con la testa che poteva cominciare con la base del pianoforte.
Tiro un lungo respiro e chiudo gli occhi.
All around me are familiar faces
Worn out places
Worn out faces
Bright and early for the daily races
Going nowhere
Going nowhere
Their tears are filling up their glasses
No expression
No expression
Hide my head I wanna drown my sorrow
No tomorrow
No tomorrow
Apro gli occhi e non molto lontano vedo un ragazzo dalla chioma bionda. È uguale identico a Black, aspetta è lui. Strofino gli occhi per guardare meglio, ma di lui non c'è più traccia. Continuo a cantare LER non perdere il filo.
and I find it kind of funny
I find it kind of sad
The dreams in which I'm dying
Are the best I've ever had
I find it hard to tell you
I find it hard to take
When people run in circles
It's a very very
Mad world
Mad world
Children waiting for the day they feel good
Happy birthday
Happy birthday
And to feel the way that every child should
Sit and listen
Sit and listen
Went to school and I was very nervous
No one knew me
No one knew me
Hello teacher tell me what's my lesson
Look right through me
Look right through me
And I find it kind of funny
I find it kind of sad
The dreams in which I'm dying
Are the best I've ever had
I find it hard to tell you
I find it hard to take
When people run in circles
It's a very very
Mad world
Mad world
Mad world
Mad world.
Dopo applausi e fischi faccio un inchino e mi dileguo nel mio camerino.
Appena arrivata chiudo subito la porta.
La prima cosa che faccio è togliere le scarpe.
Vado a lavarmi il viso ed esco dal bagno poco dopo.
Sento aprire la porta, ma non ci bado perché so già chi può essere.
Mi avvicino allo specchio a figura intera ed inizio col togliere i pendenti appesi alle orecchie.
"Brenda se devi fumare va fuori dal camerino. Non sopporto il fumo" dico senza voltarmi dal lato della porta.
Abbasso la zip con delicatezza.
Sto per sciogliere i capelli quando una mano afferra i miei fianchi e mi rialza la zip.
Mi giro di scatto.
Ho le lacrime agli occhi.
"Black..." dico in filo di voce.
"Shh Rae ho ci sentiranno. Gli altri si stanno occupando delle guardie" mi mette un dito sulle labbra.
"Ci sono anche gli altri?!" dico sorpresa.
Lui annuisce.
"Rae scusami se non sono venuto prima" mi dice in un bisbiglio.
Gli tiro un ceffone " Questo è perché mi hai messo un dito sulle labbra".
"Questo invece è perché mi siete mancati" lo prendo per un lembo della sua maglia e lo abbraccio.
All'inizio è rigido, ma poi si rilassa.
Singhiozzo e pian piano delle gocce di pioggia rigano il viso mentre mi stringo fra le sue braccia.
"State giù!" urla Càlél prima che qualcosa esploda.
"Vieni con me Rae" mi prende per il polso e usciamo dal camerino in direzione della porta d'ingresso.
"Ravén!" Urla Laika abbracciandomi preoccupata.
"Sorellina" mi sorride Càlél ed io ricambio.
"Dov'è Dexter?" chiedo preoccupata.
"Via via correte!" Urla Dexter correndo verso la mia direzione.
Inizio a correre, ma qualcosa colpisce la mia nuca così forte da farmi perdere i sensi.
"Ravén amica mia, rispondi. Rispondi amica" mi prende le braccia Laika.
"Ravén non ti preoccupare ci prenderemo cura noi di te" dice Càlél.
Buio, quella voce ormai sembra un lontano ricordo.
Spazio Autrice.
Come vi sembra questo capitolo?
Ragazzi da voi nevica?
Io non ho il coraggio di andare a vedere, perché ho paura che non ci sia T_T
Un ultima cosa...
Nei Teen Titans Go! St. 3 in -Due capitoli: parte 2-
La DC Comics prende in giro Spider-Man. Rido male XD e nello stesso episodio Cyborg cerca di entrare nella Justice League.
Le trovate su YouTube.
E con questo vi lascio e buonanotte.
Baci&Biscotti ( abbreviazione= BB *-* coincidenze? Uhm...no :3)
little_Wendy01
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