~Capitolo 19~

Guardo, osservo, ed ecco che vedo rinascere il sole ogni mattina.

Bastano solo quei timidi raggi di luce per cancellare le stelle e la luna dal buio.

Preferisco guardare per ore l'alba e il tramonto piuttosto vivere con il sole.
Sono incapace di amarlo.

Amo stare rinchiusa nel buio della notte. Sentire quel vento gelido che fa sembrare tutto tetro e misterioso.

Poso le dita sul vetro freddo dell'enorme finestra, riesco a sentire ancora il freddo della notte rimasto incagliato in esso.

Faccio dei lunghi sospiri ed inizio a meditare.

"Melthrion Asdral Nethar" ripeto più volte finché non sento la pace riaffiorare dentro di me.

Apro gli occhi e guardo il vetro appannarsi ogni volta che respiro.

Mi alzo in piedi e mi dirigono verso la porta fluttuando ad un pelo dal pavimento.

Digito il codice per aprire la porta, la mia data di nascita. Questa si apre con tale velocità, mi affaccio per vedere se c'è qualcuno nei corridoi, non vedo nessuno.

Vado verso la cucina per preparare una tisana alle erbe mediche, ne ho davvero bisogno.

Con la magia apro la dispensa e vedo che ci sono ancora gli infusi lasciati da me tanto tempo fa.

Ne prendo uno e nel frattempo riscaldo l'acqua nel bollitore sul fuoco dei fornelli.

Mentre aspetto che l'acqua arriva a temperatura giusta rifletto, su quello che è successo ieri.

Quelle esplosioni, quei forti terremoti, noi che ci siamo buttati dalla scogliera, io che persi per qualche istante il mio mantello, io senza ossigeno, io che vengo portata giù dell'oceano, io salvata da Blackborn, io baciata da Blackborn...

So per certo che non è stato nulla di così importante. Serviva solo a darmi un po di ossigeno per riportarmi in superficie.

E poi non ho sentito quasi nulla sulle labbra, con la salsedine e l'acqua ne ho capito ben poco quindi, nulla di speciale.

Allora perché ci rifletto ancora?

Ciò che mi distoglie dai miei pensieri è il rumore del bollitore. Presa dall'agitazione prendo con la mano destra il bollitore ma mi brucio a contatto con l'acciaio bollente provocando un fortissimo dolore alla mano e un colorito quasi nero, pare più sul bordeaux.

Con la magia verso l'acqua calda nella tazza blu notte e ci immergo l'infuso.

Nel frattempo che l'acqua cambi il colore io vado bel bagno per prendere il kit del pronto soccorso.

Corro nel bagno senza chiudere la porta e apro la valigetta appesa al muro.

In questo momento non riesco a curare la bruciatura con la magia perché avrei bisogno di entrambe le mani e sopratutto pratica negli incantesimi, ma purtroppo in quest'ultimo periodo non ho avuto molto tempo da dedicare a me stessa.

Metto dell'acqua ossigenata sulla mano.

"Merda come brucia!" dico sottovoce.

Subito dopo avvolgo intorno ad essa delle bende bianche più volte. Faccio un nodo e mi dirigo verso la cucina.

Sento degli strani rumori provenire dalla living room, che è vicina alla cucina.

Entro e vedo Dexter giocare a quegli stupidi video games.

"Dai salta...non fermarti, ora corri!" dice mentre schiaccia i pulsanti del controller con i pollici con velocità, così del ce che potrebbe consumare i polpastrelli da un momento all'altro.

Gli passo vicino senza dire una parola.

"A quanto pare qualcuno qui è mattiniero" dice Dexter non staccando gli occhi dallo schermo della TV.

"Posso dire la stesa cosa di te" dico fredda.

"Cosa fai già sveglia?"  dice mettendo in pausa il gioco.

"Non sono una che ama stare a letto tutto il giorno" dico avvicinandomi alla tazza "e poi ho bisogno di bere una tisana" dico fredda.

"Tisana? Che roba è? Preferisco di gran lunga dei waffles" dice alzandosi dal divano.

Io non rispondo anche perché non ne vale la pena rispondergli. Inizio a sorseggiare un po del l'intruglio scuro nella tazza mentre osservo il panorama.

"Va tutto bene?" dice rompendo il silenzio.

"Mai stata meglio, ora se non ti dispiace torno in camera mia" dico fredda camminando a passi spediti verso la mia stanza.

Bevo con gran voracità tutto il liquido e poso la tazza sul comodino.

Apro la finestra e vado via dalla mia stanza in volo. Ho bisogno di svagare.

Mi dirigo verso il centro città.

Guardo con attenzione i grattacieli che la riempiono e sono completamente coperti di verde, stato si riescono a scorgere le finestre.

Atterro in una strada che prima era molto affollata.

L'asfalto è ricoperto da piante e fiori.

Cammino in centro strada mantenendo un passo a dir poco lento.

So del pericolo che posso incontrare qui, ma non mi importa so come difendermi, o almeno credo.

Vedo cadere dal cielo alcuni pezzi di legno o meglio dal grattacielo qui vicino.

Volo per arrivare al tetto e con gran sorpresa capisco perché quei legnetti cadano giù.

"Oh, ciao Ravén, non ti avevo vista" mi risponde Càlél.

"Perché sei qui? Pensavo fossi nella tua nuova stanza alla torre?" dico fredda.

"Avevo voglia di vedere in che condizioni era la città, ma non è cambiata di una virgola" dice mentre osserva la città.

"Vuoi che ritorni come prima,quando c'erano ancora gli umani?" dico fredda.

"...sì" dice con un filo di voce

Mi siedo di fianco a lui ad un pelo nel precipitare nel vuoto.

Sé quegli ibridi si sono evoluti grazie ad una malattia, la stessa malattia dovrebbe sterminarli.

"Càlél" dico con un filo di voce.

"Sì?"

"Se l' Hz119 ha evoluto gli esseri umani, perché non provare se la stessa malattia funzioni" dico tutto d'un fiato.

"Ora che ci penso, Kratos mi parlava spesso di questo scambio di batteri che c'erano nell' Hz119 e nelle nuove forme di vita" dice guardandomi.

"Andiamo alla fabbrica allora?!" dico alzandomi in volo.

Lui annuisce.

Con i suoi poteri crea una scia di ghiaccio per camminare a mezz'aria e a stare al mio stesso passo.

**

In un attimo ecco che arriviamo alla fabbrica ormai distrutta.

Con la magia sposto le macerie che intralciano il passaggio.

"Ravén le ho trovate!" sento urlare da Càlél.

"Ne sono rimasti cinque" aggiunge con tono triste.

"Possiamo farcela anche con cinque" gli dico fredda mentre poso una mano sulla sua spalla.

Non molto lontano da me vedo qualcosa luccicare, corro verso quel luccichio.

Tolgo i pezzi di muro rimasti e le travi di ferro e non riesco credere a quello che vedo.

"Càlél ho trovato i prototipi di Kratos" dico osservando ancora l'enorme ampolla.

"Intendi quelli per la ricreazione degli esseri umani?" dice ancora un po confuso.

"Sì" rispondo decisa. "Dobbiamo portarli alla torre per analizzarli" aggiungo.

"Hai un laboratorio?" dice stupito.

"Perché, credi che io sappia divertirmi solo con la magia?!"

**

"Posalo anche qui!" dico fredda a Càlél.

"Avrai anche un laboratorio, ma qui è completamente un disastro" dice guardandosi attorno.

"Uno sfogo di rabbia" accenno soltanto con tono serio.

"Melthrion Asdral Nethar!" dico. Ad un tratto tutto ciò che era a terra, distrutto, sgretolato, ritorna al suo posto.

Càlél mi guarda stupito io invece alzo gli occhi al cielo.

"Posa tutto li" dico indicando il banco in metallo.

Lui con fatica ci riesce.

Nel frattempo io prendo il microscopio elettronico, vetrini e una siringa. Estraggo dalla capsula il DNA con la siringa, metto una goccia sul vetrino e poi la guardo attraverso il microscopio elettronico collegato ad un display.

Sento bussare alla porta. Non si può stare neanche un momento tranquilli che qualcuno deve rimediare interrompere le tue ricerche.

"Avanti!" rispondo con malavoglia.

"Ciao amici!" saluta Laika.

"Ehm...ciao" risponde Càlél.

Io faccio cenno con il viso e continuo il mio lavoro interrotto accidentalmente da Laika.

"Uhm Càlél, Dexter mi ha chiamato per dirti che ti vuole in cucina" dice Laika imbarazzata (?)

Càlél mi guarda come se mi chiedesse il permesso.

Io sospiro e gli faccio cenno di si con la testa, lo vedo andare via insieme a Laika.

Guardo al microscopio le cellule e...hanno qualcosa di strano: nucleo blu ed una parete verde.

Prendo dalla cella crilogenica un prototipo di Rb5, dovrebbe farli tornare tutti allo stato originale.

Prendo una siringa sterilizzata e ignetto l' Rb5 nella cellula, d'un tratto questa ritorna al suo brodo primordiale.

Mi sento stranamente felice, ma d'improvviso esplode una finestra della stanza.

Devo rimanere neutra.

"Tutto bene qui?" dice una voce alla mie spalle.

"BJ! Che ci fai qui?" dico fredda.

"Ho sentito dei rumori ed eccomi qui!" dice grattandosi la nuca.

"Come ti pare...ora puoi anche andare" dico rimettendo tutto a posto con la magia.

"Cos'è quello?" dice avvicinandosi alla capsula.

"È solo in prototipo" dico mettendolo nel frigo crilogenico.

"Potresti anche ringraziarmi!" dice facendo il finto offeso.

"E di cosa?" dico sbattendo l'anta del frigo.

"Beh...per aver fatto costruire questo laboratorio e..."

"E cosa?" dico quasi nervosa.

"Di averti salvato ieri sera" dice con un sorriso sghembo.

In effetti non ha tutti torti se non fosse stato per lui io adesso non esistevo più sulla faccia della Terra.

"Grazie" dico sottovoce.

"Come? Non ho sentito?" ridacchia.

"Ho. Detto. GRAZIE" dico calcando l'ultima parola.

Ricevo una risata da lui.

"Idiota" dico fredda.

"E dai Rae io lo so che tu mi vuoi bene" dice  poggiandosi al muro vicino alla finestra con le braccia incrociate.

"Niente affatto" dico nervosa.
"E non chiamarmi più in quel modo" dico infuriata mentre alzo il cappuccio.

"Okay Rae" ridacchia di nuovo.

"Smettila di ridere, la tua risata è fastidiosa" dico nervosa.

"E tu hai delle labbra fantastiche" dice ammiccando, dopo questa posso anche spedirlo al cimitero.

Per la rabbia esplode il microscopio.

"Dai Rae calmati stavo solo scherzando"

"Sei solo un idiota senza cervello" sputo acida.

"E perché mai?"

"Per esempio ti addormenti appena leggi un libro, non sai fare uno più uno e non sei mai andato a scuola" dico tutto d'un fiato.

"Allora facciamo una scommessa" dice con viso malizioso.

"Che genere di scommessa?" dico prima di uscire dal laboratorio e lui mi segue.

"Se vinci tu non ti darò fastidio per un mese intero" dice seguendomi per tutto il corridoio.

"E se nel caso vincessi io?!" dico roteando gli occhi al cielo.

Mi afferra per un polso e mi fa sbattere contro il muro del corridoio in penombra. Infilza le sue nocche appuntite delle sue mani nel muro di fianco alla mia testa. Sento il suo respiro sul mio viso.

"Mi devi un bacio proprio qui" dice indicando con dito le sue labbra.

"Scordatelo!" dico scrollando da quella posizione.

"Sceglierai tu la materia in cui devo essere preparato".

Ora si che ha più senso.

"Che ne so uhm...forse quella materia di cui sei tanto appassionata, come si chiama? Uhm...scienza?" aggiunge.

"Ci sto!"

Spazio autrice

Vorrei ringraziare mille volte

FigliaDiPoseidone04 :3 <3

RagazzaXxTenebrosaXx

bbrae2003 <3 *-*

Grazie mille

Baci&Biscotti

Little_Wendy01














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