~Capitolo 10~

"Ti aiuterò a controllare i tuoi poteri senza sprigionare le tue emozioni" dice entrando nella caverna ed io lo seguo.

"Inizieremo questa sera a mezzanotte" aggiunge mentre preme su un pulsante verde che illumina improvvisamente tutto il covo, mostrando telecamere, computer e deposito d'armi da fuoco.

**
BlackBorn P.O.V's

"Io vado a dormire su quella piattaforma morbidosa nella mia nuova stanza. Buonanotte" dice Laika sbadigliando.

"Amico, vado a dormire anch'io. Notte" dice Dexter alzandosi dal divano scomparendo oltre la soglia.

Penso ancora a Ravén, alla ragazza mantello. L'ho risposta male, molto male. Devo vedere come sta e chiederle scusa, eppure lei non mi tratta nei migliori dei modi, ma è anche vero che quello che gli ho detto è stato crudele.

Basta devo cercarla.

Prendo il corridoio che porta alla sua stanza e busso.

"Ravén! Ravén ci sei?!" Dico mentre busso. La porta si apre verso destra e dentro non c'è nessuno. È vuota.

Ricordo di averle parlato nel laboratorio di Astronomia.

Corro verso il laboratorio e vedo la porta a terra. Entro e sotto la luce della luna piena vedo il laboratorio messo a soqquadro.

"Oh no. Ravén!" Dico guardando ogni singolo oggetto distrutto.

"Che succede qui?" Dice Dexter con il fiatone.

"Dov'è la mia amica Ravén!" Dice Laika preoccupata.

"Fratello. Tu l'hai vista per ultimo. Dov'è?" Dice guardandomi.

"Era ancora qui quando me ne sono andato" dico guardandomi attorno per vedere sé avesse lasciato un biglietto.

"Cos'è questo?" Dice Laika raccogliendo un pezzo di stoffa.

"Fa vedere" dice Dexter prendendo il lembo dalle mani di Laika.

"Sembra appartenere ad una uniforme" dice guardandolo bene.

"Una K" aggiunge.

Ha detto una K? Non voglio pensare al peggio, ma non posso farcela.

"Fa vedere!" Dico prendendo il lembo fra le mie mani.

"K-Kratos" balbetto. Ho paura che sia successo qualcosa di brutto a Ravén. Non me lo perdonerei mai. Da bambina ha sofferto molto visto che non ha mai avuto una famiglia vera.

"Cosa? Chi è il tipo?" Dice Dexter interrompendo la mia riflessione.

"Dexter quando Ravén era in soggiorno, le avevi già messo il microchip nel mantello vero?" Dico sperando in un sì.

"Mi sembra ovvio, amico" dice mentre con un tocco delle sue dita sulla parte cibernetica della testa compare una schermata che indica il GPS di Ravén.

"Ci vorrà del tempo" dice serio.

"Quanto tempo?" Dico preoccupato.

"Non lo so BJ, ci vuole il tempo che ci vuole" dice guardando lo schermo.

"Non mi basta!" Dico nervoso.

"BJ, tranquillo. Sono certa che Dexter troverà presto la nostra amica Ravén" dice Laika posando una mano sulla mia spalla.

"Ricevuto"

Ravén P.O.V's

"Prima di combattere voglio presentarti l'altro mio apprendista" dice guardando le telecamere di sorveglianza.

Da una porta blindata aperta un ragazzo dai capelli neri con una maschera che copre metà del volto apparte la bocca in una tuta nera e con parecchi pezzi di metallo entra mettendosi di fronte a me.

"Lui è Càlél, ha il potere di trasformare e di creare il ghiaccio" dice Kratos avvicinandosi a noi.

"Seguimi, Ravén" aggiunge camminando verso la porta blindata.

"Dove stiamo andando?" Dico guardando il corridoio diventare sempre più scuro per la poca luce.

"Nella zona di combattimento" dice varcando la soglia della porta in metallo.

Le luci vengono accese mostrando una stanza priva di colore molto grande.

Si ferma al centro della stanza dandomi le spalle.

Si gira verso di me e prova a darmi un pugno, lo blocco fermando con la magia il suo braccio.

"È un buon inizio ma voglio vedere di più" dice provando con una serie di calci e di pugni.

Io lancio dei dischi di magia che lo distraggono per qualche secondo.

Lancia delle mine per annebbiare la vista al solo tocco del terreno.

Poi un forte dolore sul mio braccio destro. Sto sanguinando. Mi ha colpita con una di quelle stelle che usano i ninja

"Devi essere veloce. Altrimenti morirai" dice.

Non lo riesco a vedere con tutto questo fumo.

Quando sento i suoi passi molto vicini creo uno scudo di protezione. Non resisterò a lungo.

Lo scudo svanisce ed io non faccio altro che schivare i suoi attacchi o volare.

"È tutto qui quello che sai fare?" Dice con tono provocatorio.

Non riesco più a muovere il braccio destro a causa del taglio profondo.

Un calcio sulla tibia della gamba sinistra mi fa cadere in terra.

Chiudo gli occhi per il dolore. Sento lui darmi molti calci allo stomaco e sulla faccia. Non riesco a muovermi, non riesco a far funzionare la mia magia. Mi solleva per il collo con una sua mano verso l'alto.

"Sai pensavo valessi di più, Ravén, e invece no. Addio!" Dice con la faccia da maniaco.

"Solo se fosse il tuo. MELTHRION ASDRAL NETHAR!!!" Dico sprigionando tutta la magia che resta nel mio sangue su di lui.

Poi un velo di oscurità appare sui miei occhi.

**

"Ravén svegliati!" Dice una voce da me sconosciuta. In sottofondo un suono irritante e persistente rimbomba nelle mie orecchie.

Ricordo di aver combattuto con Kratos e poi? Niente il vuoto più totale.

Sento bussare ad una pannello di vetro. Pannello di vetro?

Apro lentamente gli occhi e la prima cosa che vedo è l'acqua. Galleggio nell'acqua respirando da un tubo messo nel naso, per stabilizzare il sangue a contatto con l'acqua fredda ho dei tubi che penetrano nelle vene dei polsi.

Vedo il ragazzo dai capelli neri bussare contro il vetro. Io non posso far nulla, mi sento immobile, i miei muscoli non rispondono ai comandi del cervello.

Lo vedo digitare su alcuni pulsanti e dopo neanche mezzo secondo, l'acqua nella vasca in cui sono svanisce così come i tubi.

Inizio a sputare l'acqua che ho nella bocca.

"Dove dove *coff* *coff* dove sono?"

"Kratos ti ha portato qui, dopo che sei svenuta. Ti ha messo nella vasca in modo tale che i tuoi poteri potevano prendere parte del tuo sangue" dice guardando delle ampolle piene di uno strano liquido blu.

"Dov'è lui ora?" Dico guardando il suo viso coperto dalla maschera.

"È troppo presto per sapere cosa lui faccia. Sei ancora una recluta" dice freddo guardando me. Perché mettere una maschera?

"Capisco..." dico guardando il laboratorio. Sono ormai bagnata dalla testa ai piedi, così, con la magia mi asciugo ed esco dalla stanza.

Il corridoio è cosi buio che non riesco a vedere dove metto i piedi. Da lontano vedo uno spiraglio di luce. Corro verso la luce e ciò che sembrava una fessura si rivela una porta verso il mondo esterno.

Gli alberi di pino e il freddo pungente fanno capire che sta arrivando l'inverno. Il verso delle cicale e le lucciole in volo rendono questo momento più sereno. Faccio un lungo respiro profondo e il fiato che esce dalla bocca è una nube di fumo bianca. Mi siedo sulla terra fredda e guardo la luna e le stelle con la passione in cui guardo i libri.

Sento i passi di Càlél venire da questa parte finché non lo vedo sedersi affianco a me. Dopo diversi minuti lo sento parlare.

"Perché diventare apprendista di Kratos, lui è malvagio, tu non sai quanto lui sia cattivo" dice mentre osserva la luna.

"Io ho fatto del male a persone innocenti perché non so controllare i miei poteri" dico fredda.

"Diventare sua apprendista vuol dire uccidere ancora e far del male per distruggere il mondo" dice voltando il viso su di me.

"Sé fossi buona nessuno mi capirebbe. Tanto vale esserlo. Tu perché seguire le impronte di Kratos?" Dico mentre penso ancora alle ultime parole di BlackBorn.

"La mia famiglia è stata uccisa da uno psicopatico davanti ai miei occhi, ed io ero rimasto solo. Kratos mi diede un posto dove vivere e mi addestrò per la mia vendetta contro quell'uomo. Diventai così bravo da essere tutt'ora il suo apprendista" dice freddo.

Capisco il dolore per la perdita della sua famiglia, anch'io ho perso una parte importante di me stessa da piccola. Lui si è fidato di Kratos perché lo ha aiutato. Ma il perché della maschera non mi è molto chiaro.

"Togliti la maschera" dico guardandolo fisso negli occhi.

"Non posso" dice toccandosi il viso coperta da essa.

"Non hai nulla da nascondere, mostra il tuo viso"

"Mi sento a mio agio col volto coperto"

"Anch'io mi sento al sicuro con il volto e il corpo coperto dal mantello, ma devo toglierlo per vedere con i miei occhi il mondo in cui vivo anche sé a me non piace" dico togliendo il cappuccio. Sospira mentre scioglie il nodo dietro alla testa della maschera io poso le mani sulla sua fronte per aiutarlo. D'improvviso un milione d'immagini scorrono via come un fiume in piena nella mente. Sto leggendo il suo pensiero, la sua parte di vita che ha vissuto con la sua famiglia e senza, il giorno in cui sono morti, il giorno in cui Kratos l'ha portato a cambiare drasticamente. Tolgo le mani dalla sua fronte senza un po' d'ossigeno.

"Hai letto il mio pensiero" dice togliendo la maschera.

"Io...io non volevo è successo contro la mia volontà" dico sottraendo le mani e stringendole a me.

"Non preoccuparti. È normale. È successo anche a me, tempo fa." Dice con un piccolo sorriso.

"Non hai nulla da nascondere sotto la maschera. Rimani così come sei" dico fredda.

"Sei una grande amica Ravén" dice mentre si alza da terra.

Già, una vera amica, ma nessuno è stato un vero amico con me.

"Ravén! È il momento della tua prima missione" dice Kratos alle mie spalle.

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