~Capitolo 5~
"Grazie Laika" le do un piccolo rapido sorriso prima di fissare con gli occhi vuoti la finestra della mia degenza.
"Per te questo e d'altro amica" mi carezza dolcemente il braccio e si siede accanto a me sul letto bianco. "Amica c'è qualcosa che ti turba, vero? Perché non hai parlato con me delle tue gigantesche ali piumate?" Mi guarda quasi dolorante per non essermi confidata con lei.
"Sei una grande amica Laika e forse sarà l'ultima volta che lo dirò a qualcuno, apprezzo il tuo aiutarmi costantemente" mi giro per guardarla negli occhi. "Il mio compleanno ha riservato per le troppe brutte sorprese e...credo che quel giorno sia una specie di punizione fisica su di me" mi guarda come se volesse ascoltarmi ancora. "Non ti ho detto nulla solo per vergogna e per il fatto che non avevo forze di affrontarla con voi" sospiro pesantemente "mi dispiace Lai-" non mi da il tempo di pronunciare completamente il suo anno che mi abbraccia con tutte le sue forze.
"Riposati ora amica mia, anche se hai combinato dei danni molto gravi a questa povera gente, io per te ci sono sempre" si alza per rivolgermi un ultimo dei suoi sguardi dolci. "Oh ehy! È arrivato un altro ferito da curare amica!" Lascia la porta socchiusa. È da tutta la mattina che riparo ossa e chiudo ferite, non dovevo fare ciò che ho fatto.
La porta pian piano si apre per far entrare un piccolo animaletto tutto pelo "Dido...mi sei mancato solo un po'" apro le braccia per farlo saltare sulle mie gambe.
Ritorno a guardare fissa la finestra. "Hai ferito anche me" il suo corpo è mutato alla versione originale, ma fin troppo vicino al mio.
"Black-"
"Non hai pensato a quanto noi potessimo star male per ciò che hai combinato a te stessa e a tutta la gente ferite è morta?" Poggia le mani al muro dietro di me. "Perché?" Dice flebile chiudendo gli occhi.
Chiudo gli occhi anch'io. "Per vergogna?" Mi chiede. "Devi capire una cosa Rae" apre gli occhi fissi nei miei, mi sento quasi mancare l'aria. "Tu..." stacca un palmo dal muro e lo avvicina alla mia guancia. "Sei stupenda anche con le ali" cala il silenzio sento il mio respiro accelerato e una vampata di calore colpirmi il corpo, che mi prende?
"Babbeo biondo" distolgo lo sguardo. Lo sento ridacchiare.
"Indifesa Rae?"
"Smettila di chiamarmi così o ti faccio bruciare tra le fiamme ancora accese della nostra torre" gli punto i miei occhi nei suoi con freddezza.
Si sposta dalla sua pozione per sedersi di fronte a me. "Di nuovo fredda? Rae calda non sei mica mal-" non gli faccio terminare la frase che gli chiudo la bocca letteralmente con un incantesimo.
"Sparisci idiota" lo guardo male.
"Non cambi mai è, Rae?" Muove le sopracciglia in modo veloce.
"Smettila di chiamarmi così il mio nome è Ravén, babbeo"
**
La pioggia scende copiosa lasciando un lento e dolce suono sul mio cappuccio blu, il calpestio sulle minuscole pozzanghere mi da pace e le gocce che atterrano sul naso sembrano quasi baci teneri...come quelli di mia madre.
Sento un ombrello aprirsi proprio a pochi distanti da me che mi fa sussultare, BJ sa sempre come farmi venire i nervi.
"Che c'è?" Mi guarda spensierato "la pioggia va vissuta in compagnia, no?" Mi sorride e quasi quasi ci casco alle sue parole.
Lui avanza tranquillo mentre io mi fermo di colpo, se ne accorge e si volta per trovare i miei occhi in cerca di risposta. Abbasso il cappuccio e con un mezzo ghigno schiocco le dita, vedo l'ombrello nero chiudersi su di lui, e dimenarsi come se fosse un nemico.
Glielo riapro mettendomi sotto anch'io "adesso sì che va vissuta in compagnia" sogghigno.
"Sei diabolica" mi lancia il suo broncio da bambino.
Non rispondo alle sue bambinate, ma occupo immediatamente un pensiero fisso nel mio cervello che mi colpisce da questa mattina.
"Voglio costituirmi" dico ad occhi bassi quasi in un sussurro, cosicché nemmeno lui può sentirmi.
Si ferma e tira un lungo sospiro. "Sarebbe la cosa migliore" mi guarda serio negli occhi "ma non posso permettertelo"
"Che vuoi dir-"
"Noi abbiamo bisogno di te, anche se ci metti a volte nei casini di te abbiamo bisogno, pensa a Laika, senza un'amica sarebbe sola, pensa a Càlél, pensa a quel ghiacciolo rinsecchito, senza di te sarebbe più solitario di come lo è già ora. Dexter, ti ha sempre aiutato, e tutte le sicurezze che ha messo nella torre, le sentinelle, gli allarmi, era per proteggere te" ha ragione le sue parole mi hanno aperto, l'idiota non è poi così idiota...
All'improvviso sento le sue mani calde sulle mie guance gelide. "Hai commesso degli errori, e dobbiamo far ricredere a questa gente che non sei tu il cattivo" mi guarda negli occhi, è così vicino che sento il suo respiro sulle mie labbra e le gocce d'acqua me le bagnano delicatamente.
Guardo il suo viso in evidente difficoltà e sforzo quando vedo spuntare i suoi canini bianco perla dalle sue piene labbra, siamo troppo vicini.
"Non lo farò" metto le mani sulle sue per poi toglierle lentamente "non andrò a costituirmi per i crimini commessi"
**
"Riuscirai a rimetterla a posto?" Chiese Càlél senza un velo di preoccupazione.
"Sì, ma non potrò recuperare i ricordi e le cose bruciate, soltanto la struttura o quel che ne rimane" sospiro chiudendo gli occhi.
"Non ti preoccupare sorella" mi salta addosso Dexter. "I pezzi mancanti li costruirò io con questo qui" picchietta la parte di cervello meccanica.
"Okay, iniziamo subito" mi siedo sul molo a gambe incrociate pronta per per meditare e utilizzare gran parte della mia forza corporea e mentale.
"Melthrion Asdral Nethar" unisco i pollici agli indici formando due circonferenze perfette, poso i dorsi delle mani sulle ginocchia concentrandomi sulla forza mentale e sulla costruzione originale della torre.
È uno sforzo avvero enorme anche per me, ma devo concentrarmi, concentrati Ravén, rimani con-
La tua anima è sotto il mio controllo, non puoi scappare dai problemi, vuoi conoscere la verità? La conoscerai con me.
Sgrano gli occhi da quel tono di voce sinistro comparso nella mente, non era tanto la sua voce, ma il fatto che fosse così famigliare.
"Amica stai bene?" Laika mi afferra per le braccia sollevandomi da terra.
"Sto bene sto bene" mi scrollo dalle sue braccia per rimettermi in piedi. "La torre?" Guardo in direzione dell'isolotto.
"Tranquilla, le poche travi, i muri e finestre le metterà Dexter" risponde Càlèl mettendo una mano sulla mia spalla.
Annuisco "devo andare, devo restare un po' da sola" in risposta Càlél toglie la mano dalla spalla.
"Aspetta!" La mano di BJ blocca il mio polso "dove vorresti andare?"
"Lasciami stare BJ voglio restare da sola" strattono il polso dalla sua presa.
"Non puoi camminare e stare da sola nelle tue condizioni" gli do le spalle continuando a camminare.
Non posso restare nell'ombra senza sapere costa sta succedendo.
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