Cap 30: Rapunzel
Lo sguardo negli occhi di Cassandra era feroce come quello di una tigre. La bocca era tirata con dolore: una linea dritta, labbra bianche dalla pressione.
-Te ne vai ora?- chiesi, balzando in piedi e afferrandole la mano. -Ma la festa non è finita. Abbiamo ancora il ballo!-
-Ma dove vai?- chiese Dahlia.
-Non è affar tuo.- disse Cassandra.
-Um, forse è meglio se te ne andassi tu, Dahlia.- dissi il più gentilmente possibile.
-No, deve aspettare fino a dopo la festa. Non possono sapere che hai un'estranea in camera tua.- disse Cassandra. -Tu lo dovresti sapere a quest'ora. E sì, me ne vado davvero. Credevi che sarei rimasta?-
Il cuore mi sprofondò come un sasso e per un momento mi sentii proprio una sciocca. Le lacrime mi pungevano gli occhi. -Ci siamo divertite così tanto insieme. E ieri era perfetto perchè... sapevo cosa si provava ad avere una migliore amica.- Pascal fece una smorfia. -Una migliore amica umana.- specificai.
Notai un libro sotto le braccia di Cassandra, ma non sembrava volesse condividerlo con me. Se lo tenne stretto al petto.
-Aspettate, cosa avete fatto ieri?- chiese Dahlia. Pareva non aver recepito il messaggio. -Niente.- dissi il più in fretta possibile.
Spalancai gli occhi verso Cassandra per farle sapere che non avrei detto nulla a Dahlia sulla laguna. Che era ancora il nostro segreto. Sarebbe rimasto tale finchè non decidevamo il contrario.
Cassandra lanciò una rapida occhiata a Dahlia, registrando la sua espressione confusa.
-Avete fatto qualcosa di emozionante?- domandò Dahlia. Cassandra ed io sostenemmo i nostri sguardi. -O... qualcosa di proibito? Ooooh, è così, non è vero? Come artista, mi piace superare il limite, che è un altro nome per le regole, sapete. Gli artisti sono nati per infrangere le regole!-
-Bella scelta come amica da riportare al castello, Raps.- disse Cassandra. -Davvero stellare.-
-Abbiamo fatto una semplice gita.- dissi a Dahlia, facendo fatica a mascherare il tono tagliente della voce. Dahlia inclinò la testa, valutando se stessi dicendo la verità o meno.
-Le ultime settimane sono state divertenti.- disse Cassandra, ignorando Dahlia. -Puoi avere la vita divertente, Rapunzel, ma io non posso perchè sono preoccupata di venire bandita.-
-Perchè dovresti venire bandita?- chiese Dahlia. -Però non ti giudicherei, se succedesse. In paesi più rigidi, gli artisti vengono banditi tutto il tempo perchè...- Cassandra ed io la guardammo. -Sapete, per la cosa di infrangere le regole?-
Percependo che Cassandra era sul punto di sguainare uno dei suoi coltelli, feci un respiro profondo e dissi con voce calma: -Dahlia, Cassandra è solo un po' melodrammatica. Non c'è ragione che debba essere bandita. E', um, un gioco che ci piace fare a volte. Chi viene bandito per primo?-
-Questo non è un gioco.- disse Cassandra. -Io me ne vado.-
-Ma domani?- dissi. -Noi dovevamo...-
-Il momento è ora. Sapevo che avrei sentito il momento giusto quando sarebbe arrivato. Ed eccolo qua.-
-Quando arriverai a dove stai andando, mi manderai almeno un messaggio così che se sarò regina tu possa essere il mio capitano delle guardie?- chiesi, asciugandomi le lacrime dagli occhi.
-Non si tratta se diventi regina, Raps, ma di quando. E non funzionerà mai. La regina e il capitano delle guardie si fidano ciecamente l'un l'altra.-
-Ti prego, resta.- dissi. Non riuscivo a immaginare la mia vita a Corona senza Cassandra. -Non vuoi nemmeno scoprire il...- Consapevole di Dahlia, mi morsi la lingua.
-Scoprire il cosa?- domandò Dahlia.
-Niente!- dicemmo io e Cassandra insieme.
-Whoa.- disse Dahlia. -Che energia selvaggia.-
-Lasciami andare.- disse Cassandra. -E' ciò che mi serve per essere felice.-
-Presumo che se è questo quello che vuoi.- dissi, lottando per fare uscire le parole. -Voglio che tu sia felice. Ma non credi di essere felice qui?-
-Non quando le tue azioni continuano a mettermi in pericolo.- disse Cassandra.
-Parlate di me?- chiese Dahlia. -Perchè, dai, non vi sembra una minuscola esagerazione?-
-Hai la testa fra le nuvole.- disse Cassandra, ignorando Dahlia. -Ed è un lusso che solo la principessa scalza può permettersi. Io me ne vado.-
-Ma...- iniziai, avvicinandomi a lei a braccia tese.
-Lasciami andare.- disse Cassandra, facendo un passo indietro. -Se vuoi che io sia felice, lasciami andare.-
-Ok.- dissi, alzando le mani per arrendermi. -Va bene.-
Lei mise 2 panini alle more sul tavolo, nello stesso punto dove le avevo dato i biscotti tempo prima, e se ne andò.
Mi sentii stringere il petto, come il burrone alla laguna. Pascal mi strattonò il vestito. Indicò la porta, come a dirmi di andarle dietro.
-Ma io voglio che lei sia felice.- gli dissi.
-Stai bene?- chiese Dahlia. Scossi la testa. -Non so se è la persona meravigliosa che credi. E' stata davvero melodrammatica. Insomma, sono un'artista -una volta ho indossato un vestito di seta di mais per fare una dichiarazione sul trattamento dei bachi da seta- e persino allora pensavo che fosse sopra le righe!-
La sentivo a malapena perchè il cuore mi martellava fortissimo nelle orecchie.
-Muoio di fame.- disse. -Non ti dispiace se mi prendo uno di quei panini alle more?-
-Serviti pure.- dissi. Non avevo appetito comunque. Ma mentre ne strappò uno a metà, dovetti guardare altrove.
-Sai.- disse Dahlia con la bocca piena. -Se cerchi una nuova dama di compagnia, io ci sto. Potremo persino ridecorare. Potrei suggerire delle tonalità della terra.-
-Dahlia, se non ti dispiace, ho bisogno di un po' di tranquillità ora.- dissi. Camminai verso la finestra e toccai il vetro con la fronte. Il mondo fuori non era mai sembrato così grande e così vuoto.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top