Cap 22: Rapunzel
-Quella competizione di scherma mi ha messo proprio fame.- dissi dopo, mentre io e Cass camminavamo per il villaggio per andare da Xavier. Ancora una volta, l'odore di quei dolci mi fece venire l'acquolina in bocca. -Di certo potrei usare un dolce per darmi una spinta di energia.-
-Siamo in missione.- disse Cass. Lei era ancora determinata ad andarsene dopo la festa, ma la conoscevo abbastanza da sapere che nascondeva un sorriso dentro. Dovevo solo tirarlo fuori.
-La missione più importante che mai.- dissi. -E ci serve rifornimento.-
-A forma di zucchero e crema?- chiese Cass.
-Quale rifornimento migliore conosci?- chiesi. La tenni per un braccio, quando passammo davanti alla porta della pasticceria. -Ferma. Respira.-
-Ugh. Va bene.- disse Cassandra. C'era la parvenza di un sorriso.
-Sapevo che avresti cambiato idea.- dissi con un sorrisetto.
-Bisogna far presto.- disse lei.
-Presto.- dissi. -Più veloce di Marie e delle sue contro risposte.-
-Marie non è una nobile normale -è una guerriera.- disse Cass. -Chissà se fa davvero parte dei reali. Potrebbe essere un'assassina addestrata.-
-Ma quegli outfit...- dissi.
-Non vuol dire niente.- disse Cass. -Travestimenti complessi sono stati usati per mali minori.-
-Se ciò che mi hai descritto sul suo guardaroba è esatto, è un'enorme quantità di fasce per convincerci di una falsa identità.- dissi. Il sopracciglio di Cass si incurvò, mentre lo prendeva in considerazione. Se Marie ed io eravamo una corrispondenza per lo scherma, Cass ed io eravamo perfettamente abbinate per pensare ai problemi. -Cass, non puoi lasciare il regno! Non puoi e basta!-
Lei si riprese dai propri pensieri privati. -Posso, in realtà. E devo. Non c'è vita per me qui. Lo sai quanto me che non posso rischiare che i tuoi genitori scoprano che sono stata io a farti uscire dal regno.-
-Ma Corona ha bisogno di te.- dissi. -E anche io.-
-Farò il mio dovere fino a dopo la festa.- disse con freddezza. Mi si spezzò il cuore. Solo un momento fa, sembrava che fosse di nuovo la mia migliore amica. Ora pensava soltanto al lavoro. -Le guardie dovranno tenere particolarmente d'occhio Marie. Nell'eventualità in cui si rivelerà disonesta, forse sceglierà qualsiasi momento per guidare una rivoluzione hervaniana -e se sapessero della laguna, saremo in grave pericolo.-
-Mi ribellerò se non ho qualcosa da mangiare.- dissi, cercando di fermarla con l'umorismo.
-D'accordo, d'accordo.- disse Cass. -Ma poi andiamo dritte da Xavier.-
-Certamente.- dissi.
Lei sospirò ed entrò nella pasticceria.
Vidi Dahlia, la venditrice di dipinti, che allestiva un'esposizione. Guardai avanti e indietro da Cassandra dalla finestra della pasticceria a Dahlia, che stava sistemando la cornice di ciò che sembrava fosse una sua opera d'arte, prima di fare un passo indietro e valutarlo. L'energia ronzò intorno a me -ebbi un'idea! Dovevo dipingere qualcosa per Cass! Qualcosa che le avrebbe ricordato tutti i nostri bei momenti insieme! Avevamo lavorato così bene insieme negli ultimi giorni. Avevo ancora speranza di riuscire a comunicare con lei. L'arte comunicava quando le parole fallivano. Poteva trasmettere emozioni senza sentimenti. Potevo usare il mio pennello per parlare una lingua che Cass magari capiva. Forse il linguaggio non era la chiave. Se fossi riuscita a fare il ritratto giusto, lei avrebbe capito quanto fosse importante per Corona e per me. E potevo regalarglielo alla Festa della Luna Nascosta.
-Scusami.- dissi, avvicinandomi a Dahlia.
-Oh, salve!- disse lei.
Il suo sorriso caldo e genuino mi mise immediatamente a mio agio. Notai che i suoi teli avevano un dipinto quasi completo. Ritraeva il castello in tutta la sua gloria. Era pieno di gente del villaggio vestita con gli abiti più pregiati e si godeva la vita a pieno. Il lavoro di Dahlia era ricco di dettagli. Vidi venditori mostrare con orgoglio la propria merce, bambini che giocavano a nascondino nei giardini del castello e i giardinieri che indicavano le loro creazioni verdeggianti. Soprattutto, aveva immortalato i visi di una coppia anziana che ballava in cortile e per un momento persi fiato.
-E'... la Festa della Luna Nascosta?- chiedi.
Lei si morse il labbro ed annuì.
Lo fissai. La scena era profonda e viva e mi faceva sentire un po' più vicina a Corona.
-I miei genitori si sono incontrati e innamorati durante questa festa.- disse Dahlia.
-Davvero?- chiesi, con una mano sul cuore. Forse era vero quello che mamma diceva sugli abitanti che trovavano l'amore in questo periodo dell'anno.
-Uh-huh.- disse lei, sorridendo. -Ed ogni anno tutta la mia famiglia passa giorni a prepararsi. Abbiamo cucito a mano i nostri outfit. Quest'anno saremo vestiti di bianco per rappresentare la luna nascosta.-
-Sarà bellissimo.- dissi. -Naturalmente, non ci ho mai partecipato.-
-Vi piacerà.- disse. -Valorizza il meglio in tutti. Gli chef, gli artisti, i giardinieri, i musicisti, i ballerini. E' come se non vorreste essere altrove, sapete?-
-Sì!- dissi, sentendo un autentico entusiasmo per ciò che pareva un altro dovere di principessa.
Mi feci coraggio e dissi: -In realtà mi chiedevo se potevi aiutarmi.- Le si illuminò il viso. -C'è un progetto speciale che vorrei fare. E' molto personale.-
-Mi piacerebbe!- disse Dahlia. -Sarebbe un sogno che si avvera. Sono sempre stata una spettatrice alla festa. Ma aiutare la principessa con un progetto speciale. Wow.-
-Oh, bene.- dissi, sorridendo perchè il suo entusiasmo era contagioso. -Ma teniamolo segreto, ok?-
-Acqua in bocca.- disse Dahlia, gli occhi le brillavano.
-Sono così contenta che abbiamo avuto la possibilità di parlare.- dissi. -Vieni al castello domani. Dipingeremo fondali per la danza -una copertura perfetta per la nostra missione.-
-Raps!- mi chiamò Cass da davanti la pasticceria.
-Devo andare.- dissi, salutandola mentre mi allontanavo. -Ci vediamo domani.-
-Che stavi facendo?- chiese Cass, dandomi il dolce mentre mi univo a lei.
-Chiedevo a Dahlia di esporre le sue capacità alla Festa della Luna Nascosta.- dissi.
-Te l'ho già detto, il pittore ufficiale del castello lo fa.- disse Cass. -Tutti quelli che fanno esposizioni devono essere controllati.-
-Possiamo controllarla domani.- dissi.
-Dobbiamo rimanere concentrate.- ripeté Cass. Questa volta non c'era un sorriso sotto la voce.
-Ho solo una domanda in più.- dissi a Xavier. Tirai fuori il diario e gli mostrai la frase che avevamo letto sulla parete. -Cosa significa?-
Xavier studiò le parole in saporiano. -"Qui giace il nostro tesoro, legato con un abbraccio; che non venga disturbato." Dove l'avete trovato?-
-In un altro libro.- disse Cass. -Rapunzel è proprio un topo da biblioteca!-
Feci spallucce e sorrisi.
-Il saporiano non è una bella lingua?- disse Xavier. Annuii.
Per fortuna, in aggiunta alla "Laguna Perduta", avevo copiato un po' di altre poesie dal libro verde sul mio diario.
-Puoi tradurre le altre poesie per noi -quelle in saporiano?- chiesi.
-Preferirei darvi gli strumenti per tradurle voi stessa. Sono certo che scoprirete che sarà un'esperienza molto più soddisfacente. Marco vi consegnerà i libri il prima possibile -sono sepolti in profondità degli scaffali, quindi potrebbe volerci fino a domani.-
-Sarebbe fantastico.- dissi. -Grazie per tutto.-
Proprio allora Marco uscì dal retrobottega. -Il pugnale è stato perfezionato, Xavier.-
-E giusto in tempo per la sicurezza per la Festa della Luna Nascosta.- disse Xavier.
-Posso vederlo?- chiese Cass.
-Sta attenta, signorina.- disse Marco. -E' un oggetto molto pericoloso quello che hai in mano. E' la lama più sottile e forte di tutti i continenti.-
-Marco dovrebbe saperlo.- disse Xavier. -E' un giramondo. E' arrivato qui un mese fa proveniente da tutto il Mare Silodeen, dove faceva l'apprendista della guardia del re.-
-Ho molta esperienza con i pugnali.- disse Cass, stringendo gli occhi su un punto sul muro. -Quindi non dovete preoccuparvi per me.-
-E' la figlia del capitano delle guardie.- dissi. Non mi piaceva il modo in cui Marco pensava che Cass non conoscesse le sue armi.
Cass fece un movimento lesto con la mano, lanciando il pugnale con una mira esperta. Whoosh. Guardammo il pugnale atterrare con la lama sullo stipite della porta.
-Niente affatto male!- disse Marco. -E' evidente che fai pratica da anni.-
-Non hai provato a candidarti come guardia di Corona, Marco?- chiese Xavier.
Marco impallidì per un attimo, ma si schiarì la voce e disse: -Sì, però sapevo che non faceva per me.-
-E perchè?- chiese Cass, con la testa inclinata per interesse. -La nostra guardia è la migliore del mondo.-
-Presumo di aver imparato nel corso degli anni che capire la debolezza di uno è l'entrata alla vera forza.- disse con un sospiro. Xavier annuì. Capivo perchè quei 2 lavoravano insieme.
-Che intendi dire?- domandò Cass.
-Ho sempre voluto essere un difensore del regno.- continuò Marco. -Ma ahimè, non faceva per me. Coraggio, prestanza fisica e coordinazione non sono i miei talenti.-
-Sono i miei.- disse Cass.
-Evidentemente.- disse Xavier, togliendo il pugnale dallo stipite della porta.
-Ma non mi è permesso unirmi alle guardie.- disse Cass.
-Non ora, forse.- disse Marco. -L'unica cosa in cui possiamo contare è il cambiamento.- Cass quasi sorrise. Qualcosa le dava colore alle guance e immaginai fosse speranza.
-Quanto a me, sapevo che non avrei mai superato il rango di apprendista.- disse Marco.
-Quali sono i tuoi veri talenti?- chiesi.
Marco sorrise e si picchiettò la testa. -Io sono un pensatore. Bramo la conoscenza sopra ogni cosa. La storia è un puzzle infinito per me. Il linguaggio è un universo di meraviglia.-
-E sei pratico anche con la saldatura del ferro.- disse Xavier con una risatina. -Il che aiuta in questa posizione.-
-Vero, vero.- disse Marco. -Questo è il meglio del meglio. Lavorare per te, l'uomo più saggio e informato di tutta Corona, è chiaramente il mio posto.-
-Mi piacerebbe avere uno di quei pugnali un giorno.- disse Cass.
-Allora mi assicurerò che ne avrai uno.- disse Marco. -Forse non quando te l'aspetti -il destino è una fata volubile. Ma finchè ci dedicheremo ai sogni, successivamente si lascerà catturare. E allora -allora, mie care- quando vivremo i nostri sogni, il mondo è nostro.-
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