Cap 2: Cassandra

Non era facile fare scherma da sola.
Potreste pensarla diversamente perchè non c'era nessuno contro cui combattere.
Affondai e nessuno si ritrasse. Colpii l'aria e nessuno colpì a sua volta. Non potevo perdere, ma non potevo nemmeno vincere. Mi toglieva il divertimento. E poi c'era la questione dell'immaginazione. Dovetti fingere che ci fosse un'altra persona lì. Non mi riusciva giocare a giochi di immaginazione. Ma in quale altro modo dovevo far pratica fino a diventare la migliore? O dimostrare che era il mio destino non solo essere una guardia, ma anche un giorno succedere a mio padre come capitano?
Dovevo fare ricamo con le altre dame della corte. Incubo. Piuttosto spalerei sterco di pecora che rammendare vestiti e pettegolare. Trovai questo angolo nascosto la settimana prima usando le mie mappe dell'antico sistema dei tunnel sotterranei. Era a circa un centinaio di passi dietro uno dei giardini più lontani -abbastanza vicino al castello che potevo andarci spesso, ma lontano abbastanza che non dovevo preoccuparmi se qualcuno mi beccava a sottrarmi dai miei doveri.
Fare scherma mi aiutava a gestire tutta la mia frustrazione. Mio padre mi faceva impazzire.
-Sono pronta a diventare una guardia e tu lo sai.- dissi la notte prima a cena. -Dammi una possibilità di farmi almeno provare.-
-No.- disse lui.
-Entro il solstizio d'inverno dicevi che lo avresti preso in considerazione.- sottolineai con la bocca piena di stufato di montone.
-Bada a come parli.- disse, sorseggiando di nuovo dal suo calice. -E comunque, quello è stato allora e questo è ora. Tutto è cambiato.-
-Per colpa sua.- dissi.
-Il ritorno della principessa perduta è la cosa migliore che sia mai capitata a Corona.- disse mio padre. Alzò un sopracciglio. -Di certo condividi la felicità di questo momento, Cassandra. Non mi aspetto niente di meno.-
-Forse.- dissi, guardando attraverso la finestra e ammirando l'arena, dove le ultime reclute avrebbero iniziato l'addestramento ufficiale il giorno dopo. Meritavo di essere una di loro. Scommetto che metà di loro non sanno neanche reggere una spada, pensai quando vidi i vessilli reali sventolare. Decisi di continuare ad allenarmi e a lavorare il più duramente possibile, così che presto sarebbe stato impossibile per mio padre respingermi.
-Mi spiace interrompere la conversazione.- disse mio padre. La sua sedia raschiò il pavimento quando si alzò da tavolo. -C'è un incontro di strategia nella grande sala. Ora che la principessa è tornata, il re vuole che la proteggiamo per tutto il tempo.-
-Cosa?- dissi. -Se qualcuno scegliesse di invaderci in questo momento, nessuno lo noterebbe perchè l'intera squadra di guardie segue quella ragazza dappertutto.-
Era vero. Sin da quando la principessa era tornata, l'intero squadrone era concentrato su ogni mossa di Rapunzel, anche se ciò che faceva era mangiare un pasticcino o esprimere un desiderio su un soffione. Il re pensava che le nazioni vicine di Antipe -o ancora peggio, Dionda- non avrebbero notato che i nostri confini non erano adeguatamente sorvegliati? Che il nostro esercito era distratto al punto di inutilità a causa della golosità di una ragazza e del suo debole per erbacce osannate? Se c'era un momento per attaccare Corona, era ora. La principessa, che non era più una ragazzina nonostante il modo con cui tutti si comportavano, poteva davvero essere così ingenua? Non capiva il pericolo in cui stava mettendo il regno? Aprii bocca per parlare, ma mio padre mi interruppe.
-Hai dimenticato che suo padre le ha tolto gli occhi di dosso per un momento 18 anni fa ed è stata rapita?- Aveva la voce piatta, ma la vena sulla tempia pulsava.
-Era una neonata allora.- dissi.
-Beh, "quella ragazza" è la principessa di Corona. Dovrai incontrarla qualche volta.-
Non se posso impedirlo, pensai.
Mio padre mi rivolse uno sguardo severo e chiuse la porta alle sue spalle.

Ora, nel mio terreno di allenamento, sfogliai le pagine del mio manuale di addestramento. Il libro si aprì spontaneamente alla pagina che leggevo di più -quella con la descrizione della Bestia Alata, la mossa da guerriero che avrebbe garantito a entrare nella guardia. L'unico problema era che richiedeva più di una persona per riuscirci. Al contrario dello scherma, era totalmente impossibile farlo da sola. Sospirai e decisi di provare il lancio del peso. Lanciare la pesante sfera a grande distanza era uno dei primi requisiti per unirsi alle guardie e io avevo in mente di stabilire un record.
Sollevai il peso, assunsi la posizione e lo lanciai il più in alto e il più a lungo possibile.
-Aaaaah!- Una voce urlò.
Guardai su e vidi qualcuno su un albero. Scese giù col peso. Anche se ero lontana di un centinaio di passi, sentivo nelle ossa che era quella ragazza.
Rapunzel.

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