Cap 18: Rapunzel
Un forte tuono fece tremare il tavolo.
-Oh, accidenti! Una tempesta!- esclamò Marie, la principessa hervaniana, mentre stringeva il tovagliolo.
-Sì.- dissi, pensando di non poter chiedere un regalo migliore. Una tempesta avrebbe rallentato la partenza di Cass, anche se non a lungo.
-Una tempesta è il momento migliore per leggere.- disse Monsieur LaFleur, facendomi l'occhiolino. Mamma lo aveva invitato perchè eravamo in numero dispari e non voleva che qualcuno venisse escluso da un ballo. -E per danzare!-
-La nostra Rapunzel è una lettrice vorace.- disse mamma.
-Ma davvero?- chiese la duchessa.
-Sì, e le interessa l'antica poesia.- aggiunse Monsieur LaFleur.
-E' vero?- chiese mamma.
Annuii. Esattamente per quanto tempo una tempesta avrebbe trattenuto Cass? Mi chiesi. Un giorno? 2? Come facevo a farla restare?
-Spero che mia figlia segua sempre le sue passioni. Non sentite lo stesso, Marchese?- domandò papà.
-Certamente.- disse il marchese. -Marie è veramente sportiva.-
-E ha anche un grande interesse per la moda.- aggiunse la duchessa. -Ha progettato il vestito che la cara Rapunzel sta indossando.-
-Oh.- dissi. Le maniche a sbuffo quasi mi raggiungevano le orecchie. -Grazie.-
Marie annuì.
-Avete tantissime cose di cui parlare voi 2.- disse papà. -Grazie al cielo avrete un'intera settimana per imparare a conoscervi.-
-Già.- dissi, sorseggiando l'acqua. -Grazie al cielo.-
Sapevo che papà pensava che sarei diventata la migliore amica di Marie, ma finora tutto ciò di cui voleva parlare riguardava soltanto profumi, ciprie e i vari stili delle maniche a sbuffo che erano molto popolari a Hervan. L'unica cosa che riuscivo a pensare era Cass. Non potevo immaginare la mia vita a Corona senza di lei.
Un altro minaccioso tuono rimbombò.
-Oh, cielo!- urlò la duchessa. -Siamo in pericolo?-
-No, siamo al sicuro.- disse mamma.
-Mi passereste il pasticcio alla quaglia?- chiese il marchese, tamponandosi le labbra col tovagliolo.
-Spero che la pioggia non ostacoli la gara del disco volante domani.- disse Marie. -Il disco volante è il mio preferito!-
-Mai!- disse mamma. -La dama di compagnia di Rapunzel, Cassandra, è brava negli sport. Sistemerà il nostro campo con la pioggia o il sole!-
-La nostra Marie è una vera atleta.- disse la duchessa.
-Gli atleti diventano i migliori ballerini.- disse Monsieur LaFleur. -Nessuno apprezza la vera sportività della danza.-
-Io sì e ho vinto un po' di campionati.- disse Marie.
Più tuoni rimbombarono. La duchessa impallidì.
-Non temete. Queste tempeste di Corona vengono forti, ma spariscono così rapidamente come sono arrivate.- disse mamma. -So che noi tutti attendiamo con ansia che arrivi un po' di sano divertimento. Non è vero, Rapunzel?-
-Oh, sì.- dissi, sperando che la tempesta non sarebbe finita prima di domani. Se Cass avesse avuto la possibilità di andarsene col favore delle tenebre, l'avrebbe colta. Ma d'altra parte, e se le tempeste non avessero tenuto qui Cass? E se, una volta sicura che il libro fosse salvo, fosse partita lo stesso? Mi sentii mancare.
-Hai un outfit per gli sport, Rapunzel?- mi chiese Marie, costringendomi a tornare alla realtà.
-Di solito indosso i miei vestiti normali.- dissi.
-Io indosso maniche corte a sbuffo per gli sport. Quelle lunghe, che ho qui indosso, rendono l'aspetto più regale di sempre, non sei d'accordo, Rapunzel?-
-Sì, le maniche lunghe a sbuffo sono di gran lunga il meglio. Però, dimmi di nuovo, che tipo di maniche a sbuffo sono più appropriati per, metti, un giorno sulla spiaggia?- chiesi, sapendo che sarebbe ricaduta in un monologo sulla moda, permettendomi di tornare ai miei pensieri. Dovevo fare 3 cose: primo, dovevo far rimanere Cass a Corona; secondo, dovevo riconquistarla; e alla fine, dovevamo scoprire il mistero della laguna -per il bene del regno. Poi, dopo la minestra, mamma chiese se a me e a Eugene fosse interessato mostrare la danza allemanda, che avevamo provato, davanti alla nobiltà hervaniana.
-Sì.- dissi, balzando per allontanarmi da tavola e stare sola per un po' con Eugene. Mi avvicinai ai musicisti e sussurrai: -Potreste rendere questa allemanda molto, molto lunga?- Il pianista mi fece l'occhiolino e cominciò a suonare.
-Eugene, che cosa farò? Cass vuole andarsene.- dissi, mentre iniziammo a danzare.
-Davvero ti sembra la cosa peggiore del mondo?- chiese Eugene.
-Sì.- dissi, stringendogli la spalla.
-Mi dispiace.- disse, facendomi girare. -Stavo scherzando. So che Cassandra significa tutto per te.- Mentre mi riavvolse tra le braccia e la nobiltà hervaniana fece un applauso di cortesia, Eugene sussurrò: -Prometto che ti aiuterò a venirne fuori.-
Normalmente, la danza sarebbe finita qui, ma feci cenno al pianista, che ricominciò.
-Qual è il suo piano, esattamente?- chiese Eugene.
-Andarsene e basta.- dissi, mentre ci risistemammo nella classica posa iniziale.
-Wow, dev'essere arrabbiata.- disse.
-Sì, pensa che l'abbia tradita.- dissi, calpestandogli i piedi. -Ops.- Eugene ed io sorridemmo al marchese e alla sua famiglia.
-La vita non è facile per strada. Fidati, ci sono passato.- disse Eugene. -Vorrà tenersi pronta. So per certo che essere una guardia è difficile.-
-Cass è una tipa tosta.- dissi.
-Ma è stata una dama di compagnia per 6 mesi.- disse, mentre giravamo a rosetta. -Non è proprio addestramento.-
-Ci sono!- dissi. -C'è una mossa che vuole imparare. Forse posso convincerla a restare abbastanza a lungo da impararla e poi si fiderà di nuovo di me. Oh, Eugene, ti adoro!- Lasciandomi andare, lo baciai sulla guancia e la duchessa sussultò.
-E' così travolta nell'arte della danza.- disse mamma, coprendomi.
-Non posso dargliene colpa.- disse la duchessa, facendosi vento. -L'allemanda è la danza più romantica.-
-Vogliamo danzare?- chiese papà alla mamma.
-Come potrei rifiutare?- rispose mamma.
E i musicisti ricominciarono. Eugene ed io facemmo una giravolta, mamma e papà si tenevano per mano, il marchese e la duchessa si inchinarono l'uno davanti all'altra e Monsieur LaFleur offrì la mano a Marie.
-E questa chi è?- chiese Marie il giorno dopo, quando arrivammo al campo sportivo per la gara mattutina del disco volante. Come previsto, Marie aveva il miglior outfit per il disco volante, pieno di maniche corte a sbuffo e una fascia abbinata.
-E' la mia dama di compagnia, Cassandra.- dissi, incapace di trattenere il sorriso. Era rimasta! Anche se immaginavo che sarebbe rimasta quando tornai in camera per vedere il libro di poesie sostituito da un appunto tra le sue mani che diceva solo: ce l'ho.
-Mi sembra, um, formidabile.- disse Marie e cominciò a stirarsi i polpacci.
-Oh, sì.- disse Eugene. Gli diedi un colpetto. -Nel migliore dei modi, ovviamente. Per "formidabile" intendo nel senso di "impressionante". Non la chiamerei mai, che so, "difficile" o, ancora peggio, "minacciosa".-
Scoccai un'occhiata a Eugene poi feci un cenno a Cass.
Con riluttanza, lei ricambiò come a dire, Sì, sono ancora qui, ma non ti ci abituare. Quando Marie guidò tutti negli esercizi di stiramento su un'estremità dell'arena, andai a salutare Cass dall'altra.
-Hai il libro?- chiesi.
-Certo che sì.- disse, preparando il campo. Stava posizionando rocce dipinte sul terreno per tracciare i contorni. -E' nella borsa, proprio qui. Ma te lo ridarò dopo la gara. Me ne vado stanotte. Non c'è niente da fare.-
-Anche se Monsieur LaFleur lo volesse?- domandai. -Dev'essere un segno, un indizio, che abbiamo qualcosa di prezioso.-
-Cassandra è la migliore giocatrice di disco volante del regno.- disse mamma, chiamandoci dall'altra parte del campo.
Cassandra annuì e fece un cenno. -Sì, ammetto che è strano. Ma non mi fermerà dall'andarmene via.-
-Avremo 2 squadre di 4 giocatori!- dichiarò mio padre. -Gli hervaniani contro i coroniani. Però uno di noi dovrà giocare per l'altra squadra.-
-Io nomino Cassandra!- urlò Eugene.
-Lo rimpiangerai, Fitzherbert.- ribatté Cassandra.
-Davvero sei pronta a lasciare Corona?- chiesi a Cass, mentre camminava a passo di marcia e prendeva le misure del campo. -Non credi che dovresti allenarti prima di partire? Non credi che ci siano certe cose che dovresti sapere?-
Cass tacque, mordendosi il labbro. Le avevo dato qualcosa a cui pensare. Ma poi sembrò allontanare l'idea. -Starò bene. Sono cresciuta tra le guardie. Sono sicura di cavarmela ovunque andrò.-
-Sei stata la mia dama di compagnia per oltre 6 mesi.- dissi. -Di sicuro ha ridotto la tua forma fisica. Non so se vorresti stare per strada senza avere capacità di prim'ordine. Lascia che ti aiuti.-
-Il campo da gioco sembra essere definito.- richiamò papà. -Che la gara abbia inizio. Prendete i vostri posti, ragazze.-
Friedborg suonò il fischietto.
-Aspettate!- gridò Marie, correndo dall'altra parte del campo. -Ho dimenticato la fascia portafortuna.-
-Perchè dovrei fidarmi di te, comunque?- chiese Cass.
-Perchè non hai scelta. Come altro ti prepareresti a una vita per strada? Non puoi affatto fare schema con te stessa. Non puoi farti inseguire sulle mura del castello. E sarà completamente allo scoperto. E' il tuo lavoro stare con me, giusto?- chiesi. Lei annuì. -Ma invece di insegnarmi il ricamo, a suonare il liuto e l'arte della conversazione di tono elevato, ti prepareremo a diventare la migliore guardia che il mondo abbia mai visto.- Feci una pausa. -Potremo imparare la Bestia Alata. Non avevamo avuto tempo prima. Ma potremo renderlo una priorità ora.-
Le si illuminarono gli occhi. L'avevo in pugno!
-Pronta!- gridò Marie, facendo scivolare un pezzo di stoffa dai colori vivaci che era abbinato perfettamente alla fascia sul braccio.
-Cassandra, prendi posto tra gli hervaniani.- disse Eugene.
-Calma, Eugene.- disse lei.
-Difenderò io Cass!- dissi, mettendomi di fianco a lei.
-Resterò fino a dopo la Festa della Luna Nascosta.- disse, fissando l'orizzonte. Sì! Erano 10 giorni! -Forse possiamo anche scoprire di più sulla laguna... Ma dopo me ne vado, Rapunzel. E fino ad allora, se Eugene dirà una parola...-
-Non lo farà.- dissi.
-Sono io o ci manca qualcosa?- chiese Eugene, quando ci mettemmo in posizione.
-Il disco!- esclamò Marie.
-E' nella mia borsa.- disse Cass. Corse a prenderlo. Ma quando tornò col disco, aveva il viso affranto.
-Cosa c'è?- chiesi.
-Il libro.- disse. -E' sparito.-
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