Cap 15: Cassandra
-Dov'è l'incendio?- chiese Eugene, che sembrò essere apparso dal nulla. Stavo andando a prendere il nuovo vestito di Raps. La sua voce mi fece saltare.
-Fuori dai piedi, Fitzherbert. Sono di fretta.- dissi, riprendendomi. Raps doveva cenare con i reali hervaniani quella sera, che erano a Corona per una visita prolungata e prendere parte alla Festa della Luna Nascosta. Hervan, un piccolo, ma vivace paese, aveva fatto dei gesti di pace per Corona ultimamente e il re e la regina erano desiderosi di rendere ufficiale la loro riconciliazione.
La Regina Arianna aveva richiesto che Rapunzel indossasse un vestito fatto di seta blu che il marchese e la duchessa avevano dato in dono. Friedborg lo aveva cucito per mesi ed era finalmente pronto. -Non tutti noi passiamo le giornate a farci massaggiare.- continuai. -Alcuni di noi hanno del lavoro da fare.-
Lo spinsi da parte e ripresi a camminare a passo svelto. Lo avevo evitato come la peste. Non aveva smesso di infastidirmi su come stava Raps da quando le erano ricresciuti i capelli. Era preoccupato che lei non stesse "condividendo i suoi sentimenti". Ugh. Non importava quante volte gli avessi detto che non avevo idea di cosa stava succedendo, lui non mi avrebbe mai lasciato in pace. Solo ieri aveva detto: -Lo vedo che sai qualcosa.-
-Niente di niente.- replicai. Un bel sorriso si era allargato sulle sue labbra, ma non capivo il motivo. -Oh, non provare quella roba con me!-
-Cassandra.- disse, come se stessi alle porte delle camere della regina.
-Sto lavorando, Eugene...- ricominciai.
-Lo so, lo so, sei impegnata.- disse, appoggiandosi al muro.
-Cosa c'è?- chiesi con un sospiro. -Perchè te l'ho già detto che non so niente sui capelli...-
-Cassandra, Cassandra. Rilassati, va bene? Per un secondo magari? Volevo solo farti sapere che spero di essere tuo amico. Qualunque cosa abbia fatto per farti arrabbiare con me, chiedo scusa. Non potremo ricominciare da zero?-
-Capisco quello che fai, Fitzherbert. Stai cercando di calmarmi per abbassare la guardia, sperando che cederò. Ma non cederò per niente! Non so nulla. Perciò lascia perdere. Va a far funzionare il tuo "fascino" su qualcun altro.-
-In realtà, non è quello che sto facendo.- disse.
-Ma per favore.- dissi. Eugene tentava sempre di ottenere qualcosa. -Non mi starai spremendo per delle informazioni?- Esaminai il suo viso per qualsiasi indicazione di una bugia, come labbra contratte o battito rapidissimo delle palpebre.
-No.- disse, come se non avesse un solo problema al mondo. Come se sapesse esattamente cos'era successo.
Sentii il sangue defluire ai piedi.
Lui sapeva.
-Lei te l'ha detto.- parlai così piano che ero a malapena udibile. Sorpresa e paura gli attraversarono il viso.
-No!- disse, mentendo spudoratamente. Ah, sì. Questo era l'Eugene che conoscevo. Balbettò. -Ra-Rapunzel? Dirmi qualcosa di te? Mai! E' la cosa più lontana dalla verità. Rapunzel non ha detto una parola di te e quella notte.-
Mi si strinse il petto, come se ci avessi messo un corsetto.
Leggere i visi per captare bugie era parte dell'addestramento delle guardie. I suoi sintomi erano classici: goccioline di sudore sul labbro superiore. Sguardo sfuggente. Singhiozzi.
Gliel'aveva detto. Gliel'aveva detto!
-Cassandra, davvero credo che tu stia (singhiozzo) saltando alle conclusioni.-
-Sei un terribile bugiardo.- dissi.
-Tu fai paura.- disse Eugene. -Voglio dire, senti (singhiozzo). Abbiamo avuto una discussione su ciò che è successo. Non (singhiozzo) dirò una parola, promesso. So che non ti fidi di me, ma puoi fidarti di me.-
L'aria diventò troppo densa per respirare. Entrai a grandi passi nella stanza di Friedborg, raccolsi l'abito di seta blu dalle sue mani e poi corsi nelle mie stanze a prepararmi.
Cominciai immediatamente a fare i bagagli, buttando i miei averi in un sacco. Non intendevo rimanere qui abbastanza a lungo da farmi catturare. Me ne sarei andata la sera stessa.
Che ragione avevo di restare a Corona? Non potevo fidarmi della mia migliore amica. Non potevo uscire a fare una piccola avventura senza rischiare di essere mandata in convento. Le possibilità di far parte della guardia dipendevano dal trovare un antico potere che c'era sfuggito per così tanto tempo che forse ci sarebbero voluti anni per scoprirlo.
Che razza di vita sarebbe stata per me?
Aprii il mio armadio delle armi e presi gli oggetti più importanti da portare.
Perchè Rapunzel l'ha fatto, quando conosceva le conseguenze per me? L'abito di seta blu era appeso come se fosse il suo fantasma.
-A cosa stavi pensando?- chiesi all'abito penzolante. -Dovevi dirlo al tuo fidanzato? E la nostra amicizia? Non significa niente per te?-
Come avevo potuto essere stata così stupida da fidarmi di lei? E cos'altro gli aveva detto? Sapeva della laguna? Per tutto questo tempo sapeva delle mie lezioni di nuoto?
La torre scoccò le 5. Lei aveva finito la sua lezione di danza e il tè pomeridiano e probabilmente mi stava aspettando in camera sua. Dovevo farla vestire e preparare a incontrare gli hervaniani. Ma l'ultima cosa che volevo fare era vestirla. Volevo aprire le mie mappe per pianificare l'itinerario e procedere per la strada per la vita a cui ero destinata, ma probabilmente avrebbe cercato di fermarmi.
Calmati, mi dissi. Non avrei lasciato che sapesse. Mi sarei comportata come sempre e poi me ne sarei andata nella notte. Stai calma, ripetei. Sei un soldato innanzitutto e secondo sei una dama di compagnia.
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