Capitolo 9

L'ultima ora di filosofia il lunedì pomeriggio era sempre un trauma per Vittorio, specialmente quel lunedì. Sentir parlare di Fesserie dopo aver visto quel codice QR non faceva che riportargli alla mente l'incontro con Ϗai. "Diciamo che io e te non siamo le uniche persone non-binary qua dentro" pensò "E allora chi sono gli altri? Chi altro è reale come me? Melissa non ha visto il QR, forse non lo è. E avrebbe anche senso come cosa: perché affidare un ruolo così importante ad una persona? Un'AI è più prevedibile e obbediente. Pensa Vittorio... chi è il meno prevedibile qua dentro? Laura... forse Nat... qualcuno dei Sette?"

Nemmeno la campanella riuscì a liberarlo da quel flusso di pensieri. Si alzò meccanicamente, sistemò lo zaino e uscì dall'aula, il tutto continuando a chiedersi chi potesse essere fatto di codice binario e chi invece potesse essere un prigioniero come lui. "E se fosse impossibile incontrarli? Magari siamo tutti in simulazioni parallele e Ϗai sta aiutando tutti simultaneamente! O forse siamo tutti nella stessa, ma ləi mi ha scelto perché... aspetta, perché mi ha scelto? Sono davvero il più importante della simulazione? E se fossi semplicemente il più manipolabile? Magari Ϗai è ancora più cattivo degli architetti di questa realtà... BASTA, QUESTI DUBBI MI STANNO UCCIDENDO!" e decise di tornare nel posto in cui quel tormento era iniziato.

Vittorio uscì dalla porta di emergenza e iniziò a scendere le scale antincendio.

Un forte odore di erba lo fermò – Dove stai andando, traditore?

Il ragazzo si voltò, sospirò e risalì la scalinata.

Nathalie esalò una nuvola di fumo e lo invitò con un gesto a sedersi accanto a lei, sotto all'artistico "CANTALUPO FASCISTA".

- Le ho già chiesto scusa, Nat – e appoggiò la testa contro il muro.

- Lo so, e hai la mia stima per questo: nemmeno io ero mai riuscita a sconvolgere così tanto Rora! - e rise.

- In che senso sconvolgere?

- Andiamo Vitto, da quando sei così maturo? È ovvio che l'hai fatto per disarmarla! È venuta esigendo delle scuse e gliele hai date subito, ta-daaa! Adesso non ha nulla di razionale da pretendere da te: l'hai lasciata sola a tagliarsi con le schegge dei suoi sogni erotici infranti.

- Al contrario di te che hai la vena poetica intatta, a quanto pare.

Rise della risposta, fece un altro tiro e forzò uno sguardo serio verso l'amico – Adesso ti faccio una domanda un po' più difficile: perché lo hai fatto? Perché non hai agito come il Vitto che conosciamo? E non dirmi perché sapevi di avere torto! Ci aspettavamo entrambe che l'avresti presa a parole, rinfacciandole di non aver mai fatto una mossa con Melissa – e con occhi perforanti gli sussurrò – Che ti è successo? - inondandolo di fumo.

"Perché è tutto finto!" gli volle urlare "Forse anche Aurora! Le ho chiesto scusa perché non ha senso impuntarsi per una scopata o per una relazione: nulla è reale qua dentro!" e continuò a ripeterselo mentre tossiva via quella nebbia di thc. "Però Nat è una ragazza molto particolare, unica... e se fosse reale?" così decise di tastare il terreno – Perché è tutto finto, Nat! Ho come la sensazione che qui tutti stiano recitando, usando le regole del ranϏing come copione.

La NeϏo spense la canna a terra – E qui ti sbagli! - e tirò via il mozzicone – Non è uno spettacolo, ma un videogioco. Gli studenti sono giocatori e vince chi ha il punteggio più alto.

Quelle parole sorpresero Vittorio, "Forse sa! Questo spiegherebbe la sua ostilità nei confronti del ranϏing"

- E sai perché te ne stai accorgendo solo adesso? Perché sei entrato nei Sette! Vedi la struttura del gioco perché adesso stai più in alto degli altri giocatori!

"E se fosse soltanto uno dei suoi discorsi anarchici?" - E cosa vuole secondo te il gioco? Che succede se vinco?

- Niente, vinci una coccarda e la bava di tutti gli altri studenti.

"Sì, è uno dei suoi discorsi anarchici" realizzò deluso "Nat ha però una mentalità molto alternativa, vediamo se sa consigliarmi cosa fare!" - Quindi dovrei perdere?

- No, devi vincere il gioco, devi romperlo trovando una falla nel suo codice!

- In che senso? Devo distruggere il ranϏing di tutti i Sette? Devo arrivare al 96? Devo lasciare Melissa?

Nat rise e si alzò – Non ne ho idea, Vitto. Ti dico soltanto che per ora stai giocando bene, non stai sovvertendo nulla. Fammi uno squillo quando ti sarai deciso a scendere da quel piedistallo e a sfoderare la tua vera personalità! - sorrise e si avviò giù per la scalinata.

Il ragazzo rimase seduto a riflettere su quella conversazione. "E se fosse Nat il finale corretto? Se la storia fosse: lascio Melissa (anzi no, lei lascia me: non voglio avere il suo ranϏing sulla coscienza!), faccio pace con Aurora e mi metto con Nat? Tutti felici e contenti, voilà!" e confuso alzò lo sguardo verso il graffito.

"ϏANTALUPO FASCISTA? Cosa?" e balzò in piedi "È sempre stato scritto con la Ϗ?" guardò la lettera da vicino e notò una piccola inscrizione a matita sotto di essa:

Mercoledì alle 11:48, bagno dei maschi del primo piano

Ϗ

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