Capitolo 12

La luce si affievolì e Vittorio si ritrovò seduto nel corridoio, a terra con le spalle alla parete.

- Buongiorno principessa! - disse Nathalie sorridendo.

- Nat, ehi – forzò un sorriso, ma realizzò di essere ancora abbastanza spossato – Che è successo?

- Sei svenuto, Vitto. Hai dimenticato di prendere il magnesio sta mattina? - e rise.

- Ho avuto una strana visione... – rispose, ma "Che fai?" si disse "Non parlarne con lei: ti prenderà per pazzo!" - Come mai hanno mandato te ad aiutarmi? Non stavi disegnando le coccarde?

- I Sette hanno chiesto ad Aurora di soccorrerti, ma lei ce l'ha ancora con te. Mi sono proposta io per evitarle il disagio.

Vittorio sospirò.

- Ma adesso sono curiosa: che visione hai avuto?

- Non ricordo... - e distolse lo sguardo da lei.

La NeϏo poggiò la mano su quella del ragazzo – Vitto, io so.

Un brivido lo attraversò – Cosa... sai?

- Ho passato molto più tempo di te con Ϗai: pensi che io non sappia che questa è una simulazione?

Vittorio si sentì sollevato dalla sua risposta. "Lei sa! LEI SA! Finalmente posso parlarne con qualcuno!", ma quella rivelazione era troppo sospetta, "E se fosse un controllore? Ϗai avrebbe potuto dirmi di lei, ma non l'ha fatto"

La ragazza si spostò verso di lui - Pensi io sia uno dei controllori, vero?

- Diciamo che non è da escludere.

- Anche tu potresti esserlo dal mio punto di vista. Ϗai non mi ha mai parlato di te: ho azzardato la conclusione dal discorso che mi hai fatto l'altra volta. Era palese ne avessi parlato con ləi prima della sua sparizione.

"Controllore o no, cerchiamo di ottenere qualche informazione!" - Sai quando tornerà?

- No, ma credo per il Ballo. Mi ha detto che è già statə tracciatə e lə serve tempo per tornare al 100% nella simulazione.

- E qual è la tua trama?

Nathalie stette un attimo in silenzio prima di rispondere – Nessuna, sei tu il protagonista – gli si avvicinò ancora e lo guardò dritto negli occhi – Io e gli altri siamo personaggi secondari: sei tu l'unico che può far saltare la loro storia!

Vittorio fu sul punto di ansimare. Non solo quella rivelazione era destabilizzante, ma a farla era stata la ragazza di cui era innamorato. I volti dei due erano a pochissimi centimetri di distanza e il mix del suo sguardo, la stretta della sua mano, le sue labbra e il suo alito di sigaretta lo aveva leggermente eccitato. Impiegò alcuni attimi a ritrovare la concentrazione, poi disse – E pensi che la loro narrativa mi voglia con Melissa... - respiro profondo – o con te?

Nat sorrise amaramente – Io ho una mia idea, ma non ti fidi abbastanza di me.

- Che vuol dire?

- Vuol dire che potresti intenzionalmente fare il contrario perché sei convinto che io stia dalla loro parte.

"È vero" rifletté e i due rimasero in silenzio per alcuni secondi.

- Vitto, NeϏo! - esclamò Laura aprendo la porta dell'aula – Abbiamo finito con il Ballo e stiamo per iniziare una partita a Fiamma. Entrate se volete giocare!

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