7.

Cameron

Passavano i giorni, Sophia non si faceva viva e tutti i miei vecchi amici erano lì pronti a giudicarmi, compresi Paul e Louis, i miei amici più fidati; continuavano a dirmi soltanto che sbagliavo a stare male per la lontananza di Sophia, ma non erano ancora passato molto tempo da quando lei aveva lasciato New York, pensai che quasi sicuramente fosse tornata a Londra, ma non voleva dirmelo o rendermi partecipe di ciò che stava passando, il ché, mi faceva stare piuttosto male, io le avrei detto qualsiasi cosa, ma volevo rispettare il suo silenzio, quindi speravo solo che non fosse un motivo egoista per starsene lontano da me e conoscendola, sapevo benissimo che non lo era. Quella mattina, avevo deciso di tornare il Cameron di una volta, prima che arrivasse Sophia ad ammorbidirmi. Non volevo più farmi vedere come il ragazzo piagnucolone solo perché ero in preda ad una sorta di relazione a distanza, imposta da lei. Balzai giù dal letto, pronto per rendermi nuovo ed attraente, corsi in doccia e poi a farmi la barba, stavo davvero diventando un barbone, Meredith aveva ragione. Mi spruzzai deodorante e profumo, poi ripresi il mio vecchio zaino del liceo e mi preparai all'idea di presentarmi all'università come il vecchio Cameron del liceo, ma in una versione migliore.

Quando Aaron mi vide scendere le scale, tutto ripulito dai miei problemi di cuore, rimase quasi esterrefatto, notai gli occhi sgranati, con le sopracciglia all'insù e la bocca semi aperta, a dare la prova effettiva del suo sgomento, nel vedere la nuova versione di me.
«Cameron, ti senti bene?» mi chiese infilando il panino che stava preparando per il pranzo, all'interno del suo zaino.
«Più che bene, non do' l'impressione di stare molto meglio rispetto a qualche giorno fa?» risposi alla sua domanda, con un'altra domanda, il mio tono di voce, era quasi acido persino con lui e non volevo esserlo, non con mio fratello per lo meno. Dovevo, però mantenere la nuova versione di me, con chiunque.
«Ehm...non sembra che tu stia proprio meglio, ecco.» confessò sempre fissandomi allibito, rimasi però sulla mia posizione, secondo ciò che pensavo, io stavo molto meglio.
«Va bene, ma abituati perché d'ora in poi ritornerà il buon vecchio Cameron.» dissi con un'aria fiera e sicura di se, a quel punto sul mio viso, lasciai comparire una piccola curva all'insù tendente a sinistra, un sorrisetto malizioso per meglio dire.
Non mangiai nulla, non avevo voglia di fare colazione a casa con i soliti cereali, così mi imposi di prendere il caffè nel bar di fronte all'università, uno dei tanti Starbucks di New York. Nell'ultimo avevo accompagnato sempre Aaron a scuola con la mia auto, ma quella mattina me ne uscii prima di lui, lasciandolo da solo con la bicicletta, era una sorta di punizione che volevo dargli per non aver apprezzato la nuova versione di me.

Sophia

Probabilmente non mi sarei mai aspettata una chiamata da Aaron alle nove di sera australiane, significava che lì era prima mattina e per chiamarmi a quell'ora, qualcosa non andava di sicuro.
«Cameron?» ero convinta che fosse lui, che magari mi volesse provare a sentire dal cellulare del fratello, ma invece no.
«No, scusa la delusione ma sono solo Aaron.» sentii la sua voce avvolta da un velo di tristezza, questo mi spaventò parecchio.
«Aaron, ma figurati dai. Cosa succede? Non mi aspettavo la tua chiamata.» Aaron come tutti, non saprei a della gravidanza, per questo ero curiosa di sapere cosa volesse.
«Sophia...ti prego, torna a casa.» lo sentii quasi piangere. Aaron non era mai stato un tipo debole e sentirlo così mi preoccupò particolarmente.
«Aaron che succede? Cameron come sta?» il mio tono cambiò notevolmente, da tranquillo e pacato a molto preoccupato.
«Cameron sta impazzendo, vuole tornare quello di prima e credimi Sophia, se accadesse sarebbe peggio per tutti, ma soprattutto per lui.» Avevo avuto solo un assaggio del vecchio Cameron, ero riuscita a farlo cambiare in
pochissimo e senza dovermi sforzare.
«Aaron, cerca di farlo ragionare, di fargli capire che tornerò presto.» stava cercando di attirare la mia attenzione nel peggior modo possibile, non sarei potuta comunque tornare da lui, per quanto l'avessi voluto.
«Sophia, non gli importa più del tuo "tornerò", lo sai benissimo. Per arrivare a tanto, significa che lui vuole andare avanti con o senza di te. Torna se a lui ci tieni.» sentivo la voce di Aaron pian piano affievolirsi ed acquistare un volume basso e tenue come quello di suo fratello.
«Aaron, per quanto possa amarlo, non posso proprio tornare.» di lì a poco, avrei sicuramente dovuto vuotare il sacco, Aaron mi conosceva abbastanza da capire che se non potevo tornare, allora il motivo era davvero serio.
«Basta nascondere, ora parla e dimmi cosa succede. Sophia, il tuo ragazzo, ha pensato che potessi avere qualsiasi cosa, finché non è arrivato a pensare che a te di lui non importa, quindi dimmi la verità e cercherò di farlo ragionare.» quel piccoletto sapevo perfettamente come imporsi, soprattutto se si trattava di una questione importante come riavere il lato sano di Cam.
Presi un bel respiro prima di iniziare a vuotare il sacco e poi parlai.
«A luglio, quando siamo stati a Miami, è successa una cosa. All'inizio credevo che non ci fosse niente di strano, ma dopo un bel po' di tempo da quel momento ho scoperto...di...» non riuscivo neanche a dirlo, cercai di prendere di nuovo un bel respiro per calmarmi e poi mi convinsi che ormai non potevo più scappare.
«Aaron, sono incinta.» lo dissi, pronunciai quelle parole che tanto mi facevano stare male, "sono incinta", quelle parole dovrebbero migliorare la vita di qualcuno e non farla sentire una pessima persona. Non gli avrei potuto garantire un futuro senza prima laurearmi.
«COSA?!» Aaron era scioccato almeno quanto me, la prima volta che lo seppi.
«Sono rimasta incinta Aaron. Non puoi dirlo a tuo fratello, ho fatto un patto con mia nonna e mia zia. I miei genitori non ne sapranno nulla, a condizione che io dia il bambino in adozione.» gli confessai la verità su quello che era il mio patto con la mia famiglia.
«No! Non puoi dare mio nipote in adozione, non senza averlo fatto vedere almeno a me e Cam almeno una volta, ti prego Sophia, non puoi farlo!»

#S.A.
Helloooo
Dunque dunque, qui vediamo un Cameron che cerca di cambiare, soffocando i suoi sentimenti per Sophia, chissà che cosa accadrà ora, io la vedo mooooolto male e voi?
A presto
Fra♡

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