4.
«Mi manchi Sophia.» disse con la voce rotta.
«Anche tu mi manchi, Cam.» sospirai giocando con una ciocca di capelli.
«Perché sei andata via? Che problema c'è?» non sapevo cosa potermi inventare.
«Cameron, io dovevo andare via per...» mi bloccai e ci pensai meglio, gli avrebbe fatto male ciò che stavo per dirgli, ma avrei rischiato.
«Per capire se quello che provo per te è reale, ho tutt'ora paura di poterti ferie e non ci tengo a farlo.» mi veniva da piangere solo a pronunciare quelle parole, lo stavo privando dell'emozione di poter diventare padre, solo per un mio capriccio.
«Non sei...sicura di amarmi?» chiese in tono triste.
«No, non ho detto questo. Ho solamente paura di poterti fare del male, di non essere quella giusta e poi avevo bisogno di una pausa dall'america.» sospirai.
«Sophia se vuoi possiamo prenderci una pausa, decideremo poi cosa fare.» disse notevolmente più triste, gli stavo spezzando il cuore e non volevo.
«No, no non ho bisogno di staccarmi da te, ho solo bisogno di qualche altro mese, poi tornerò.»
Cameron
Dirle quelle parole mi stava lacerando il cuore, ma volevo la sua felicità e non sembrava più esserlo con me al suo fianco.
«Cam...ti amo.» disse quasi in un sussurro, avrei voluto averla vicino e poterla stringere e rassicurarla. Non le avevo neanche detto che da quando era andata via soffrivo di nuovo di attacchi di panico. Alcune volte Aaron saltava la scuola per starmi vicino ed aiutarmi, ma poi accadeva di nuovo.
«Anche io ti amo 'Leen.» vidi spuntarle quel sorriso immenso che mi faceva uno strano effetto, ma meraviglioso.
Riagganciò e come si spense lo schermo scoppiai in lacrime, ero quasi certo che anche lei stesse così.
«Cameron tutto bene?» chiese Aaron affacciandosi nella mia stanza.
«Ho sentito Sophia.» confessai asciugandomi gli occhi.
«Fratellino...» si avvicinò e mi strinse forte, io continuai a piangere per un paio di minuti ancora.
«Va tutto bene Aaron, grazie.» dissi sciogliendo l'abbraccio.
«Sono tornato da poco dagli allenamenti di football, devo fare una doccia bollente, inizia a sentirsi l'autunno.» disse sorridendo.
«Come va con Sierra?» chiesi sapendo che lui e la sua ragazza avevano litigato.
«Ho dimenticato di dirtelo?» fece un risolino isterico.
«Sì, evidentemente.» dissi restano inespressivo.
«Lei ha un altro, il tizio della scuola di danza di Sophia.» disse abbassando lo sguardo, ma mantenendo quel sorriso falso.
«Okay, vai a lavarti, io preparo la pizza.» dissi alzandomi e scompigliandogli il ciuffo.
«Va bene fratellone.» mi sorrise ed andò in bagno.
Mio fratello è un ragazzo molto sensibile, non meritava di soffrire per una ragazza che non capiva cosa stesse perdendo.
Stavano insieme da un po', quindi chiaramente lui ci stava male, ma l'avrei aiutato a superare la cosa, meritava di meglio.
Dopo aver infornato le pizze, andai su Netflix per scegliere un film, ma sulla schermata in altro apparve un nuovo film romantico, io non amavo i film romantici, ma Sophia sì e se fosse stata con me...
Dovevo smettere di pensare a lei per ogni piccola scemenza, mi mancava, ma voleva stare per un po' senza di me.
"Perché questa scelta?" Continuavo a chiedermi, ma dovevo togliermi quella situazione dalla testa, farla diventare un pensiero secondario.
*squilla il telefono di Cam*
«Mirage, dimmi tutto.» risposi sperando mi parlasse di Sophia.
«Stasera io ed Eddie volevamo passare da te, che ne pensi?» mi rattristai, però cercai di essere meno scortese possibile.
«Mir, ho sentito Sophia prima...non ho voglia di festini.» sospirai.
«Va bene Cam, se dovessi cambiare idea, noi siamo da Paul ed Abigail.» disse con quel suo tono positivo che in quel momento le invidiavo molto.
Quando suonò il forno, tirai fuori le pizze, erano belle e bollenti, le misi nei piatti andando a sedermi sul divano.
«Fratello, stasera uno del mio corso di Inglese da' una festa, vogliamo andarci?» chiese sorridendo.
«Aaron, non frequento più il liceo, non posso venirci, ma posso andare ad un'altra festa, quindi qualcosa mi inventerò stai tranquillo.» lui sorrise e si sedette al mio fianco per mangiare la sua pizza.
Guardammo la casa de papel, mi piaceva molto, anche ad Aaron, e poi non ero in vena di cose romantiche.
Dopo averlo accompagnato alla festa, mi fermai sotto casa di Paul, ero indeciso se salire o meno, sarebbero state tutte coppie ed io quello mollato, non avevo alcuna voglia.
«Cameron?!» una voce femminile mi sorprese al finestrino.
«Meredith Nelson?!» sorpreso di vederla nei paraggi scesi dall'auto.
«Ti ricordi di me?» fece lei un po' sorpresa.
Era molto cambiata dalle medie, i suoi ricci neri si erano allungati molto ed aveva un fisico che qualsiasi altra avrebbe potuto invidiare, indossava un top senape, i jeans a zampa ed un giacchino di pelle nero.
«Certo che mi ricordo della Meredith mascolina che frequentava a mia classe di inglese alle medie.» ridacchiai, «Ma dove sei stata tutti questi anni?» chiesi curioso.
«Oh Cam, quella Meredith non esiste più dalla prima superiore. Sono stata ad Edimburgo, ci siamo trasferiti lì per lavoro, ma sono tornata per l'università, andrò alla NYU.» sorrise, aveva un bellissimo sorriso, grazie all'apparecchio che aveva portato alle medie.
«Oh capisco. Beh wow, sicuramente mi sarò perso i tuoi fidanzamenti, non è così?» ridacchiai.
«Due, e la rottura con Daniel, quindi tre.» ridacchiò anche lei.
«Oh ottimo.» sorrisi.
«Te invece?» chiese sorridendo, «Sei ancora il bad boy delle mille corteggiatrici?»
«Da quando è arrivata Sophia nella mia vita, non sono più quel Cameron.» dissi anche fiero.
«Sophia? Chi è?» sorrise con un velo di delusione.
«La mia ragazza...» sorrisi guardando in basso.
«Ah...e perché non l'hai portata?» chiese.
«Perché non è in America, è in vacanza a Bora Bora, con la sua famiglia.» mi inventai la prima scusa credibile.
«Wow, Bora Bora è costosa.» affermò sorpresa.
«Evidentemente ha la possibilità di fare queste vacanze.» sorrisi.
«Certo, naturalmente.» fece un sorriso falsissimo.
«Okay, io...torno a casa.» dissi cercando di liberarmi di lei.
«Non sei venuto al festino di Paul?» chiese indicando la casa.
«Non è roba per me.» ovviamente lei conosceva solamente il vecchio Cameron e non poteva sapere quanto fossi realmente cambiato.
«Wow...» fece una risata isterica, «Cameron Dallas non è più il tipo da festa. Questa Sophia ti ha rovinato proprio bello mio.» disse squadrandomi da capo a piedi, «Chi è? La regina delle stronze? Ti sei visto allo specchio? Sei uno straccio Dallas, vieni a bere almeno te la scordi.» disse senza un minimo di sentimento o rispetto.
«Meredith non azzardarti a parlare così di Sophia! Tu non sai assolutamente niente di lei ed io sono diventato maturo da quando bado a mio fratello senza i miei genitori!» le urlai in faccia con tutta la forza che avevo in corpo.
«Hey, hey cosa sta succedendo?!»
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