2)
Un fascio di luce proveniente da un faro di una macchina le sfiorò gli occhi facendoli aprire lentamente perché disturbati dalla luce improvvisa.
Chiara fece un lungo e profondo respiro, per poi alzarsi a sedere sul morbido ma consumato letto.
Osservò la cameretta, i muri, l'armadio, la finestra e le candide tende svolazzanti.
Si alzò in piedi appoggiando i gomiti sul davanzale della finestra inspirando l'aria.
Si girò di scatto come se si fosse dimenticata qualcosa e aprì il cassetto estraendo un paio di leggins neri e una felpa grigia col cappucco, indossò gli indumenti e poi accorse a sedersi sul letto per infilarsi ai piedi le classiche all-stars nere, un po' consumate, e spiccò un salti uscendo agilmente dalla finestra e poi sorrise, si sentiva libera era come se saltando avesse seminato i problemi dietro di lei, ancora intrappolati all'interno della camera.
Iniziò a correre con le poche forze che aveva, aveva voglia di gridare, di cantare, di sorridere.
Che le era successo quella mattina?
Perché era Felice?
Rallentò un attimo per riprende fiato e poggiò le mani sulle ginocchia piegando la testa verso il basso.
Poi si rialzò e corse nuovamente arrivando nella piazza.
Era ancora notte fonda e pioveva.
Guardò in alto e chiuse gli occhi per poi mettersi a girare su se stessa a braccia aperte.
-Ma che fai? Balli sotto La pioggia? Ma che problemi hai?-
Chiara abbassò lo sguardo guardando in faccia il tizio che aveva parlato.
-ballo sotto la pioggia perché mi rende felice e spensierata e mi ricorda la mia infanzia-
Ragionò un attimo su quello che aveva detto, perché era stata così dolce con quel tipo? Perché non gli aveva risposto freddamemte come al solito? Ma soprattutto, perché ballava sotto la pioggia? Non aveva voglia di avere risposte, se era andata cosí era perché deve andare così, era stufa di maltrattare tutti. Il ragazzo si mise leggermente a ridere e si avvicinò, il lampione lo illuminò e chiara si accorse che era alto, magrissimo con i capelli scompigliati nascosti sotto il cappuccio e degli occhi marroni pieni di speranza che la fissavano, Chiara non avrebbe mai pensato che gli occhi potessero sorridere.
-Perché non balli più?-
Dopo qualche secondo Chiara si accorse che non stava più ballando ma stava fissando il ragazzo che iniziò a muovere i piedi e a girare intorno come prima faceva Chiara.
Allora essa sorrise iniziando a "ballare" anche lei e finirono per scontrarsi e cadere a terra, risero, risero molto.
-ah, scusa, io sono Lorenzo tu?-
-Mi chiamo Chiara-
-Bel nome Chiara, sai anche la mia sorellina si chiamava cosi'-
-Perche' chiamava ?-
-In un incidente con mi madre e' sparita-
-oh...giuro non volevo...io..-
-tranquilla. Che ne dici di essere la mia nuova "Chiara"?-
-Che intendi?-
-Amici?-
-ah, si, amici-
E insieme sorrisero.
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Chiara tornò a casa e per tutto il tempo ebbe in mente questo strano Lorenzo che sorrideva.
Era estremamente carino...
Rise per l'ultima volta per poi chiudere gli occhi e, per la prima volta dopo anni, addormentarsi felice, sorridendo.
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