30. Affetto
Lentamente tutti gli dei abbandonarono il prato in cui erano ricomparsi e tornarono verso il luogo in cui sorgevano le loro case.
Certo, avrebbero dovuto ricostruire ogni cosa, ma l'importante era essere ancora vivi!
Sul prato di Pegaso rimasero Louis, Harry, i loro figli, i nonni, Chirone, Mercurio, Thor e Odino.
Fu proprio il centauro il primo a prendere l'iniziativa.
Si avvicinò a Fobos, lo abbracciò e gli disse:
" Tu per me resterai sempre il piccoletto che voleva diventare un eroe come Teseo, ricordatelo sempre..."
Fobos lo strinse forte e annuì commosso.
Il centauro, poi, si inchinò cerimoniosamente verso Alfa e Omega e sussurrò:
" Piacere di conoscervi, bellissime signorine! "
Le bambine sorrisero emozionate e cinguettarono insieme:
" Siamo felici di conoscerti e siamo contente come un mollusco nella sua conchiglia !"
Chirone scoppiò a piangere per l'emozione, insieme a Mercurio e i due se ne andarono poi sottobraccio cantando una canzone in lingua sconosciuta.
Aurelio e Anna, allora, si avvicinarono a Deimos e a Fobos, li abbracciarono e dissero al dio della paura:
" Sei e sarai sempre il nostro nipotino e ti vorremo sempre bene come alle figlie tue e di Deimos...."
Detto questo, accarezzarono la testa di Alfa e di Omega e si diressero verso la propria abitazione che qualche dio aveva già provveduto a ricostruire.
Giove e Giunone attesero solo pochi secondi e poi si accostarono a Fobos, a Deimos e alle loro bambine.
Li guardarono a lungo e poi sorrisero, stringendoli tutti in un abbraccio e facendo loro capire quale fosse il loro posto e dove si trovasse la loro casa.
Quando il padre e la madre di tutti gli dei se ne furono andati, Fobos, Deimos e le bambine furono letteralmente travolti dai loro fratelli, che li stritolarono in un abbraccio di gruppo.
Cupido, Iris e la piccola Maia si districarono come poterono e concentrarono la loro attenzione su Alfa e Omega, che vennero letteralmente coperte di baci " piccicati ".
Fobos, con la coda dell'occhio, osservò Odino e Thor, che erano in disparte e decise che doveva parlare loro.
Si avvicinò, sorrise e disse:
" Io so che provengo dal vostro mondo e che sono vostro figlio e fratello.
Credo che, però, non riuscirò mai a non considerare l'Olimpo come la mia casa, ma mi piacerebbe imparare a conoscervi...."
Odino sorrise a sua volta, gli accarezzò la fronte e sussurrò:
" Capisco ciò che provi e non ti chiedo di andare contro il tuo cuore. Io e tuo fratello verremo a trovare te e le tue bambine spessissimo. Addio per ora..."
Detto questo sparì in una nuvola di fumo, insieme a Thor, che, prima di andarsene, stritolò il fratello in un abbraccio.
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