29. Reazioni inaspettate


Harry e Louis si guardarono in volto e non riuscirono a trovare le parole adatte per commentare la notizia.

Ci pensò però Flerio a dare voce al pensiero di tutti.

" Hai avuto un figlio da tuo fratello?" urlò come un pazzo.

" Non è mio fratello " sibilò Deimos " e ciò che io faccio della mia vita non ti riguarda, visto che mi hai lasciato!"

Clario si aggrappò al braccio di suo figlio Bios e scoppiò a piangere disperato.

" Adesso piangi?" sbottò ancora Deimos. " Tu hai rinnegato Fobos, quando hai visto chi era in realtà e come te lo ha fatto tuo figlio....io....noi non abbiamo più nulla a che spartire con voi..."

Il dio delle farfalle non osò replicare e Fobos non lo guardò nemmeno in faccia.

Flerio, dopo alcuni istanti, si riprese dal suo attacco di rabbia, si avvicinò a Deimos e gli disse:

" Senti...mi dispiace per come ti ho trattato, ma...ma possiamo rimediare. Scusa il mio sfogo e scusami per averti gettato l'anello, ma cerca di capirmi....
Ci possiamo riprovare se vuoi....tutto può ritornare...."

" Ma sei stupido?" lo scostò da sè Deimos con rabbia " Hai insultato me e la mia famiglia! Non ti voglio più nella mia vita!"

Fobos gli appoggiò una mano sul braccio e sussurrò:

" Deimos, pensaci...sai cosa provo per te, ma....ci ho pensato tanto in questi giorni e mi ero ripromesso che, se l'Olimpo fosse tornato quello che era, me ne sarei andato...
Vado...vado con Thor e Odino....loro...loro sono la mia vera famiglia e...."

" No!!!!!!" urlò Harry con le lacrime agli occhi.

" Non lasciarlo andare, ti prego...." singhiozzò rivolto a Louis.

Il dio della guerra lo abbracciò, ma non riuscì a trovare il coraggio di dire a Fobos quello che tutti si aspettavano che dicesse.

Fobos allora si guardò intorno addolorato, ma i volti dei suoi nonni, di Chirone, di Mercurio e dei suoi fratelli esprimevano un altro pensiero...tutti i loro occhi gli chiedevano di restare....

Ad un certo punto si sentì abbracciare le gambe e, quando chinò gli occhi, si trovò di fronte i visetti di Cupido e di Iris.

" Tu no fare il retino " borbottò il bimbo " tu rimanere in Olimpo. Me io e mio cavallino e mio agnellino e mio animaletto di legno e Larry di me io no lasciare andare. Volere bene "

" Anche me io no essere bimbina di papà di me io " cinguettò Iris " ma essere comunque in loro cuore come bimbina di loro "

Gli occhi di Fobos si riempirono di lacrime, si chinò, abbracciò i piccoli e fu avvolto dalle loro ali.

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