19. 😍


Deimos sorrise alle parole di Fobos e lo fece, primo perché non poteva fare altro e poi perché anche per lui era la stessa cosa.

Fobos era colui che amava di più al mondo e niente e nessuno avrebbe mai potuto prendere il suo posto.

Per fargli capire quindi ciò che sentiva il suo cuore, lo strinse fra le braccia e gli sussurrò:

" Non temere, non aver paura, vedrai che riusciremo a fare qualcosa per salvare noi stessi e l'Olimpo. Non ti lascerò da solo, non ti lascerò da solo per nulla al mondo..."

Fobos annuì un po' rincuorato e cercò di sorridere, ma un violento boato scosse il terreno.

I due ragazzi, tenendosi per mano, si misero subito in piedi e si guardarono intorno, nel buio più totale, cercando di capire che cosa stesse accadendo.

All'improvviso lunghe lingue di fuoco cominciarono a piovere sul terreno e, in breve tempo, tutto prese fuoco.

Deimos si mise a correre come un disperato e trascinò Fobos con sè, muovendosi a zig zag per evitare i proiettili di fuoco.

Orientandosi a fatica, si diressero verso il fiume, ma anche lì la situazione sembrava disperata.

Le piante erano un unico, enorme incendio e il canneto era collassato su se stesso emettendo un rumore sinistro.

" Nelle grotte! " urlò allora Fobos, tentando di farsi sentire in quell'atmosfera terribile.

Deimos capì subito, annuì e si mise a correre verso il bosco.

Si infilò nella prima grotta che incontrò sul suo cammino e si rintanò sul fondo, subito imitato da Fobos.

Si sedettero vicini, con la schiena appoggiata alla parete rocciosa e rimasero in silenzio mentre fuori si scatenava l'inferno.

Fobos resistette solo per pochi minuti, poi cominciò a piangere in silenzio, appoggiando la testa sulle ginocchia, come quando era un bambino.

" Lo so che non dovrei continuare a piangere " singhiozzò " ma non riesco a sopportare il fatto che il responsabile di tutto quello che sta accadendo sia io...
Tutti sono dovuti scappare, anche i piccoli Cupido ed Iris e non è giusto, non è giusto!
Perché proprio io dovevo causare tutto questo? "

Deimos lo prese nuovamente fra le braccia e lo strinse a sè, non riuscendo però a trovare le parole adatte per confortarlo.

Fobos sollevò su di lui gli occhi scuri umidi di lacrime e qualcosa dentro di lui cambiò all'improvviso, facendogli battere il cuore in modo diverso.

Così, senza un perché, si sporse verso Deimos e lo baciò.

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