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La piccola Eve non ricevette nessuna risposta. Il padre scese giù per quelle scale cercando fin da subito con lo sguardo Ragna. La ragazza se ne sta ancora lì seduta a scarabocchiare selvaggiamente quel foglio. Sembra impazzita, posseduta. Avanzando verso di lei lentamente continua ad osservarla intimorito. Da chinata con il volto sul foglio, ferma improvvisamente la sua mano senza alzare lo sguardo. Tyler, osservando l'attaccapanni vicino alla porta d'ingresso afferra un cappotto rosso della moglie e fa il gesto di passarglielo. Ragna solo allora alza nuovamente il volto puntando lo sguardo su di lui. Mettendosi nuovamente in posizione composta e totalmente impassibile, fa cenno di no con la testa come se non avesse minimamente freddo. Istintivamente l'uomo fissa quel pezzo di carta, questa volta non ha scritto alcuna parola. La sua mano ha selvaggiamente fatto un disegno di cui non si capiscono bene i contorni nei i tratti. Sembra la tempesta del secolo, si vede solo del caos "ordinato". L'immagine lo sconcerta ulteriormente.
"Che problemi avrà mai questa adolescente?" Si domanda.
Tornando a guardare la giovane, fa per la prima volta caso alle sue mani, sembrano aver scavato nella terra. Le unghie sono sporche di fango e porta anche piccoli graffi come se fossero stati procurati da radici o ramoscelli. Preferendo non farle domande in merito, indossa la sua giacca che aveva anticipatamente poggiato sulla sedia, afferra le chiavi del Suv e si volta verso la giovane.
>Vieni Ragna, credo sia meglio portarti in commissariato e all'evenienza in ospedale per maggiori controlli. Converrai con me che in te c'è qualcosa che non va.<
La voce di Tyler non ne maschera il malcontento. Non capisce la nascita di tanta confusione in lei e in parte è attraversato da una sensazione di disagio che sembra aver catturato anche lui oltre al resto della sua famiglia. Lui è uno psicologo, ma davvero non può nulla davanti a quel suo atteggiamento compulsivo. La ragazzina si alza dalla sedia con gesto automatico, quasi innaturale. Dopo esser rimasta in piedi ferma qualche secondo e con lo sguardo rivolto a terra come se fosse distratta da un qualcosa, avanza lentamente verso Tyler che aprendole la porta di casa la fa uscire per prima.
Nel frattempo dalla finestra della stanza da letto al piano superiore che si affaccia sull'uscita principale, Corinne ed Eve osservano la situazione.
Una volta arrivati al Suv, Tyler entra richiudendo lo sportello mentre Ragna dando le spalle alle due, si volta all'improvviso sentendosi osservata e mostra loro nuovamente uno di quei sorrisi da brivido.
La luce della casa salta improvvisamente facendo esplodere tutte le lampadine accese, Corinne lascia scappare un urlo che udito immediatamente Tyler lo fa uscire dall'abitacolo della sua auto. Anche Eve impaurita chiude gli occhi abbracciando la madre. Correndo verso casa, Tyler cerca l'attenzione della moglie e della figlia chiamandole agitato. Corinne aprendo la finestra completamente terrorizzata e scioccata da ciò che sta accadendo loro da quando quella ragazza è entrata in casa loro, inizia ad urlare:
>Portala via da qui, ti prego. Per l'amor di Dio allontanala da noi.<
Tyler rimane sconcertato dall'angoscia della moglie. Sembra non aver intuito chiaramente la situazione. Torna all'auto scrollando la testa, apre lo sportello alla ragazza per farla salire e le dice sconsolato:
>Devi scusare mia moglie non so cosa le sia preso, di solito non si comporta mai così con gli ospiti.<
Ragna mostra lui un sorriso gentile, è il classico sorriso di chi fingendosi vittima accetta tutto ciò che le stia capitando come se fosse lei stessa vittima di una violenza verbale. Tyler inserisce le chiavi pronto a partire quando si presenta immediatamente un altro imprevisto: l'auto non parte.
Provando più di una volta a girare la chiave, il Suv sembra non voler partire. Mette e toglie le chiavi riprovando più volte ma niente, sembra impossibile muoversi.
>Dannazione!- Dice con stizza e sbattendo le mani sul volante.
Esce nuovamente dalla macchia e apre il cofano per capire la natura del problema. Passa qualche minuto a toccare e guardare ovunque, ma nulla. Sembra non esserci nessuna possibilità di partire anche se non vede e vi trova nessun problema. Sconsolato e sempre più confuso apre dunque lo sportello della giovane.
>Vieni Ragna, scendi. Ci sta l'ultima corriera che passerà a breve. Ci porterà nel centro abitato, ovvero proprio dove dobbiamo andare.<
La ragazza scende nascondendo un ghigno tra i capelli come se fosse lei la responsabile di tutto. Camminando al fianco di Tyler si avviano questa volta a circa trenta metri dalla casa dove li aspetta la fermata della corriera che non tarderà ad arrivare. Una volta arrivati, qualche goccia di pioggia si presenta ai due accompagnata da qualche timida raffica di vento. Inizialmente sono gocce deboli, ma in poco tempo diventa un vero e proprio delirio con la pace sventrata da quell' inferno improvviso. Pioggia, vento e neve sembrano volteggiare nell'aria come in preda ad un incubo. Sembrano intenti a sfoderare tutta la loro forza e ad urlare il loro orrore.
"Ma com'è possibile? Fino a poco fa la giornata si presentava lontana da questo temporale..." Pensa sconcertato l'uomo cercando di coprire la ragazzina con il suo cappotto per non farle prendere freddo e non farla bagnare.
>Vieni, torniamocene dentro casa, non è sicuro stare qui fuori con questo temporale. Ti accompagnerò domani in città.<
A quanto pare quella strana ragazza non sembra destinata a lasciare la famiglia Smith, non per adesso almeno... Tornati in casa la tempesta si placa immediatamente. Sembra una situazione surreale. Tyler osserva istintivamente Ragna, che allontanandosi da lui lascia cadere involontariamente a terra quel suo disegno lasciato precedentemente sul tavolo. A rivederlo cresce nella mente di Tyler un pensiero che lui stesso giudica successivamente assurdo.
"E se fosse stata lei la causa di questo temporale improvviso?..."
"...Ma cosa vado a pensare. Non devo credere a queste sciocchezze. E' soltanto una ragazza con bisogno di aiuto, del mio aiuto."
>Vieni Ragna siediti qui. - E accompagnandola la fa sedere su un dondolo coperto da un plaid.
Una volta seduta lui si affretta a salire nuovamente per le scale che portano al piano superiore. Corinne lo aspetta a braccia conserte. E' chiaramente nervosa e agitata.
>Cosa ci fa ancora dentro casa nostra?- La domanda non lascia scampo. Lui è agitato più di lei.
>Non hai visto la tempesta? Dove vuoi che andavamo in quelle condizioni?-
Corinne storce il naso perplessa.
>Quale tempesta?- Replica sbigottita, e aprendo la finestra gli mostra come fuori il terreno seppur innevato non mostri pozze dovute alla pioggia e di come tutto fosse uguale e identico a prima.
Tyler rimane di sasso. Un brivido gelido si fa spazio lungo la sua schiena. Si guarda addosso accorgendosi che anche i suoi vestiti sono asciutti, e guardando successivamente Corinne con gli occhi spalancati, si lascia scivolare a terra sulla parete del muro finendo seduto a terra.
>Cosa sta succedendo Tyler?< Domanda lei con voce preoccupata.
>Non vedi anche te che c'è qualcosa di sbagliato in quella perosna? Non te ne accorgi? Mi da il terrore solo a guardarla.<
Tyler nel frattempo si è portato le mani nei capelli inizia a guardarsi intorno stordito senza rispondere.
>Dove sta Eve?< E alzandosi di scatto si muove agitato per cercarla.
>L'ho messa a letto. Non preoccuparti Tyler, lei sta bene.- Lo tranquillizza la moglie.
>Senza aver cenato?< Domanda lui preoccupato.
>Non aveva fame, lo sai che è spaventata. Nostra figlia e molto impaurita dobbiamo assolutamente fare qualcosa e proteggerla. Non possiamo permettere che la nostra vita venga sconvolta dall'arrivo di questa figura negativa.<
Tyler l'osserva allibito, quasi schifato nel sentire queste parole. Si allontana da lei di qualche passo e la squadra con rimprovero.
>Come fai a dire questo, è soltanto un'adolescente in difficoltà! Potrebbe essere nostra figlia, ma non ti senti come parli, non ti vergogni per ciò che dici?< Il tono infastidito dell'uomo alza i toni della discussione. Nonostante tutte le cose assurde accadute, lui sembra comunque non voler credere al fatto che Ragna possa essere quel male insinuato da Corinne. Non può crederci una persona scettica come lui.
>Questa notte la farò dormire sul divano-letto al piano di sotto. Io invece dormirò sulla poltra giù con lei. Tu raggiungi Eve e rilassati, domani mattina la porterò in città e tutto si sistemerà vedrai. E scusami se ti ho risposto in quel modo prima, questa situazione sta iniziando a stressarmi.<
Le parole sono affettuose e poggiandole delicatamente una mano sulla spalla, l'abbraccia.
>Va bene caro, faremo come dici tu.< Sussurra lei, e dopo avergli il bacio della buonanotte raggiunge la figlia in camera da letto.
Una volta dentro, chiude attentamente la porta a chiave per non far svegliare la piccola. Questo gesto lievemente udito da Tyler, lo porta a pensare profondamente.
"Hanno paura..."
A lui principalmente importa solo della sicurezza della sua famiglia. Deve soltanto far trascorrere quella notte il più velocemente possibile cercando di trovare una soluzione immediata prima che negli occhi di sua moglie e di sua figlia, altri sguardi scioccati dal terrore e dalla paura possano scontrarsi nei loro...
...E nei suoi.
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